Sotto il vestito, un prete

La posta di MacchianeraUn prete confessa Macchianera – Macchianera sconfessa il Moige – Mauro Biani disegna la guerra – Il golpe a rate del nano pelato – Tra moglie e marito non mettere Dio – Il Fiero Alleaten Silvien Berlusconen – Una segnalazione per tutti i nuovi blog – 500 battute per non riuscire a metterne insieme una sola decente

(cliccando qui trovi le istruzioni per scrivere a Macchianera)


SONO UN PRETE

Don Camillo e PepponeGentile Signor Neri, le scrivo dopo aver letto il suo post “Padre, Figlio e Etere Santo” questa mattina su Macchianera. Non è che noi preti sulle pagine del suo blog siamo trattati con i guanti e va bene così. Uno sul blog scrive quello che gli pare, nessuno è obbligato ad andare a leggere e se si vogliono trovare parole compiacenti verso la propria categoria il mondo è pieno di leccapiedi pronti a favorire la cosa, soprattutto – si sa – in ambiente ecclesiale. Quando però si assiste ad un’opera denigratoria a tutto campo una domanda ti viene. Ma questo qui… che preti ha conosciuto? Che accidenti gli “abbiamo” fatto? Perchè un conto è un umorismo pungente, provocatorio, anche cinico (per Dio, si tocca almeno qualche coscienza sopita a volte!) sugli abusi e gli eccessi che possiamo compiere. Un altro è questo modo di presentare la categoria sempre in maniera negativa. Stamattina la mia agendina riciclata attende una madre lasciata dal marito (un tipo con una mentalità aperta che ha preferito la compiacente segretaria alle sue responsabilità di uomo e padre). Poi il mio amico “Saddam”, un iracheno che vuole davvero sistemarsi qui senza rompere le balle a nessuno e che stiamo cercando di aiutare ad avere una dignità anche se è il primo a dire: “…dalle mie parti non vi potremmo ripagare il favore purtroppo”. Quindi Sara, una ragazza con “problemi spirituali” li chiamo io. Depressione e incapacità di assumersi le sue responsabilità davanti al mondo forse li chiamerebbe lei. Infine la porta resta aperta, perchè la giornata te la prepara Dio e qui non si va ad appuntamenti fissi. Questa è la nostra vita, insieme agli oratori, la catechesi, l’ascolto gratuito (anche per ore) dei cazzi altrui. E poi ci sono quei servizi di carità e di assistenza che da altre parti trovi ad ore e a pagamento (la confessione, quella fatta a braccio, guardandosi negli occhi, non costa nulla e tante volte è una psicoterapia meravigliosa). E infine la vicinanza nel momento della morte, tenendo la mano di gente con due tumori addosso che è sola anche nel momento del trapasso e versa un’ultima lacrima di gioia. Basta così. Le ho scritto una mail e non un commento al post perchè l’altra strada mi sembrava solo una ostentata vanità. Le ho scritto perchè mi piacerebbe dirle che i preti sono come i carabinieri. Sempre nelle barzellette ma sempre fedeli. Come dei poveri uomini sanno esserlo.
don Diego Goso, un povero curato di campagna.

Caro Don Diego, per quanto il testo a cui fa riferimento non sia stato partorito dal sottoscritto ma da Michele Serra, il sottoscritto lo trova sacrosanto. Non amo fare di tutta un’erba un fascio ma, se proprio sono costretto, ammetto che sì, nutro un particolare tipo di insofferenza per i preti. Allo stesso modo, però, sono particolarmente felice quando mi è concessa l’occasione di fare quelle che si chiamano “le dovute eccezioni”.
Lei, per quel che scrive, potrebbe rappresentarne una. Ciò non toglie che sia portato a chiedere il motivo per cui, nel caso, si sia fatto prete. Non mi risponda: la vita è come il proprio blog, ciascuno ci fa quel che vuole.
Cosa vuole che le dica, don Diego, uno frequenta per tredici anni una scuola di preti tra le più rinomate della città, e quel che gli resta dopo la maturità sono un po’ di domande in saccoccia.


