Sostenuto da Steven Spielberg, che già gli assegna arbitrariamente un Oscar, e da mezza Hollywood, il 25 giugno scorso, con in saccoccia la Palma D’oro vinta al Festival di Cannes, ha debuttato nelle sale “Fahrenheit 9/11“, il nuovo documentario di Michael Moore.
Macchianera vi propone il trailer di “Fahrenheit 9/11” e l’intervista di David Letterman a Michael Moore, ospite del “Late Show“.
A chi, nel frattempo, volesse portarsi avanti con i compiti, è consigliata la lettura del “Fahrenheit 9/11 Facts“.
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Michael Moore: Va bene.
L’Oscar… hai vinto l’Oscar per “Bowling a Columbine“. Quando hai vinto sarai rimasto sorpreso.
Molto sorpreso.
Sei salito sul palco, hai ricevuto il premio e hai iniziato a prendertela col presidente. Lo avevi programmato?
No, volevo ringraziare il mio agente e la mia parrucchiera e andarmene subito. Ma mentre mi dirigevo sul palco, mi sentivo come Gollum del “Signore degli anelli“. Nella testa una voce mi diceva: “Manda un bacio a tutti e lascia il palco”. Un’altra voce diceva: “no, c’è una guerra in corso, devi dire qualcosa!”, e io “no, non voglio dire niente, è la mia serata agli Oscar! Sii gentile e congedati”, ma ha vinto l’altra voce…
Già, il tuo discorso non è stato accolto molto bene, vero? sei stato più o meno contestato…
Qualcuno mi ha acclamato, altri facevano “buu” e poi ancora “buu”.
Ti avrà fatto una strana sensazione, avevi appena ricevuto uno splendido premio e tutti ti acclamavano e si congratulavano e un attimo dopo ti hanno contestato. Rimpiangi di averlo fatto o no?
No, ormai non più perché… io ho detto che ci portavano in guerra per motivi fittizi e in realtà non sapevo se fosse vero all’epoca. Eravamo in guerra solo da 5 giorni, sai…
Allora che ti è preso?
Mi sembrava giusto farlo…
Hai improvvisato…
Voglio riferirti una curiosità sulla serata degli Oscar: le prime parole che ti senti dire quando lasci il palco… ci sono due stagiste in quinta, in abito da sera e una ti dice “Champagne?” e l’altra “Mentina?” Queste sono le prime parole che senti da premio Oscar e nel frattempo sai che è in corso una rivolta in sala. “Sì, ho bisogno di una mentina”…
Quindi appena ricevi l’Oscar ti insegnano i primi rudimenti su come si maschera una sbornia…
Esatto…
In seguito, di recente, sei stato premiato per “Fahrenheit 9/11” al Festival di Cannes, dove è stato proiettato e ha ricevuto una grande accoglienza con tanto di standing ovation, vero?
Sì…
Anche lì hai avuto una grossa sorpresa vincendo addirittura la Palme d’Or, la palma d’oro, che tipo di esperienza è stata per te?
Ecco, è stato… sono rimasto molto sorpreso perché mi pare sia capitato solo a due documentari a Cannes da 50 anni a questa parte e anche l’altro era mio, “Bowling a Columbine“, quindi sono rimasto sconcertato e poi, sai, non so.. quella è la Francia, Dave…
Anche con quel premio hai ottenuto una mentina?
No, niente mentine, niente profumi, niente. È una palma…
Il tuo primo film, aiutami a collocarli nel tempo, era “Roger and Me” o non è quello il primo?
Sì…
Anche quello ebbe un’accoglienza straordinaria, vero?
Sì…
Quindi in tutto nei hai realizzati tre?
4, un altro s’intitola “The Big One” e poi ho girato un film intitolato “Canadian Bacon“…
Quest’ultimo “Fahrenheit 9/11”, riprende il titolo di un libro di Ray Bradbury, “Fahrenheit 451”, è così?
