Ustica – Un caso ancora aperto /7

7 – DOVE ERANO GLI AMERICANI?

Ustica - Un caso ancora aperto (di Annibale Paloscia)Solo uno stato di panico può spiegare il motivo per cui i vertici dell’Aeronautica hanno nascosto per undici anni che la sera del disastro c’era intenso traffico aereo americano nei cieli meridionali e che i centri di soccorso erano convinti della presenza della portaerei Saratoga nell’area marina interessata dalle ricerche dell’aereo. La verità era nelle trascrizioni delle telefonate tra i comandi aerei, i centri di soccorso, le stazioni radar. Per acquisire agli atti questa documentazione essenziale ci sono voluti undici anni.
Alle 22,10 di quella sera in una conversazione tra un operatore del centro radar di Marsala e un collega di un altro comando si fa riferimento a un aeromobile con sigla americana, forse un elicottero, che, decollato dalla base di Sigonella, aveva preso contatto alle 21 con la torre di controllo di Reggio Calabria. Ricordiamo che in Sila si è poi trovato il relitto del mig libico. Alle 22,25 la voce di un operatore, probabilmente in servizio al centro di soccorso di di Ciampino, dice di aver avuto comunicazione da un ufficiale del Centro controllo aereo della presenza di parecchio traffico aereo americano nella zona dell’incidente. Si sente chiaramente qualcuno dire: “Ambasciata, ambasciata per notizie”. A chiedere che sia contattata l’ambasciata americana è il sottocentro di soccorso di Ciampino oppure il centro di controllo aereo. Il riferimento alla presenza di mezzi americani torna subito dopo in una telefonata fra il tenente Smelzo, del centro operativo regionale di Martina Franca, e il maresciallo Berardi, della sala operativa dello Stato Maggiore dell’Aeronautica.

Tenente Smelzo: “L’ufficiale dell’ACC di Roma mi ha detto che in zona c’era del traffico militare americano… Ora io vorrei sapere se c’è qualche portaerei”.
Maresciallo Berardi: “Se c’è la portaerei deve saperlo Martina Franca.”
Tenente Smelzo: “Se è così noi chiediamo l’intervento degli americani.”
Maresciallo Berardi: “Deve saperlo Martina Franca perché ha i radar nella zona”.
Tenente Smelzo: “Martina Franca non lo sa se c’è la portaerei in zona.”
Maresciallo Berardi: “E figuriamoci se lo sa lo Stato Maggiore”.

Poiché è incredibile che gli apparati di Martina Franca, nodo vitale delle comunicazioni tra i comandi Nato, non siano informati, il maresciallo insiste: “Più di di loro (il centro operativo Radar di Martina Franca) non lo sa nessuno”.
Il tenente ribadisce: “Non lo sa, non ha controllato niente”.
Il centro di coordinamento soccorsi di Martina Franca è chiamato subito dopo dall’operatore Bruschina del soccorso aereo di Roma. “Un ufficiale del controllo aereo ha detto che se volete lui può metterci in contatto con l’ambasciata americana… Siccome c’era traffico in zona, molto intenso”.

L’operatore Marzulli di Martina Franca: “Nella zona dove stava il DC?”.
– Risposta: “Sì”.
Marzulli: “Ma che, c’è qualche portaerei?”.
Bruschina: “Si suppone.”


Alle 22,33 l’importante interrogativo rispunta in una conversazione fra il capitano Trombetta, del controllo volo di Ciampino, e gli operatori di Martina Franca. Uno di questi chiede all’ufficiale di Roma: “Cos’è la notizia dell’affare là… della nave americana?”.
La risposta è: “…Qui stava parlando il capo controllore che lì ci doveva essere la portaerei”.
– Da Martina Franca: “Potreste andare più a fondo, qui non ne sanno niente”.
Il capitano Trombetta assicura che il capo controllore sta chiamando l’ambasciata americana e a sua volta chiede a Martina Franca d’interessare il comando Nato di Bagnoli. L’operatore di Martina Franca fa capire che deve chiedere un’autorizzazione e il capitano insiste: “E’ importante, capisci?”.
Alle 23,40 il tenente Smelzo informa il generale Mangani, suo comandante, che il Weststar e il comando Nato di Bagnoli hanno escluso “in modo assoluto” che la portaerei Saratoga si trovasse nella zona.

Mangani: “Vabbé, fate accertare se non c’è stato qualche pallaccione che si è scontrato”.
Smelzo: “So’ cose delicate… non penso che me lo vengano a dire a me.”

Mangani dice che bisogna chiedere di nuovo a Weststar e raccomanda di “non dare informazioni, non far nomi: non fatevi prendere in castagna”. Cinque minuti dopo il tenente Smelzo cerca il colonnello Lippolis, coordinatore del centro soccorsi di Martina Franca, per mettersi in contatto con la Weststar. Non lo trova e parla con un operatore dell’ufficio: “Il generale dice, non è che stato qualche americano che si è scontrato in volo?”.
L’operatore afferra al volo: “Ho capito: portaerei americana, traffico americano… i radar nostri non hanno visto nulla in tutto il pomeriggio”.

Smelzo: “E no, perché la RIV di Roma (il centro regionale di controllo informazioni volo) li ha visti”.

L’operatore ammette che c’è stato un velivolo americano decollato da Sigonella, e aggiunge: “ma dopo”. Suggerisce di chiedere direttamente a Sigonella se “ci sta qualche altra cosa”.

Smelzo: “Sì, sì, sì”.

