Su questo volo si servono tarallucci e vino

La carcassa del DC9 Itavia abbattuto a UsticaDite che uno fa peccato a pensar male se i parenti delle vittime di una strage (una strage a caso, e poi non tutti i parenti, solo alcuni: quelli – diciamolo pure – che hanno ottenuto più visibilità e, alla fine, una qualche carica) sembrano da alcuni anni i meno interessati dalla ricerca di un colpevole, di uno straccio di motivo, al punto di arrivare a dichiarsi soddisfatti, sbadigliando, per una sentenza di assoluzione degli imputati dovuta alla prescrizione del reato?
Che il pubblico ministero Erminio Amelio e gli altri componenti dell’accusa Maria Monteleone e Vincenzo Roselli affermino che “l’impianto accusatorio ha retto” è comprensibile, che i familiari lo accettino, no. In un mondo all’incontrario come questo finisce poi che mentre l’accusa dichiara di “stare valutando se presentare appello”, sono gli imputati, a ricorrervi, perché “una prescrizione non basta”.
E’ lì, a quel punto, che ti chiedi davvero se stai facendo peccato e pensando male, quando inizi a dare anche solo un’unghia di credito alle infami voci che circolano da tempo e che raccontano storie di paventate mancate riscossioni assicurative.

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4 Commenti

  1. Cioè li avrebbero tenuti buoni imbottendoli di danari e portandoli a rinunciare all’accanimento (legittimissimo) giudiziario? E’ questo che intendi Neri?

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