Genevieve Makaping, una giornalista africana che vive in Italia, è stata nominata direttrice di un quotidiano italiano, il piccolo “La Provincia” di Cosenza. E’ una data importante per l’informazione
Informazione 1. E’ Genevieve Makaping, africana, la prima giornalista immigrata a dirigere un quotidiano in Italia. Il giornale è “La Provincia” di Cosenza e l’editore commenta: “Una persona di grandi capacità professionali e dotata di uno spirito che la rende sicuramente forte e capace di affrontare qualsiasi genere di sfida”. Molti anni fa un altro giornale di provincia, a Siracusa, inaugurò una nuova epoca offrendo a una giornalista donna – Giovanna Quasimodo – la prima direzione di quotidiano in Italia. Adesso, naturalmente, una direzione al femminile è normale. Fra qualche anno lo sarà anche una direzione “immigrata”.
Informazione 2. Se sei un cantante rock, ti censuriamo. Se sei un serial killer no. Fra il faccia a faccia di Bonolis e la differita del primo maggio c’è tutta l’etica della nuova Rai.
Gasparri. La legge permette finalmente un riòrdino dei “midia”, ha detto il mezzobusto senza arrossire. Ovvio. L’informazione è diventata “comunicazione”, la comunicazione è diventata “media”, i media son diventati “midia” all’americana, e alla fine logicamente tutto è stato gasparizzato.
Step one: “Ti caccio a calci in culo”. Step two: “Scusami, ero un poco arrabbiato”. Step tre: “Ma perché non hai accettato le mie rose?”.
Contrordine Moratti. Riabilitato Darwin, si continuerà a studiarlo a scuola. Possiamo continuare a discendere dalle scimmie. Mugugni solo allo zoo, dove Lucy (gorilla) e Cita (scimpanzè), che seguono la politica italiana, avevano accolto con soddisfazione il precedente decreto della ministra.
Prescrizione. Il presidente del Consiglio ha avuto contatti con Cosa Nostra. Però sono passati vent’anni, c’è la prescrizione. I generali hanno mentito, su Ustica. Però sono passati tanti anni, c’è la prescrizione. E poi piazza Fontana, Portella delle Ginestre, i massacri nazisti mai perseguiti, il bandito Giuliano… L’Italia è una repubblica fondata sulla prescrizione.
Memoria. Resteranno in America i resti del boss Tano Badalamenti, quello che fece uccidere Peppino Impastato. Recentente era stato assolto, insieme al senatore Giulio Andreotti, dall’accusa di aver fatto uccidere il giornalista Mino Pecorelli.
L’Italia è piena di patrioti in Svizzera.
Dialogo di un Quacchero e di un Ottentotto.
– Voi ci invadete, ci togliete il nostro poco bestiame, se siamo donne ci violentate, se siamo prigionieri ci torturate, se siamo una folla che protesta ci sparate addosso. Ammetterete che sono modi un po’ barbari per farci diventare civili.
– Comprendo: ma qui c’è un equivoco. E’ vero che noi siamo al seguito dell’armata mongola, che fa tutte le cose che voi dite, ma non ne facciamo parte propriamente. Dei Mongoli, non siamo che dei servitori: nei nostri cuori, in realtà, non proviamo che affetto per il popolo Ottentotto.
– Avevamo capito male. D’ora in avanti, ogni qualvolta troveremo un Mongolo isolato non mancheremo, prima di prenderlo a morsi e farlo a brani, di chiedergli se egli sia un Mongolo puro o soltanto un seguace. Fra le nostre preoccupazioni attuali, infatti, la principale fra tutte è di non essere scortesi.
Buio. Centoventisette tombe di ebrei sono state oltraggiate con svastiche e scritte antisemite in un cimitero ebraico in Alsazia. Il mostro dorme e ogni tanto si desta.