Anche il controllo aereo di Roma fa un tentativo di parlare con Sigonella, ma non è facile farsi passare gli americani. L’operatore chiede aiuto al comando di Catania da cui formalmente dipende il controllo su Sigonella: “Il nostro capo vorrebbe una cortesia, poter sapere il numero degli americani di Sigonella per potersi collegare direttamente”. Sorprendentemente la risposta è negativa: “Non te lo so dire perché gli americani hanno tutto un sistema di centralino loro. Tu chiedi il centralino di Sigonella e gli dici di metterti in contatto con le operazioni americane”.
Alle otto del mattino successivo il generale Mangani e il colonnello Lippolis si scambiano delle impressioni.

Mangani: “Io escluderei tutto tranne le puttanate, cioè o è esploso per qualcosa che… o si sono incrociati in due”.
Lippolis: “Non ci sono altre possibilità”.
Mangani: “E’ questo che bisogna accertare”.
Lippolis: “L’altro traffico battuto è il traffico a 37.000 piedi (oltre diecimila metri) che viaggiava parallelo a questo a pochi minuti di distanza.”

Risulta chiaro dalle conversazioni che lo scambio di informazioni tra i comandi operativi americani e quelli italiani non era trasparente. I due alti ufficiali responsabili del soccorso aereo di Martina Franca, che la mattina dopo si rivolgono gravi interrogativi sulla scomparsa del DC9, sembrano trovarsi completamente all’oscuro di dati di cui i comandi Nato erano certamente al corrente. Se non fossero intervenuti pesanti condizionamenti sulle prime indagini, gli interrogativi si sarebbero potuti risolvere col tempestivo sequestro dei tracciati acquisiti quella sera dal sistema Nadge, l’ombrello radar della Nato.
I vertici militari si mossero in modo da far apparire che il quadro della situazione era confinato nei rilevamenti radar delle sole stazioni di Ciampino, Licola e Marsala (le ultime due, per di più, completamente inaffidabili). La magistratura e le commissioni amministrative e governative accettarono quel confine e si fecero chiudere nel triangolo Latina-Ponza-Palermo. Dopo dieci anni, sotto la pressione della stampa, dei familiari delle vittime e del loro collegio di parte civile, i confini delle indagini si sono estesi alla base radar di Poggio Ballone (Grosseto) che aveva rilevato quella sera movimenti di aerei militari.
In un sistema radar integrato bisogna arrivare al cuore per sapere tutto. Questo non si è neppure tentato.
La commissione d’inchiesta sulle stragi ha messo il dito sulla piaga: il suo documento definisce gravissimo il fatto che la magistratura e il governo abbiano trascurato di interrogare il centro della difesa Nato, che aveva il quadro preciso della situazione aerea, costituito dalle segnalazioni non solo del sistema italiano ma di tutto il sistema Nadge, e giudica “incredibile” che ci si sia affannati per anni attorno ai radar di Ciampino e di Marsala. Decisivo era sapere se nella zona di Ustica quella sera ci fossero aerei militari; ma “lo si è domandato burocraticamente, mettendosi nella condizione di accettare le risposte”.

(di Annibale Paloscia)

7/fine.
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29 Commenti

  1. The Wall,ma davvero pensavi che si rinunciasse a divulgare una verità di partito solo perchè palesemente falsa?

  2. Che dici, sono fesso mica poco eh?
    Probabilmente passano qualche diritto all’autore di questo libro sconosciuto, che terrà famiglia, e non ha avuto la grande idea di Travaglio di fare il copia ed incolla (a modo suo) con atti d’inchiesta ed è diventato famigerato. Pardòn, famoso.

    Azzo, non è che tra poco ci tocca proprio il grande Marco? Potrebbe intitolarsi “Banca dati della Procura”.

  3. Oddio,ma se pubblicano travaglio poi,per par condicio,devono inserire pure i fumetti dei pokemon!

  4. non tanto per par condicio, quanto per ripristinare l’autorevolezza del blog.

  5. Che bello, oggi si respira aria limpida in questo blog. Si può persino dir male del martire Travaglio.

    Tornando al polpettone su Ustica, scusate la monomania missionaria: forse il Ten.Col. Lippolis non era in sede perchè c’aveva da organizzare i soccorsi: riferirà poi al sost. proc. Guarino che, per lui, era stata una bomba visti i danni sui corpi e l’aspetto dei sedili (vi risparmio i particolari).

    Ma questa puntata è un inno alla comicità involontaria (perchè la grande Lia non organizza un pezzo?).

    Leggete la trascrizione della telefonata nella base di Martina Franca – beninteso, dopo aver accantonato i paraocchi – e ditemi un pò secondo voi chi dice la verità tra il militare che legge il radar (“Nessun movimento strano da questo pomeriggio”; “da Sigonella è partito un caccia, ma dopo”)e il tenente al quale hanno riferito che eravamo in guerra contro l’America.

    Pazzesco.

    Saluti
    Francesco

  6. Non capisco tutte ste critiche per la scelta di pubblicare il libro: io lo trovo interessante.
    Magari completamente falso, ma interessante.
    Nulla si può prendere per oro colato, tantomeno dovremmo pretendere che tutto ciò pubblicato qui lo sia.
    Del resto siamo in democrazia, no? GNeri decide, noi seguiamo.

  7. Minchia gershor, non ci avevo pensato!

    “Magari completamente falso” e non capisci tutte queste critiche?

    Democrazia=Gneri decide e noi seguiamo? Non mi sembra. Questo è un blog, Gneri decide e noi seguiamo. In democrazia, si darebbe conto del fatto che si pubblicano tesi preistoriche e non le più aggiornate; si darebbe risposta, quantomeno formale, alle critiche, ai dati di fatto acclarati che sconfessano tesi sostenute nel libro. Qui non c’e’ contraddittorio tra chi eccepisce e chi pubblica o ha scritto il libro: lascia che almeno noi poveri postatori, possiamo fare qualche rilievo, fallo pure tu oppure approva il libro, e se ci critichi, fallo nel merito.