Per dire: perché le scuole di preti nascono tutte intorno all’800 da santi mossi da pietà per la scarsa istruzione dei poveri e ce le ritroviamo due secoli dopo che si distinguono tra le più costose e, all’interno di depliant in quadricromia, si fregiano di forgiare la nuova classe dirigente? Perché ho avuto un professore-prete che spiegava storia e aveva in camera il busto di Mussolini? Perché, in tredici anni, ho avuto due compagni di classe che si chiamavano “La Russa” e a tutt’oggi la scuola – l’unica che possa conoscere il mio fantozziano titolo di studio da anteporre al nome e al cognome sulla busta – fornisce al loro zio il mio indirizzo affinché trovi nella casella della posta la sua pubblicità elettorale? Perché in classe mi fu sequestrato “Cuore“, mentre ci chiesero i soldi per l’abbonamento a “l’Avvenire“? Perché un mercoledì al mese era giorno di confessione obbligatoria, e un particolare prete ti prendeva la mano e ti torceva le dita a seconda della gravità del peccato? Perché rischiai di avere un maestro-prete che – giusto l’anno precedente la mia prima elementare – fu allontanato dall’insegnamento per avere, in settimana bianca, toccato alcuni bambini cui aveva imposto il bagnetto? Perché lo stesso prete fu assegnato ai corsi di nuoto pomeridiani, durante i quali ebbe l’occasione di assistere e partecipare alla doccia di tutti i bambini che ha voluto, fintanto che è crepato di sua spontanea volontà? Perché il mio amato professore di italiano – prete -, che si tratteneva con noi oltre il suono della campanella, raccontava che i confratelli approfittavano del suo ritardo per spartirsi il cibo del suo piatto, alla mensa comune? Perché la mia professoressa laica di ragioneria distribuiva i compiti in classe su carta intestata della Democrazia Cristiana, sostenendo di averli battuti a macchina sul “primo foglio che le era capitato sottomano”? Perché ricevette tutti i genitori nella sala dei colloqui mentre a mio padre, allora già malato, fece fare col fiatone tre piani di scale? Perché a giugno i genitori di due miei amici si rivolsero ad un particolare prete pronunciando la parola d’ordine, ovvero sostenendo di voler “fare un’offerta dell’organo della chiesa” (noi fortunelli avevamo anche una chiesa privata incorporata alla scuola), e al figlio del primo – che portò con sè tre milioni sull’unghia – furono abbuonate tre materie, mentre il figlio del secondo – che staccò con nonchalance un assegno da otto – fu graziato dall’insufficienza in otto materie? L’ha mai visto promosso, don Diego, uno rimandato a settembre in otto materie? L’ha mai visto, in generale, uno rimandato in otto materie?
Lo sa lei, don Diego, che qui nella grande ed operosa città, gli ordini religiosi preferiscono aprire cliniche piuttosto che ospedali, in modo da non essere costretti ad offrire gratuitamente il servizio di pronto soccorso? E che tutti i medici obiettori che vi lavorano e che hanno uno studio si rifiutano di effettuare aborti all’interno della clinica, convogliando le pazienti presso lo studio privato, mentre quelli che lo studio non ce l’hanno riescono, a volte, a farlo passare all’interno come spontaneo? E che il maggiore ospedale religioso a pagamento è stato costruito su un terreno regalato da un geniale imprenditore che poi utilizzò la presenza della struttura medica nelle vicinanze per far deviare le rotte dei fastidiosi aerei in atterraggio nell’aeroporto contiguo al centro residenziale che costruì e lo rese ricco? E che lo stesso ospedale è stato più volte condannato per abusivismo edilizio? E che al suo facoltoso e celebre collega che lo dirige sono stati trovati in casa quadri rubati? E che cinque primari e funzionari, assieme al direttore sanitario dello stesso ospedale, sono stati indagati a Milano per truffa aggravata ai danni dello Stato?
Infine, vado a caso: perché Paul Marcinkus? Perché l’oro sulla mitra dei papi, quando persino Indiana Jones ha capito che il calice di Cristo, figlio di un falegname, non poteva che essere di legno? Perché Radio Vaticana trasmette in onde medie un palinsesto di tumori? Perché un giorno del calendario all’illusionista Padre Pio e la merda di Barbiana a Don Milani? Perché l’insopportabile retorica del dolore di Madre Teresa di Calcutta, la Patch Adams al contrario? Perché l’otto per mille costruisce chiese e non case, se Dio non soffre il freddo?


IL MOIGE DAVANTI, E DIETRO TUTTI QUANTI

E’ veramente triste non comprendere che certe cose non si fanno e che offendono la sensibilità di tutti gli uomini. Il punto piu grave e pesante è l’offesa a chi la pensa diversamente come voi, questo ci sconvolge. L’offesa gratuita alla persona oppure al movimento non meritano risposta ma solo disgusto per come una persona pensante possa offendere che la pensa e agisce diversamente.

Dicono a me. Questi, quelli capaci di sostenere che “gli apparati riproduttori maschile e femminile sono complementari fra loro, e non con altri apparati: ne è controprova il fatto che la prima categoria in cui è dilagata l’AIDS è stata quella degli omosessuali uomini”, parlano di offesa e di rispetto. Dicono proprio a me. E anche a voi.


