Odiana Fallaci ha plagiato “Mein Kampf”!

lia_zap.gifGià “La rabbia e l’orgoglio” aveva dimostrato che sul cervello degli anziani il razzismo può avere effetti più devastanti del morbo di Alzheimer. Ma con “La forza della ragione”, in uscita a giorni, l’irriducibile libellista toscana ha giocato sporco: grazie al programma di scrittura del suo computer, si è limitata a sostituire “giudaismo” ed “ebrei” con “Islam” e “arabi”, e il delirante manifesto antisemita di Hitler si è trasformato in un rispettabile saggio pubblicato da Rizzoli.
Gli eredi del Fuehrer chiederanno un risarcimento miliardario: “Quella spudorata ha copiato tutto: il complotto islamico per conquistare il mondo, i figli di Allah che insidiano le fanciulle cristiane, il cliché dell’arabo nasuto e subumano. Però Adolf era meno sgrammaticato”.
Signora Fallaci, lasci perdere: al momento l’Europa è troppo squattrinata per finanziare lo sterminio di tutti gli immigrati musulmani da Malta a Capo Nord. E poi in fondo lei e Bin Laden vi assomigliate: due ricchi settantenni paranoici capaci di inondare i media di proclami violenti, ma troppo vanitosi per diffondere uno straccio di foto recente.

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50 Commenti

  1. Mi azzardo a dire che ritengo che non tutto l’Islam sia terrore (di cui Falluja è evidente esempio, ma anche il semplice velo) anche se ammetto che non sia facile tracciare un netto confine tra quale lo sia e quale no e che forse l’Occidente, una parte per lo meno, non necessariamente identificata con una nazione quanto piuttosto con un fronte di interessi, abbia qualche colpa di ciò.
    Rilevato questo ritengo che la Fallaci, per dirla educatamente, sia eccessiva. Passi anche l’uso della forza quando necessario, ma la deriva neocona no grazie.
    Fermo restando che preferirei vivere negli Stati Uniti che in qualsiasi stato islamico.

    E che preferirei vivere in Canada che negli Stati Uniti.

  2. Signor Natalino,
    con tutto il rispetto, ma non le sembra di proporre una visione po’ troppo favolistica del presente. Va bene rispettare ogni punto di vista, ma ridurre l’intervento americano in medio oriente ad una fornitura di medicine e di cibo, sembra qualcosa di più che un eufemismo. Il linciaggio cui lei fa riferimento è un atto di prevedibile barbarie, che non può né deve diventare giustificazione ex post per una politica anti islamica. Chi volesse accreditare le tesi fallaciane, facendo leva sull’emozione suscitata dall’eccidio di falluja, sarebbe un irresponsabile. I linciaggi avvengono quando la popolazione civile non ha più speranze, se l’iraq fosse quello che lei descrive, gli occidentali non verrebbero squartati, ma accolti come salvatori. Le suggerisco di leggere le cronache di un fatto avvenuto nel ’46 a Roma, nella patria della cristianità: il linciaggio di Carretta.

  3. dedico a natalino russo seminara questo scritto di Evangelisti

    IL GIARDINO DEGLI ANTIAMERICANI SUICIDI
    di Valerio Evangelisti

    Il dilagare dell’antiamericanismo, a cui assistiamo ultimamente, è un fenomeno davvero inquietante. Certa gente, ingrata, si scorda il debito che abbiamo tutti nei confronti degli Stati Uniti, del loro popolo, della loro cultura. Un debito enorme, difficile da estinguere. Eppure c’è chi si dedica al facile sport della denigrazione, o a quello, non meno grave, dell’oblio.
    Vogliamo fare i nomi? Facciamoli. Giuliano Ferrara, Oriana Fallaci, Fiamma Nierenstein, Maria Giovanna Maglie, Gianni Riotta, Vittorio Feltri e decine e decine di altri, fino ad Alberto Sordi e a Paolo Villaggio. Il peggio è che tutti costoro si sono convertiti all’antiamericanismo viscerale subito dopo l’11 settembre, e cioè nel momento stesso in cui gli Stati Uniti non dovevano essere lasciati soli. Disprezzo, ignoranza o cos’altro? Credo ignoranza, o almeno voglio pensarlo.
    Basterebbe un semplice test. Domandare ad alcuni dei personaggi che ho elencato chi sia Jello Biafra. Sembra impossibile ma non lo sanno, così come non sanno chi fossero i Dead Kennedys (se non nel senso letterale dell’espressione). Nessuno di loro ha mai letto Due tette e niente testa di Naomi Jaffe e Bernardine Dohrn, Fallo! di Jerry Rubin, Cogliere l’occasione di Bobby Seale, La controrivoluzione globale di Huberman e Sweezy, Lavoro e capitale monopolistico di Harry Braverman, Col sangue agli occhi di George Jackson, La crisi fiscale dello Stato di James O’ Connor, La prossima volta il fuoco di James Baldwin.