Sì, è la temperatura a cui bruciano i libri. Era la storia ambientata in futuro in cui la censura e il controllo della polizia erano schiaccianti. Però il titolo del film, in realtà l’ho ripreso da una e-mail speditami da un ammiratore la sera dell’11 settembre, in cui scrisse solo “Fahrenheit 9/11“. Mi colpì questo interessante accostamento di quella parola e quel numero e qualche settimana dopo, iniziai a pensare di ricavarne qualcosa. Comunque, l’idea di realizzare questo film, mi venne leggendo un articolo del “New Yorker”. All’interno del servizio c’era un paragrafo su come la Casa Bianca avesse aiutato 24 membri della famiglia Bin Laden a volare sugli Stati Uniti a bordo di aerei privati in un momento in cui i voli privati erano ancora vietati. I Bin Laden e l’ambasciatore saudita chiamarono Bush alla Casa Bianca chiedendo aiuto e lui acconsentì subito. La Casa Bianca si mise a fare l’agenzia di viaggi per i Bin Laden mentre io ero bloccato a Los Angeles l’11 settembre mentre mia figlia era qui a New York e noi eravamo in preda al panico senza poter lasciare Los Angeles, gli aerei non partivano. Così abbiamo noleggiato un’auto e abbiamo percorso 3000 miglia e quando ho letto questa storia sulla rivista mi sono detto che se mi fossi chiamato Bin Laden avrei potuto volare gratis quel giorno. Trovai molto strana la vicenda e così iniziai a pensare a questo film.
Io l’ho visto e non posso negare che susciti grande interesse per questo e per gli altri argomenti trattati, eppure non riuscivi a farlo distribuire qui da noi. Ora la questione è risolta, vero?
È stata risolta, sì. La Disney, che aveva dato i soldi alla Miramax per realizzarlo…
Ma perché la Disney o chi per loro, non voleva distribuirlo?
L’aveva visto…
Capisco. Dai filmati sui prigionieri iracheni, ho avuto l’impressione che subissero delle angherie più che degli abusi, è così o c’è dell’altro? Avevi dei filmati che non aveva nessun altro all’epoca, vero?
Sì, mettevano dei cappucci ai prigionieri e a turno i soldati passavano il braccio sulle loro spalle e si facevano fotografare. C’era anche un detenuto su una barella, era coperto con un lenzuolo e per qualche motivo stava avendo un’erezione. I soldati avevano iniziato a ridere e a turno glielo toccavano… è una scena che s’intravede nel film. Sembra quasi qualcosa di normale amministrazione ed ero in possesso di questi filmati prima che la storia diventasse di dominio pubblico…
E tu eri combattuto riguardo alla diffusione dei filmati all’epoca? Hai atteso prima di inserirli nel film?
Ero combattuto e credo che i mezzi d’informazione di questo Paese ci hanno reso un notevole disservizio, non facendo domande scomode prima che si entrasse in guerra e non mettendo in seria difficoltà il governo. È questo il loro compito ma hanno preferito fare da fanfara, questo non ha aiutato nessuno di noi, meno che meno quei poveri ragazzi che ora si trovano laggiù a combattere questa guerra. Come sai, vengo da una famiglia di militari. Mio padre era nei Marines, era nel Sud Pacifico durante la seconda guerra mondiale, altri membri della mia famiglia sono militari e come dico nel film, costoro fanno un dono immenso a noi, al popolo americano quando scelgono di arruolarsi nelle forze armate perché sono disposti a dare la propria vita per proteggerci. Tutto ciò che vogliono in cambio, da noi, è di non essere mai esposti al pericolo, a meno che non sia assolutamente necessario, e noi abbiamo violato la loro fiducia, abbiamo infranto il patto con loro…
Ed è questo il presupposto per il film…
Sì…
Hai già spiegato perché non ti sei fatto avanti prima, diffondendo i filmati in tuo possesso?
Non mi fidavo dei mezzi d’informazione che andavano a braccetto con questo governo, temevo che non li avrebbero diffusi in modo corretto e che non avrebbero fatto il loro mestiere…
Temevi che CBS News, NBC News o altri stravolgessero la notizia o aspettassero a diffonderla?
Sì, perché non volevo… innanzitutto, non volevo che la gente se la prendesse coi militari. Quel che dico nel film mostrando questi filmati è che l’immoralità ne genera altra e che il pesce puzza dalla testa. Quando un presidente conduce la nazione in guerra sulla base di una menzogna, non bisogna stupirsi che alcuni individui inviati laggiù abbiano dei comportamenti immorali perché questo è l’ambiente in cui si sono trovati immersi…
Voglio chiederti una cosa sul film. Io l’ho visto e suscita un grande interesse per molti versi. Cosa possiamo dedurre da quanto ci hai detto? C’è qualcosa che, se io fossi più in gamba, potrei confutare? Posso credere che tutto ciò che mostri significa esattamente quel che appare? I fatti esposti sono agghiaccianti, ma non potrebbe uno più in gamba di me venirti a dire: ‘Questo è successo ma non vuol dire nulla’, ma che i vari pezzi messi insieme costituiscono un quadro di indiscutibile interesse?
