Guido Ruzzier ci racconta quella del nano borlotto che va in Russia – Molly Beez parla invece della “Casa delle turture in libertà” – – C’è chi se la prende con i comici “sacri” – Una petizione a favore del “Baffo” della Fattoria – Demetrio Girardi suggerisce una “Guida pratica alla democratizzazione di un paese” – Mauro Biani: un par de condicio per “Blu Notte” – Claudia Firino, la Resistenza e il saper “scegliersi la parte”.
IL NANO BORLOTTO
LA REPUBBLICA, 23 aprile 2004 – Bacio a un’operaia. Berlusconi in Russia imbarazza Putin. MOSCA – Una giovane operaia russa ha respinto le effusioni di Berlusconi e poi gli ha negato anche un bacio E’ accaduto mercoledì durante la visita del presidente del Consiglio al nuovo stabilimento della Merloni a Lipetsk […]”.
Ne ho dedotto:
Le disavventure di Nano Borlotto in Russia | ||
Com’è mal ridotto il Nano Borlotto! Va lì nella steppa e fa: “Uèi, la peppa! La fabbrica è bella, ma pur la donzella! Da Lipetsk non salpo se prima non palpo la femmina uralica!” E con mossa italica a Putin sfuggendo un bacio, ridendo, rifila a una schiva, per niente giuliva, fanciulla del posto. Al gesto scomposto la bella resiste, |
e fra le conquiste del nano villano, (seppur sembri strano) non va annoverata la russa anelata, la brava ragazza, che pure s’incazza. Gli fa: “Non permetto, oh corto nanetto!” Poi torna, felice, la sua lavatrice a rifinir bene, poiché le conviene di più lavorare che farsi tastare dal nano nostrano di stile pacchiano. |
Il Nano Borlotto fa, svelto, fagotto e fugge, scornato, a Vladi abbracciato. Volea la zarina, ma la Beresina trovò, lì in Oriente, quel nano impudente. E quando la moglie a casa lo accoglie lo mena di brutto: “O gran farabutto, a pezzi ti faccio e poscia ti caccio!” Com’è mal ridotto, quel Nano Borlotto! |
LA CASA DELLE TORTURE IN LIBERTÀ
La Casa delle torture in libertà Clicca per ingrandire la vignetta. |
Iraq: Prima linea arretrata Clicca per ingrandire la vignetta. |
Neocons all’italiana Clicca per ingrandire la vignetta. |
Non bestemmiare, scopa Clicca per ingrandire la vignetta. |
Tortura celtica Clicca per ingrandire la vignetta. |
TITOLO
Naturalmente è un gioco fin troppo facile, per cui andrei sulla blasfemia e direi: ma Alberto Sordi (gli sia lieve la terra) perché dovrebbe far ridere? Non aveva spessore, era solo un romanaccio ignorante che grosso modo sapeva fare solo sé stesso.
Ma, diciamola tutta, Totò? Vogliamo dirlo che era meglio Peppino De Filippo? Vogliamo dire che molte battute di Totò fanno cagare? E quante brave persone colpevoli solo di essere diventati caporali, devono essersi sentite discriminate?
Ma mi faccia il piacere, mi faccia…
UN PAR DE CONDICIO
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PETIZIONE A FAVORE DEL BAFFO
Potete linkare il blog messo su a supporto della protesta a questo indirizzo: http://ilbaffodentro.splinder.com C’è anche un simpatico bottone per il Web per linkare e spargere la voce il più possibile. La petizione è su http://www.petitiononline.com/ilbaffo/petition.html. Aiutateci, please!
WAR FOR DUMMIES – GUIDA PRATICA ALLA DEMOCRATIZZAZIONE DI UN PAESE
- La guerra è costosa. I contribuenti potrebbero prendere male il fatto che un terzo di ciò che pagano è utilizzato per finanziare l’esercito. Di conseguenza, è meglio finanziare direttamente la ricostruzione del Paese che si è in procinto di democratizzare. I fondi pubblici potranno quindi essere trasferiti a societa di “sicurezza”, che eventualmente su richiesta potranno dare una mano all’esercito.
- Al fine di diminuire l’impatto psicologico sull’opinione pubblica, è consigliabile non includere i civili nel bilancio delle vittime. In fondo, anche se i dipendenti delle società di sicurezza combattono, sono sempre civili.
- Nel caso che alcuni dei sopracitati civili si facessero linciare, appendere et bruciare da una folla inferocita, cercare di tenere nascosta la natura dei loro datori di lavoro. L’opinione pubblica sarà così ancora più convinta dell’impellente bisogno della società di essere democratizzata. Non preoccuparti, nessuno si chiederà cosa diamine ci facessero dei civili in una città in insurrezione.
- Dopo gli avvenimenti sopra citati, sarà opportuno sfruttare l’indignazione generale per un attacco su vasta scala. Gran parte dell’opinione pubblica concorderà sul fatto che uccidere un civile è grave, e che in fondo l’avversario per questo si merita una punizione di molte morti militari. Dato il fatto che si è in una situazione di guerriglia, qualunque membro della società può essere considerato militante.
(questo è il mio modo di denunciare ciò che è successo a Falluja qualche tempo fa. Lo scempio dei corpi di 4 mercenari ha portato al bombardamento a tappeto di una zona residenziale, causando un numero di morti attorno a 350. Ma per noi è più importante sensibilizzare su ciò che succede a tre ostaggi).
SAPER “SCEGLIERSI LA PARTE”
Non furono in tanti a scegliere la via delle montagne, e lo stesso si può dire per coloro che si arroccarono a quel simulacro di fascismo che fu la Repubblica sociale. La maggior parte degli italiani restò nelle proprie case, e il sostegno ad una o all’altra fazione fu più spesso il risultato di un calcolo che di una reale condivisione di valori. Carlo Rosselli, in “Socialismo liberale”, disse che questa forma di ignavia fa parte del codice genetico del nostro popolo.
Mi piacerebbe che non fosse più così. O almeno lo auguro a me stessa. Credo che il modo più alto di ricordare ciò che avvenne sia lo “scegliersi la parte”, o più semplicemente lo scegliere, l’impegno preciso e coerente in un qualcosa che renda chiaro da che parte sto. Scendere in piazza domani sarà importante, bello (lo è sempre il trovarsi a camminare con chi condivide ciò in cui crediamo), ma anche incredibilmente facile. Che non ci si limiti a quello.
Ora, si può scherzare finché diverte ma poi basta.
Se non fai di Mauro Biani un tuo “discepolo” organizzo una lotta armata facendo leva sulle latenti e xenofobe ostilità di coloro che leggono Macchianera. Non si tratta. Punto.
Mi associo a diego…
Bene, ora ho finito i parenti ;)