    Sto citando ovviamente alla rinfusa: è evidente che nessuno può conoscere tutti i libri esistenti. Ma se uno vuole occuparsi di Stati Uniti d’America, qualcosina dovrebbe sapere. Altrimenti nasce il sospetto che una lacuna limitata e superficiale ne nasconda altre abissali; che non sapere chi sia Jello Biafra segnali l’ignoranza più completa di chi fossero Big Bill Haywood ed Elizabeth Gurley Flynn, Eugene Debs e Daniel DeLeon. Gli antiamericani di professione non sanno certamente nulla degli scioperi durante la guerra di secessione, dell’organizzazione degli Knights of Labor, dell’epopea dinamitarda dei Molly Maguires, dell’anarchismo di Johann Most. Non hanno mai udito parlare delle lotte multietniche di Lawrence e Paterson, dello sterminio pianificato e sistematico degli Industrial Workers of the World. Conoscono Arlo Guthrie per qualche vecchio film, ma ignorano Woody. La nascita della CIO li lascia indifferenti (a loro preme solo la CIA). Interpellati su tutto ciò e su altro ancora, risponderebbero che si tratta di fenomeni marginali. Un punto di vista del tutto identico a quello di Bin Laden. Ma è marginale il fatto che, negli Stati Uniti, il movimento studentesco degli anni Sessanta sia riuscito a bloccare la guerra nel Vietnam? E’ marginale che si sia saldato con la disaffezione dei soldati e il rigetto dei veterani, capaci di disfarsi di medaglie e nastrini in impressionanti riti collettivi?

    Marginale un accidente. Esiste, ed è sempre esistita, un’America non inquadrata nelle scelte delle élites al potere. Capace, all’occorrenza, di rovesciarle, malgrado una repressione senza riscontri al mondo, per volontà di annientamento. Da Joe Hill a Wesley Everest, castrato e impiccato dall’American Legion, da Sacco e Vanzetti ai Rosenberg, da Fred Hampton a Mumia Abu-Jamal a Silvia Baraldini, il capitale statunitense si è sempre liberato senza troppe cerimonie degli elementi perturbatori. In linea con la politica condotta sul piano internazionale, priva di scrupoli nel sostenere regimi inverecondi e nell’abbatterne altri solo indocili, con totale disprezzo per la loro sovranità. Non è mai riuscito, però, né a sintetizzare l’anima del paese, né a cancellarne completamente i sussulti libertari. In piena “era Reagan”, quando in America Centrale governi votati al genocidio erano proposti a modello e i militanti delle squadre della morte venivano promossi eroi, negli USA operavano oltre 2000 comitati di sostegno al Salvador. Attori di fama come Christopher Walken, Martin Sheen, Ed Harris si mettevano in marcia verso il Nicaragua minacciato da bande mercenarie. Si faccia un parallelo con i Sordi e i Villaggio che, patetici su un palco, agitano uno straccetto a stelle e strisce. L’America era la prima. La seconda è la sua miserevole caricatura. Anzi, diciamo pure che ne è l’antitesi.

    Gli antiamericani di professione, arrivati fin qui, diranno che la tolleranza delle espressioni di dissenso è l’ennesima dimostrazione della grandezza delle forme di governo statunitensi, capaci di tollerare gli anticorpi. Balle. Molti dei nomi che ho elencato corrispondono ad omicidi, ad arresti arbitrari, a forme di emarginazione. Degli scrittori che ho citato, almeno due sono morti di morte violenta, mentre altri si sono fatti anni di prigione. Le organizzazioni cui taluni di essi appartenevano, tipo gli IWW, le Pantere Nere, il Partito Comunista, sono state oggetto di infiltrazioni, assassinii individuali, provvedimenti di messa al bando.

