Le brave ragazze studiano il cucito

Tanto per abbaiareBeh, finalmente la scuola torna ad essere una cosa seria. Ricamo, cucito, economia domestica, calligrafia… e anche un pochino d’inglese, casomai poi ti prendono in un call-center

La campanella. La ricreazione è finita: le ragazzine italiane torneranno a studiare cucito e ricamo come si addice a delle fanciulle perbene. Avranno meno bisogno di uscire di casa, e perciò lo studio dell’inglese (che serve solo ai call-center) sarà drasticamente ridotto. E Religione, e Morale, e Economia Domestica e Calligrafia? Quelle, probabilmente, seguiranno. Insieme ai grembiuli neri, ai collettoni bianchi inamidati, alla domenica in chiesa e – forse – alla mezz’ora di struscio domenica dopo la messa. Più fortunati i ragazzi: a loro hanno levato solo Darwin e un po’ di scienze (c’è già la bibbia) e gli antichi romani. Di questi ultimi non mi riesco proprio a capacitare. Che diavolo hanno fatto a Berlusconi, da toglierli dai programmi di scuola? Spartaco? Catilina? La plebe sindacalista, con quei communisti dei Gracchi?

Culo. Nella notte fra il 17 e il 18 marzo (23:08 ora italiana) il pianeta che voi e io abbiamo l’onore di abitare è stato sfiorato da un asteroide (Nasa Class. 2004 FH) di circa trenta metri. La distanza di sfioramento è stata di soli 43mila chilometri, poco più di tre volte il diametro terrestre. Va bene: possiamo ricominciare a litigare.

Giornalismo. Di Pietro abbandona incazzato il programma di Socci. “Mi sono chiesto cosa ci facevo lì, visto che non mi si consentiva di parlare”. E poi: “Il problema è anche la professionalità dei conduttori. A Santoro gli si potevano rimproverare molte cose, ma la sua bravura e intelligenza non è paragonabile”. Ogni tanto i politici (d’opposizione) si accorgono che se ci fossero ancora dei giornalisti sarebbe una bella cosa.


New tecnology. Anche questa primavera sono diminuite le rondini, che fanno fra le altre cose più fatica a migrare: ne sono arrivate meno dell’altr’anno e l’anno venturo ne arriveranno meno ancora. (Questo, veramente, con le nuove tecnologie non c’entra niente. C’entra invece con la nostra capacità di godercele davvero. Le tecnologie, e tutto il resto).

Memoria. Marzo 44. Gli operai della Fiat e delle altre principali fabbriche del nord accolgono a fischi e urla i fascisti venuti a “riportare la disciplina”. Arrivano – chiamati dai fascisti – i nazisti coi mitra, ma anche loro sono respinti dagli operai che, in diverse fabbriche, si sono già asserrragliati dentro. Al grido di “pane-pace-libertà” lo sciopero, preparato accuratamente dai sindacalisti clandestini, dura per parecchi giorni ed è la cosa più bella mai avvenuta sotto una bandiera rossa. Quella sulla ciminiera di Fiat-Stura era piccola e stenta ma rimase a illuminare la città per parecchi giorni. In Fiat, all’Ansaldo, in Marelli, alla Falck, a Genova, in decine di città produttive e industriali del nord, furono gli operai – non gli imprenditori, da tempo rassegnati – a salvare pochi mesi dopo le macchine, i capannoni industriali e gli impianti che i tedeschi volevano far saltare prima d’andarsene lasciando dietro di sè – come ordinava Hitler – una maceria. Non ci sarebbe stata rinascita industriale del dopoguerra, nè “miracolo economico” quindici anni dopo, e nemmeno anni ottanta e novanta e telefonini ora, se in quel momento davanti a ogni camion di tedeschi che arrivava non si fosse schierata subito una squadra di tute blu, armata di qualche fucile ma con volti durissimi, operai e italiani. E nella mattina nebbiosa si sentono le urla dei caporali che urlano “Rauss! Indietro!”, i motori che si riaccendono e i camion che si riavviano disperati e rabbiosi verso nord. La nebbia cade e ritorna e di nuovo si scioglie e s’infittisce ancora. E passano fulmineamente sessant’anni e il popolo delle fabbriche, trasformato ma simile, è ancora lì.

Cronaca. Non ho il nome del vigile del fuoco che la settimana scorsa, a Vibo Valentia, ha salvato una famiglia da un incendio con una scala improvvisata (era fuori servizio). Se qualche lettore calabrese me lo facesse avere gliene sarei grato.

