E se mi si pianta la macchina in autostrada o – allimitemediamente – sull’Aurelia che faccio?
Chiamo con il telefonino e resto asserragliato nella scocca.
Deve venire la stradale a tirarmi fuori con la fiamma ossidrica.
Per pisciare, sì, piscio dal finestrino.
Ma – mai e poi mai – mi doterò di questo accessorio.
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ne prendiamo atto.
Appunto, ne prendiamo atto. E se, passando sull’Aurelia, dovessimo vedere un povero idiota con la macchina in panne che piscia dal finestrino, non avremo problemi a dichiarare con orgoglio a nostra moglie: “Guarda cara, quello sì che è un vero rivoluzionario”
Anche io non lo compro, non lo comprerò, e non lo metto. E’ una roba da ignoranti deficienti.
condivido ciò che scrive tommaso. Dico inoltre che secondo me, in futuro, sarà in dotazione nelle nuove auto.
questo fatto di voler essere disobbedienti a tutti i costi rinforza la mia idea che questo tipo di persone abbiano un cecio al posto del cervello
a me l’ha regalato il gommista. uau.
te credo, per due pirelli ho fatto un leasing.
Scusa Attenti, ma credo di non aver capito perchè non vuoi indossarlo.
Giuro, non capisco proprio.
Per spirito contradditorio? Bastiancontrarismo? Non ti dona il fosforescente?
O solo perchè lo impone una legge? Se è così, allora è un altro argomento.
E se ne puuò parlare.
Attenti, ma guarda che è abbastanza chic.
Siamo stati obbligati per legge a dotarci di un accessorio elegante, semplice e pratico, che finalmente risolvera’ la questione delle maglie quando si gioca a calcetto. Io, preso dall’entusiasmo, ne ho comprati due.
Ti convenie indossarlo: la prossima mossa del Governo sarà costringerti ad indossare un paio di corna con lampeggiante o, forse, credi che Berlusconi e Lunardi potrebbero arruolarti negli asfaltatori di autostrade, che vogliono costruire gratis, con la scusa che con il giubbotto sembri uno dell’Anas?
Comunque, credimi, con la Dc, caro anti-democristiano, non ti sarebbe mai accaduto. Piutoosto ci saremmo fatti multare dall’Unione Europea, il cui Presidente sarebbe stato Berlusconi.
Per me se ‘sti coglioni vogliono cambiarsi la gomma sulla Pontebbana di notte vestiti di nero non ci son problemi, la selezione darwiniana migliorerà la loro razza e finalmente tra qualche anno, se non saranno morti tutti, cominceranno ad apparire anche i meno scemi.
Pontebbana?
Anche tu della periferia dell’impero, eh?
Pie, Panofsky: ubi mentula sit Pontebbana ista, explicare velitis pauperibus nobis mortalibus in Urbe…
Sono uno di quelli che fino a pochi anni fa ha difeso i sacri confini della patria dal pericolo rosso.
Pronto a gettare oltre l’ostacolo cuore e mentula pur di difendere il Sacro Suolo.
Oggi le giornate trascorrono tra una pivo, una polenta e qualche canto inneggiante Loss von Rom.
OK, quindi la Pontebbana e’ la via di comunicazione col baluarden di ciofani petti opposto alla barbarie nemiken…
Capito, grazie.
Perché, si riescono a superare i sessanta all’ora sulla Pontebbana? non mi pare, almeno negli ultimi trent’anni…
Pontebbana: le statistiche la definiscono una delle strade a più alto tasso di mortalità nonostante (come dice .MAU.)la media oraria sia di 40/50 km orari.
Costeggiata per quasi tutta la sua lunghezza da forti e rigogliosi platani che attendono impazienti il sabato sera.
Attraversa numerosi paesini dividendo letteralmente in due le popolazioni che si incontrano oramai sempre più di rado, nonostante divisi solo da strisce pedonali.
Pontebbana: Ss 13, una delle strade italiane su cui ha transitato anche un po’ di storia, che da Venezia, passando per Mogliano Veneto, Treviso, Conegliano, Pordenone, passa il Tagliamento prima di Codroipo fino ad arrivare a Udine e quindi su su fino a Tarvisio, passando per Pontebba e la Val Pontebbana, appunto.
Il tratto giustamente più famoso è sicuramente quello che va Pordenone ad Udine:
Vuoi per la bellezza del paesaggio, vuoi per le viste mozzafiato, la calda gentilezza della popolazione, è difficile non innamorarsi di questi luoghi così ameni e chiunque abbia fatto il militare a Saccile sa di cosa parlo; Con quelle le tipiche fiorenti realtà industriali e artigiane, quest’ultime piccole imprese individuali gestite per lo più da donne dell’est europeo o dell’Africa più nera, sopratutto dopo le 18.00 lungo il percorso della strada, con tutti quei bei localini in ogni paese e città in cui la grappa comincia ad essere venduta alle 6.00 e insieme alla brioche si prende il Fernet, la voglia di vita della popolazione si manifesta per lo più attraverso un robusto regime alcolico di tipo religioso. E’ difficile rimanere insensibili a tali meraviglie e una volta passati è difficile scordare.
Pius, Sacile, non Saccile. E questa è la cazzata più piccola che hai scritto.