  8. No QERSHOR, non si inserisce questo testo nella “banca dati della memoria” fingendo si tratti di una versione plausibile nell’anno domini 2004. Non c’entra nulla la libertà di pensiero o la democrazia: un documento quasi integralmente smentito dall’inchiesta su Ustica non si pubblica ovvero lo si fa con un’avvertenza a margine del tipo: “Questo testo risale al 1992 ed è stato superato dai fatti e dagli atti processuali che, a presente e futura memoria, vi invitiamo a leggere nel ricordo di 81 vittime innocenti”.

    Ma ti ha già risposto l’acuto the Wall, quindi passo ad altro.

    A proposito di Travaglio: talvolta la logica di un procuratore – in parte anche del GIP – è quella di mettere più carne al fuoco che si può, per evitare di ricominciare daccapo o di incorrere nella prescrizione (lasciamo stare i processi politici e le toghe rosse, che non esistono).
    C’è un atto collegiale approvato da 30 persone delle quali solo 15 sono in sospetto conflitto di interessi? Bene, si parte contro i 30, poi piano piano si elimineranno gli innocenti. E’ un po’ come al “Grande fratello”.

    Questo materiale un po’ repellente, queste scorie radioattive che tutti ci auguriamo di non dover mai conoscere direttamente, sono la manna del nostro amico e del suo taglia incolla. A me, sia chiaro, m’inquieta sapere che il Presidente del Consiglio (non il Sindaco di Regalpietra) potrebbe essere implicato in storie innominabili. Ma ho la decenza di attendere almeno il primo grado dell’eventuale giudizio (quella robaccia non ha raggiunto nemmeno il dibattimento) per cominciare a sparare sentenze parlando di corruzione e mafia.

    Rileggo e consiglio vivamente la lettura di Sciascia, “Il futuro della memoria, se la memoria ha un futuro” (raccolta di articoli a tema vario): è l’antidoto giusto, attuale, lo spicchio d’aglio contro il vampiro.

    Io Berlusconi non l’ho votato né lo voterò in futuro; ma tutti i suoi elettori sapevano che – la storia insegna – per diventare plurimiliardario nel 1600 dovevi essere molto amico di Don Rodrigo, generosamente aiutandolo nella battaglia contro l’Innominato, che come noto, a sua volta, agiva al di fuori della legge e per questa ragione era potente assai in quel mondo orrendo che ora per fortuna non c’è più (la trasposizione manzoniana è penosa, meglio uscirne subito, ma i rapporti tra il Don e l’Innominato qualcosa mi ricordano…..).
    I suoi elettori sapevano dei fondi neri per l’acquisto di Lentini dal Torino Calcio (ve la ricordate quella campagna virulenta? Oggi che si è scoperto che lo fanno tutti, dove sono finiti gli indignati a gettone?) o la Medusa Distribuzione, le società off shore ai Caraibi (c’erano già Cecchi Gori Group, Parmalat, Cirio, Banca 121, i Bond del FMI dall’Argentina, o era lui il più “disinvolto”?).

    Insomma tutti sapevano e l’hanno votato; De Benedetti, Scalfari, Flores D’Arcais, Maltese, Rinaldi, Davanzo & Bonini, e persino Travaglio se ne devono fare una ragione. Il problema è se è capace governarci per cinque anni (e non pare molto capace, ma per motivi diversi da quelli che leggi su Repubblica), non se nel 1600 c’era un signore che lo aiutava nei suoi affari (come altri signori aiutavano nei loro affari quelli come lui).

    Si, se tu dai le TV ad un imprenditore, tutti i suoi colleghi, le multinazionali, andranno con il cappello in mano a trovarlo, perché una campagna pubblicitaria buona e non troppo cara è tutto per loro.

    Ma quello è un retaggio orrendo che risale alla preistoria del 1600 che ben si poteva correggere nel corso degli ultimi 400 anni (lasciamo stare gli ultimi tre) e che però, guarda un po’, nessuno ha mai corretto.

    In definitiva, per vedere il lato buono, nessuno ha creduto veramente che il duopolio o il conflitto di interessi (enorme) fossero un problema imminente per la democrazia, perché le priorità sono altre, perché viviamo da 25 anni in costante emergenza. Non c’è ironia, è proprio così ed è anche parzialmente giusto.

    Ma la “repubblica delle banane” è pronta a riemergere sotto elezioni, l’Economist si scandalizza, il popolo italiano sta perdendo i valori veri per colpa di Mediaset e la sua TV spazzatura: ma che diamine di analisi è questa, non succede la stessa cosa in tutto il mondo occidentale?

    Infine, la censura di Santoro, Luttazzi, Biagi e la Guzzanti.

    Ipocriti: il primo non era molto amato anche a sinistra tanto che, appena è stato messo in discussione, molti avrebbero voluto dargli il colpo di grazia. Che un po’ se lo meritava, visto che aveva preso il vizio di far esibire dalla sua tribuna il duo della pace, dei no-global, la premiata ditta Casarini & Agnoletto, quelli che in TV istigavano milioni di persone a sfondare la linea rossa di Genova, alla violenza più gratuita.

