“Secondo i pm Franco Ionta e Pietro Saviotti Roberto Badel sarebbe il responsabile della sicurezza informatica delle Brigate Rosse. Nella sua abitazione è stato trovato un floppy disk che contiene i file di alcuni programmi di criptazione e cancellazione definitiva e uno di testo (ISTRfile.doc) con la spiegazione dei primi”.
Considerato quello che uno potrebbe trovare sui floppy che stanno a casa mia io dovrei essere come minimo il responsabile della sicurezza informatica di Bin Laden. O forse… aspetta, tu vuoi dire veramente che… no dai: tu staresti veramente sostenendo che il giornalista di Repubblica che ha scritto questo articolo non ha idea di che cosa stia parlando? Che è il solito cialtrone strappato non si sa bene perché ad un’operosa vita di miniera? Maddaaaaaaaaaaaaaaaaaai!
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Se l’interpretazione dei pm fosse corretta (e si spera non basata soltanto su una simile idiozia) le vecchie BR dovrebbero chiedere i danni morali a quelle nuove. Sarebbe la prova definitiva che il terrorismo rosso non è solo anacronistico e ideologicamente rincoglionito: è anche operativamente interdetto. Non ci resta che sperare che certi metodi di lotta siano definitivamente consegnati alla memoria.
Sostituiamo il nome dell’illegalissimo burning software NERO con quello di ROSSO
Sembra una di quelle traduzioni di manuali informatici dall’inglese all’italiano fatta da persone completamente sprovvedute circa il tema trattato. Fortuna che non ha dovuto usare il termine “cervellone”.
A Cesare quel che è di Cesare e a Nerone quel che è di Nerone. “Nero Burning Rom” sta bene così com’è.
a me “nero burning rom” m’ha sempre fatto affiorare l’immagine del nazista che brucia il povero zingarello. ma io sono uso a questi inconvenienti dell’immaginazione.
Simone, bel post, ma soprattutto notevole il commento qua sopra :o)
Speriamo che sui tuoi dischi, Neri, non trovino immagini di L.M. o chi per ella. Se no sono c***i amari!
Ma quanto cazzo hai ragione?
I giornalisti sono fuori di testa, ma anche i pm lo sono, e questo non è bello.
i giornalisti hanno copiato l’informativa dei p.m.: sono loro che non ci capiscono niente. E anche R.B., pare.
Caro Pablo Monroe, sei off-topic. Come del resto lo sono io se dico che quelle cose amare che hai citato tu, da quel che ne so, stanno ufficialmente per piovere sulla summenzionata. I miei dischi sono a disposizione di tutti. Sappiate però che dovete presentarvi con un mangiadischi, perché ho solo 45 giri.
sul manifesto di oggi, un giornalista di solito attento e preparato, ha sbagliato il nome del “mago dell’informatico” (definizione del Corriere) almeno 5 volte: controllare per credere (http://www.ilmanifesto.it/oggi/art50.html)