Ti chiede il tuo mistero, e tu non lo sai dare … (un libro per Alda Merini)

Stamattina alle undici, in una feltrinelli tra la stazione e i ministeri, ho comprato un libro di poesie di Alda Merini. E’ una raccolta, si intitola “Fiori di poesia 1951-1997”, Einaudi, costa nove euro. Finora conoscevo poco la Merini, vista o sentita o letta distrattamente. Le sue poesie trascorrono così tra il dolore e il delirio, oscurità e improvvisi sprazzi di luce. E’ difficile la vita dei poeti, e forse questo è un luogo comune. I poeti sono sacri, anche questa forse l’abbiamo tutti già sentita. Però dentro c’è qualcosa di vero, e di dilaniante.


Il 21 marzo sarà la giornata mondiale della poesia. E il 21 marzo sarà anche il compleanno della Merini. “Nata insieme alla primavera…”. Oggi la Merini pare che non se la passi molto bene. Però c’è una bella iniziativa che circola tra alcuni siti e blog. Mandare dei biglietti di auguri per ringraziarla dei suoi versi, o semplicemente aquistare un suo libro. E domani sera ci si potrà vedere alla libreria Montecitorio a Roma.

Io sono una cantante libera
sono un’entusiasta del pensiero
mi inerpico su teneri arboscelli
e dico che sono alberi grandi
(Alda Merini, Ballate non pagate)

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28 Commenti

  1. Io, la poesia, non la reggo. Mi spiace: sarò ignorante, sarò insensibile ma non la reggo.
    La Merini, poi, mi ammazza. Robe da cocktail di psicofarmaci e rhum.

  2. La vita e’ difficile per tutti. I poeti sanno mettere in rima queste difficolta’.

  3. Si, penso che acquisterò un suo libro. A me della Merini piace tantissimo questa poesia che cito a memoria(mi scuserete l’imprecisione):

    Questa settimana scopando sotto il letto, ho trovato i tuoi sandali, Amore
    e li ho lasciati dal portiere.
    Vieni a prendere i tuoi sandali, Amore,
    i tuoi sandali di legno
    di legno di sandalo biblico,Amore
    e tirali in testa al Signore
    che ci ha diviso il Cuore.

  4. “Sono nata il ventuno a primavera
    ma non sapevo che nascere folle,
    aprire le zolle
    potesse scatenar tempesta”
    “In me l’anima c’era della meretrice
    Della santa della sanguinaria e dell’ipocrita.
    Molti diedero al mio modo di vivere un nome
    E fui soltanto un’isterica”.

  5. Come tutti gli scrittori e poeti, la Merini può più o meno piacere. Merita comunque di essere letta. E dopo è più difficile provare a “non amarla”…

  6. Come tutti gli scrittori e poeti, la Merini può più o meno piacere. Merita comunque di essere letta. E dopo è più difficile provare a “non amarla”…

  7. Alda Merini??
    Ma come si fà a definire la Merini una poetessa!!
    In Novecento italiano non ha partorito neanche un poeta. Jim Morrison in confronto alla Merini è il Foscolo americano!!

  8. beh, che diamine, Jim Morrison era solo un paraculo!
    Bravo Raf, merita cmq di essere letta: anni fa comprai “Fiori di poesia”, ma non mi ha lasciato il segno e personalmente la accomodo tra le schiere dei sopravvalutati. Giudizio soggettivo del resto.
    Mi ha invece impressionato la bravura della polacca Wislawa Szymborska, un libro su tutti “Taccuino d’amore” – Ed. Scheiwiller.
    Passatemi il marchettone, won’t you? Ne vale la pena!

  9. Il Novecento Italiano non ha partorito poeti?
    Ma mi faccia il piacere…Pavese, per es., forse il più grande poeta del ‘900 italiano.
    La Merini non mi piace, cmq.

  10. a volte sono dell’idea che i commenti andrebbero aboliti (soprattutto quando leggo vaccate sul 900 italiano). a volte però scopro cose interessanti come il blog su alda merini. grazie.
    Ludik, complimenti per l’acquisto, ti consiglio l’acquisto di Vuoto d’Amore. Già che ci sei leggi un poeta emergente bravissimo, Filippo Davoli

  11. a volte sono dell’idea che i commenti andrebbero aboliti (soprattutto quando leggo vaccate sul 900 italiano). a volte però scopro cose interessanti come il blog su alda merini. grazie.
    Ludik, complimenti per l’acquisto, ti consiglio l’acquisto di Vuoto d’Amore. Già che ci sei leggi un poeta emergente bravissimo, Filippo Davoli

  12. a volte sono dell’idea che i commenti andrebbero aboliti (soprattutto quando leggo vaccate sul 900 italiano). a volte però scopro cose interessanti come il blog su alda merini. grazie.
    Ludik, complimenti per l’acquisto, ti consiglio l’acquisto di Vuoto d’Amore. Già che ci sei leggi un poeta emergente bravissimo, Filippo Davoli

  13. a volte sono dell’idea che i commenti andrebbero aboliti (soprattutto quando leggo vaccate sul 900 italiano). a volte però scopro cose interessanti come il blog su alda merini. grazie.
    Ludik, complimenti per l’acquisto, ti consiglio l’acquisto di Vuoto d’Amore. Già che ci sei leggi un poeta emergente bravissimo, Filippo Davoli

  14. Il cinque maggio

    Ei fu. Siccome immobile,
    dato il mortal sospiro,
    stette la spoglia immemore
    orba di tanto spiro,
    così percossa, attonita
    la terra al nunzio sta,
    muta pensando all’ultima
    ora dell’uom fatale;
    né sa quando una simile
    orma di pie’ mortale
    la sua cruenta polvere
    a calpestar verrà.

