Sarà pure un pedofilo…

…ma i magistrati che l’hanno fatto arrestare sono senz’altro dei pirla.

Antefatto: un tizio mette su un sito in cui, senza pubblicare immagini, difende a spada tratta il diritto degli adulti di avere rapporti sessuali coi bambini. Il Procuratore della Repubblica di Catania Onofrio Lo Re, d’accordo con il GIP Salvatore Aquilino, lo fa arrestare con l’accusa di “apologia di reato”.

Al di là dell’obbligo che mi corre di ricordare come io trovi disgustosa l’idea di trombarsi un bimbo, non posso fare a meno di ricordare che anche l’uso di sostanze stupefacenti e l’eutanasia sono reati in questo Paese e che tuttvia i diligenti Lo Re ed Aquilino non mi pare abbiano spiccato mandati di cattura contro chi si batte per la loro legalizzazione.

Che un’azione giudiziaria del tipo di quella intrapresa dalla Procura di Catania sia un mezzo facile per ottenere una vasta eco mediatica è ovvio coi tempi che corrono. Che nessuna voce autorevole si leverà mai a difesa di un apologo della pedofilia anche. E tuttavia… a voi pare giusto?

Io fra l’altro avendo pubblicamente sostenuto l’opportunità di elevare a 270 km/h il limite di velocità in autostrada mi aspetto di essere arrestato da un momento all’altro.

E’ un Paese difficile.

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50 Commenti

  1. Si mi pare giusto e giustissimo, giù le mai dai bambini, e non usare certi verbi : con i bambini non si “tr***” si ABUSA
    La liberalizzazione delle droghe o andare in autostrada a 260 all’ora in teoria riguarda scelte fatte da adulti per adulti.

  2. mi associo ad emma, a parte la possibilità di usare il verbo tromba, che sinceramente rende più chiaro il concetto di “abusare”.

  3. Credo che esista una differenza sostanziale fra l’apologia di reato contro la persona e l’apologia di reato contro il patrimonio, o altri tipi di reato che sono sostanzialmente senza vittime. No, stavolta non sono d’accordo.

  4. O tempora!o mores!
    Al di la’ della morale,che era assai differente nell’antica grecia,la liberta’ d’espressione ‘dovrebbe’ essere tutelata.
    Senno’ dovremmo censurare…chesso’ il Simposio di
    Platone,dove si parla,tra l’altro,della relazione fra il giovane Alcibiade
    e il piu’ vetusto maestro Socrate..
    O altri artisti che cantano la passione omosessuale per giovani ragazzi fra cui
    Umberto Saba,Aldo Palazzeschi..
    (cit. http://www.dissensi.net/v3.htm)
    Google e’ una gran risorsa!

  5. Tieni conto che internet rappresenta il simbolo oramai della libertà nel manifestare il proprio pensiero, tra l’altro è un mezzo di comunicazione non invasivo, una persona è libera di scegliere ciò che gli interessa qui, e in genere infatti si è tolleranti. Basta solo vedere quanti siti con apologia fascista sono on-line. Detto questo esistono dei casi particolari, ben diversi dal proporre i 270km/h, che non possono essere assolutamente tollerati perchè hanno un contenuto estremamente lesivo, proprio come questo. Riconosci che è ben diverso proporre i 270 orari in autostrada rispetto a cercar di convincere una platea telematica che fare sesso con un bambino è OK?

  6. Però Neros dice una cosa importante: bisogna bruciare i libri che dicono la stessa cosa? (in mancanza degli autori, s’intende).

  7. Giulia argomento debole: l’eutnasia secondo il nostro codice penale lo sai che è? Omicidio.

  8. Il paragone proposto da Livefast è difficilmente accettabile. Questo perchè non è la semplice manifestazione del pensiero a concretizzare la fattispecie dell’apologia di reato, ma solo quella che per le sue concrete modalità di esplicazione abbia attitudine a porsi come base e come sprone per una futura (anche se solo ipotetica) trasgressione. Detto questo, emerge con chiarezza che un conto è dire “Correte a farvi un cannone!”, un altro è dire che si ritiene opportuna una legalizzazione delle droghe leggere; in quest’ultima ipotesi infatti, non si scorge nulla di ciò che si diceva: non la prospettazione dell’opportunità di violare la legge, ma la necessità di riformarla. Può sembrare una distinzione sottile, ma vi assicuro che è sostanziale, ed è in virtù di questa distinzione che la magistratura è intervenuta nel primo caso citato e non in quelli ulteriori presi ad esempio da Livefast.