    La Guzzanti – quella che giogioneggia sul cancro di Oriana Fallaci – cancellata perché aveva fatto un programma così così, di presunta satira, ingiustamente pubblicizzato dalla “censura”: dovevano lasciarglielo fare, nel belante tripudio generale, con l’avvertenza che gli stessi tripudianti avrebbero rischiato di subire l’aumento del canone RAI per ripianare il buco della condanna risarcitoria in favore di Mediaset (pensa che diletto per il Cavaliere). Magari qualcuno si sarebbe chiesto – dimesso il velo del pregiudizio – se l’aumento degli introiti di Publitalia sia effettivamente legato al potere politico di Berlusconi o dovuto ai normali cicli del mercato e all’andamento dell’indice degli ascolti.

    A Luttazzi, qualcuno glielo dice che abbiamo letto tutti i libri di Woody Allen?

    E a Biagi che non è scritto nella carta costituzionale l’orario preciso del suo programma e che ci indignammo per le vere censure attuate nell’ultimo cinquantennio dalla RAI, non certo per la sua, che non esiste?

    Ne ho sparate a sufficienza di minchiate.

    Saluti a tutti, ai due spiriti liberi in particolare.
    Francesco

  9. Grazie Francesco.Grazie mille soprattutto perchè, diversamente da me, non voti Berlusconi: proprio per questo il tuo discorso, improntato, mi pare, a grande pragmatismo, risulta più efficace nel liquidare tanti putridi luoghi comuni e bla bla bla.

  10. Un appaluso a Francesco per la lucidità e l’onestà intellettuale.

    Per quel che mi riguarda vorrei solo aggiungere, anzi mi permetto di esortare chiunque a ragionare con la propria testa, e per farlo non ci si può accontentare delle verità preconfezionate da chi ha tutti i suoi bravi interessi di bottega. I giornali devono vendere, le TV devono fare odiens. L’Unità è così virulenta perchè deve rivolgersi ad una certa parte della sinistra. Ma che gli frega a Colombo dei no global!!!: lui doveva far rinascere un giornale, gli è riuscito, e per continuare a vivere ne spara una più grossa dell’altra e fermiamoci qui per carità. Ho fatto questo esempio in quanto il più eclatante: l’ex Presidente Fiat America, l’ex professore targato San Paolo, uomo mite residente a Manhattan, che fa il rivoluzionario! Ma per piacere! E vale per tutti, giornali e tv di sx e dx, per chi scrive libri su Ustica, per chi fa trasmissioni “al servizio del cittadino”. Se va avanti così, Striscia si riconverte ai quiz. La Rai, che pure non dipende solo dalla pubblicità, non fa che inseguire Mediaset sul suo terreno.

    Internet è un nuovo strumento che ci permette di reperire documenti in originale, per chi ha tempo e voglia. Prima ed anche oggi, c’è Radio Radicale, (raro esempio di obiettività e completezza dell’informazione che prescinde dalle idee politiche dell’Editore) che ti permette di ascoltare integralmente una seduta del Parlamento, di una commissione, CSM, un’udienza di un processo, convegni, dibattiti feste di partito ecc. ecc.: a volte risulta un esercizio noioso, a volte non si capisce tutto, ma quel poco o tanto che si “afferra” è mille volte più istruttivo che leggere un resoconto o un commento di un giornale. Potrei fare tantissimi esempi; ho sentito certe “assoluzioni” al CSM da far rabbrividire uno studente al primo anno di legge; ho saputo della vicenda P2 in modo quasi opposto di come ce la raccontano i giornali; ho potuto “certificare” tante menzogne dette da politici e media…non c’è proprio paragone!

    I giornali vanno letti, ci mancherebbe, ma con spirito critico, con tutto quel che ne consegue e spesso per sentirsi confermare, in modo più appropriato ed esauriente cose che già si pensano.

    L’ultima cosa che voglio fare, lo dico fino alla noia, è “bermi” un libro del 92 sulla strage di Ustica, chi lo fa è un problema suo.
    Prima che di faziosità, di disinformazione od altro, è semplicemente un problema di stupidità.

  11. Francesco, (sto studiando eh eh eh): tu che ne pensi della traccia KA011?

    Mi sto rileggendo il libro di Guzzanti, in effetti ripete abbastanza ossessivamente le sue conclusioni, con taglio politico/giornalistico (ovviamente), ma manca di una sua analisi ad uso dei non addetti ai lavori, per rimandare agli allegati (pochi) in fondo al libro.

    Un’altra cosa, se ho ben compreso le varie tesi, non mi è chiara: i relitti sono sparsi in una vasta area, dove “dovevano trovarsi” secondo calcoli basati sull’ipotesi di esplosione, oppure no? In altri termini il DC9, è ammarato (o comunque si è inabissato abbastanza integro) con i motori spenti ma attaccati ai piloni, pur con tutti i danni causati dall’ “evento”, oppure no?
    Un aspetto ragionevole del libro lo trovo nella tesi secondo la quale molte persone, per molti anni, non riescono a tenere un segreto…a meno che sia un…GRAN SEGRETO.

    Un’ultima cosa mi chiedevo: i corpi dei piloti sono stati recuperati?

    Ciao e grazie per l’attenzione.

