Leggo Guia Soncini sul Foglio di oggi, che si rallegra per il fatto che il generalmente ignobile doppiaggio italiano di “Will & Grace“ abbia risparmiato la seguente battuta:
Karen (guardandosi in mezzo alle gambe): “C’era un tale traffico che ho pensato di rendere più agevole il passaggio”
Will: “E’ quel che dice sempre Jack quando si leva un dente”.
E sarà. Io invece ho la netta sensazione che, in spregio al concetto di risparmio, il doppiaggio di alcune scene delle puntate in onda in prima serata su Italia 1 sia completamente diverso da quelle trasmesse su Fox. A quel che ne so, sarebbe la prima volta che la tv generalista preferisce la disdicevole riscrittura alle alltrettanto bieche forbici.
Per dire: io ricordo con precisione una scena in cui Jack raccontava a Grace del proprio partner e della notte di sesso consumata con lui a casa di Will e si concludeva senza alcun motivo con la frase “Poi Jack se l’è presa perché ha usato il suo spazzolino”. Quel che, mesi più tardi, ho sentito su Fox è stato invece: “Poi Jack se l’è presa perché ha avuto un orgasmo nel lavandino”.
Ho rinunciato da tempo a seguire i telefilm americani in italiano: essendo, nella mia follia, un fan di “Friends” ho visto spesso le due versioni ed è una pena infinita. Non solo i doppiatori non hanno il “ritmo” necessario, ma le battute sono tradotte male, eliminate o lasciate fuori dal contesto. Di più: alcuni dei tormentoni della serie, che vanno avanti da anni, sono stati tradotti in modi diversi a seconda dell’episodio, alimentando l’idea che in fondo i traduttori non sappiano quello che stanno traducendo.
Il motivo al fondo di tutto è la scarsa attenzione dedicata al doppiaggio, a cui vengono dedicati pochi soldi e soprattutto poco tempo. Per “Will & Grace” credo che ci sia un problema aggiuntivo: molte delle battute si basano su giochi di parole o assonanze che sono, semplicemente, intraducibili.
un altro esempio banalissimo di adattamento: la TATA in originale non è ciociara, ma ebrea. La terribile traduzione della versione italiana ha retto per un po’ (anche se continuavo a chiedermi da quando i ciociari avessere quel fulminante e ‘cattivo’ senso dell’umorismo). L’apoteosi si raggiunge col matrimonio tra Fran(cesca) e Maxwell: tipico matrimonio ebraico spacciato per folklore ciociaro. Evviva Evviva!
un altro esempio banalissimo di adattamento: la TATA in originale non è ciociara, ma ebrea. La terribile traduzione della versione italiana ha retto per un po’ (anche se continuavo a chiedermi da quando i ciociari avessere quel fulminante e ‘cattivo’ senso dell’umorismo). L’apoteosi si raggiunge col matrimonio tra Fran(cesca) e Maxwell: tipico matrimonio ebraico spacciato per folklore ciociaro. Evviva Evviva!
scusate il doppio post, come al solito explorer si è bloccato
mi sono sempre chiesto se sarebbe interessata qui la versione originale, con la Tata ebrea. E mi sono anche chiesto come hanno fatto i traduttori ad andare avanti a bugie (la su’ mamma che diventava la zia …)
me lo potessi permettere metterei la parabolica solo per questo motivo.o il decoder.o quello che serve.
per ora mi informo qui e mi incarognisco :/
Come, quelli lì, quegli… omeosessuali… fanno… sesso? E ci scherzano pure sopra? Ma come possono permettersi di paragonarsi alla sana comicità in cui i caratteri sono quelli naturalmente stabiliti, tipo quelle belle figliole dei balletti? (continua su http://www.genitori.it)
(PS: “omeosessuali” l’ho sentita davvero.)