e neanche capitan, se è per quello. Ma al suo posto avrei fatto esattamente la stessa cosa. Alla faccia dei “tempi della politica”: una promessa elettorale mantenuta nel giro di giorni! Non so che tipo sia il nuovo leader spagnolo, non so se mi piaceranno le sue idee e le sue scelte governative, ma plaudo alla prima decisione razionale all’interno di un quadro assolutamente irrazionale.
E potrebbe anche starci, nella natura umana, che una serie di eserciti siano andati in un paese straniero per una ragione diversa da quella dichiarata, per ottenere risultati diversi da quelli dichiarati, inalberando il vessillo della democrazia, mentre la medesima non e’ mai stata cosi’ vilipesa nelle nazioni da cui queste stesse armate provengono, se consideriamo che la stragrande maggioranza dei loro cittadini non voleva questo intervento.
Nazioni che si riconoscono in una identità culturale e religiosa di matrice cristiana, ma sono andate in guerra proprio contro le indicazioni del principale leader della Cristianità.
Potrebbe starci, se non fosse che tutto questo giochino sta causando, di nuovo, la morte di migliaia di persone.
Noi Veccha Europa abbiamo già convissuto con la follìa, con gli slogan, con i fantasmi di mostri agitati per reclutare carne da cannone, già troppe, troppe volte. Che si inizi a dire no sul serio per me e’ consolante.
Mica no a Bush, o a J.R. Ciocapiatti: loro sono di passaggio, come noi. No andrebbe detto allo smottamento della mente, a quello scivolìo lento giù per le pareti dell’intolleranza e del partito preso, che lentamente ti accomoda in un fondale da cui perdi di vista ogni motivazione originaria, ogni apertura al confronto.
Dentro a questa buca, che media e marketing politico ci hanno incoraggiato a scavare, può capitare di andare in edicola e comprare il giocattolo che vedete nella foto, e non cogliere più nessuna contraddizione.
Non sono d’accordo con la scelta di Zapatero. Cedere al ricatto dei terroristi e assecondare la piazza non sono gli atteggiamenti che fanno necessariamente “grande” un capo di governo. Mi sembra che il leader spagnolo abbia imboccato la via più facile, non necessariamente quella più intelligente. Quanto poi agli appelli del Papa o, più in generale, del Vaticano lascerei perdere. Tanto ognuno prende in considerazione solo quelli che gli fanno comodo. Il Papa che va bene quando dice no alla guerra è forse diverso da quello che dice no all’aborto?
….e il popolo non consultato su tutta l’intera costruzione europea è lo stesso che lo statista Grassilli indica come contrario alla guerra?
Bisogna consultarlo per mandare i soldati in Irak e non in Bosnia o in Albania? E nemmeno per saperlo d’accordo o meno a mandare affanculo la Lira, e parte (sempre più consistente) della nostra sovranità?
Complimenti,post geniale,impressionante l’acume con cui hai colto l’insanabile eppure apparentemente nascosta contraddizione esistenziale tra la fenomenologia dello spirito e l’insostenibile leggerezza dell’essere. Grassilli,Orioles e Lia Celi formano un trittico di pensatori inarrivabili.A quando il primo post di Jimmi il fernomeno?
ROb, ti criticano, criticano tutto quì dentro, ma non argomentano. Troppo facile, argomentate maledetti, forza dai. Siete dei repressi ecco cosa siete, gente che và in edicola e si compra la pistola..sì, e poi và a casa e si ascolta la Bamba, ma non nella versione originale di Valens, nòoooo troppo comodo, ascoltano i los lobos ,loro!
E magari, senza cogliere nemmeno la contraddizzione vi sbrocca uno smottamento nella mente che vi fa cadere nella buca del marketing.
Cioccapiatti di passaggio!
gianfilippo e giordano bruno non ce l’hanno un lavoro. ne sono sicuro. Stanno sempre qua
Sono d’accordo con la scelta di Zapatero. Cedere al ricatto Usa e assecondare le lobbies delle armi non sono gli atteggiamenti che fanno necessariamente “grande” un capo di governo. Mi sembra che il leader spagnolo abbia imboccato la via più difficile, anche se quella più intelligente. Quanto poi agli appelli del Papa o, più in generale, del Vaticano lascerei perdere. Tanto ognuno prende in considerazione solo quelli che gli fanno comodo. Il Papa che va bene quando dice no all’ aborto è forse diverso da quello che dice no alla guerra?
Peccato Jimmi,potevi fare meglio:il Papa non va bene mai se pretende di intromettersi nella politica.Dopodichè resta il fatto che uno ti mette le bombe dentro casa avvertendoti che ce ne saranno altre se non lasci l’Iraq,e tu via di corsa sissignore.Cagasotto?
In effetti Jimmy, potevi essere più ficcante, ti sei lasciato prendere dalla fretta. Riascolta la Bamba (versione originale).
Probabilmente Zapatero ha fatto una semplice valutazione strategica: Francia e Germania non hanno mai fatto parte di alcuna coalizione, eppure non sembrano soffrirne. Aznar ha aderito in prima linea e ne ha ricavato (oltre all’11 Marzo) nessun vantaggio strategico.
Condividere il fallimento in Iraq, con una crisi che si trascinerà per anni (vedasi Libano) può essere più controproducente che troncare di netto.
La coalizione non ha alcun controllo del territorio in questo momento e chiudersi in difesa non è certo un modo efficace di “pacificare”.
Neanche un ruolo “centrale” dell’ONU ora invocato da tutti mi sembra una soluzione, i ribelli iracheni non sembrano avere molta soggezione dell’augusta istituzione.