Tanto per cominciare, non c’è nessuno più in gamba di te, Dave, per quelli come me, tu sei il maestro e noi gli allievi. Sei stato tu quello che ha portato la cesta di frutta al nuovo presidente della GE dopo l’acquisto della rete tv. Ce lo ricordiamo tutti…
Grazie, però, hai capito cosa intendo?
Sì.
Insomma, il film ti lascia a bocca aperta perché ti chiedi “porca miseria, come facciamo a sistemare questa cosa?”
Non si può confutare ciò che viene detto nel film. È tutto lì, i fatti parlano da soli. I filmati ci sono, il dato fondamentale è questo: negli ultimi due o tre decenni, la famiglia reale saudita e i loro soci, la famiglia Bin Laden e soci, hanno dato alla famiglia Bush, ai loro amici e alle loro aziende 1,4 miliardi di dollari in investimenti nelle loro società. La domanda che pongo nel film è questa: “Dobbiamo sorprenderci che l’ambasciatore saudita telefoni alla Casa Bianca l’11 settembre chiedendo il favore di far uscire dal Paese 24 membri della famiglia Bin Laden e 140 membri della famiglia reale saudita che si trovano qui?”. Non dobbiamo essere ingiusti con Bush. Insomma, se io ti dessi 1,4 miliardi di dollari, accetteresti di parlarmi al telefono e mi procureresti qualche volo gratis che mi porti via da qui, no?
Questo ha complicato la caccia a Osama Bin Laden? In fondo non corre buon sangue tra i sauditi e Bin Laden…
Sì, Richard Clarke lo ha detto il giorno dopo l’11 settembre. Erano tutti decisi ad attaccare l’Iraq mentre i responsabili dell’antiterrorismo dicevano: “Ma è stata Al Qaeda la cui base è l’Afghanistan” e loro: “non vogliamo parlare di questo, andiamo in Iraq”. Hanno lasciato tutti sconcertati e non conosco la risposta a questa domanda ma è una domanda a cui Bush dovrà rispondere quest’anno, prima delle elezioni: perché i reali sauditi e la famiglia Bin Laden hanno ottenuto un trattamento di favore?
Possiamo credere senz’altro alle tue fonti?
Sì, sono il “New York Times”, il “Wall Street Journal”…
Ecco, sul Times… Dipende di che giorno… Il film esce il 25 giugno e mi chiedevo se potesse influire sulle elezioni, tu pensi che sposterà dei voti o che spinga a votare persone che non voterebbero?
È difficile dirlo da qui. So una cosa però, alle anteprime che abbiamo fatto nel Midwest abbiamo chiesto al pubblico da che parte stessero, se erano democratici, repubblicani o indecisi e chi diceva di essere neutrale su queste elezioni. All’uscita dal cinema nemmeno uno è rimasto neutrale. Si erano trovati col sedere per terra intorno al terzo rullo…
Ma ti rifaccio una domanda che mi assilla: possiamo crederti al 100% o è possibile che arrivi qualcuno a dirci, punto per punto: “sì, è vero, ma non è quel che sembra”?
Sono pronto al confronto con qualsiasi repubblicano, qualsiasi politico di destra su ciascun argomento del film, li sbaraglierò tutti…
È stato un piacere rivederti, Michael…
Grazie infinite, Dave…
Cerca di stare lontano dai guai, come dice il presidente…
Senz’altro…
un applauso per Tom,che ha ricordato una faccenduola passata un pò inosservata,mi sembra.Naturalmente,quelli che a suo tempo avevano detto che quella della Guzzanti non era satira,che le sue erano solo falsità infamanti e che la Rai aveva fatto bene a sospendere la trasmissione perchè altrimenti avrebbe dovuto pagare…etc,etc…si sono ben guardati dal riconoscere l’errore e rettificare alcunchè.In questo,almeno ,meglio Moore,che riconosce l’errore.Sui links mandati ho trovato molte opinioni e pochi fatti.Il più efficace mi sembra Andrew Sullivan,che almeno critica quelle che per lui sono delle inesattezze e veri e propri falsi.Però,come al solito,non resiste alla tentazione di esprimere il suo giudizio morale,una cosa che io trovo sempre fastidioasa,in lui. Alla fine,attribuisce a Mooore,la convinzione che i passeggeri siano da “incolpare”per la tragedia,e questo,mi sembra una forzatura peggiore di quelle che indica lui.