Spot. In edicola “Antimafia Duemila n. 38”. In questo numero: Cuffaro: un incontro con Michele Aiello?/ Il nome eccellente con cui era in contatto Riina/ Lo Ior e il riciclaggio/ Duro colpo alla ‘Ndrangheta, catturati i superboss/ Lo svuotamento del 41 bis/ Caso Calvi.

Spot. In edicola “Viaggio in Cecenia” di Carlo Gubitosa. Un giornalista racconta la sua esperienza a Grozny e nei campi profughi del Caucaso, svelando i segreti inconfessabili che si nascondono dietro la “lotta al terrorismo” di Putin.
Info: 3492258342 – c.gubitosa@peacelink.it

Cronaca. Roma. Interrotte le lezioni di Scienze delle Comunicazioni: gli addetti non sono riusciti a comunicarsi tempestivamente un cambiamento d’aula deciso in mattinata.

dinamitebla@inwind.it

Il problema è che chiunque essi siano stanno vincendo loro. Ci stanno incatenando al terrore. Ci stanno facendo diventare statunitensi, prossimamente anche noi gireremo l’un contro l’altro armati. Non è una questione di educazione, ma di buon senso. Non posso più andare al cesso senza lasciare il bagaglio? Ma perchè? Ma da quando? Dall’11 settembre o dall’11 marzo? O dall’Italicus, o dalla stazione di Bologna? Stiamo giocando male, e non so se è colpa del regolamento, della federazione, del presidente, dell’allenatore o della squadra.
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9 Commenti

  1. Grande Orioles.
    Che abbiamo bisogno di ricordare e di fare il punto.
    E a proposito di memoria, leggendo la storia degli operai del 44, mi sono ricordata che ho una manifestazione che mi aspetta. Mi vado a riprendere il mio potere contrattuale di lavoratore di questo Paese, di cittadino di questo Paese. Che lorsignori, chiunque essi siano, destra sinistra cambia poco per me ORA, devono ricordarsi che siamo noi a pagargli la focaccia e invece di prenderci per il culo con i loro spot elettorali o di litigare come buffoni sotto una bandiera della pace, si mettessero a lavorare, perchè io, e come me tanti tantissimi altri cittadini-lavoratori di questo Paese, ne ho le scatole piene delle loro buffonate e del loro lucrare sulla mia pelle.
    E scusa lo sfogo.

  2. Era ora! Ho montagne di bottoni staccati, mi fidanzo in continuazione, ma nessuna che li sappia riattaccare.
    Ironia a parte, calligrafia non è una brutta idea, anche se mi chiedo per quanto ancora useremo penne. E a me piacerebbero pure le divise, come nei vecchi college.

    A proposito, sentito che pare debbano premiare Carnevale?

  3. mi pare giusto le donne debbano stare a casa a fare figli, e bisogna togliere loro il diritto di voto, infondo è quello che vogliono. Chi lo dice? le urne lo hanno detto un paio di anni fa, infondo la maggioranza degli elettori è donna. Peccato per l’asteroide, anche quello poteva essere l’inizio della nuova italia.

  4. Questo significa far marciare un paese…
    E poi ci ritroveremo,come sempre,a dire che il nostro Paese è rimasto indietro. Perchè,ci meritiamo altro? Grazie ad Orioles.

  5. veramente Di Pietro da Socci ha fatto la figura dell’arteriosclerotico. Si è infuriato senza motivo(è il conduttore del programma che tiene le redini si o no?)

  6. Non so se gli operai di oggi farebbero lo stesso, forse oggi fare l’operaio non va più di moda molti dei nostri disoccupati che tanto si lagnano perchè non hanno uno stipendio (non posto di lavoro)lo considerano un lavoro degradante.
    Intanto si inveisce contro gli immigrati che vanno a cogliere capperi a Lampedusa…..

  7. Di Pietro se ne è andato perchè non sapeva rispondere alla domanda che gli era stata posta..è andato nel pallone e ha pensato bene di girarla in farsa….per quanto riguarda Santoro mai visto niente di piu’ scandaloso in Tv… se fosse stato pro- berlusca avrebbero scatenato la guerra civile…ci sono anche nelle tv locali professionisti molto più credibili..mettiamoci in testa che quando si capisce da che parte sta politicamente giornalista di una televisione pubblica o privata non legate ad un movimento politico , lo stesso abdica dalla funzione di giornalista e diventa un uomo politico ovviamente e legittimamente fazioso….avete mai visto Lettermann ? o altri grandi anchormen americani? è impossibile capire per chi tengano …. quella è vera televisione di informazione..quella dei Santori è propaganda politica di infimo livello

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