    Lui folgorante in solio
    vide il mio genio e tacque;
    quando, con vece assidua,
    cadde, risorse e giacque,
    di mille voci al sònito
    mista la sua non ha:

    vergin di servo encomio
    e di codardo oltraggio,
    sorge or commosso al sùbito
    sparir di tanto raggio;
    e scioglie all’urna un cantico
    che forse non morrà.

    Dall’Alpi alle Piramidi,
    dal Manzanarre al Reno,
    di quel securo il fulmine
    tenea dietro al baleno;
    scoppiò da Scilla al Tanai,
    dall’uno all’altro mar.

    Fu vera gloria? Ai posteri
    l’ardua sentenza: nui
    chiniam la fronte al Massimo
    Fattor, che volle in lui
    del creator suo spirito
    più vasta orma stampar.

    La procellosa e trepida
    gioia d’un gran disegno,
    l’ansia d’un cor che indocile
    serve, pensando al regno;
    e il giunge, e tiene un premio
    ch’era follia sperar;

    tutto ei provò: la gloria
    maggior dopo il periglio,
    la fuga e la vittoria,
    la reggia e il tristo esiglio;
    due volte nella polvere,
    due volte sull’altar.

    Ei si nomò: due secoli,
    l’un contro l’altro armato,
    sommessi a lui si volsero,
    come aspettando il fato;
    ei fe’ silenzio, ed arbitro
    s’assise in mezzo a lor.

    E sparve, e i dì nell’ozio
    chiuse in sì breve sponda,
    segno d’immensa invidia
    e di pietà profonda,
    d’inestinguibil odio
    e d’indomato amor.

    Come sul capo al naufrago
    l’onda s’avvolve e pesa,
    l’onda su cui del misero,
    alta pur dianzi e tesa,
    scorrea la vista a scernere
    prode remote invan;

    tal su quell’alma il cumulo
    delle memorie scese.
    Oh quante volte ai posteri
    narrar se stesso imprese,
    e sull’eterne pagine
    cadde la stanca man!

    Oh quante volte, al tacito
    morir d’un giorno inerte,
    chinati i rai fulminei,
    le braccia al sen conserte,
    stette, e dei dì che furono
    l’assalse il sovvenir!

    E ripensò le mobili
    tende, e i percossi valli,
    e il lampo de’ manipoli,
    e l’onda dei cavalli,
    e il concitato imperio
    e il celere ubbidir.

    Ahi! forse a tanto strazio
    cadde lo spirto anelo,
    e disperò; ma valida
    venne una man dal cielo,
    e in più spirabil aere
    pietosa il trasportò;

    e l’avviò, pei floridi
    sentier della speranza,
    ai campi eterni, al premio
    che i desideri avanza,
    dov’è silenzio e tenebre
    la gloria che passò.

    Bella Immortal! benefica
    Fede ai trïonfi avvezza!
    Scrivi ancor questo, allegrati;
    ché più superba altezza
    al disonor del Gòlgota
    giammai non si chinò.

    Tu dalle stanche ceneri
    sperdi ogni ria parola:
    il Dio che atterra e suscita,
    che affanna e che consola,
    sulla deserta coltrice
    accanto a lui posò.

  15. La poesia di Pavese ha una sua originalità, nel contesto europeo perlomeno. Non quella di un Luzi, o di un Quasimodo, per es.; più originale, quella di Pasolini – quanti imitatori.

  16. anche io concordo con raf:può non piacere perchè troppo triste o troppo crudele nella sua tristezza ma vale la pena leggere il suo diario,almeno,…magari chi non sa nulla di lei può capire come può la mente di una donna concepire parole e frasi così forti.
    Provate a leggere senza giudicare!

  17. A me hanno regalato il libro “fiore di poesia” e, nonostante non abbia mai deciso di leggere un libro di poesie, in quanto non mi ritengo portata a certe cose, questo mi ha interessato. non mi pare affatto scontato il tipo di emozioni che tratta la Merini o meglio il modo in cui le tratta. Le affronta e le dipinge attraverso immagini che lasciano spazio a divagazioni personali…
    è un libro che consiglio..da leggere a salti.. a seconda dell’umore.
    ringrazio chi me l’ha regalato perchè mi ha dato la possibilità di crescere.. da diversi putni di vista, grazie al libro e non…

  18. a me Jim Morrison piace in quanto poeta. Quello che invece mi avete fatto leggere della merini lo trovo banale. Inoltre devo dire che non basta che una persona si autodefinisca maledetta per fare della buona poesia.
    Visto che avete pubblicato il 5 maggio, perché non parliamo di quanto furono paragnosti i maggiori poeti di tutti i tempi?
    Verrebbe fuori alla fine che le loro strategie nartrative sono ben altro rispetto a quelle della Merini (attendo brani della medesima che contestino questa mia opinione…)

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