AFFETTI COLLATERALI

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GOLPE MORBIDO

Mettiamo che nel paese x l’uomo politico y vada al governo. Democraticamente o no, poco importa: anche Adolf Hitler fu eletto democraticamente e questo certo non lo assolve dai suoi atti né giustifica i suoi comportamenti politici. Mettiamo che questo uomo politico y vada al potere e, nel giro di 48 ore, faccia le seguenti cose:

  • depenalizzare il falso in bilancio, permettendo ad una lobby di imprenditori amici di restare impuniti davanti allo sfascio delle loro imprese e facendo decadere immediatamente decine di processi contro di lui;
  • bloccare le rogatorie internazionali;
  • garantire ai politici la non perseguibilità davanti alla legge grazie ad un sistema di fortissima immunità e protezione;
  • emanare una legge barbara e razzista nei confronti degli immigrati extracomunitari;
  • legalizzare ogni tipo di costruzione edilizia abusiva;
  • piazzare i suoi uomini nel Cda della televisione pubblica, chiarendo subito come alcuni tra i migliori giornalisti italiani non ci avrebbero più lavorato;
  • far cadere la testa del direttore del quotidiano più letto d’Italia, sostituendolo con uno a lui più gradito;
  • emanare una riforma del patteggiamento, garantendo trattamenti migliori a usurai, corrotti, truffatori, galeotti di ogni tipo;
  • modificare il ricorso in Cassazione;
  • promettere di abolire il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Tutto in 48 ore. Anche i più moderati lo definirebbero golpe, colpo di stato.
Però avviene in tre anni, e allora fa molta meno impressione.


IL TRIANGOLO NO!

Al Ginnasio avevo un professore di religione, un laico integralista come solo alcuni laici riescono ad essere. Una volta, durante una lezione, una compagna – che ingenuamente pensava di poter trovare a scuola le soluzioni ai suoi problemi sul sesso – fece una domanda riguardo alla perdita della verginità. La risposta dell’insegnante fu indimenticabile: “La cosa più importante è ricordarsi che mentre fate l’amore siete in tre!”. Fantastico, degno del miglior Moige. Un povero disgraziato, la prima volta, deve già vedersela con una dose di tensione bastevole ad azzerare la libido di un mandrillo, figurati con Dio nel ruolo del voyeur. Non sono mai riuscito a spiegarmi perché un genitore, quando e se parla di sesso con il figlio, oltre ad enumerare malattie e pericoli legati ad i rapporti occasionali, non spiega anche come provare più piacere possibile. Perché oltre allo scolo non viene citato anche l’orgasmo? Perché la sig.ra Bianchi, dicendo al suo bambino di indossare il preservativo, non aggiunge anche qualche posizione divertente da provare mentre si scopa? Forse si vergogna, oppure non ha mai provato ed è imbarazzata dai propri stessi desideri (salvo poi lamentarsi se il marito va in Romania o in viale Zara a soddisfare le proprie fantasie represse). Di certo contribuisce a rendere il primo rapporto sessuale del pargolo un travaglio piuttosto che un godimento. Molto meglio il vecchio metodo di auto-educazione: colloqui iperbolici, e spesso falsissimi, con gli amici più “esperti” e dosi massicce di cara, buona, pornografia (a costo di rimanere frustrati dalla magnificenza del pisello di Rocco). Con buona pace di api e fiori.

STURMTRUPPEN

Il fieren alleaten Galeazzo MusolesiQualcuno ricorderà le “Sturmtruppen“, i simpatici soldatini tedeschi creati da Bonvi (che mi manca tanto) negli anni ’70. Fra i personaggi delle vignette spiccava – oltre ai consueti protagonisti: il sergente, il capitano gay, il giovane tenentino, ecc. – il “Fiero Alleaten Galeazzo Musolesi“: ovvero un fascista bugiardo, opportunista e vile, che metteva alla berlina con il suo comportamento fellone tutta la vuota retorica trionfalistica del regime che aveva trascinato in guerra l’Italia. Vabbè, direte voi, bravo (Bonvi), ma mo’ che c’entra, perchè te ne salti fuori con le Sturmtruppen e il Fiero Alleaten? Perchè oggi il Capo del Governo S. E. il Cav. Silvio Berlusconi ha testualmente dichiarato che “Non siamo servi degli Usa. Non siamo alleati sottomessi, ma siamo loro grandemente riconoscenti.” Ecco, a me, chissà perchè, sono tornati in mente i discorsi del Fiero Alleaten Galeazzo Musolesi. Boh, magari sto invecchiando male.
Una strip di Bonvi con protagonista Galeazzo Musolesi

da Uno a caso

TOGLIAMOCI IL DENTE

Salve mi chiamo […] e volevo segnalarVi il mio Blog dedicato a […] Lo potete trovare al seguente indirizzo: […] Il Blog viene aperto con l’intenzione di essere un luogo d’incontro per […] Grazie e distinti saluti

Ecco: ne ho pubblicato uno in rappresentanza di tutti i blog che vengono inutilmente segnalati via e-mail alla “Posta di Macchianera”. Chi volesse provare l’ebbrezza di apparire su queste pagine utilizzando la scorciatoia della posta elettronica al posto della normale gavetta o di uno sforzo creativo che faccia sì che l’indirizzo del proprio blog si tramandi vox populi, può inserire del testo a piacimento al posto dei puntini di sospensione.