    Le espressioni artistiche sono state meno colpite, certo. Però l’attrice Jean Seberg fu costretta dall’FBI ad abortire e poi spinta al suicidio. Il documentario di Barbara Trent The Panama Deception, che documenta la verità sul massacro compiuto dai marines a Panama nel 1989, negli USA non ha mai circolato, pur avendo vinto l’Academy Arward. Il film di Haskell Wexler Latino (Urla di guerra dal Nicaragua) venne proiettato in una decina di cinema, tra New York e San Francisco, sebbene tra i finanziatori avesse nientemeno che George Lucas. Un’apposita commissione, l’USIA, visiona tuttora i film in produzione a Hollywood, e nega o accorda il suo benestare alla realizzazione e all’esportazione a seconda dei contenuti.

    Il popolo americano, sia nelle sue espressioni antagonistiche, sia nella sua componente maggioritaria estranea alla politica (e poco interessata al ruolo di gendarme del mondo), è dunque sottoposto a violente forme di disinformazione che, se inefficaci, possono sfociare nella brutalità più spietata. Quel popolo va aiutato, capito, incoraggiato – perché no, amato. Lo chiedeva di recente una accorata Lettera di 102 intellettuali americani ai loro amici europei, che si apriva con una riflessione importante: “Il sofisma fondamentale di coloro che fanno l’apologia della guerra è confondere i ‘valori americani’ con gli effetti dell’esercizio del potere degli Stati Uniti all’estero”. Continuava mettendo in guardia dal “timore di essere etichettati ‘antiamericani’: la stessa etichetta che viene assurdamente applicata agli Americani che si oppongono alle politiche belliciste, le cui proteste sono facilmente annegate nel fiotto di considerazioni scioviniste che domina i media statunitensi”. E asseriva che “la maggior parte dei cittadini americani non sanno che gli effetti del potere degli Stati Uniti all’estero non hanno niente a che vedere con i ‘valori’ celebrati nel loro paese e che, di fatto, servono spesso a privare la gente di altri paesi della stessa possibilità di provare a fruire di quei valori, se lo desidera.”

    Chi scrive su questa rivista (Carmilla, ndr) avverte il preciso dovere di raccogliere l’appello. Si è nutrito di una letteratura che, se non è nata in America, là ha comunque trovato il suo massimo rigoglio. Ha concepito mondi alternativi attraverso la fantascienza avventurosa e favolosa, ha sogghignato amaro tramite Robert Sheckley e Philip K. Dick, ha conosciuto gli inferni metropolitani sulle pagine di Hammett, Goodis, Thompson, ha coniugato l’aspro realismo di Steinbeck e di Dos Passos con la modernità ribelle di Sol Yurick e di Chuck Pahlanjuk, ha imparato da Ellroy la scabra attinenza col presente della narrativa di genere. Un debito enorme, che oggi gli impone di difendere l’America che ama da chi la denigra fingendo di esaltarla, mentre esalta solo il suo governo e la sporcizia e il sangue di cui dissemina il mondo.

    E’ una lotta per certi versi analoga a quella contro l’antisemitismo feroce di chi vorrebbe amalgamare all’ebraismo, o a qualcosa a esso attinente, l’attuale violenza del governo di Israele. E’ un contare sulla cattiva memoria. Come se ci si fosse già dimenticati che due anni fa (sembra una vita) i ragazzini palestinesi uccisi erano più di un’ottantina, quando è caduto il primo israeliano; dopo di che la progressione della barbarie era avviata. Ma, soprattutto, come non si sapesse che tantissimi ebrei, di Israele e di tutto il mondo, avevano espresso fin dal primo istante il loro raccapriccio, per atti che ferivano la loro storia prima ancora che le loro credenze.