  12. Caro the Wall, un malaugurato incidente ha cancellato un mio post che era assai articolato (depistaggio!). Quindi ti toccano solo poche righe.
    1. La traccia KA 011 ha interessato Cinti/Di Stefano (periti ITAVIA) che tuttavia hanno riconosciuto fosse comparsa soltanto alle 22.39Zulu, cioè alle 00.39 reali, del 28.6.1980 e che fosse sostanzialmente ferma (ragione per la quale la perizia d’ufficio l’aveva definita un pallone sonda). Poi Di Stefano ha scoperto che la sigla KA porta alla base Nato di Torrejon, Spagna, ed insiste nel ritenere che fosse un segnale di allarme battuto da qualcuno che aveva visto qualcosa di strano.
    2. Il mio pensiero è che non sia una traccia interessante poiché è emersa ben tre ore e mezza dopo l’incidente e che potrebbe avere varie spiegazioni razionali (estranee al caso Ustica) insondabili a 24 anni di distanza. Ma Di Stefano è simpatico e tenace, quindi non disperiamo.
    3. L’aereo ha perso subito parte della carlinga posteriore e i motori; il resto è planato per un po’, prima di inabissarsi. Si è detto tutto sulla dislocazione dei rottami. Resta fermo che c’era vento forte ad alta quota (180Km/ora) e forte corrente marina. E che l’aereo non è ammarato né è precipitato intero. Lo schema di ritrovamento dei pezzi è compatibile con la bomba e con la decompressione esplosiva (che, a sua volta, può derivare da cedimento, quasi collisione, bomba o missile). Quindi lasciamo perdere.
    4. Hanno trovato 37 salme, oltre ai resti riconoscibili di un’altra. Non il pilota né il co-pilota.

    Che ne pensi?

    Francesco

  13. Che ne penso? Essendo, come ti ho già detto, informato solo superficialmente, ho cercato di seguire i tuoi dubbi (no bomba, no missile, no “quasi collisione” e no cedimento strutturale) ed immaginare qualcosa di diverso. Qualcosa che spiegasse un depistaggio, anzi come lasci intendere, un’autoaccusa da parte di alti ufficiali dell’aeronautica, una mancata confessione dei responsabili dopo tanti anni ed un silenzio così perfetto. E ti avevo detto che una cosa mi era venuta in mente.

    Se non ho capito male, la cabina di pilotaggio è stata trovata schiacciata come da un maglio, come mai i piloti non li hanno trovati?

    Sempre seguendo il tuo ragionamento, se non è stato un missile, una bomba, un cedimento o incidente che abbia potuto interrompere di colpo ogni contatto e registrazione, cosa “diavolo” è stato a far cadere l’aereo, visto che anche un errore di pilotaggio a quella quota non avrebbe comportato un evento così traumatico ed immediato?

    Per “puro caso”, la tua “parola chiave” ha attinenza con la parola Ustica? E con la geometria? E con il superenalotto?
    (Non sono sclerotico, sono le cattive letture eh eh eh)

    Da parte mia, cercherò di informarmi ancora.
    Un saluto.

    Butto lì anch’io una mia piccola esperienza diretta, anche se secondo me non vuol dire nulla… il fratello di un mio amico pilota F104, a domande sulla tragedia, ha sempre risposto con assoluto silenzio (al fratello non a me). Dopo una vita di acrobazie, dopo essersi iscritto al Martin Baker club, è morto di incidente stradale…

  14. Non so, non mi pare ci siano parole chiave.

    La chiave di partenza è il mancato recupero del relitto per 10 anni, nel senso che non è difficile immaginare la ragione di questa omissione, da chi fosse ispirata e perché.
    Ma tu, a cosa ti riferivi (superenalotto, geometria)?

    Poi ci sono i passaggi e le contiguità, normali in un certo mondo.

    Non ho escluso tutte le ipotesi (sarei da ricovero), per me c’è uno scenario principale e uno, per così dire, di riserva che – in realtà – hanno lo stesso valore, nel senso che portano alle medesime conclusioni circa il contegno e le responsabilità delle parti in causa.

    Secondo me, infine, l’inchiesta è stata determinante nell’escludere con certezza il missile, determinate (suo malgrado) nell’escludere (con buona probabilità) tracce rilevanti di aerei nei pressi del DC9, nell’ evidenziare tutte le lacune della tesi della bomba, nello sgombrare il campo da una serie di depistaggi e di depistatori, nell’indagare gli assetti degli interessi in gioco, nell’evidenziare l’omertà di alcuni militari.
    Una discreta inchiesta, considerati i suoi gravissimi – proprio esiziali – vizi d’origine.

    Anch’io ho un’esperienza diretta, anzi quasi due.
    La prima è con una fanciulla, diciamo così, del settore, che corteggiai quasi 20 anni fa e che, in una bella cucina, attorno al tavolo da pranzo, accennò a qualcosa, che però, sembra incredibile, non ricordo più con certezza. All’epoca pensavo ad altro: eh eh!
    L’altra riguarda un protagonista del recupero del MIG in Sila.

    Entrambe le circostanze sono però irrilevanti perché anche in certi ambienti circolavano le leggende metropolitane e, quanto al MIG, ci siamo già detti tutto.

    I corpi dei piloti non ci sono forse perché sono rimasti in cabina, dieci anni a 3.600 mt. sotto il mare.

    Ma ora mi interessa la tua ipotesi: dimmi un po’…..

    Saluti
    Francesco

  15. Dunque la mia ipotesi, se devo darti retta a disconoscere le varie possibilità esaminate pubblicamente e seguirti sulla strada della più totale perdizione, porta all’ area (geometria) 51 (superenalotto). Ma qui l’ipotesi si divide in due.
    Sento già gli ululati dell’ambulanza. Spero sia solo l’ambulanza.