  9. Piti: in uno Stato di Diritto usare il “buon senso” per decidere se uno vada messo in galera o no mi pare pericoloso.

    Sull’uso del verbo trombare ho usato “trombarsi un” e non “trombare con un” l’intento era appunto quello di escludere il consenso. se non era chiaro mi scuso.

  10. dde chè ?!
    se la libertà d’espressione sconfina nell’apologia di reato diventa apologia di reato !
    che poi perseguirla sia politicamente (quanti che fumano maria ogni quanti pedofili ?! E quanti favorevoli alla buena muerte ?!) retto o vantaggioso è altro discorso e tale deve restare.
    Lamentarsi, quando la Legge funzia in un caso, per tutti gli altri casi in cui non funge non lo si chiamava ‘benaltrismo’ proprio su queste pagine ?
    Che poi il pedofilo generico (da quello che si ***** i bimbi dell’asilo a quello che rimorchia in disco una 13enne che ne dimostra 18 !) sia insieme al terrorista generico ed al comunista generico sia il mostro di questo secolo è un altro discorso ancora…

  11. In pratica, dopo questo arresto, è + chiaro che viviamo in uno stato di polizia, in cui la libertà d’espressione non esiste. Giacchè avere una idea diversa è in ogni caso fare apologia di reato: per es., cosa succederebbe se io mettessi su un sito per difendere il diritto dei fumatori di fumare dove gli pare?
    O il diritto dei pedoni di passare col rosso?
    O il diritto di abortire anche dopo 6 mesi di gravidanza?
    O il diritto di fare sesso in pubblico(ah, a proposito: come la mettiamo con i tanti siti di esibizionisti colpevoli del reato di atti osceni in luogo pubblico?Non è apologia di reato anche quella?)
    Certo con l’arresto del pedofilo si va sul sicuro…Sono tanti i coglioni come Emma, Sabbath etc., in questo paese di imbecilli.

  12. Simone: sulla questione eutanasia si può discutere, perché nella maggioranza dei casi riguarda la scelta individuale del malato. Si tratta di una scelta di non-sofferenza e di morte dignitosa, ma soprattutto si tratta di una scelta. Un bambino molestato non sceglie.

  13. Figo,il fatto che tutti sappiano esattamente quale sia la cosa giusta da fare in questa circostanza.E’ interessante far notare una cosa:è vero che un bambino molestato non sceglie,ma è altrettanto vero che una persona che espone le sue idee a proposito della pedofilia,senza pubblicare foto e senza indicare indirizzi non molesta nessuno.Con questi presupposti,si potevano ingabbiare Boncompagni e Kubrick per apologia della pedofilia.Perchè credo ne abbia smossi piu’ il film Lolita,che il sito del tipo in questione.

  14. Dando per scontati gli insulti di buona parte della gente che leggerà questo commento, penso che l’autore del sito in questione dovrebbe essere subito scarcerato.
    Il motivo è molto semplice: qui stiamo parlando di OPINIONI che, per quanto disgustose, orrende, degradanti, rimangono ESCLUSIVAMENTE OPINIONI.
    Purtroppo la “giustizia” italiana oltre che occuparsi di reati dove c’è un CRIMINALE che compie un AZIONE CRIMINOSA verso una VITTIMA della suddetta azione (qualunque essa sia), si occupa di giudicare quello che diciamo, scriviamo, leggiamo.
    E questa è una cosa intollerabile, ma ce la stanno cacciando a forza in gola. E noi tutti contenti a dire “fanno bene, i pedofili sono tutti bastardi!”.
    Peccato che i confini dell’apologia di reato siano piuttosto labili e che un giudice li possa interpretare come gli tira il culo di fare.
    Peccato che, ancora una volta è il “mostro internet” a saltare fuori.
    E ancora una volta salta fuori la famigerata associazione Arcobaleno di Don Di Noto, già responsabile di alcune denuncie con conseguenti carcerazioni preventive di persone poi risultate innocenti (ricordate il padre finito dentro per mesi per aver fotografato la figlia in spiaggia?).
    Le campagne antipedofili hanno lasciato la loro scia di vittime innocenti (andatevi a cercare la storia di Lorenzo Artico, magari da qualche parte su Google, a questo proposito…), pochissimi risultati utili a combattere le violenze sui minori, tanta facile pubblicità per magistrati, polizia, “esperti” alla Don Di Noto e nuove leggi che restringono la libertà di tutti, rendono il sospetto prova e danno la massima libertà di interpretazione al magistrato di turno.
    Concludo, concludo… Per me la legge dovrebbe sanzionare i reati contro cose o persone, non le opinioni (anche quelle opposte alle mie, eh!).
    Il tenutario del suddetto sito sarà sicuramente uno stronzo. Un trentenne catanese di famiglia ricca, mantenuto in agio dalle richezze famigliari, cultore (allo stato dei fatti SOLO A PAROLE) di rapporti sessuali che non saprei come descrivere se non PERSONALMENTE ripugnanti.
    E’ un ottimo punto di partenza: chi mai difenderebbe un pezzo di merda?
    Magari, se va bene, si passa poi a censurare altro..