    Il parteggiare per il governo israeliano nel momento stesso in cui umilia un altro popolo, l’esaltare l’amministrazione Bush allorché promuove guerre senza fine e rispolvera il peggiore arsenale dell’imperialismo (con tentato golpe in America Latina incluso nel campionario), sono in realtà altrettante espressioni di un atteggiamento sempre più corrente: quello di irridere alle vittime e di attribuire ogni possibile ragione agli aguzzini, magari presentando questi ultimi, con una serie di sofismi, nei panni abusivi dei perseguitati. E’ un rovesciamento di valori morali di portata epocale, che lascia scorgere la sostanza spirituale del capitalismo scorta da Max Weber nell’etica protestante: successo e potenza sono segni certi di conformità al bene, debolezza e sconfitta riflettono adesione al male e tare ripugnanti. Così si acclama a gran voce la giornalista che incita all’odio contro gli immigrati, il commentatore che denuncia l’arroganza dei palestinesi acquattati nei loro villaggi ridotti in macerie, il saggista che ci dimostra l’inferiorità connaturata di civiltà devastate dal colonialismo. Vincere non è solo bello: è anche giusto. Schiacciare gli sconfitti significa punirli della loro abiezione. Chi si ribella all’inversione dei valori è un ingenuo abbarbicato alla favoletta del politically correct, e merita la sorte di coloro per cui si schiera. Adottato questo schema, si ha la cifra esatta di tante prese di posizione recenti.
    Comunque Carmilla non può occuparsi di tutto. Questo numero vuole essere anzitutto un duro colpo all’antiamericanismo. Da leggere con la cuffia sulle orecchie mentre si riascoltano i Circle Jerks e i Public Enemy, gli Steppenwolf e Woody Goothrie. Le voci vere di un’America vera, che va aiutata a sottrarsi al destino indicato da Richard Wright nel più bello dei suoi romanzi, Fame americana: “Se questo paese non riesce a trovare la via di un sentiero umano, se non può informare il proprio comportamento con un senso profondo della vita, allora tutti noi, neri e bianchi, finiremo nella stessa fogna…”.

    http://www.carmillaonline.com
    15 febbraio 2003
    ..

  4. Grandioso che a pubblicare i primi estratti dal libro di Fallaci sia il Corriere, dove il vicedirettore si chiama Magdi Allam (fosse per Oriana, andrebbe subito licenziato ed espulso in quanto musulmano?). A parte tutto, quando una opinion-maker accusa un miliardo di esseri umani di costituire una minaccia per l’Occidente solo perché chiamano Dio in un modo diverso dal nostro, io comincio a preoccuparmi. I deliri di Fallaci non hanno più nulla a che fare con il terrorismo, con la questione palestinese e nemmeno con la guerra in Iraq. Quella parla di un disegno preciso dei musulmani (in tutte le declinazioni etnico-religiose, dai marocchini ai sikh ai bengalesi) volto a sopraffare l’Occidente “inquinando” a suon di immigrati la nostra civiltà. Sono discorsi pericolosissimi. Gente, erano gli stessi che facevano Hitler e Goebbels negli anni Venti e Trenta a proposito degli ebrei dell’Est, poveri e malmessi, che affluivano in Germania. Anche fra gli ebrei c’erano (ci sono) gli integralisti che opprimono le donne e le obbligano a rasarsi il capo e a velarsi (“Dio ti ringrazio per non avermi fatto donna” non è una preghiera musulmana”), e molti fra i protagonisti della rivoluzione russa erano ebrei, e ciò autorizzava i borghesi a considerarli una minaccia al loro sistema di vita. Proprio perché ora sappiamo dove possono portare certe teorie totalitarie, bisogna stare in guardia quanto qualcuno le ripropone, con un bersaglio diverso. Non è così che si difendono i valori dell’Occidente. Nemmeno Sharon è tanto estremista da considerare l’Islam in se stesso una minaccia per Israele. Ci sono un sacco di criminali di religione musulmana che vogliono ammazzarci in quanto cristiani e occidentali e filoamericani o per altri cazzi loro? Becchiamoli e rendiamoli innocui, e non solo sganciando bombe sui loro concittadini. Quando la minaccia erano i comunisti, il mondo pullulava di spie e infiltrati poliglotti. Ora come ora, non sarebbe male, esempio, insegnare un po’ di arabo ai poliziotti americani, così magari non sbattono a Guantanamo tutti i Mustafà dell’elenco telefonico solo perché non sanno distinguere un cognome da un altro. Se non siamo abbastanza intelligenti da combattere efficacemente i terroristi, siano pure qualche centinaio di migliaia (okay, lasciamo perdere l’idea di abbattere le radici socioeconomiche del terrorismo, che fa troppo cattocomunista), non diamo la colpa al Grande Complotto noglobal-bolscevico-musulmano evocato da Oriana Fallaci.