  16. Eh eh sei andato in tilt.
    Lascia stare l’area 51: non c’è niente di misterioso, non c’è perdizione, gli scenari che ipotizzo sono stati vagliati regolarmente dall’inchiesta per essere entrambi scartati (il punto è capire come); nè, per carità, penso agli UFO (ahia! Ricordo uno scambio epistolare con un ufologo su Ustica: sai che hanno presentato a Priore il loro testo per dimostrare l’avvenuto attacco degli omini verdi? E’ pubblicato su Internet, ma lascerei perdere, sennò torna l’ambulanza).
    A presto
    Francesco

  17. A proposito: se uno preciso come te ha dimenticato il colloqui in cucina con la donzella, non oso immaginare il prosieguo della serata! Uhm, te l’ho detto: da disinformato che per puro esercizio ipotizzava scenari diversi, che doveva contemplare un depistaggio “suicida”, un silenzio a prova…di bomba, ho pensato ad un evento che travalicasse l’interesse nazionale e mi è venuto in mente, date le manovre in corso in quel tempo nel tirreno, all’uso di un sistema d’arma supersegreto (in questo senso era il riferimento all’area 51) anche in relazione ad uno strano oggetto visto da alcuni testimoni. Anche se mi sembrava strano l’uso di una tecnologia avanzata vent’anni prima degli insuccessi dello scudo spaziale.
    Ora tocca a te.
    A prestissimo.

  18. In realtà l’ho ascoltata distrattamente non considerando minmamente il suo ruolo, come se fosse una persona qualsiasi che diceva una cosa qualsiasi su Ustica. Quando ho fatto mente locale, era troppo tardi!
    Comunque erano chiacchiere, come ti ho detto.
    Posso mandarti una mail diretta, da uomo a muro?
    Saluti
    Francesco

  19. Ho letto i vostri interessanti interventi.

    Vedo che siete tra i pochissimi che non aderiscono alle “bufale” che i media
    ci propinano da ventiquattro anni.

    Negli atti del processo e della istruttoria si può dire che c’è tutto.
    La sentenza ultima contraddice le risultanze istruttorie e dibattimentali.
    Grazie a internet è disponibile materiale a sufficienza per capire.
    Solo che le carte sono così tante e così tecniche che per capire ci vuole voglia , tempo e competenza.

    L’opinione pubblica sul fatto , può divedersi in due blocchi,
    direi che del blocco più numeroso ( 99% o 9,99% ) fanno parte quelli in aderenza alla versione mediatica ,credono al complotto , alla battaglia aerea al missile e così via.
    Gli altri infima minoranza sono solo una parte degli addetti ai lavori , quelli del ramo ,
    gli esperti di incidenti di volo , di radar , una minimissima parte dei militari, e
    pochissime persone che con intelligenza e cultura sono volute andare oltre alla “verità”
    ufficiale.

    Certo molti hanno contribuito in modo scellerato a fare disinformazione ,talvolta anche depistaggio.Per inciso , personalmente se dovessi collocare in una ipotetica graduatoria di scelleratezza , politici ,magistrati ,giornalisti
    e incaricati delle parti civili, non saprei proprio quale ordine dare.
    Ho sempre la difficoltà , per ogni persona di queste categorie , a capire quanta buona
    e mala fede e quanta competenza o ignoranza , è presente in quello che dicono e in quello che fanno.

    Ustica è archetipo della giustizia italiana .

    Di Piazza della Loggia , della stazione di Bologna , dell’Italicus , di piazza Fontana e di altre decine di grandi eventi giudiziari, personalmente , come la maggioranza , non
    dispongo dei fatti o della competenza necessaria a crearmi una mia opinione , ma devo prendere per buone le versioni dei media , e molte di queste sono viziate dalla incompetenza o peggio dalla malafede .

    Ma dopo questa premessa , troppo lunga e pallosa , veniamo finalmente ad Ustica.
    Questo è un argomento sul quale sono informato , dispongo di elementi e possiedo la competenza necessaria alla loro interpretazione.

    Nel mare di carte , raccolte in questi anni , di indagini , di perizie , di istruttoria , di risultanze dibattimentali del processo in corso ,e
    ultimo della sentenza , esiste quanto serve per
    giungere alla verità , essa può essere letta , o forse si dovrebbe dire “smorfiata” ,
    possedendo la competenza necessaria a capire e ragionando con mente libera dai
    condizionamenti che il praticamente unanime coro mediatico ha creato in questi anni.

    Ma insomma , vi immagino chiedermi , veniamo al dunque , perchè in una tranquilla
    sera di fine giugno del 1980 il DC9 Itavia è precipitato ?

    In tutta franchezza , tra le tante ipotesi sono soltanto assolutamente sicuro ,di quello che può essere escluso .
    Non c’erano altri aeroplani nei dintorni e
    non c’è stata assolutamente nessuna battaglia aerea . Naturalmente neanche missili in libertà.

    Perchè se altri aeroplani ci fossero stati sarebbero stati visti sugli schermi dei
    molti controllori interessati e sarebbero stati registrati . E inoltre perchè non è possibile
    nascondere , un fatto così importante , da parte delle centinaia di persone che lo
    avrebbero conosciuto e per così tanti anni. Non c’è segreto che tenga.

    Restano la bomba o il cedimento strutturale.

    L’ipotesi bomba , lascia effettivamente qualche perplessità , non tutto è completamente chiaro e dimostrato anche se a rigore è ragionevole considerarla come l’ipotesi più probabile .
    Ulteriori prove , a favore o contro, potrebbero forse essere raggiunte solamente completando il recupero ,dal fondo del tirreno , dei rottami proprio della parte posteriore fusoliera e della zona toilette.