GRAVE INGIUSTIZIA

Unico appunto, la limitazione alle 500 battute: sembra una riedizione del famoso “comma 22”. Se è vero che in rete “nessun testo che non sia segnalato come proveniente da un Nobel per la letteratura si fa leggere oltre questa lunghezza”, è altrettanto vero che solo un testo di un Nobel per la letteratura riesce con certezza a far ridere in sole 500 battute. Il punto è che noi non siamo dei Nobel. Tutto lì.

Cari di Carognix: la posta ruba tempo al blog; il blog ruba tempo al lavoro; il lavoro ruba tempo alla vita privata. Tutto questo ben di dio non può andar via sprecato incarognendosi a leggere tutte le e-mail che arrivano fino alla loro naturale conclusione, nella speranza che cinquecento battute sulla tastiera ne nascondano almeno una divertente. Nessun riferimento a voi, parlo in generale: chi sa essere comico sa anche arrangiarsi con tre righe.

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37 Commenti

  1. Il primo post lo trovo bellissimo. Così come tutti i perchè sulla Chiesa; ai quali mi sentirei di rispondere: perchè la Chiesa è fatta di uomini.

  2. gianlù, quella di “forgiare la nuova classe dirigente” è una “moda” lanciata dai gesuiti nel ‘500, ai tempi della controriforma (l’unica novità sono i depliant in quadricromia).
    detto questo. è vero, non si può fare di tutta un’erba un fascio.
    e menomale, mi sento di aggiungere.

  3. Wow ! Gianluca, un pezzo con i controcoglioni! Approvo in pieno. Dopo 10 anni passati sotto i Salesiani non posso che sottoscrivere pienamente la tua risposta.

  4. uhm… i fatti, le vicende, i luoghi, le persone, le citta, i paesi, le nazioni, il mondo; assimiliamoli ad una grossa stanza buia. Qualcuno, entrando nella stanza, sente uno strano odore e vuole scoprire di cosa si tratta; incomincia a girovagare per la stanza con una torcia inquadrandone, con il suo fascio, piccole porzioni ; si fa una idea della situazione e la racconta a qualcun altro sperando faccia qualcosa per eliminare quella puzza.
    Arriva un altro con un altra torcia, magari arriva anche un elettricista ma la stanza è sempre molto più grande di come ce la si immaginava e magari l’elettricista non è sempre in buona fede e piazza dei bei faretti molto eleganti e potenti su di una macchia di muffa tralasciando di ‘illuminare’ un bello stronzo (nel senso di merda); e magari qualcuno incomincia anche a lodare la qualità della luce dimenticandosi che dentro sta’ stanza il puzzo è veramnte insopportabile. Non è che qualcuno puo’ spegnere tutte queste luci e incominciare a raccogliere un po’ di merda?

  5. Ma perche’, Dottor Neri, lei andava a quella scuola e non, come molti altri, ad una semplice scuola pubblica?

  6. Dai Zuck, non credo che in prima elementare la scuola se la sia scelta lui…
    Preti ce ne sono di tutti i tipi, ma quelli buoni che ho conosciuto sono la minoranza. Invece, tutti i francescani che ho conosciuto sono “spettacolari”. Le domande che pone Gianluca rimarranno senza risposta, e se la troveranno, sarà la solita “non fare di tutta l’erba un fascio”. Già fare un fascio non è mia abitudine, ed inoltre mi viene da pensare che l’erba è decisamente troppa (specie in questo caso, quando non è di quella buona…)

  7. Ho conosciuto una quantità di preti decisamente inferiore rispetto a quella con cui, in media, viene in contatto un italiano. La circostanza di essere nato in una famiglia di lontane e, peraltro, mai praticate tradizioni protestanti mi ha risparmiato la trafila di catechismi, comunioni, cresime e compagnia bella alla quale erano sottoposti tutti i miei amichetti in età scolare.
    Tornando ai preti, con il tempo mi sono convinto di un errore di fondo che, nonostante le premesse di cui sopra, ho a lungo commesso nel ragionare su di loro: l’immedesimazione pressoché totale di un prete con la Chiesta Cattolica.
    Attribuire ad un prete le colpe, i peccati e le cazzate della Chiesa è come prendere a randellate un operaio della Parmalat perché padron Tanzi ha fatto sparire i risparmi che gli hai affidato. Oltre ad essere un controsenso sul piano della logica, lo è anche sul piano sociale.
    E’ pur vero che nel momento in cui viene ordinato, un prete aderisce pienamente “all’ideologia” della Chiesa Cattolica: e quindi anche alle sue incongruenze ed a tutte le contraddizioni che essa – molto spesso – esprime.
    Però è altrettanto vero che la responsabilità delle proprie azioni deve rimanere ad esclusivo carico di chi le commette. Soprattutto quando sono azioni che nulla hanno a che fare con quella “ideologia”.
    Per ogni Marcinkus c’è un don Ciotti che tira via dalla strada una puttana albanese, per ogni Lefebvre che vuole tornare nel medioevo c’è un don Barbero che sposa gli omosessuali: e grazie a dio, verrebbe da dire; forse anche la Chiesa ha la capacità di fabbricare gli anticorpi di cui ha bisogno, che ne sappiamo noi…
    E poi: il prete – professore di ginnastica, per dire, era un maiale; bene, anzi male: però perché ad ogni altro prete deve essere chiesto di rendere conto della maialitudine di quel tipo là?
    Anche il mio, di professore di ginnastica (laico, comunista ed anticlericale) verificava frequentemente e con insistenza il tono muscolare degli adduttori delle gambe dei ragazzini più ben messi fisicamente, però credo che a nessuno di quelli che – una sera di novembre di qualche anno fa – l’hanno spinto dentro ad un portone per rompergli mandibola, mascella, 5 costole ed un braccio, sia poi venuto in mente di continuare l’opera con il resto del corpo docente. La responsabilità è e deve rimanere soggettiva: se diventasse corporativa, ci troveremo presto tutti insieme a passeggiare nel cortile di una prigione, come in un libro di Edward Bunker.