  5. Anch’io vivrei in Canada e non negli usa.A Venezia invece non ci abiterei mai.Bellacittà,per carità,maviverci,mon dieu!
    :rolleyes:

  6. Questo post avrebbe dovuto avere per titolo una delle battute più belle degli ultimi quattro anni:
    “Le bombe itelligenti leggono la Fallaci”.

  7. Caro NRS se ammetti di non conoscere Terzani perché giudichi? La Fallaci, da come difende i suoi diritti d’autore sulla minima scoreggia che produce, l’unico rischio che sperimenta è quello di un attacco alle coronarie per avidità. Purtroppo il tumore se l’è beccato Terzani (chissà sarà una conseguenza di tutte le guerre di cui è stato testimone) e la Fallaci invece è li in America a coltivare il suo obeso ed insoddisfatto conto in banca. E a mio parere questa è proprio una grossa ingiustizia.

  8. Il pensiero della Fallaci e un pensiero che condividono molte persone perche stupirsene?

  9. Perche’nessuno è rimasto indignato dagli striscioni dei “Pacifisti” in cui si inneggiava alla Resistenza Irachena che sta costando centinaia di vittime civili e militari anche italiane , perchè nessuno si è indignato per le vittime CIVILI di Madrid per gli attentati in Turchia e via dicendo ….
    Perche?

  10. Marco, permetti, ma che due palle. Perchè sempre a giudicare l’indignazione degli altri? E comunque non si capisce perchè la gravità della minaccia terroristica debba dare spazio a deliri e pressapochismi.
    Abacucco: comunque chi ti ha detto che Allam sia musulmano? Non tutti i nordafricani nè gli arabi lo sono. Mi pare che nel suo caso sia di religione copta

  11. Natalino Russo Seminara non sa che a Falluja sono stati uccisi non civili, ma bensì soldati mercenari al soldo di una società privata. Non lo sa.

  12. animali da eliminare …
    Bah!!
    Ma di cosa parliamo?!? Stiamo forse parlando della medesima organizzazione terroristica finanziata ed addestrata con soldi occidentali? Quella organizzazione il cui nome significa: “la base”?
    Quella organizzazione capeggiata da un miliardario socio in affari della famiglia Bush?
    Se sì, qualcuno ci spieghi come mai questi tipi qua, quando facevano saltare camion carichi di reclute russe non erano “animali da eliminare” ma preziosi alleati delle potenze occidentali?
    Signor Russo, Lei non risponderà a chi le sta antipatico, ma così è troppo comodo, ci vuol poco a tapparsi gli occhi e le orecchie. Bisognerebbe avere, negli approcci alle cose, sempre una visione obiettiva dei problemi, altrimenti si rischia, in un modo o nell’altro, di parlare sempre di cancro.

  13. Apperò allenato sto Natalino nel mettere in bocca parole che non sono mai state dette, dove l’hai imparato al KGB?
    Sarà il caso di fare un errata corridge per chi avesse un QI al suo stesso livello. Se un uomo fa il mercenario è una persona che fa della sua vita la guerra, di conseguenza rientra nei rischi del suo lavoro morire, o se vogliamo essere più prosaici CREPARE. E’ chiaro? E’ ben diverso dall’essere un civile che non c’entra nulla con le pallottole. Detto questo, visto che non mi sono mai permesso di insultare sto tizio qui, e da quanto risulta lì sopra invece lui si, mi sento autorizzato anche io a fare altrettanto.
    Posso dire che carogna è la tu mamma? Si dai.

  14. x il signor Russo Seminara. Se Lei non conosce Terzani, ebbene, dovrebbe prima informarsi. Una persona nota in tutto il mondo da anni per i suoi reportages di guerra e non solo (soprattutto Vietnam e Cambogia), per vent’anni inviato di Der Spiegel in Estremo Oriente, finito in prigione in diversi paesi Cina compresi, difensore dei diritti umani, non esiste soltanto in risposta alla Fallaci, come afferma un disinformato del Suo pari. Si documenti, poi scriva. Anzi, dimentichi il secondo consiglio.

  15. Non bisogna prendersela più di tanto: se è vero che da una parte, la grande Firenze, ha partorito disgrazie come la Fallaci, dall’altra ci ha dato tanto bene offrendoci Franco Cardini.
    Ritengo comunque che la Fallaci è in buona compagnia: Fiamma Nirenstein e Ida Magli sicuramente non sono da meno.
    Avete presente l’articolo di quest’ultima, ieri su l’Indipendente in prima pagina?
    “Europa e Islam – FUORI L’ITALIA DA SCHENGEN, PER SALVARSI”.
    E’ proprio vero: le disgrazie non vengono mai sole!!

