Stufi di “politici con le palle”

Tanto per abbaiareIn Spagna, il paese più maschilista d’Europa, finalmente hanno deciso di provare a far governare le donne: “Tanto, peggio di così non può andare”…

Coraggia. Certo, ci vuole coraggio per dire “va bene, tu gestisci un miliardo di pubblicità e mi puoi fare perdere le elezioni ma io i prezzi dell’assicurazione auto, ladro che non sei altro, non te li lascio raddoppiare”. Oppure “no, presidente scusi, io la pelle dei miei soldati me la gioco solo quando veramente è in pericolo il paese” oppure anche solo “ma insomma che cazzo sei una banca o un usuraio? Ma io ti mando la Consob, ti mando, ti faccio vedere io se non devi fare la banca perbene!”. Guardiamoci in faccia, onestamente: tu, se fossi ministro, lo faresti? Tu, te la giocheresti una carriera politica, così, per il gusto di difendere la tua gente? Ecco, le cose stanno così, non ci pigliamo in giro. Tu ed io (e il signor B., e il signor D’A., e tutti gli altri) in fondo siamo stati educati fin dall’infanzia a proteggerci le palle, a non rischiarle mai perché un calcio giusto là ti fa male. “Uno con le palle!”. Sì, uno che quindi o è un poeta oppure cammina tutta la vita con le mani a coppa là davanti, come un terzino al momento del calcio di punizione. Forse una (senza palle) avrebbe più istinto di attacco, meno paura di rischiare. E questo, stranissimamente, forse l’hanno intuito nel paese più pallista d’Europa, in quella Spagna baffettista e meridiana in cui, di fronte a uno schiaffo in faccia, si son tutt’a un tratto svegliati e tutto in una volta hanno deciso che ne hanno le tasche piene di una serie di cose.

Incazzarsi, va bene: ma il giorno dopo? Così hanno deciso di premunirsi mettendo proprio dentro il governo una bella mano di donne (otto per la precisione: per ogni ministro maschio, una ministra) col compito di dare spinta alla macchina anche dopo passato l’entusiasmo. V’immaginate un governo così in Croazia? o in Arabia? o in Israele e in Palestina? o in Cina? O – magari magari: ma donne mai state manager o caporali politici: donne vere – o anche qui da noi? Boh. Intanto, là ci stanno provando: tanto, peggio di così – pensano giustamente – non può andare. ¡Suerte, muchachas!

Economia 1. Bopo i Bot semestrali, crollano anche i Cct, i certificati di credito del Tesoro che per la prima volta nella storia scendono sotto il due per cento.

Economia 2. Il vice ministro per l’Economia Baldassarri, parlando in occasione di un convegno, ha dichiarato che “è possibile utilizzare le riserve auree della Banca d’Italia. Bisogna utilizzarle una volta sola, bisogna considerarlo un intervento una tantum, bisogna capire che ora con l’euro non sono più importanti come prima… a parte tutti questi “bisogna”, l’idea sarebbe di prendere l’oro dello Stato – non potendosi ancora vendere Torre di Pisa e Colosseo – e far cassa per qualche mese con esso. L’ultima volta che fu proposta una cosa del genere è stata quando l’Italia entrò nella seconda guerra mondiale.


Economia 3. Tutto il resto che leggete sui giornali.

Sicilia 1.

Sono un cittadino di Agrigento e ho appena letto sul giornale che hanno arrestato per mafia l’onorevole Lo Giudice, che era il più votato della mia città. Sicccome sapevo benissimo che tipo era e ciononostante l’ho votato anch’io, ho deciso di condividere parte della sua pena autoinfliggendomi quindici giorni di arresti domiciliari senza uscire di casa e mandando la somma di euri 500 (cinquecento) all’Opera Missionari di Padre Pio. Distinti saluti (segue firma).

Questa lettera non è mai arrivata, e a dire la verità l’idea di scriverla non è mai lontanamente passata neanche per l’anticamera del cervello di alcun cittadino di Agrigento. Ed ecco perché Agrigento, che con le sue risorse ambientali e turistiche potrebbe essere una delle cittadine più ricche d’Italia, è giustamente povera, miserabile e piena di disoccupati e continuerà a esserlo finché la gente che ci abita resterà così servilmente clientelare e così incivile.