  8. Bella la sfilza di perchè, caro Gianluca Neri di questo sito.
    Ne avrei uno anche io, se possibile.
    Una premessa, tanto per presentarmi.
    Io sono nato nel 1973 in un paesino di provincia e credo di essere stato l’unico bambino nato là in tutti gli anni Settanta a non essere stato battezzato. Poi sono stato per 13 anni l’unico bambino/adolescente/ragazzo a non frequentare l’ora di religione a scuola.
    Questa premessa per far capire da che “pulpito” parlo.

    Il mio “perchè”:
    Perchè sei finito “per tredici anni [in] una scuola di preti tra le più rinomate della città”?

    Come la si pensava in casa tua? Come la pensavi tu? Come la penserai tra 15 anni quando sarai sottosegretario?

  9. Gianlù….13 anni dai preti….si vede, cavolo se si vede! (ottima comunque la sfilza dei perchè, ce ne aggiungerei qualcuno, così tanto per sfizio, anche sull’illustrissima istituzione dei boy scout)

  10. Senti Neri vorrei prendermi per tempo, quando sarai sottosegretario non è che trovi uno stipendiuccio sicuro anche per me?

  11. A proposito di gente rimandata in tante materia: nel mio liceo, per la precisione, il Liceo Classico Piero Gobetti di Fondi (LT), il primo anno che quel genio di D’Onofrio abolì gli esami di riparazione, consentendomi così di non studiare mai più il greco e la matematica, nella confusione (?) un ragazzo, figlio di uno dei più ricchi commercianti ortofrutticoli della città (con tanto di porsche parcheggiata di fianco ai cinquanta dei comuni mortali), ebbe 9 MATERIE CON L’ASTERISCO (insufficienti), praticamente tutte esclusa Educazione Fisica.
    Fu promosso.

  12. dice Giorgia: “l’unica novità sono i depliant in quadricromia”.
    Veramente la quadricromia l’hanno per l’appunto inventata i gesuiti, che sono stati i primi a stampare i santini in quattro colori, con l’aureola e il porco [nel caso di S. Antonio]

  13. I Gesuiti hanno inventato la quadricromia.
    I negri hanno il ritmo nel sangue.
    Non ci sono più le mezze stagioni.
    Quelli che vanno in discoteca sono tutti drogati.
    Chi va al mulino s’infarina, è inutile.

  14. Tipico livore conseguente ad una nota patologia (principali sintomi: bruciore anale e alito pesante … sul collo) provocata da 13 anni di frequenza di una scuola di preti

  15. Bene siamo in tre a voler sapere qualcosa sull’istituzione dei boy-scout, che fai lanci il sasso e nascondi la mano.

  16. Perché la chiesa continua a condannare l’uso del preservativo anche in quelle zone del pianeta dove il condom attualmente sarebbe, insieme a campagne di informazione adeguate (che, ahimè, nulla hanno a che fare con l’appello di tanti missionari che predicano la castità come il solo rimedio all’Hiv)l’unico argine a questa terribile malattia (pensate che solo in Uganda al 1991 i c’erano già un milione e mezzo di orfani causati dall’Aids)?

  17. Ehi looptrain, come ti permetti,
    scherza coi santi, ma lascia stare i lupetti.
    Visto che looptrain non si fa vivo magari ve le dico io un paio di cose che non vanno.
    Primo, dedotto anche dai commenti: lo scout e’ spesso suscettibile, pronto a scattare
    sull’attenti non appena sente minacciata l’Istituzione.
    In genere la levata di scudi non lascia mai una bella impressione.
    Secondo: in generale gli ambienti cattolici, e gli scout non fanno eccezione, sono
    terribilmente selettivi, o sei dei nostri e accetti TUTTE le regole o sei fuori.
    Il gruppo degli scout del mio paese aveva l’aggravante di essere gestito da una congrega
    di fascistoidi repressi che umiliavano i ragazzi (soprattutto i piu’ deboli) con la scusa
    di doverli temprare con la loro disciplina militare del cazzo.
    Detto questo, poi ho avuto modo di conoscere bravissime persone orgogliose della loro
    appartenenza agli scout. L’orgoglio mi sta bene, purche’ non si trasformi nell’idea di essere
    quanto di meglio esista in giro.