  15. condivido la scelta del magistrato. droga ed eutanasia sono argomenti sui quali il dibattito mondiale, da sempre, è, legittimamente, aperto. non la pedofilia che va combattuta alla radice. non mi sembra quindi che il paragone portato possa reggere. che poi certe inchieste siano facile strumento per guadagnarsi un pò di notorietà direi che è cosa nota. ma si tratta di un problema diverso.

  16. giulia: non puoi mica essere tu (e nemmeno il procuratore di Catania) a decidere di che cosa si può discutere e di che cosa no. fra l’altro l’eutanasia non è per nulla una questione di libera scelta del malato (a meno che costui non abbia espresso la sua volontà per iscritto prima di ammalarsi, caso ti assicuro rarissimo) è una questione di scelta dei medici e di scelta dei parenti. e si tratta, lo ripeto, di omicidio.

    poi tu puoi dirmi che ammazzare un adulto è meno grave che abusare di un bambino, guarda io sono d’accordo con te. il problema è che il codice penale non lo è.

    i reti di opinione hanno senso soltanto in seno ad un regime dittatoriale.

    altrimenti qualcuno mi spieghi perché l’intera dirigenza della Lega Nord (che sostiene o ha sostenuto che attentare all’unità nazionale sia cosa buona e giusta) non marcisce nelle patrie galere.

  17. C’e’ una bella differenza tra l’esprimere un’opinione, anche controcorrente o scomoda, e sostenere la liceita’ di un comportamento illegale. Io il sito non l’ho visto, non so cosa ci fosse scritto: ma credo che se non uno ma due magistrati (che sono, in generale, gente seria) hanno deciso per un arresto, probabilmente non c’era solo un’opinione, ma una vera e propria apologia.
    Si’, i greci, Alcibiade, Platone e compagnia bella: se i francesi si ispirassero ai galli celebrerebbero tuttora sacrifici umani. I costumi sono cambiati, le sensibilita’ anche: in questo caso, per fortuna, in meglio.
    Poi, scusate, saro’ snob, ma non mi pare che si possa attribuire la dignita’ di “idea” a qualsiasi cosa prodotta da un cervello umano. Per cui anche la “liberta’ di opinione” non puo’ essere illimitata.
    Certo, e’ difficile trovare il criterio che consenta di stabilire cosa e’ una “idea” e cosa non lo e’. Ma, almeno nel caso della pedofilia, il dubbio non dovrebbe neanche sussistere.

  18. Quando desidero conoscere il limite inferiore dell’umanità, capace di scrivere, vengo qui, e leggo voialtri.

  19. “Article 19 – Everyone has the right to freedom of opinion and expression; this right includes freedom to hold opinions without interference and to seek, receive and impart information and ideas through any media and regardless of frontiers.” (dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, proclamata dall’assemblea generale delle nazioni unite il 10 dicembre 1948)

    Perché non ripartire invece da qui? Siamo davvero molto al di là di quello che dice la nostra costituzione o qualsiasi altra carta internazionale di consimil genere. Ma almeno siamo all’origine…

  20. Trovo che arrestare e privare della propria libertà un individuo in base esclusivamente alla colpa di aver difeso posizioni culturali,per quanto aberranti siano, faccia precipitare questo paese al livello di una squallida teocrazia. I sostenitori di questa posizione dovrebbero coerentemente invocare l’arresto di chi in Italia difende le azioni e la politica dello sterminatore di bambini Ariel Sharon.