  16. Mi spiace per il sig. Natalino, ma è inutile argomentare alla gente che manda commenti su questo sito: sono della stessa pasta di bin laden, hitler e stalin. forse fra 20 o 30 anni diranno, come hanno fatto fini e fassino, che aveva ragione chi 20 o 30 anni prima criticava l’islam & company….è sempre il tragico errore che commettono gli estremisti a cui ora si è alleata anche la chiesa: auguri!

  17. Condivido totalmente: il comunismo corrompe le menti, come del resto tutte le altre ideologie, naturalmente.
    Naturalmente tale disgrazia è riservata a chi una mente la possiede. Non credo che NRS debba preoccuparsi, non corre alcun pericolo!!

  18. Con Terzani le chiacchiere stanno a zero. E’ un genio (punto). E mi azzardo ad aprire qui il dibattito, io lo preferisco a Chatwin (secondo me scrive meglio e più profondamente). Nulla in confronto a quella mentecatta della Fallaci, a cui comunque non ho affatto augurato, come aveva creduto NRS, un tumore, mi sembra solo ingiusto che sia capitato a Terzani, mentre lei ingrassa all’ombra di iperprotetti diritti d’autore.

  19. Perfetto,abbiamo avuto anche la lettura alternativo-marxista degli Usa,Sean Penn non avrebbe fatto di meglio.Comunque riassumendo la Fallaci è una st@@@@a,Terzani un maitre à penser(unicuique suum),l’islam in maggioranza democratico,le mucche depongono le uova e la nutella fa schifo……

  20. Natalino Russo Seminara, lei è un ignorante. E, a giudicare da quello che scrive, anche un imbecille.

  21. Natalino fa tutto lui. Ora io posso comprendere la sfortuna di avere una serie di nomi del genere, lo so che ti hanno sempre preso in giro un po’ tutti per sta cosa, ma devi capire che almeno qui i comunisti non c’entrano. Lui prende e tira conclusioni da premesse che non c’entrano assolutamente nulla e da lì via con lo sproloquio: sei un terrorista, sei di qui e di là e ciarpame vario. Poi però pesta i piedi se gli toccano la mammina, povero piccino. Io fossi in te, cercherei quantomeno di intavolare un discorso senza prima passare agli insulti e poi offendermi per le reazioni, magari aggiungendo anche un ragionamento… così en passant, ce la puoi fare se ti impegni. Anzi, prima ancora di fare quel tentativo mi getterei da una rupe, non si sa mai.

  22. 1. Radical kitsch, grazie, bell’articolo.
    Detto da un’altra che preferirebbe gli USA a un Paese islamico, e *forse* il Canada agli USA. (Ma non sono mai stata in Canada né in un Paese islamico, quindi non ho certo un giudizio completo – negli USA sì, e li amo moltissimo.)
    2. Per il signor NRS: e con i musulmani statunitensi (non pochissimi) come cavolo la mettiamo? E con gli ebrei e i cristiani integralisti (e tra questi ultimi una buona fetta considera tutti i cattolici figli di Satana…glielo hanno spiegato al signor “ho la zia suora” Berlusconi)?
    E per contro: e gli americani pacifisti (e sono americani, cacchio, e orgogliosi del loro Paese come solo gli statunitensi sanno essere), e i musulmani e gli ebrei moderati (in Canada c’è persino una scrittrice lesbica e musulmana, ma basta guardare l’ultimo Nobel per la pace, Sirin Ebadi, musulmana sciita e femminista)?
    Va bene semplificare un po’, ma semplificare troppo porta a cantonate non solo moralmente discutibili, ma anche semplicemente stupide: come questa guerra, ad esempio (suvvia, non ditemi che si sta meglio con i prodromi di guerra civile per la terribile dittatura integralista, e l’occidente nel mezzo, che con la terribile dittatura laica di Saddam…)

  23. il libro però ad oggi non è ancora uscito; recensione preventiva o pregiudizio? Sembra il secondo quando anche la prima non è bella.
    E caliamo un velo pietoso sull’argomentare.