  18. Bene Nikapov, ti scateno il Consiglio degli Anziani addosso. Poi il Clan ti appende al Portale delle Vacanze di Branco dove gli E/G ti totemizzarono “cacatua introverso”. “Estote parati!” grida la Maestra dei Novizi dalla Route, quando l’Assistent guardandoti le Zoccolette si accorge che la tua Promessa è sfilacciata irrimediabilmente e capisce che potrai giusto essere un Capo per la Nomina e non per i fatti. I fatti sono che al Fuoco i tuoi Bans non tirano, allora scendi dal Portale e Parti per un Deserto, almeno fino al Guidone dei Kaimani. Vedi l’Ankus del re a terra e fai la prima B.A. della giornata: organizzi le Piccole Orme. I capi L/C sono entusiasti, anche gli Aiuti chiamano il Cerchio e con tutta la Co.Ca. che ti appaga plaudente ti senti assai frastornato. Capisci che è arrivato il momento del tuo Passaggio. Sei preparato al peggio: un Servizio in Reparto con la Scolta della tua vita. Non potrai più rimorchiare al S. Francesco anche se t’hanno detto che al S. Giorgio ci sono Imprese di Pionieristica con Soprelevate, posto ideale per provare un Challenge. La giornata è finalmente finita, la tua Uscita in Accantonamento prevede una Veglia per la firma della Carta di Clan. Un po’ di Famiglia Felice e il Silenzio. Colpo di scena! C’è il Lancio del Grande Gioco Notturno… guarda il lato positivo: puoi lavorare per la Specialità di Osservatore (continua).
    Sono stato abbastanza selettivo?

  19. Davvero parlate così? No, perché non c’ho capito una mazza, credo che neanche la massoneria sia tanto selettiva. E comunque hai dimenticato la vera discriminante, la preghiera collettiva della sera, la messa, insomma ciò che di un uomo (anche di uno come Andreotti) un buon cattolico. Sai, mio fratello qualche volta evitava di partecipare, diciamo che non era nelle sue corde. Secondo te quanto c’hanno messo quelli che credeva essere i suoi amici a buttarlo fuori?

  20. Ascolta Nikapov, io sono stato scout per una ventina d’anni, e il bello cheppur se anarcoide e sempre più esterno che dentro, a me non m’ha mai buttato fuori nessuno. Anzi. Sono stato educatore scout fino a qualche anno fa. Spesso dipende dal gruppo in cui si capita e dai capi che ci sono. L’agesci poi, pur essendo l’associazione cattolica (e quella col maggior numero di iscritti; ma tuo fratello non era mica nell’FSE, i sedicenti scout d’europa?…bboni), è assolutamente varia e paradossalmente laica nei comportamenti (per merito delle mille posizioni dei suoi tanti iscritti), ma sicuramente tutt’altro che militarista e machista (vedi Tavola della Pace, la Perugia-Assisi, le collaborazioni con l’Arci, con Libera, con l’Opera Nomadi, etc…). Anzi la scelta del servizio civile, dell’obiezione di coscienza e dell’anno di volontariato sociale per le ragazze, è una scelta assai sponsorizzata nell’agesci (pure se uno è naturalmente libero di far quel che cazzo vuole, anche il militare). No, non si caccia proprio nessuno, anzi se ti fai un giro tra gli altri gruppi scout (oltre quello del tuo paese, scusa ma che gruppo è, per curiosità?)ne troverai molti con ad es. tanti ragazzi stranieri di tutte le religioni (contraddittorio eh? Appunto), tanti ragazzi con handicap, in proporzione sicuramente maggiore di quanti ne puoi trovare in una classe di scuola media. Certo l’infinita democrazia interna (prima di decidere qualcosa si fanno miriadi di riunioni e neanche i responsabili nazionali possono decidere alcunchè non provenga dal “basso”, ma proprio “basso”, a differenza di quello che succede in qualsiasi altra associazione)fa sì che a volte ci si incarti peggio dell’Ulivo. Ma tant’è. E comunque ad un certo punto, serenamente, io sono uscito perchè ci stavo stretto. No non è di quanto meglio ci sia in giro, è una buona agenzia educativa di volontari (tutti), dove spesso si va a culo con gli educatori, un po’ come nella scuola, naturalmente pubblica (quella privata non la considero proprio).
    Dimenticavo, la preghiera e la messa. Anche l’approccio alla spiritualità dipende molto dai capi che ti ritrovi e visto che ci sono sempre più ragazzi di altre religioni (oltre che molti “atei” o agnostici) ciò crea situazioni beneficamente problematiche e non semplificabili. Benefiche “sfide” per educatori intelligenti, non per maniaci del proselitismo.
    E ce ne sono, come i cazzoni naturalmente. Salut.