  21. Scusate, mi sono ricordato poi… Volevo in origine introdurre in questa interessante discussione sia la garanzia assoluta della libertà di espressione, sia la dimensione effettiva del reto di “apologia”. Mi sono dimenticato la seconda parte e me ne scuso, ma rimedio subito.

    Secondo la Corte Costituzionale (sent.n° 65 del 4 maggio 1970) “l’apologia punibile […] non è la manifestazione del pensiero pura e semplice, ma quella che per le sue modalità integri un comportamento concretamente idoneo a provocare la commisisone di delitti”.

    Se, quindi, una persona è stata arrestata (o anche solo inquisita) per ragione delle opinioni da lui espresse, questo sarebbe atto gravissimo, che mi farebbe tremare immediatamente i polsi (oltre che spingermi a pianificare immantinente una rapida traslazione della mia persona verso un altro paese…). Diversamente nel caso in cui detta persona nel suo sito abbia ben pensato di suggerire alcuni modi sicuri per commettere il reato e farla franca, in tal caso, non che mi sentirei sollevato, ma sicuramente non mi allarmerei più di tanto per la cosa.

    Solo un dubbio mi resta a questo punto. Ma siamo sicuri di voler davvero dei giudici che decidano per tutti che cosa “è idoneo a provocare la commissione di reati” e che cosa invece pur operando una “critica della legislazione” resta entro i confini della libera manifestazione del pensiero? Ricordiamoci che in fondo l’art. 414 c.p. (scritto da Mussolini e lì conservato fino ai nostri giorni) dice solo “alla pena … soggiace anche chi pubblicamente fa apologia di uno o più reati”, senza minimamente preoccuparsi di definire che cosa l’apologia sia (tanto è vero che, prima, ho dovuto far riferimento a una – quantunque autorevole – sentenza).

  22. Scusate, mi sono ricordato poi… Volevo in origine introdurre in questa interessante discussione sia la garanzia assoluta della libertà di espressione, sia la dimensione effettiva del reto di “apologia”. Mi sono dimenticato la seconda parte e me ne scuso, ma rimedio subito.

    Secondo la Corte Costituzionale (sent.n° 65 del 4 maggio 1970) “l’apologia punibile […] non è la manifestazione del pensiero pura e semplice, ma quella che per le sue modalità integri un comportamento concretamente idoneo a provocare la commisisone di delitti”.

    Se, quindi, una persona è stata arrestata (o anche solo inquisita) per ragione delle opinioni da lui espresse, questo sarebbe atto gravissimo, che mi farebbe tremare immediatamente i polsi (oltre che spingermi a pianificare immantinente una rapida traslazione della mia persona verso un altro paese…). Diversamente nel caso in cui detta persona nel suo sito abbia ben pensato di suggerire alcuni modi sicuri per commettere il reato e farla franca, in tal caso, non che mi sentirei sollevato, ma sicuramente non mi allarmerei più di tanto per la cosa.

    Solo un dubbio mi resta a questo punto. Ma siamo sicuri di voler davvero dei giudici che decidano per tutti che cosa “è idoneo a provocare la commissione di reati” e che cosa invece pur operando una “critica della legislazione” resta entro i confini della libera manifestazione del pensiero? Ricordiamoci che in fondo l’art. 414 c.p. (scritto da Mussolini e lì conservato fino ai nostri giorni) dice solo “alla pena … soggiace anche chi pubblicamente fa apologia di uno o più reati”, senza minimamente preoccuparsi di definire che cosa l’apologia sia (tanto è vero che, prima, ho dovuto far riferimento a una – quantunque autorevole – sentenza).

  23. Scusate, mi sono ricordato poi… Volevo in origine introdurre in questa interessante discussione sia la garanzia assoluta della libertà di espressione, sia la dimensione effettiva del reto di “apologia”. Mi sono dimenticato la seconda parte e me ne scuso, ma rimedio subito.

