Dico una cosa che provocherà scalpore, e un po’ so che me lo sto andando a cercare. Però è un problema che mi pongo da qualche tempo, ed è giusto farvene parte. Ne sento – davvero – l’urgenza, al punto che non mi sono nemmeno premurato di espletare nei confronti del naturale destinatario di questa missiva le carinerie cui si ricorre in questi casi, tipo: avvisare che stai scrivendo un post su di lui (ma lui, che è più serio di me, ha spento il messenger e sta dormendo).
Mi chiedo: qualcuno, oltre a me, ha notato la pur lucida deriva quintostatesca e iginodomaniniana del “guru” Giuseppe Granieri sul suo Blog Notes? E, se si, la sa spiegare?
Voglio dire: davvero abbiamo bisogno di un “notiziario locale dei blog italiani” quando persino Benetton, utilizzando un mezzo più accessibile come la tv, non è riuscito a sdoganare la medesima idea in un’area circoscritta come Milano (i ragazzini di “Sei Milano” che, videocamera alla mano, ronzavano per la città con i propri scooter, sono stati definitivamente rimpiazzati da televendite a go go)?
Oppure: davvero vi ponete domande a proposito “del rapporto tra mercato culturale e sistema culturale, nelle sue numerose implicazioni di approccio e contenuto” o “del ruolo della critica e di questioni nodali come l’autorevolezza e la capacità di divulgazione” dei blog?
E poi: design e Management possono essere la chiave dei weblog elettorali? La parola d’ordine è personalizzare e localizzare? Stiamo divulgando? Stiamo watchbloggando? I blog sono una rivoluzione? I blog sono un’alternativa al giornalismo? Ci stiamo aggregando? Ci stiamo aggregando abbastanza? Ci è piaciuto? Vogliamo accenderci una sigaretta?
Per quanto mi riguarda non provochi scalpore perchè la penso allo stesso modo.
Questo teorizzare sui blog, e per di più con un linguaggio “costruito”, è del tutto fuori luogo e, in molti casi, anche goffo.
Ancora una volta hai dimostrato di essere uno dei pochi “lucidi” in circolazione.
Il solito autoreferenzialismo della midi-cultura Italiota, un classico già assaporato con altre innovazioni della comunicazione..
Beh, anche sparlarne così è autoreferenzialismo, no?
Per quanto mi riguarda, io mi limito a lasciare perdere la cosa, anche perché non saprei cosa scriverci su: ma non vedo perché lamentarmi della cosa.
Blogger: chi siamo e dove andiamo.
Belle domande.
In più Neri ci chiede se è importante mettersi ad analizzare ed approfondire, fino alla pippe mentali, anche COSA e COME lo facciamo.
Io, da onanista amatoriale, la vedo così.
UN Blog è fatto da UN autore.
Un Blog a più mani, come questo, è già un’altra cosa (più bella, più brutta, dipende e non importa).
Quando un BLOG, fatto da UN autore, cessa d’essere strutturato seguendo l’istinto, il talento e la fantasia del suo creatore non è più un BLOG, diventa il prodotto di un nuovo mestiere: il blogger diventa qualcos’altro.
Giornalista? Scrittore? Pubblicista? Copywriter? NO.
Questi sono mestieri che producono qualcosa che è già riconoscibile e classificabile.
Il neoblogger è qualcosa di nuovo, non è più il caro vecchio Charlie Brown…
Il neoblogger lo riconosci subito perchè ritrovi in lui la maggior parte di questi atteggiamenti:
cura la grafica, cerca l’usability, si danna per darsi autorevolezza, impazzisce per il web-design alternativo (ma non troppo), innova ma sempre seguendo le mode, scrive e corregge ciò che ha appena scritto, crea e controlla il gradimento della sua creatura, compra libri sui Blog, segue consigli dei VIB, accetta le regole per fare il BLOG, va alle prossime “Fiere del Blog” dove tra manuali, software e gadget delle comunity troverà già pronta ed impacchettata la sua nuova identità “certificata” (UNI ISO BLOG 90002).
Troviamo il nome per questo nuovo personaggio, o chiamiamo diversamente il vecchio.
Un blogger che ha un Blog, per me, è qualcuno come Leonardo.
Il perchè lo spiega meglio lui.
http://leonardo.blogspot.com/2004_03_01_leonardo_archive.html#107845104479936118
Di tutte le parole che si spendono a vuoto sui blog mi sembra che quelle di Granieri siano invece sensate e pensate.
Aspetterei prima di parlare a vuoto su ciò che si considera vuoto.
Che se vuoto fosse, stareste qui a fuffar di fuffa, e se invece no, avreste semplicemente sparato a caso.
Cavolo, Gianlu’ :)
Questa accusa di “Quintostatismo” mi azzera il morale e mi distrugge la reputazione. Ora mi toccherà emigrare in India per riprendere un po’ di equilibrio a botte di meditazione :)
(P.S. la verità è più semplice: nei blog ciascuno parla di ciò che gli interessa, nei modi e nei termini in cui ci riesce. Se altri sono interessati, bene, se no.. ciccia. Tutto qui) :)
Gianluca,
il tentativo di G.G., di organizzare la blogosfera per valorizzare al meglio i contenuti originali (e spesso di qualita’) credo sia meritevole di attenzione. Cercare (e sperimentare) strumenti per avvicinare il lettore ai contenuti che cerca, in questo caso i post dei nostri blog, e’ cosa buona e giusta, IMHO.
Si puo’ pensare poi che i blog siano la manna dal cielo o spazzatura da fogna, o magari qualcosa che sta in mezzo. Si puo’ pensare che siano uno strumento come un altro o la rivoluzione del “We Media”. Siamo comunque nel campo delle opinioni. In cui ognuna ha lo stesso peso dell’altra. Siamo qui apposta per confrontarci, no?
uno che le domande le pone con garbo e non con la verità in tasca non si può definire quintostatista. eddai! al masimo un po’ rincoglionito, ma chi non lo è nella blogsfera? :-)
L’ultima domanda, se volevi scrivere la stessa cosa che ho capito io, doveva essere “vuuuoi una sigarettaa?”..
No grazie ho smesso di fumare… ma per fortuna non di ragionare: porsi domande è utile al confronto, provocare per il gusto di farlo è dannoso. Più di un pacchetto di sigarette fumato in un paio d’ore!
io ho da poco passato il suo blog “in secondafila”, per così dire. a volte rimane molto interessante, a volte ultimamente un po’ indigesto (peraltro, sono ben conscio di come stia scadendo anche il mio, di blog).
io ho da poco passato il suo blog “in secondafila”, per così dire. a volte rimane molto interessante, a volte ultimamente un po’ indigesto (peraltro, sono ben conscio di come stia scadendo anche il mio, di blog).
Anch’io lo trovo indigesto. Il teorizzare sui blog è francamente insopportabile, oltre che INUTILE.
Per un momento, leggendo il titolo, ho pensato stessi parlando di Method Man e Guru, due dei più bravi rapper statunitensi… =]
ghiriguru
Stranamente non riesco a non essere daccordo con questo post di Gianluca Neri nel suo blog Macchianera, precisamente per il tono garbato e implacabile con cui ride del guru, Giuseppe Granieri. Me ne stupisco perché per me G.G. è un
ghiriguru
Stranamente non riesco a non essere daccordo con questo post