    Il cedimento strutturale che per le modalità dell’incidente , sarebbe statisticamente
    la causa più probabile, è stato escluso fino dalle prime indagini , a parere mio ,in modo troppo affrettato e anche interessato.
    Adesso purtroppo è passato troppo tempo e non credo che si possa tornare su questa ipotesi per ulteriori verifiche. Dagli atti risulta poco e quel poco lascia proprio supporre che l’ipotesi sia stata esclusa con troppa sicurezza e troppa fretta in modo da lasciare fuori Itavia Douglas Ministero dei Trasporti e Registro Aeronautico dall’accusa di disastro colposo.

    Dalla fase dibattimentale del processo ora concluso, il cui scopo , non dimentichiamo ,
    non è stato di fare luce sulle cause del disastro ma solamente dimostrare la colpevolezza degli imputati dei reati di tradimento e depistaggio , in pratica non è emerso niente a carico degli imputati.
    Solamente illazioni e sospetti nel più classico stile inquisitorio e con quelle chiavi di lettura dietrologiche dei fatti che su tutto sospettano ma niente dimostrano.
    Gli stessi P.M. , si badi bene , nonostante le settemila pagine della
    “Ordinanza-Sentenza” Priore , non sono stati in grado di richiedere la condanna
    di tutti gli imputati , ma solo di due e con pene ridotte.

    L’esito del processo , Tascio e Melillo assolti e Bartolucci e Ferri non condannati
    per intervenuta prescrizione , ha dimostrato ancora una volta come al giudice ,
    nei grandi processi , interessi mediare una soluzione che possa andare bene a tutti.
    Principalmente interessa assolvere le indagini.

    Sull’argomento si tratta, con poco interesse, anche nel forum dei radicali:
    http://81.115.40.185/forum/topic.asp?topic_id=17619&forum_id=1&Topic_Title=STRAGE+DI+USTICA%3A+TUTTI+ASSOLTI%2E+BADALAMENTI+M&forum_title=Radicali%2Eit%3A+La+Community+radicale+&M=Falso&S=Vero
    Ciao Maurizio

  20. Sono d’accordo con te, praticamente su tutto, come avrai visto se hai letto il primo paragrafo di questo blog. Cari Wall e Francesco, avete visto che non siamo solo noi tre a non credere al missile? Che dire ancora… so benissimo che purtroppo la maggioranza della gente continuerà a credere a quella panzana: è proprio vero che una bugia, a forza di ripeterla, diventa una verità.
    Resta la grossa amarezza per l’ enorme mancanza di serietà con cui l’argomento è stato trattato dalla Magistratura, sul cui operato getta una grossa ombra. E purtroppo sono anche io convinto che questa sia la storia di molti grandi processi italiani: sentenze assurde estrapolate per farsi belli davanti all’ opinione pubblica ma soprattutto di fronte alle parti politiche, facendo contenta + gente possibile, invece di ricercare la verità. Quando canbieranno le cose? Però noi, nel nostro piccolo, abbiamo fatto il possibile. E, se non altro, la pubblicazione di questo libercolo mi sembra sia stata interrotta. Ciao!

  21. the wall,ho letto molto della conversazione tra te e Francesco,e ci sono cose interessanti,però non ho letto tutto.ti chiedo:avete parlato in qualche punto delle ipotesi di Enrico Brogneri?se si…pardon e ciao,se invece no,ti mando il link e vorrei che mi dicessi che cosa ne pensi.
    io ho letto la pagina e mi sembra che dal punto di vista delle ipotesi ci siano cose interessanti…però non mi sento francamente in grado di valutare le perizie e quindi neanche ci provo.Mi faresti conoscere il tuo parere?sono sinceramente interessata e visto che anche a te interessava l’argomento…
    http://www.abramo.it/Ustica/autore.html

  22. Di quella ipotesi e di altre ne abbiamo parlato indirettamente; ovvero nel ritenere non plausibili. Ce ne sono a iosa, spesso a corredo di pubblicazione di libri: libici contro italiani, libici contro maltesi, italiani/americani/francesi contro libici, errore di “mira”…

    Non sto a ripetere tutto, ma sinteticamente dico:
    1) da sempre sono stato “convinto” del missile, e del conseguente complotto.

    2) da sempre sono stato “convinto” che il Mig precipitato sulla Sila era stato coinvolto nella battaglia aerea. Tutto questo grazie a giornali e giornalisti pistaioli che per fare opposizione al regime di allora (nella migliore delle ipotesi!), non esitavano a cavalcare ogni mistero.

    3) Dopo aver letto il libro di Guzzanti, ho mi sono convinto che:
    a)Non ci sono tracce di altri aerei nella zona, almeno a portata di “sparo”; l’unico aereo in grado di farlo da 5o miglia, sarebbe stato il Tomcat, che imbarca un missilone che avrebbe lasciato tracce evidenti.
    Le tracce radar parrebbero essere stati echi o palloni sonda, dato che denotavano velocità irrisorie. C’è anche la possibilità però che fossero tracce di caccia, confuse con dispositivi di guerra elettronica.

    b)I missili non bucano gli obiettivi, ma tramite spolette esplodono prima, per investirlo con una marea di schegge. Di queste neanche l’ombra.

    c)Le perizie conclusive propendono per un’esplosione a bordo (bomba) ed in subordine per una “quasi collisione”, evento mai verificatosi nella storia.

    d)Gli stessi PM hanno tralasciato l’ipotesi del missile. Gli ufficiali erano processati per depistaggio.

    e)Riguardo al Mig, ci sono testimoni, fonogrammi che portano l’evento dopo Ustica. Il medico Zurlo, dopo aver ritrattato il primo referto e dichiarato come possibile lo schianto il giorno di Ustica, ha successivamente ri-ritrattato, in commissione Stragi, ammettendo di aver voluto dare una mano all’amico Davanzali, patron di Itavia. La differenza tra missile e bomba o altro era costituita da migliaia di miliardi di indenizzo.