  21. Sì, l’avevo precisato subito, di persone in gamba che vengono dal mondo degli scout poi ne ho conosciute diverse, e di sicuro quello che tu descrivi è uno scenario molto differente da quello con cui io sono venuto a contatto.
    Ti assicuro che non è stato per niente facile crescere da non credente in una realtà bigotta come quella di un piccolo paesino del Veneto.
    E comunque ti confermo che fino a una quindicina di anni fa (ora credo le cose siano cambiate), il gruppo Agesci delle mie parti era retto da un gruppetto di fascisti (simpatizzanti per il Fronte della Gioventù). Se la situazione a livello nazionale è quella che tu mi descrivi, allora credo non siano passati inosservati.

  22. Come politici siete perfetti !!! Tutti a parlare male dei difetti degli altri, ma di idee proprie neanche l’ombra …

  23. Continuo a rimanere curioso sul punto di vista di Looptrain..
    ma mi esprimo: la “levata di scudi” non è stata granche, dato che il mio primo commento è stato interpretato in senso inverso. Solo che siamo curiosi (anch’io sono uno Scout) quando si parla di Scoutismo, perchè di solito ne parla solo chi non lo conosce.
    Lo scoutismo di per se è un metodo educativo che principalmente si propone di far pensare le persone con la loro testa.
    Personalmente, trovo molto divertente essere visto contemporanemente come nogglobal/comunista/pacifista/disgraziè se visto da destra, e come fascista/militarista/sborone se visto da sinistra.
    In realtà il 90% della qualità delle esperienze che si vive negli scout dipende dalle persone che prestano servizio, tutto lì. Lo scoutismo fornisce le regole del Gioco (all’interno lo si definisce anche così), gli arbitri, la squadra, gli avversari il tifo e lo stadio li decide la realtà che vivi.
    L’unica selezione che si fa è quella degli educatori, e non dei ragazzi. E anche quella viene esercitata dalla realtà locale, e non da un Gran Consiglio, per cui capita che un capo non si trovi bene in un gruppo e che si trovi benissimo in un altro.
    Io ho scelto questo strumento per fare la mia piccola parte per migliorare il mondo, ma non per questo mi sento superiore a qualsiasi altra persona. Ciascun faccia ciò che crede!
    Possibilmente, però, faccia!
    Venendo alla componente cattolica: UNA delle TANTE associazioni scoutsitiche è l’Agesci, che si identifica appunto come Cattolica.
    Quella dell’Agesci è una proposta, ultimamente anche abbastanza controcorrente. Chi la mette in pratica decide quanto debba essere restrittiva, e questo di certo non impedisce situazioni di intolleranza o chiusura, che però sono la minoranza, ti assicuro.
    Se vuoi farti un’idea della Legge Scout la trovi qui: (http://www.comune.bernalda.matera.it/agesci/promessa.htm)
    C’è quella Agesci (con la C, quindi) e di fianco quella originale del 1900 del fondatore: dimmi cosa non c’è, in questo obiettivo ideale, a non convincere…

  24. Fosse per me toglierei un po’ di obbedienza a favore di un po’ di tolleranza.

  25. “L’Esploratore è amico di tutti e fratello di ogni altro Esploratore, quale che sia il Paese, la classe sociale o la confessione religiosa cui l’altro appartiene”

    se conti che è del 1900 questo impegno non è male, a tolleranza…

  26. Faccio ammenda, nella superficialità che mi caratterizza, non avevo letto bene le parole del fondatore. Perché un’espressione così significativa non è stata riportata nella sua versione moderna? Magari prevedendo la possibilità che uno non ce l’abbia proprio la confessione religiosa.

  27. Non ho capito come mandarti un mail privata. Ho letto questo vecchio post e volevo dire la mia, a prescindere che tu la legga o meno… Un saluto