  24. Ma si spariamo addosso a quella traditrice della Fallaci che invece di piangere per le povere vittime irachene lancia strali contro il nostro sacrosanto perbenismo occidentale che ci permette di preferire che i soldati del paese in cui la democrazia e la libertà hanno trovato la loro massima espressione e i loro alleati crepino tra mille sofferenze sotto i colpi di gente che pur di mietere più vittime possibili carica i propri corpi con chiodi oltrechè con esplosivi di varia natura e di dormire tranquilli…
    Vi odio profondamente,più di quanto Hitler odiasse gli ebrei,non è permesso giustificare azioni come quelle che sono state e sono ancor’oggi portate avanti dalle verie associazioni terroristiche di stampo islamico,la Fallaci ha messo alla berlina la vostra dubbia moralità e voi gli augurate tumori.
    Vorrei vedere le vostre facce quando un signor nessuno si farà saltare in aria portando nell’Ade le persone che amate lasciandovi illesi a godervi lo spettacolo,sono curioso di conoscere la vostra espressione.

  25. Ma c’è un pensiero equidistante ??
    O si odiano gli arabi tutti o si odiano gli americani ?
    Come funziona, come il tifo per le squadre di calcio ?? non credo proprio…
    Credo che si possano prendere le distanze da tutti gli estremismi, o no?
    Fare la guerra all’Islam è cosa giusta ??
    sono tutti imbottiti di chiodi gli arabi ? Tutti?? Poi perchè arabi boh…
    Sono tutti i siciliani mafiosi ?? Tutti???
    Sono tutti gli antiberlusconiani comunisti?? Tutti??
    Tanta ignoranza, qualunquismo, demagogia e tanto tifo…da una parte e dall’altra.
    e tanta voglia di parlare a vanvera…

  26. Considero personalmente Umberto di NewblogNewblog una persona intelligente anche se spesso con opinioni diverse dalle mie.
    Ogni tanto però ci troviamo d’accordo, quantomeno su alcuni punti.
    In ogni caso è persona rispettabile perché piuttosto che prevaricare l’avversario con i toni usa la ragione e quindi permette le discussioni.
    Ecco che cosa pensa della Fallaci un radicale filoamericano e filointerventista:

    “… La Fallaci è un’estremista che rappresenta linfa vitale per i pacifisti ipocriti : è la rappresentazione dei peggiori difetti che essi vedono in tutti coloro che ad essi si oppongono, tra i quali sono anch’io. Per prima cosa, i toni da crociata : argomentare le proprie opinioni con quei toni livorosi e astiosi è sbagliatissimo, stupido, ottuso e miope come poche altre cose. Secondo : è puerile e pericoloso e inutile e anzi dannoso generalizzare eliminando dal proprio orizzonte, con una operazione smaccatamente falsificatoria, le enormi quote di brava gente esistente nel mondo islamico ; attribuire a tutti i musulmani la volontà di colonizzare l’occidente ; cancellare quanto di democratico c’è, sta nascendo e può germogliare in Medio Oriente non perchè l’occidente ce lo porta ma perchè trova da sè come minimo qualche goccia (e a volte molto più di qualche goccia) di acqua per crescere anche nel deserto delle dittature islamiche (grandemente razzista è dare giudizi tranchant tipo “sono tutti uguali e tutti illiberali” o considerare qualsiasi immigrato che da lì si è spostato in Europa come un probabile terrorista), per combattere le quali la cosa più scema che si può fare e spingere chi ci sta sotto – senza averlo chiesto – nelle file di chi dai dittatori viene umiliato, affamato, usato e strumentalizzato. Non c’era per niente bisogno di un’altra fatwa della Fallaci, per quanto mi riguarda, e nulla di buono ne conseguirà…”

    se a qualcuno interessa, ecco il link per leggere il resto: http://newblognewblog.splinder.it/1081064402#1767107