    Secondo la Corte Costituzionale (sent.n° 65 del 4 maggio 1970) “l’apologia punibile […] non è la manifestazione del pensiero pura e semplice, ma quella che per le sue modalità integri un comportamento concretamente idoneo a provocare la commisisone di delitti”.

    Se, quindi, una persona è stata arrestata (o anche solo inquisita) per ragione delle opinioni da lui espresse, questo sarebbe atto gravissimo, che mi farebbe tremare immediatamente i polsi (oltre che spingermi a pianificare immantinente una rapida traslazione della mia persona verso un altro paese…). Diversamente nel caso in cui detta persona nel suo sito abbia ben pensato di suggerire alcuni modi sicuri per commettere il reato e farla franca, in tal caso, non che mi sentirei sollevato, ma sicuramente non mi allarmerei più di tanto per la cosa.

    Solo un dubbio mi resta a questo punto. Ma siamo sicuri di voler davvero dei giudici che decidano per tutti che cosa “è idoneo a provocare la commissione di reati” e che cosa invece pur operando una “critica della legislazione” resta entro i confini della libera manifestazione del pensiero? Ricordiamoci che in fondo l’art. 414 c.p. (scritto da Mussolini e lì conservato fino ai nostri giorni) dice solo “alla pena … soggiace anche chi pubblicamente fa apologia di uno o più reati”, senza minimamente preoccuparsi di definire che cosa l’apologia sia (tanto è vero che, prima, ho dovuto far riferimento a una – quantunque autorevole – sentenza).

  24. Scusate, mi sono ricordato poi… Volevo in origine introdurre in questa interessante discussione sia la garanzia assoluta della libertà di espressione, sia la dimensione effettiva del reto di “apologia”. Mi sono dimenticato la seconda parte e me ne scuso, ma rimedio subito.

    Secondo la Corte Costituzionale (sent.n° 65 del 4 maggio 1970) “l’apologia punibile […] non è la manifestazione del pensiero pura e semplice, ma quella che per le sue modalità integri un comportamento concretamente idoneo a provocare la commisisone di delitti”.

    Se, quindi, una persona è stata arrestata (o anche solo inquisita) per ragione delle opinioni da lui espresse, questo sarebbe atto gravissimo, che mi farebbe tremare immediatamente i polsi (oltre che spingermi a pianificare immantinente una rapida traslazione della mia persona verso un altro paese…). Diversamente nel caso in cui detta persona nel suo sito abbia ben pensato di suggerire alcuni modi sicuri per commettere il reato e farla franca, in tal caso, non che mi sentirei sollevato, ma sicuramente non mi allarmerei più di tanto per la cosa.

    Solo un dubbio mi resta a questo punto. Ma siamo sicuri di voler davvero dei giudici che decidano per tutti che cosa “è idoneo a provocare la commissione di reati” e che cosa invece pur operando una “critica della legislazione” resta entro i confini della libera manifestazione del pensiero? Ricordiamoci che in fondo l’art. 414 c.p. (scritto da Mussolini e lì conservato fino ai nostri giorni) dice solo “alla pena … soggiace anche chi pubblicamente fa apologia di uno o più reati”, senza minimamente preoccuparsi di definire che cosa l’apologia sia (tanto è vero che, prima, ho dovuto far riferimento a una – quantunque autorevole – sentenza).

  25. Slow, il criterio c’è : quello che si è sempre definito ‘comune senso del’, il criterio è l’opinione, condivisa da un più ampio numero possibile.
    Il difficile sarebbe tornare ad avere una comune opinione basata sulla valutazione di cosa sia buono e cosa no, anzichè usare il criterio ‘x dice alfa; x mi sta sul cazzo chè è comunista/fascista; io dico il contrario di alfa’.
    Tornare a valutare l’opinione scevra da colui che l’esprime !

    … a’ Mastà ! Ma davèro te leggi tuto, tuto da solo ?! O cc’hai qualcuno che te st’aa’iutà ? Li mortacci…

  26. Scusate, mi sono ricordato poi… Volevo in origine introdurre in questa interessante discussione sia la garanzia assoluta della libertà di espressione, sia la dimensione effettiva del reto di “apologia”. Mi sono dimenticato la seconda parte e me ne scuso, ma rimedio subito.

    Secondo la Corte Costituzionale (sent.n° 65 del 4 maggio 1970) “l’apologia punibile […] non è la manifestazione del pensiero pura e semplice, ma quella che per le sue modalità integri un comportamento concretamente idoneo a provocare la commisisone di delitti”.