alla fine del mio commento le virgole sembravano seguire la regola di quel film di Totò…e va beh…
Scusa Tom,siccome i coglioni non sono mai domi:
prima della sentenza era così assurdo in Rai cagarsi sotto per la querela?Se la TV pubblica avesse dovuto risarcire Mediaset,chi pensi che di fatto avrebbe pagato il conto?Tutti noi,coglioni e non(?)coglioni.E allora,amico mio,il tuo discorso a che punta?
Per quanto riguarda Moore,non credo che in America sia molto acettabile l’idea che il potere politico porti in tribunale un cittadino,per ragioni che credo immaginerai.In ogni caso,rimane il fatto che menestrelli di poco conto come il succitato,se non fosse per le folle sragionanti e livorose pronte ad accoglierli in Europa,a casa loro se li coprirebbero quasi solo la moglie e il fratello….
Rina scita,e invece,si…a volte ci vado:perchè? ah…per “sputtanarne uno per educarne cento”? :)
chiedo scusa, ma io scrivo sempre di fretta, mio figlio mi interrompe spesso chiedendomi di lasciare il computer perchè vuole giocare lui, in più faccio confusione con l’indirizzo. Prometto che mi ripasso tutte le regole:”dopo la punteggiatura, tutta la punteggiatura…”etc..
Grazie per la segnalazione, ciao.
logaedo, letto da qualche parte, significa appunto che l’ho letto da qualche parte e non ricordo dove.Freccia,probabilmente hai ragione,ma a volte mi faccio prendere la mano.Sorry. A prop. lo avevo già detto che il film di Moore è una gran cagata?
Bruno Giordano vatti a vedere l’affluenza nelle sale del film Moore in america:
http://www.imdb.com/chart/
Ah si: ciucciati il calzino!
pensieri e osservazioni in libertà
1-
grazie alla ‘regina’ per l’applauso, fa sempre piacere, specie se immeritato
2-
gb, forse interpreto male, ma sembra tu ti sia sentito, d’ufficio, inserito nella lista dei coglioni. non era mia intenzione, ne’ intendevo inserirci gf o altri scriventi su questo blog. vi chiedo sinceramente scusa per questo. in realtà io pensavo al ‘compagno fidel’ e al suo super-staff di legulei, che, appunto, han fatto una figura da cioccolatai
3-
è ovvio che nessuno di noi può pretendere di essere la verità rivelata (vale anche per me, anche se, lo ammetto, a volte mi infervoro e divento sailor moon, chi vuol capire capisca ;). ma è altrettanto ovvio che le differenti basi culturali che ci hanno formato ci spingano a sostenere una posizione invece che un’altra. quindi, gf, accetto che tu non condivida la mia fiducia in moore, non accetto però, scusami, che tu dia per assunto che trattasi l’opera sua di ‘cagata’ senza nemmeno volerti prendere la briga di visionarla (mi sembra un atteggiamento piccino piccino)
4-
gf, non capisco da che basi parta il tuo ultimo commento, ne’ dove voglia andare a parare. ti reputo troppo intelligente per scrivere tanto per far scalpore, quindi ti prego di spiegarti meglio
5-
se non mi prendono a ‘il riformista’ dopo questo secondo commento fiume (sorry, sorry, sorry), non so più che fare
epilogo-
con molta arguzia, la mia compianta nonna diceva: “non c’è peggior sordo di chi non vuole vedere”.
ovviamente spingano doveva essere spingono. lasciare oggi due stipendi all’ikea mi ha un po’ mandato in tilt…
Un complimento è sempre merce rara.Grazie Tom.