Altro buio. Ricordate i ventotto emigranti pakistani accusati di essere pericolosi terroristi a Napoli, l’anno scorso, e alla fine scarcerati perché non c’entravano niente? A loro è andata relativamente bene, se la sono cavata con dei giorni di carcere e molta paura. Un anno e mezzo di carcere hanno invece subito, prima di essere scarcerati perché innocenti, i dodici emigranti (un pakistano, un tunisino, un algerino e nove marocchini) che erano, secondo le “indagini”, la cellula romana di Al Qaeda. Veleno negli acquedotti, attacchi alle ambasciate, legami con Bin Laden: di tutte le accusa alla fine ne è rimasta in piedi solo una per… ricettazione di motorino. In Spagna, i terroristi li hanno beccati subito perché hanno indagato sul serio. In Italia, retate di poveracci.
Spot. L’Ostile (il magazine di fumetti che ha chiuso pochi mesi fa) ostinatamente continua, per terra, per mare, su carta e per internet. In rete, hanno aperto un sito non male: racconti di Fabio Zanello, Daniela Gambino, Alejandro Torreguitart Ruiz e Gianluca Morozzi, illustrazioni e fumetti di Simona Petrucci, Salvo Santonocito, Alessandra Sabatini e Alessio Spataro. E in edicola? Basta edicola: l’Ostile cartaceo si trasforma in un fogliaccio di due pagine, distribuito gratuitamente per le strade. “Sarà la cosa più ostile che riusciremo a concepire. Un’orgia di arte, fumetti, fotografia, scritture, mode e politica”. La redazione, formata da Roberto Carvelli, Luisa Montalto, Dario Morgante e Alessandra Sabatini, ci sta già lavorando: se volete collaborare sbrigatevi perché il 7 chiude il primo numero.
Bookmark: http://www.lostile.org
Giovanni wrote:
Coro:
che sei al potere
sia massmedizzato il Tuo nome
fiat (e mediaset) voluntas tua
dacci oggi il nostro pane interinale
rimetti a noi i nostri crimini
come noi li rimettiamo ai nostri superiori
e non c’indurre in tentazione di pensare
ma liberaci da ogni legge
e così sia.
M, ma tu ogni volta che leggi qualcosa senti l’irrefrenabile impulso di lasciare un commento, che tu abbia qualcosa da dire o meno? Un po’ come quelli che se visitano un posto non son contenti fin che non han scritto “Tizio e’ stato qui” su qualche muro…
“…Adesso, naturalmente, una direzione al femminile è normale…”. Beh, mica tanto purtroppo. Forse non è così infrequente nelle testate locali, ma in quelle nazionali non mi risultano molte “direttrici”. Per il resto pungente come sempre!
M, lascia stare. Orioles credo lo leggano in tanti. Che non perdono il proprio tempo a postare roba tipo “aridatece Natalino!!!”, “che pll” o similari.
M, questo post non richiede commenti, solo rifelssioni.
Io ho letto.
Scopro solo ora che bisognava firmare il registro delle presenze; scopro solo ora che leggere è cortesia e dire di aver letto obbligo.
A me pare una cazzata, btw…
M anche i tuoi commenti si commentano da soli.
Uno che non commenta mai ma che legge Orioles con maggior piacere che non molti altri. Tanto per dar soddisfazione a quel flamer di M….
M tu stai ai commenti in questo blog come i cani agli angoli delle strade, come quelli lasciano una pisciatina così tu una bella stronzata. Ecco bravo torna al lavoro.
Come dire: figura di M…
… come dire: figura di M…
ma allora i generali “di” ustica sono innocenti per prescrizione? ah! da qui (america) dove posso vedere solo il tg1 mi era sembrato che fossero dei santi scagionati….mah!
Banalmente, caro M., io se non apprezzo qualcosa semplicemente non la leggo, la ignoro, faccio altro. Se tu continui a bazzicare da queste parti o non hai niente di meglio da fare o, in fondo ma neanche troppo, non ti dispiace poi tanto quello che leggi qui.
Cordialità
Dai M, non te la prendere, bisogna saper perdere…
Cos’è ‘sta storia del bannato ?!