  27. PIUS: Il libro non è ancora uscito, ma ne sono stati pubblicati ampi stralci sul Corriere della Sera.
    ALCESTE: Tumori io li ho augurati solo al medico a cui ci sono voluti due miei ricoveri e tre diagnosi altrui per riconoscere i miei (sì, pure io ho avuto un tumore – anzi due; adesso prostratevi e se qualcuno mi contraddice è brutto e cattivo e se la prende con una povera donna che ha sofferto tanto).
    BEPPE: clap clap (anche se ovviamente anche tu generalizzi – ma se si trova qualcuno che mi dica come non generalizzare mai lo si propone per il Nobel).
    VOYARXY(R): Allora non era una mia impressione che la Fallaci potesse stare sulle palle dei suoi compagni di idee – più o meno come alcuni pacifisti farebbero un’eccezione alla nonviolenza se trovassero certi disobbedienti in una stradina buia. (Caro, vecchio “dagli amici mi guardi Iddio”)

  28. Ah, caro RESTO DEL MONDO sei dunque uno di quei lettori da Readers Digest, mi sembrava….
    Quanto sarnno ampi gli stralci di 279 pagine?
    Bastano a tutti qui ampi stralci di uno scritto per conoscere e giudicare il pensiero dell’estensore, che so come discettare di filosofia dopo aver buttato un occhio sul Bignami? No, tanto per sapere.

  29. Ti sbagli, Pius… ho visto che a occhio potevo leggermi mezzo New York times, nel tempo in cui cercavo di digerire la prosa della signora Fallaci: indovina cosa ho scelto tra i due. Esatto: non ho letto nemmeno gli stralci. E, coerentemente, non ho mai commentato l’opera di Mrs.F.. Ho commentato quanto scriveva il signor NRS, ho cercato di rispondere ai tuoi dubbi su come si potessero citare passi del libello, e ho commentato altri commenti. In generale, però, mi sembra che questo post e questa serie di commenti non trattino strettamente dell’ultimo lavoro di Oriana Fallaci da molto tempo…

  30. Siete dei poveri idioti.
    Vi meritate quello che sta accadendo in italia.
    Probabilmente siete figli di papà.
    Oriana è una GRANDE e purtroppo i GRANDI non sono mai compresi dai mediocri.
    Le masse capiranno a posteriori (è sempre stato così nella storia).
    Spero che diventiate al più presto figli di ALLAH.
    Ve lo meritate

  31. LA SIGNORA FALLACI E’ GRANDE E DICE DELLE COSE MOLTO SCOMODE E DIFFICILI DA COMPRENDERE PER LE MENTI ASSONNATE DI UN PAESE COME IL NS, E’ GIUNTA L’ORA DI SVEGLIARSI E COMINCIARE A DIFENDERE LA NS CULTURA, LA NS ARTE, DA TROPPO TEMPO STIAMO DISTRUGGENDO IL NS PAESE A DIFESA DEGLI ALTRI, CHE CREDO NON SONO MIGLIORI DI NOI, COMINCIAMO AD AVERE PIU’ RISPETTO PER NOI ITALIANI ED EUROPEI…….GRAZIE ANCORA GRAZIE AD ORIANA FALLACI

  32. Poveri noi, tutti a criticare perchè qualcuno ha il “coraggio” di scrivere il suo pensiero. Perchè limitarsi alle critiche; non sarebbe più interessante conoscere anche il Vostro pensiero/parere? Se non altro chi come me ha voglia, necessità di capire, Vi leggerebbe con più attenzione.

  33. Approfitto di questo bel forum per una sempre opportuna considerazione di carattere generale: personalmente preferisco la fica al culo, personalmente.
    Ma non avete una mazza da fare? E io che vi ho pure letto? Meno ancora di voi, sembrerebbe…
    Fanculo a voi che mi avete rubato mezz’ora: masturbatevi al chiuso dei vostri cessi invece di seminare cazzate e contro cazzate nell’etere!
    Ma tu guarda, porcoddiazz…

  34. Siete una massa di ominidi. Grazie Oriana, fregatene dei commenti di questi poveri comunistelli se mai ti capitasse di incrociare questi tristi siti web com’e’ successo a me…..Ciao ne’

  35. Salve occidentali,sono stati i musulmani a fare le crociate,l’olocausto,le occupazioni,le guerre di religione…..ecc? no mai successo che nella storia i musulmani abbiano fatto qualche crimine contro l’umanità,l’avete fatti tutti voi,poi vi permettete di chiamarci terroristi…assassini ecc…! Anzi siamo stati sempre noi musulmani a subire le peggiori violenze o da parte dei cristiani o da parte degli ebrei(vedi la palestina),dai scoprite tutte le carte,tanto cosa c’è piu da nascondere.w allah e w l’islam

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