    Ti hanno mai dato del maleducato? A me no. Mai. Per fortuna loro. Chi mi dice che sono stronzo e burbero, mi offende o dice semplicemente la verità. Chi mi da del maleducato lede la capacità di educare di mio padre e di mia madre. Non tocca me, ma i miei genitori. Dare del maleducato a qualcuno è come dargli dell’innocente, inconsapevole trasportatore dell’incapacità dei genitori di amarlo. Ma i miei genitori non vorrebbero che io fossi stronzo o tantomeno burbero. Si sono impegnati ad educarmi dandomi il meglio di ciò che ritenevasno giusto. Quindi loro non c’entrano. Tuttavia. Ho conosciuto nella mia vita una decina di ragazzi e ragazze della mia età, stuprati dai genitori, mentalmente e concretamente. Persone che cercano di costruirsi una vita propria, in grazia di Dio.
    Dove voglio arrivare?
    Solo a dire che la nostra storia vissuta si ripercuote nella società criminalizzando oggettivamente anche per torti subiti come singolo. Se i tuoi genitori ti hanno mandato a studiare da quegli uomini (consapevoli e non) insipienti e omicidi dei ragazzi, ergo della Divina Sapienza, tu ripercuoti quest’odio non sui tuoi genitori, ma su chi ha effettivamente agito il male. Aggiungi a ciò che hai vissuto concretamente, ciò che hai sentito nell’anima. Un rifiuto e un disconoscimento perpetuo del tuo essere figlio, bambino e uomo.
    Il male se lo ascolti lo sopporti, ma se lo vivi ti graffia dentro. Al comune adolescenziale odio per mamma e papà, si associa e concretizza il male concreto che certi elementi del clero, incancreniti dal potere e dall’odio ripercuotono sulle persone. Ma hanno già avuto la loro ricompensa. Che tu ci creda o no quegli uomini, che recitavano la loro integrità morale di educatori, non lo sono e lo scopriranno a loro spese. Perché lo scopriranno, ti assicuro. Ognuno sa quando sbaglia. Ma questa è un’altra storia.

    A sentire parlare le persone di esperienze si avverte il dolore ma è distante e circoscrivibile.
    Quello che ti rimane da queste esperienze, invece, non è sentito dire, ma è qualcosa di vissuto. Un conto è parlare alla fermata del Bus di preti pedofili, un conto è parlare di preti pedofili con un uomo che da bambino è stato violentato da un prete perverso al male. Un conto è parlare con un prete che ha come riferimento Gesù Cristo, l’unico modello dal quale attingere fede, in conto con un prete che per paura dei propri istinti omosessuali si è rifugiato dentro un ordine religioso che tende a proteggerlo.

    Sai, io stavo più o meno al tuo stesso modo e per questo, forse ti capisco. Mi sono sbloccato piano piano dal fare tutta l’erba un fascio. I preti sono uomini e come tali sbagliano. A volte fanno piccoli errori, e pazienza. A volte commettono crimini enormi. Contro gli uomini, contro i bambini, contro la Misericordia e l’Amore di Dio. A volte nemmeno si accorgono di stuprare i voti sacri che hanno liberamente scelto di osservare. Non è facile essere preti, credo. Servono integrità morale ed umiltà dalla statura vertiginosa per essere un pallido riflesso della Misericordia di Dio. Spesso non c’è umiltà, ma arrivismo. Troppo spesso.

    Esiste anche un altro aspetto. I Preti rappresentano ciò che si vede della Chiesa e spesso ciò che si vede della Chiesa è ipocrisia e obsoleto oscurantismo, cosmico e bigotto. I Sacerdoti, sono sempre stati presi di mira in quanto capri espiatori di questo che è un triste luogo comune. Ma mi sento di dirti che non è tutto così. Scardinare questa credenza, tuttavia, è un lavoro titanico che richiederebbe non solo la collaborazione di noi demonizzatori del Clero (mi ci metto in mezzo anche io) ma anche la collaborazione della demoniaca rappresentanza di quelli del clero che il clero malato che male lo rappresentano. Ma ammettere che esista il male nel clero potrebbe essere costoso. Sarebbe come ammettere che la struttura della Chiesa va rivista. Il Papa si sforza in tutti i modi per riqualificare la Chiesa. La Chiesa scalpita di odio per il Papa stesso e si ribella. La società vede questa ribellione e trae conseguenti giudizi […]. Non se ne esce. Se i Preti malati fossero illuminati e tornassero umili trasportatori della Parola e non esiliati sfuggiti (credono di esserne sfuggiti!) dalle grinfie dell’omosessualità e dell’arrivismo. Se tutti noi aprissimo più il cuore a chi Cristo lo rappresenta davvero (ti assicuro che ne conosco a centinaia). Se tutti ci sforzassimo a fare meno moralismo e più azioni concrete, senza grandi filosofie e utopie di perfezione in terra, forse andrebbe meglio. Sarebbe un occasione per sentirsi liberi e capaci di comprendere. Troppo scomodo, forse.

    Torno con i piedi per terra anche io.

    Sei stato davvero sfortunato. Non deve essere bello vivere con tutto questo odio dentro, istigato dalle cause esterne e dall’ipocrisia secolarizzata che, tutto fa tranne che rappresentare la Sapiente Misericordia Divina. Mi dispiace molto e mi ritengo responsabile, ti chiedo scusa come uomo e, soprattutto, come cristiano.

    Un saluto, GialloLibero

  28. La Chiesa Cattolica è solamente un groviglio di menzogne, bisogna che si esca da essa per approdare invece alla verità del messaggio evangelico racchiuso perfettamente nella Parola di Dio, la quale è in opposizione a molte dottrine e dogmi cattolici.

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