    La cosa che mi ha sconvolto, e grazie a Francesco che me l’ha segnalata, è che nell’anno domini 2003, l’altro ieri, in sede civile un giudice onorario ha condannato i Ministeri implicati a pagare ad Itavia la somma di oltre 100 milioni di euro oltre ad interessi e cazzi vari, e sai perchè? Perchè dice S.E. che il Dc9 è stato abbattuto da un missile ed i Ministeri sono colpevoli, quantomeno per mancata sorveglianza ecc.? Dunque, vuoi credere ad un povero wall?

    Colgo l’occasione per chiedere scusa a Macchianera e Neri, per averli accusati di pubblicare cose datate. Al contrario sono “certificate” da un Tribunale. mah….

    Chiedo scusa ai miei “compari” per essermi permesso questa ricostruzione, forse non ne avevo “titolo”.

    Chiedo scusa per le inesattezze.

    Se avete qualcosa da obiettare, prendetevela con Angela: è stata lei a rivolgersi a me, l’anello debole.

  23. Io mi sono rivolta a te semplicemente perchè mi sembravi il più “elastico”nel recepire critiche:).cmq…thanx…
    (però c’è qualcosa che ti devo contestare,non su Ustica su cui ho già dichiarato i miei limiti,ma sul Bar Mandara e sul Cd rotto,e voglio vedere se avrai la stessa ansia di NON avallare dietrologie;).Fammi solo cercare i dati…

  24. CARA ANGELA, chiamato in causa indirettamente da the wall (che, mi sa, cominci ad apprezzare, buongustaia), posso risponderti su Brogneri con precisione e senza sforzo riciclandoti un messaggio ironico che inviai al blog di Sabelli Fioretti e che questi ha censurato.
    L’ho ritrovato e te lo mando perchè cita le fonti, come piace fare a me.

    Tanti cari saluti dall’anelastico francesco.

    USTICA/2

    Per la vicenda dell’avvocato Brogneri nessun commento, soltanto i fatti: vivendo a Catanzaro, ha dichiarato per la prima volta nel 1989 alla Stampa di Torino (“perché è della FIAT foraggiata dalla Libia “chiarirà” in seguito) di aver visto la sera del 27.6.1980 (ore 21.30) un Mig libico passargli sulla testa a motore spento. Pubblicati alcuni articoli, alla Stampa lo scaricano presto, definendolo un mitomane. Chiede dunque di essere ascoltato dai magistrati inquirenti che ne raccolgono la testimonianza: non era un Mig (?) ma un grosso aereo dalla forma triangolare “a delta”, di colore grigio chiaro che volava a 70 metri dal suolo e che stava per precipitare, l’ho visto bene perché c’era illuminazione pubblica e la luce del tramonto (alle 21.30?). (http://www.arci.it/magazzino/archivio/ustica/, libro I, capo II, titolo I, capitolo XI).
    Ritroviamo Brogneri come testimone nel processo per presunto depistaggio (http://www.stragi80.it/documenti/processo/trascrizioni/udienze.html, udienza del 24.6.2002) ove dichiara di aver visto quella sera, per due secondi circa, un piccolo aereo (?) di colore celestino e bianco (?) che volava a 40 metri dal suolo (?) e che era in difficoltà a motore spento, l’ho visto bene perché non c’era illuminazione pubblica ma la luna piena (?). Dunque, obbiettano gli interlocutori, se i motori erano spenti e stava precipitando a Catanzaro non può essere precipitato anche Castesilano: infatti, conferma l’avvocato (nel suo libro aveva “chiarito” che il Mig è frutto di depistaggio, poiché l’aereo precipitato a Castesilano era quello “a delta” visto da lui: i depistatori, però, lo hanno sostituito in tutta fretta con un Mig che evidentemente conservavano in frigo, completo di pilota sfracellato).
    Viva l’Italia!

  25. E’ attività giurisdizionale non censurabile quella del Presidente della Corte di Appello di Assise che ha disposto la cancellazione di un’espressione offensiva della dignità del testimone pronunciata da un avvocato nel corso dell’arringa del procedimento di primo grado.
    Il principio è desumibile dalla deliberazione della Prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura che nella seduta del 11.07.07 ha deciso di respingere il mio esposto del 5 Maggio 2006.
    Col suddetto reclamo avevo per di più documentato:
    1. che il provvedimento di cancellazione era stato dall’offensore sollecitato per iscritto nel maldestro tentativo di aggirare la competenza del Giudice civile chiamato – già da tempo – a giudicare sulla mia domanda di risarcimento;
    2. che la cancellazione non sarebbe stata concretamente attuabile sul supporto magnetico;
    3. che le espressioni offensive contro la mia persona erano state pronunciate intenzionalmente per inquietanti finalità mai chiarite (nel processo sui depistaggi di Ustica).

    SIC STANTIBUS REBUS, ben venga la riforma del C.S.M.

  26. per capire “dove erano gli americani” stiamo fcendo (io e un altro paio di sfigati) richieste a tappeto tramite il FOIA alle amministrazioni USA
    ci hanno già spedito diversi malloppi di comunicazioni americane dell’epoca e non abbiamo ancora sbattuto contro alcun diniego

    per sperare che il gioco funzioni, c’è bisogno di inotlrare più ricerche possibili con diverse parole- chiave

    tutta la procedura è gratuita e nel giro di qualche mese arriva a casa il malloppo direttamente dagli USA

    se qualcuno volesse unirsi posso fornire riferimenti e modalità…

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  1. Il Grillo sparlante

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