Tom mio zio che è un po’ meno fine di tua nonna dice: “in culo t’entra in testa no!”.
stalker, si dice anche che il frutto non cade lontano dall’albero, vedi tu…
:D
(e ora come dico a gf che il vero destinatario del complimento era gb, ma che ieri ero troppo ko per accorgermi dell’errore? oh mamma… gf, in ogni caso anche tu meriti dei complimenti :)
Tom,non era immeritato. io mi sono convinta che per certi casi di totale mancanza di senso critico non si possa far niente: è una questione di fede( f minuscola ). La fede non ha bisogno di spiegazioni logiche, ce l’hai o non ce l’hai. Si può rispettare chi ce l’ha, senza perdere tempo a parlarci.
…il che dà una perfetta descrizione del miltante fideista e ideologico,della serie:sto parlando di…me(e di molti altri come me).
Amen.
(…anche se per i contenuti dovrebbe essere ovvio,spero si sia capito che il mio post era un prolungamento diretto di quello di M.J.)Hasta.
Era ovvio e si era capito. “Amen” era la risposta.
Era ovvio e si era capito. “Amen” era la risposta.
Scusate. Doppio commento non voluto.
Ah bello, stamattina ho finito il mio lavoro presto presto, tutto bene, caffè, mare a tavola che emana un profumo….o sono i ciclamimi?
Stordiscono, ‘sti ciclamini.
Dov’è Giordanobrù? Eccolo qua: è sempre lui.
Certo Giordà viene da Marte (fasista), è di un altro pianeta…
The Wall? Scomparso…sarà in vacanza…un pò mi manca e gliel’ho scritto.
Oh, c’è pure Maria Josè, che sparla di me, di sbieco, simpaticamente: alias nuovo, vita nuova?
Tutto bene, oggi va tutto bene.
BY
Francesco
Non è sorprendente come tanti si sentano chiamati in causa se si parla di”coglioni-cojoni”, sentendosi in dovere di intervenire? E fanno tutto da soli.
Tom, a caval donato non si guarda in bocca.
allora, gf, ti meriti un complimento per la sportività (fosse successo a me, starei ancora a rosicare…)
pace?
:)
Bella France’,camerata marziano!In effetti,il muro manca parecchio qua:speriamo torni presto,così riformiamo il trio dei cojoni!(Che poi esistono qualifiche più infamanti,visto che nessuno di noi ha cambiato identità…)
Beh, da neoconi a neocojoni il passo è breve!
Sorry, non vorrei offendere nessuno, non ho intenzioni polemiche, è che passavo di qua e mi è scappata la battutina…
Vero Slo’,una battuta ogni tanto ci sta bene,senza intenti offensivi:come dire da gauche a gauchit,no?
He he he… proprio così, GB, proprio così!
Nel frattempo mi sono letto un po’ di commenti e, naturalmente l’articolo.
Ora, io il film di Moore non l’ho visto, nè credo che lo vedrò.
Penso però che se ne stia facendo un caso esagerato. Voglio dire: quello che pensa Moore si sa, e anche quello che pensa Bush è abbastanza noto (il termine “pensare” nel caso di Bush potrebbe essere fuori luogo, ma prendetelo come un modo di dire). In genere, questi film (ma vale anche per libri, canzoni, trasmissioni TV, ecc. ecc.) così schierati se li guarda solo chi è già d’accordo con l’idea di partenza dell’autore. E il pubblico, dai critici ai semplici spettatori, diventa autoreferenziale, nel senso che tutti (quasi) quelli che hanno visto il film si trovano d’accordo tra di loro a dire che è bellissimo: ma questo prescinde dalle qualità del film, è che erano d’accordo tra di loro (e con l’autore) già da prima. Facendo un parallelo con la situazione italiana, è come un articolo di Massimo Riva: quello che dice lo sai già, non è che si può imbastire una polemica sul contenuto di un articolo specifico facendo finta che sia una cosa nuova…
Anch’io vorrei fare i miei complimenti a Gf per la sua sportività, se li accetta: sono sinceri.
Troppo buoni. Grazie :)
gb, stasera pioveranno gli ananas dal cielo: sono d’accordo con te!
Già Giordà, m’ha dato del cojone: mò baciami l’anello, che sò diventato ‘mportante, il muro quando torna me deve lustrà ‘e ciabbatte…
Marì, e tu perchè neghi sempre l’evidenza, mannaggiatte! Figurati se ora mi metto a citare il pezzo dove mi sfotticchiavi, spirito critico mancando, pregiudizio ideologico abbondando.
Non ce la fai, non ti trattieni?