    Se, quindi, una persona è stata arrestata (o anche solo inquisita) per ragione delle opinioni da lui espresse, questo sarebbe atto gravissimo, che mi farebbe tremare immediatamente i polsi (oltre che spingermi a pianificare immantinente una rapida traslazione della mia persona verso un altro paese…). Diversamente nel caso in cui detta persona nel suo sito abbia ben pensato di suggerire alcuni modi sicuri per commettere il reato e farla franca, in tal caso, non che mi sentirei sollevato, ma sicuramente non mi allarmerei più di tanto per la cosa.

    Solo un dubbio mi resta a questo punto. Ma siamo sicuri di voler davvero dei giudici che decidano per tutti che cosa “è idoneo a provocare la commissione di reati” e che cosa invece pur operando una “critica della legislazione” resta entro i confini della libera manifestazione del pensiero? Ricordiamoci che in fondo l’art. 414 c.p. (scritto da Mussolini e lì conservato fino ai nostri giorni) dice solo “alla pena … soggiace anche chi pubblicamente fa apologia di uno o più reati”, senza minimamente preoccuparsi di definire che cosa l’apologia sia (tanto è vero che, prima, ho dovuto far riferimento a una – quantunque autorevole – sentenza).

  27. Non ricordo bene, ma vorrei che qualcuno mi chiarisse il dubbio. Si trattava solo di un sito di opinione su, o piuttosto di un sito di risorse per? Ci passa un camion di differenza. Un conto è atteggiarsi a Humbert Humbert, e un conto è fornire ad altre persone le risorse, gli indirizzi, i modi e i mezzi per riunirsi e procurarsi dei partner sessuali minorenni.

    Bisognerebbe chiarire cosa conteneva esattamente il sito, e in quali modi poteva favorire (oltre che giustificare con argomentazioni) il resto contro la persona.

  28. Giulia: il sito è stato prontamente messo offline. da quel che ho potuto leggere ed ascoltare si trattava di un sito nel quale la pedofilia veniva giustificata da un punto di vista ‘filosofico’ non di un ‘how to screw a kid and get away with it’- mi pare sia stato proprio il procuratore Lo Re a definirne l’autore ‘il mssimo teorico italiano della pedofilia’ (un pirlotto di 26 anni? mah).

    le opinioni che ho espresso vanno riferite evidentemente a questa ipotesi. se risultasse invece che si trattava di una guida pratica all’abuso dei minori sarei favorevole a qualcosa di definitivo per l’autore. tipo la castrazione chimica :-)

  29. bimbo che guardi come una vergine , io ti cerco e tu non sai che dell’animo mio reggi le briglie (Anacreonte). E’ ora di finirla, occorre arrestare tutti i liceali che traducono l’antologia palatina e i loro professori di greco.

  30. Certo che navigando se ne vedono di stronzate…ma che debba ancora sopportare uno che scrive sul diritto della libertà di espressione per idee pedofile, questo è il colmo!
    A volte credo che non ci sia nulla che mi possa ancora stranizzare, poi leggo alcune cose…tu hai figli livefast?

  31. Certo che navigando se ne vedono di stronzate…ma che debba ancora sopportare uno che scrive sul diritto della libertà di espressione per idee pedofile, questo è il colmo!
    A volte credo che non ci sia nulla che mi possa ancora stranizzare, poi leggo alcune cose…tu hai figli livefast?

  32. Certo che navigando se ne vedono di stronzate…ma che debba ancora sopportare uno che scrive sul diritto della libertà di espressione per idee pedofile, questo è il colmo!
    A volte credo che non ci sia nulla che mi possa ancora stranizzare, poi leggo alcune cose…tu hai figli livefast?

  33. Appena letto il tuo post, di pancia ho pensato: questo è proprio uno stupido provocatore, esattamente come l’autore del sito pro-pedofilia. Poi ho lasciato intervenire il mio cervello, ho letto i vari commenti, ho riflettuto e i miei toni si sono smorzati. Trovo sacrosanto difendere la liberta’ d’espressione, ma e’ facile invocarla e strumentalizzarla a proprio piacimento. Con questo non intendo dire che il provvedimento della magistratura sia stato opportuno, ma mi chiedo quale altro intervento potesse esserlo, se mai ce ne dovesse essere uno. Avrei voluto poter visitare questo famigerato sito per potermi fare un’idea personale sulla questione, e ancora meglio poterne parlare faccia a faccia con l’autore per capirne le reali intenzioni e motivazioni…magari si tratta di qualcuno che ha subìto un abuso…e non solo da parte dei magistrati.