Mi preoccupa la posizione di Berlusconi che sembra vantarsi di essere il più fedele alleato americano, in un momento in cui sarebbe opportuno volare basso.
Caro Paolo la Francia non è in Iraq ma non ne ha ricavato l’esenzione dalle minacce di Al Qaeda.Perchè la coalizione prenda il controllo del territorio gli Usa si apprestano a mandare rinforzi.Credi,dopo la morte di tanta gente,che sia meglio andarsene lasciando che gli iraqeni si facciano una bella repubblica islamica?
Giordanobruno: ancora non ho capito cosa ci facciamo la’. La guerra al terrorismo? Ma Saddam non terrorizzava nessuno, in occidente, anzi e’ stato a lungo un nostro amichetto. Cosa ci facciamo la’? Catturiamo Bin Laden? Nemmeno si parlavano quei due, e’ la Cia a dirlo (oggi), non io. Cosa ci facciamo la’? Ma perche’ ancora nessuno lo spiega? Abbiamo liberato il popolo dal tiranno? Ma come mai non lo facciamo anche per i restanti 74 paesi in condizioni simili all’Irak? E siamo sicuri che quel popolo sia tanto contento di quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, vista quanta gente sta MORENDO? O vogliamo continuare achiamarli tutti terroristi? Io solo questo apprezzo dell’intervento di Grasilli: la dichiarazione sincera di stato di confusione
Minacce, appunto.
In Spagna sono morte 200 persone e fa una certa differenza.
I rinforzi americani consistono in 20.000 riservisti che vedranno allungarsi il loro periodo di detenzione(lo vedono così)in Iraq.
Le repubbliche o monarchie islamiche sono ovunque in quell’area e credo sia difficile incastonarci una repubblica democratica di tipo occidentale.
Dalla notte dei tempi l’Iraq è dominato dalle autorità tribali, non sanno cosa possa essere un parlamento, solo tu, Bush e Blair non l’avete capito.
Dalla fine della guerra nessun occidentale è mai entrato in molte zone dell’Iraq e il controllo del territorio, quando questo è off-limits e pieno di civili, è una chimera.
E’ morta molta gente, ma, Libano insegna, ne morirà molta altra.
Bisogna sterminarli quegli islamici di merda prima che loro ci uccidano tutti! Ci stanno invadendo! Forza giordanobruno, arruolati nelle mie truppe scelte!
Se l’ironia cretina ti aiuta a non vedere la realtà fai pure:è un tuo diritto pensare che gli islamici siano pecorelle,poi tanto se arriva il cetriolo arriva anche a te.Saluti,arguto compagno.
giordanobrù, ma di che parli?
I cetrioli, fino a prova contraria, sono un paio di anni che li stiamo a buttà noi addossso a gente che continuiamo a chiamare terroristi… Fino ad oggi oltre 10.000 terroristi sono stati eliminati in Iraq, possiamo proprio stare tranquilli.
Cavoli in due anni spendendo milioni di dollari ne abbiamo fatti secchi 10.000. Loro con quattro aerei per di più a nolleggio, 3000 in 2 orette.
Bush è un rammollito. Vediamo di fare un bel bombardamento a tappeto stile Dresda. In venti minuti chiudiamo la questione.
se è solamente una questione di occhio per occhio, mi pare che dalla contabilità (accettata da tutti) abbiamo applicato una proporzione di uno a tre, proporzione che dovrebbe soddisfare pienamente la tanto decantata superiorità della nostra civiltà.
Dunque sarebbe ora di smetterla con i cetrioli… non trovate?
P.S.: A Dresda ci sono stato, vi assicuro che ancora oggi i segni di quell’evento fanno accapponar la pelle.
se è solo una questione di contabilità dell’occhio per occhio, dovremmo aver applicato una proporzione di (abbondante) uno a tre. E vista la decantata superiorità della nostra civitlà, dovrebbe bastare… non credete? Oppure vogliamo arrivare ad un rapporto di uno a dieci come fecero i crucchi?
P.S.: A Dresda ci sono stato anni fa, vi assicuro che ancora oggi i segni di quel bombardamento fanno accapponar la pelle. Proprio Dresda dovrebbe farci riflettere sull’opportunità di buttare i cetrioli a casaccio.
La cosa di Ernesto non l’ho capita.
è solo una questione di stereofonia
ah, ci fosse ancora quel noto esportatore di democrazia, quel tale Ernesto!
zapatero ha detto in campagna elettorale “se vinciamo ci ritireremo dall’iraq”. zapatero ha vinto le elezioni e annunciato “ci ritireremo dall’iraq a partire dal 30 giugno a meno di cambiamenti significativi”. zapatero ha detto “siamo arrivati a metà aprile e di cambiamenti significativi non c’è nemmeno la prospettiva: avviamo il ritiro prima del 30 giugno”
mi sembra lineare, un politico che fa quello che ha promesso, per una volta. ma certo,la libertà di ogni paese di decidere la propria politica estera non è concessa a tutti. chi critica gli americani è un comunista antiamericano, invece il tiro al piccione contro la spagna è libero per tutti ed espressione di libertà di pensiero e profonda comprensione delle politiche internazionali.
mi dite quali sono i risultati positivi della “guerra al terrorismo” condotta contro l’iraq?
Sto fumando un sigaro. Fuori la primavera si fa sentire nell’aria mite. La Roma ha pareggiato al derby.
Faccio scorrere i commenti sul monitor del mio computer. Rifletto sugli eventi confusi di questi mesi e mi sforzo di trovare qualcosa di intelligente da scrivere. Appoggio il sigaro sul portacenere, e lentamente si spegne.
Il finale non ha importanza.