Davvero credi di credere di essere una persona interessata ai fatti: proprio tu, Marì?
No, dai, lasciatelo dire da un cojone….
Ciao ciao
Francesco
per me lo sei “regina angelo” ;)
Il film di Moore non l’ho visto: ho seguito però la presentazione a Rai3 che è stata gustosa.
Dunque: il recensore l’aveva lodato assai per sentito dire perchè, ha affermato opportunamente, lui sarebbe andato proprio quella sera a vederlo.
Il giorno dopo ha detto: non è un film strutturato, è una poesia sul documentario, un turbine di sensazioni e pulsazioni primitive che si sprigionano dalle immagini e che squarciano la nostra coscienza come lame….
Ah, ho capito, è una cagata.
La stanza del figlio, per me, è l’unico film pessimo di Nanni Moretti. Infatti ha vinto la Palma d’Oro.
Madonna mia , che strazio…
Allora, il primo che ha parlato di “cojoni” è stato Tom,.poi altri sono intervenuti.Lo stesso Tom ha specificato che non voleva definire Gf in quel modo, ma lo stesso qualcuno altro si è sentito chiamato in causa.Ora, io ho fatto una riflessione su questo. Stop.Onestamente, forse è un pò troppo pensare di essere il centro dell’universo, io non sono così importante, altri non sono così importanti.
Grazie, Freccianera, anche se penso: non mi starai mica “coltivando” per avere il mio voto per la password?:p
Scusa se ti prendo in giro su questo, ma mi sento a disagio a parlare troppo di me, perciò scherzo.Sai perchè ho cambiato nome? quello di prima era my real name, e non mi aiutava a creare la distanza di cui ho bisogno per scrivere qui.
(continuo a pensare che il significato di “regina angelo” sia carino nei miei confronti)Ciao :) .
mai pensato alla pwd… e ti dirò, sono rimasto molto sorpreso quando ho visto tutte quelle proposte spontanee. Mi sono divertito un casino.
Marì Marì, questa sei tu:
“un applauso per Tom,che ha ricordato una faccenduola passata un pò inosservata,mi sembra.Naturalmente,quelli che a suo tempo avevano detto che quella della Guzzanti non era satira,che le sue erano solo falsità infamanti e che la Rai aveva fatto bene a sospendere la trasmissione perchè altrimenti avrebbe dovuto pagare…etc,etc…si sono ben guardati dal riconoscere l’errore e rettificare alcunchè”.
Ovviamente non parlavi di me, vero Marì?
Comunque per me basta davvero, mi fai incazzare e ti individuo a KM di distanza; però mi sono intenerito per quella spiegazione sulla punteggiatura a vanvera, quindi, dal canto mio, faccio 10 passi indietro. Qua la mano, Marì!
Francesco
Happy end….?
Tom che ti sei incacchiato perchè non t’ho risposto?Scusami ma ‘sti giorni sono un macello,guardo il pc a mozzichi perchè sto sempre in giro,e quindi rispondo ai post che mi capitano per ultimi,o a quelli la cui risposta sia breve;in ogni caso,ananas non ne vedo…..
Per Francesco (of course):nell’archivio de il Riformista dovrebbero esserci ancora gli articoli relativi alla questione della Guzzanti in cui dicevano che nooooo, non era censura, quella che era capitata alla Guzzanti, nooo, e che avevano fatto bene a fermarla, perchè quelle che diceva la Guzzanti erano “falsità” diffamanti. E io mi ricordo che mi ero molto arrabbiata, in quell’occasione(in quell’occasione,capisci? prima di conoscerti) con quel giornale e con altri che sostenevano quelle cose, perchè posso essere d’accordo con l’inopportunità di mandare quella roba in rai, ma quello che diceva la Guzzanti non erano falsità,e io lo sapevo. E poi, ancora quel giornale, faceva una luuunga spiegazione su quello che è satira e quello che non lo è; cioè un giornale che si ritiene riformista e che si sente investito della missione di indicare cosa è riformista e cosa no, mi viene a spiegare COSA IO dovrei ritenere satira o no?Insomma, mi riferivo specialmente a loro, poi capita che tu la pensi allo stesso modo, ma io,anche considerando i pochi lettori del riformista, ritengo che loro si rivolgono a più persone che te.Infatti io parlavo di RETTIFICARE, di solito sono i giornale che rettificano,no?Ripeto: se vuoi, vatti a leggere gli articoli del riformista, troverai quasi le mie stesse parole.MI dispiace dire che rifiuto di darti la mano, non mi interessa. Tu hai fatto delle considerazioni personali, su di me, e a me questo non piace.Ahhh…è possibile che io riparli di “neocons” di presunti garantisti: per favore, non ti sentire chiamato in causa.