  34. Certo che navigando se ne vedono di stronzate…ma che debba ancora sopportare uno che scrive sul diritto della libertà di espressione per idee pedofile, questo è il colmo!
    A volte credo che non ci sia nulla che mi possa ancora stranizzare, poi leggo alcune cose…tu hai figli livefast?

  35. Appena letto il tuo post, di pancia ho pensato: questo è proprio uno stupido provocatore, esattamente come l’autore del sito pro-pedofilia. Poi ho lasciato intervenire il mio cervello, ho letto i vari commenti, ho riflettuto e i miei toni si sono smorzati. Trovo sacrosanto difendere la liberta’ d’espressione, ma e’ facile invocarla e strumentalizzarla a proprio piacimento. Con questo non intendo dire che il provvedimento della magistratura sia stato opportuno, ma mi chiedo quale altro intervento potesse esserlo, se mai ce ne dovesse essere uno. Avrei voluto poter visitare questo famigerato sito per potermi fare un’idea personale sulla questione, e ancora meglio poterne parlare faccia a faccia con l’autore per capirne le reali intenzioni e motivazioni…magari si tratta di qualcuno che ha subìto un abuso…e non solo da parte dei magistrati.

  36. catania: ognuno si ‘stranizza’ davanti a qualcosa di diverso. se hai qualche argomento a favore della tua tesi sarò felice di discuterlo con te.

  37. Appena ho letto il tuo post, di pancia ho pensato: questo è proprio uno stupido provocatore, come l’autore del sito pro-pedofilia. Poi ho dato possibilita’ d’intervento anche al cervello, ho riflettuto, ho letto i vari commenti, e i miei toni si sono decisamente smorzati. E’ doveroso difendere la liberta’ d’espressione, ma è estremamente facile invocarla a sproposito, strumentalizzandola. Con questo non intendo dire che il provvedimento dei magistrati siciliani sia stato opportuno, ma mi chiedo quale altro genere d’intervento potesse esserlo, sempre ammesso che dovesse essercene uno. Avrei voluto poter visitare il sito famigerato per potermi fare un’idea personale o ancora meglio parlare faccia a faccia con l’autore per capirne intenzioni e motivazioni…magari si tratta di una persona vittima di un abuso…e non solo da parte dei magistrati.

  38. Credo che il piano di discussione non sia se la pedofilia è aberrante oppure ammissibile nella nostra società.
    Piuttosto sarebbe da verificare – come è stato richiamato correttamente in uno dei precedenti commenti – se era un sito di risorse o ideologico. Nel primo caso mazzate senza pietà. Nel secondo, mi sentirei di discuterla a fondo la faccenda. Perchè domani potrebbe toccare all’apologeta del fascismo, dopodomani a quello dell’eutanasia ed ancora a quello della marijuana (terapeutica o ricreativa).
    Insomma, preferisco scegliere io se guardarlo o meno, un sito su internet piuttosto che siano un paio di inquirenti a decidere per me cosa posso o non posso consultare in rete.

  39. ok, scusa, sapevo che correggevi il mio neologismo, vivo in italia da pochi anni, ogni tanto faccio errori di scrittura, ma credo che non sia un problema no?ho scritto il mio commento al momento, è solo che la pedofilia è una cosa seria e secondo me non è una “posizione culturale” come la definisce qualcuno. E non ho nemmeno argomentazioni dato che non faccio parte degli “intelletuali”. Forse era solo per capire come mai hai creduto fosse necessario dire la tua, e paragonare il problema della pedofilia a quello dell’eutanasia. tutto qua.

  40. La dichiarazione dei diritti dell’uomo non ha solo un articolo…

    “Article 29.
    (1) Everyone has duties to the community in which alone the free and full development of his personality is possible.

    (2) In the exercise of his rights and freedoms, everyone shall be subject only to such limitations as are determined by law solely for the purpose of securing due recognition and respect for the rights and freedoms of others and of meeting the just requirements of morality, public order and the general welfare in a democratic society.

