‘O bbi’ ccann’, ‘o bbi’ lloc’, ‘o bbi’ llann’… (*)

Solo pochi giorni fa Michele si meravigliava dell’apertura di un “mozzarella bar” a Campo Marzio, a Roma.

Ebbene, io invece non mi limito a meravigliarmi, faccio molto di più: ci passo davanti tutte le volte che vado in facoltà o torno a casa dalla facoltà (ah, ma che vita avventurosa che ho!)…

Il nome che avete scelto è Obikà. Cosa vuol dire?
“Cercavamo una parola semplice ma originale. In napoletano obikà vuol dire ecco qua.

Avrei qualcosa da ridire sulla trascrizione di tale espressione partenopea, ma lasciamo correre.

Ma come si distingue un mozzarella bar da un ristorante?
“In primo luogo lo staff: non è fatto da professionisti ma da persone che vengono dal mondo dell’arte e dello spettacolo. Per diventare camerieri si impiegano due settimane, cortesia e simpatia sono doti innate. Lo stile poi è essenziale ma contemporaneo”.

In parole povere, uno potrebbe ritrovarsi davanti Cattelan che serve mozzarelle impiccate. Ah, però.

Dunque una mozzarella va bene anche alle 10 del mattino?
“Perché no? Il nostro menù tipico è rappresentato dalla degustazione di tre mozzarelle tipiche mozzate a mano. Gli accompagnamenti con i salumi non mancano: si va dal salame di cinta senese al culatello di zibello. Tra i dolci invece segnaliamo la torta caprese che ha fatto letteralmente impazzire alcuni clienti”.

Cavolo, ma perché non ci ho mai pensato? Colazione a base di aversana, una cosina leggera per cominciare la giornata…

Credi che il mozzarella bar sia una formula vincente da esportare all’estero?
“Il progetto è quello di puntare su Roma e di aprire nei prossimi anni altri tre locali come questo. Poi passeremo a Milano e alle altre città italiane, fino alle capitali europee. L’America? E perché no?”.

Capito? Dame salottiere milanesi e aperitivisti all over the world, tremate!

(*) trad.: “eccolo qua, eccolo là, eccolo laggiù”.

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11 Commenti

  1. continua il crollo della media intellettiva dei post su questo blog…
    che sia la crisi mondiale?

  2. interessante, in particolare per i napoletani espatriati come me in astinenza lunga. Non vedo l’ora che lo aprano a Firenze.

  3. darkripper – è matematico, come dice bongo: la mozzarella espatriata è sempre una “bufala” (specialmente se è *di* bufala…). mio cuggggggino si fa arrivare i bocconcini de “la contadina” da battipaglia a castiglione olona, ma mica lo so *come* arrivano…

    fabbbbrì – ma porti pure chiara, a roma, la settimana prossima? :)

    michè – senza il tuo input l’inchiesta-verità non sarebbe mai stata iniziata (mi limitavo a passarci davanti con espressione di disappunto…)…quindi GRAZIE ASSAI!! :)

  4. Grazie, Giorgia, per la trascrizione esatta di queste espressioni. Proprio ieri leggevo lo stesso articolo linkato da una delle colleghe di Microtempiogiallo e avevo pensato la stessa cosa.

  5. non capisco che ci sia di male nel cercare di portare a casa uno stipendio regolare. Considerando che Bill Gates ha fatto i miliardi associando dei disegnini ai comandi di DOS, ogni idea vale la pena di essere portata avanti chissà che la stupidità umana non premi proprio te…

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