Sicilia 2. L’onorevole Angela Napoli della commissione antimafia, che ritiene che forse don “Totò” Cuffaro dovrebbe riflettere sul fatto che essere inquisito per quattrocento reati diversi (fra cui mafia) non è del tutto normale per un presidente di regione, è stata cortesemente rimproverata dal segretario organizzativo del suo partito. “La signora Napoli è di An, è vero – ha messo i puntini sugli i il coordinatore La Russaperò la sua opinione non rappresenta affatto quella del partito”. Ignazio La Russa ha cominciato la sua carriera politica come avvocato alle dipendenze della Famiglia Ligresti, nel cuore della grande finanza siciliana.

Boia chi molla. Era lo slogan dei dei devoluzionisti anni 70: non erano varesotti ma calabresi e il capo era un certo Ciccio Franco, che poi diventò senatore. Stranamente, lo slogan lo gridavano in italiano: quelli di ora invece, più giustamente, lo urlano in dialetto: “Mai mollè!”. Non male, come slogan: ha un’aria malinconica e spavalda, proprio da Salò. Invece che Camice Verdi (un po’ datato) perché non cominciano a farsi chiamare i Maimolli? Con la doppia M sul bavero della camicia, come i Maimorti lombardi dell’ultima annata di Mussolini.

Libri. “Derrumbe” di Claudio Morici e Claudio Parentela. Quest’ultimo è attualmente impegnato con me nel progetto top secret (difatti non ne sto parlando) di un magazine di quarta generazione (diciamo quello dopo Frigidaire, Cuore e Avvenimenti). L’editore (del libro, non del magazine) è Valter Casini. Si vende in rete. Reading (e mostra dei disegni di Parentela) dal 16 al 24 al Metaverso (via Monte Testaccio 38a) a Roma.
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Roberto wrote:

Vorrei dire la mia sul corteo x la pace. Quello che mi riesce difficile capire perchè in un corteo per la pace era necessario presentarsi con bandiere di partito o di qualsiasi altra corrente; la pace è qualcosa senza bandiera diritto di tutti e che teoricamente dovrebbe essere di tutti. In Spagna non so più quanti milioni di persone hanno manifestato e non c’era una!!! bandiera di qlk partito. litigare poi prima della giornata “io non vado” “io sì se mi dicono che sono bravo” è stato sfiorare veramente il ridicolo.

Marco wrote:

Manifestare per la pace è la cosa più facile del mondo, tutti la vogliono. Chi è che non vuole la pace? Ma vista da un osservatore esterno la manifestazione del 20 marzo mal si adattava a una qualsiasi mozione di politica estera della segreteria Ds degli ultimi mesi.

Renzo wrote:

Ma condannano la violenza solo quando gli toccano il capetto? Quando il presidente del loro partito D’Alema ha mandato a bombardare serbi e kosovari per compiacere Dáblyu, si sono risentiti in eguale misura? Violare la Costituzione è un bel po’ peggio che violare il codice penale e far lanciare bombe su innocenti è molto peggio che lanciare lattine, aste e bottiglie (atto comunque da condannare). Quel giorno la tessera l’avete stracciata o no? O vi siete tenuti come presidente del partito uno che è responsabile di un numero imprecisato di morti (non di qualche pur deplorevole bernoccolo!). Se quella volta avete avuto almeno un sussulto di sdegno, mandatemene un segno qualsiasi, … e mi metterò il cuore in pace.
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4 Commenti

  1. ma quelle donne al governo ci sono andate perche’ realmente Zapatero le riteneva le persone migliori per quei ruoli, o per far vedere quanto e’ progressista?
    nell’ultimo caso si chiama carita’ pelosa…

  2. X Renzo

    “Se quella volta avete avuto almeno un sussulto di sdegno, mandatemene un segno qualsiasi, … e mi metterò il cuore in pace.”

    Non solo avrei stracciato la tessera di partito (se mai l’avessi fatta, ma sono contrario)….
    D’Alema ha fatto il suo tempo con i suoi belli errori madornali. Mandato scaduto, a casa. Vorrei davvero che si mettesse a tempo pieno a fare lo scrittore per Mondadori, invece e’ ancora li, in attesa di tornare a far finta di prendere delle decisioni di “sinistra”.
    Purtroppo, non vedo all’orizzonte molti leader capaci di governare l’Italia… ne a destra ne a sinistra. Ma almeno chi ha “gia’ dato” abbia il buon gusto di uscire di scena (come per altro sottolineato e chiesto a gran voce da Moretti).

    Ciao

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