Io non ti ho concesso abbastanza confidenza per chiamarmi “marì”
P.S.ti ha fatto intenerire la storia di mio figlio? Pensa che si chiama Francesco…e io scrivo dalla Puglia, pensa un pò le coincidenze.
..sento sibilare crotali…
Ammazza, me l’ha mozzecata a mano!
Ma Giordanobrù io ho fatto pace lo stesso: è conterranea, indigena, mamma, e magari è pure caruccia visto l’alias….
Ill.ma Reg.na Maria Josè,
lei non temeva nemmeno Hitler, io dico le stesse minchiate del riformista, proprio le stesse parole, ecco svelato l’arcano.
Ce l’hai fatta ancora a difenderti attaccando.
Peccato se non si fa pace, ma la capa è tosta.
Salutami a Franceschino.
Francesco
non credevo di scatenare tali risse, solo definendo cioccolataio (o ‘padre di san giacomo’) chi si ritiene diffamato da fatti veri e stabiliti.
mi vien da citare un bell’aforisma di drusiani (credo): “i coglioni sono molto più di due”, ma verrebbe mal interpretato, quindi nada.
comunque scrivo questo commento per fare i complimenti a gb e alla regina: pur partendo (e mantenendo) posizioni alquanto opposte, sanno confrontarsi con stile, supportati inoltre da un’ottima capacità di scrittura.
vi lascio: ho 24 paia d’occhi che aspettano che inizi ad illuminarli (che palle!)
Scusa, Tom, ma non sei tu che ha scatenato la “rissa” (che del resto non c’è stata, almeno da parte mia): erano vecchie ruggini tra me e la Regina. La quale ogni tanto, sul più bello, mentre svolazzo quieto e allegro come una nigramacula (macchianera, in latino, è il nome di una farfalla: l’ha scoperto il genio poetico di Giordanobrù), mi tira una stoccata e poi ritrae la mano, strilla e gira l’angolo (v. G.B, ibidem).
Dunque, non c’entri.
Ora mi scappa l’aforisma, di Schopenhauer, mi pare: “l’intelligenza è invisibile per l’uomo che non ne possiede”, ma verrebbe mal intepretato, quindi nada.
BY
Francesco
Grazie,Tom.Veramente io trovo nel mio scrivere molti difetti, principalmente dovuti all’inesperienza, e cmq direi che tutti quelli che sono intervenuti sul post hanno buone capacità di scrittura, chi più chi meno:).Ironico e autoironico Gianfilippo. Cercherò di “copiare” un pò lo stile pulito (nello scrivere) di Francesco, trovo che sia scorrevole da leggere.
Freccanera, a te non vorrei fare complimenti ma una proposta.Un amico che collabora all’edizione tedesca di Wikipedia mi faceva notare che la pagina in italiano dedicata agli”smileys” è troppo scarna, ci sarebbe bisogno di qualcuno che l’ampliasse.Da come scrivi si vede che ti piace giocare con le parole: non ti piacerebbe?
beh, mj, con tatto mi hai fatto notare che ho lasciato fuori dalla lista dei complimenti un po’ di gente…
sono come il muciaccia di fiorello: voglio fare cose buone, ma combino disastri (anche senza colla vinilica ;)
il messaggio precedente voleva sottilmente suggerire che sia tu sia gb siate dotati di password (sarebbe una figata una password a quattro mani, un botta e risposta secco tra voi due; mi vedo già il titolo: ‘eretici e regali’)
ah, mj… tutti sanno chi eri prima, tranne il sottoscritto, mi sa…
Danke Schoen Tom,ma credo che le probabilità che il Neri mi dia la password sono pari a quelle che la Roma vinca lo scudetto l’anno prox…
Nei miei primi post firmavo Angela, my real name, come ho scritto su. Ciao
Pensandoci, non è che abbia tutto questo tatto, anzi a volte sono un pò brusca:).
Encore une fois,abbiamo trasformato un post in un’arena per cantarcela e suonarcela come ci pare…