    (3) These rights and freedoms may in no case be exercised contrary to the purposes and principles of the United Nations.”

    Non mi sentirei in una “teocrazia” ottusa se, per esempio, si mettessero in galera tutti quelli che giustificano o difendono il nazismo. E mi sembra che non tutte le cosiddette “opinioni” possano godere del diritto di tutela assoluta: i contenuti sono importanti. Se si vuole giustificare la pretesa di chi vuole abusare sessualmente di un bambino non c’e’ “diritto di opinione” che tenga: resta una follia criminale, che una societa’ democratica e civile deve contrastare (e se necessario punire) con tutti i mezzi a sua disposizione.

  41. Catania la tua domanda merita una risposta. perché ho sentito il bisogno di parlare di questa cosa? ho scritto questo post perché ho letto e ascoltato la notizia, perché un po’ me ne intendo di diritto, perché ho una mia opinione. l’ho fatto perché secondo me pone un problema con implicazioni di grande respiro di cui nessuno sta parlando. l’ho fatto, infine, e l’ho fatto su macchianera, perché gianluca a suo tempo mi ha offerto la possibilità di farlo.
    in questo modo, mi pare, ho dato a tanti oltre a me la possibilità di dire la loro.
    sarà poco, ma è meglio che fare finta che il problema non esista.

    così, naturalmente, la vedo io.

  42. E te lo chiedi? I bambini non possono difendersi da soli!
    Inoltre, caro Livefast mi sorprende la tua conoscenza di diritto, ti cito dal mio vecchio dizionario giuridico: “APOLOGIA DI DELITTO (REATO DI). Tale reato è collocato dal legislatore nell’ambito dei delitti contro l’ordine pubblico. Il concetto di ordine pubblico è inteso come il regolare andamento della vita sociale, ossia la pacifica coesistenza dei cittadini sotto la sovranità dello Stato. Commette tale reato CHIUNQUE PUBBLICAMENTE FA APOLOGIA DI UNO O PIù DELITTI. FARE APOLOGIA SIGNIFICA ESPRIMERE UN GIUDIZIO POSITIVO (!!!) DI VALORE RISPETTO AD UN COMPORTAMENTO CHE LA LEGGE PREVEDE COME DELITTO. LA PUBBLICITà COSTITUISCE ELEMENTO ESSENZIALE del reato e il suo concetto è definito dallo stesso legislatore. Difatti, un fatto avviene pubblicamente (art.266,4° comma) quando è commesso COL MEZZO DELLA STAMPA O DI ALTRO MEZZO DI PROPAGANDA (il dizionario è del 92…di internet si parlava ancora poco); oppure in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone; o, infine, in una riunione che, per il luogo in cui è tenuta o per il numero degli intervenuti o per l’oggetto di essa, abbia il carattere di riunione non privata.
    Il DOLO è dato dalla COSCIENZA E VOLONTà DELL’APOZIONE con la consapevolezza del suo effetto apologetico e della pubblicità del luogo in cui è posta in essere.”
    E chissenefrega dell’eco mediatico a fronte di un fatto così grave?

  43. E te lo chiedi? I bambini non possono difendersi da soli.
    Inoltre, caro Livefast mi sorprende la tua conoscenza di diritto, ti cito dal mio vecchio dizionario giuridico: “APOLOGIA DI DELITTO (REATO DI). Tale reato è collocato dal legislatore nell’ambito dei delitti contro l’ordine pubblico. Il concetto di ordine pubblico è inteso come il regolare andamento della vita sociale, ossia la pacifica coesistenza dei cittadini sotto la sovranità dello Stato. Commette tale reato CHIUNQUE PUBBLICAMENTE FA APOLOGIA DI UNO O PIù DELITTI. FARE APOLOGIA SIGNIFICA ESPRIMERE UN GIUDIZIO POSITIVO (!!!) DI VALORE RISPETTO AD UN COMPORTAMENTO CHE LA LEGGE PREVEDE COME DELITTO. LA PUBBLICITà COSTITUISCE ELEMENTO ESSENZIALE del reato e il suo concetto è definito dallo stesso legislatore. Difatti, un fatto avviene pubblicamente (art.266,4° comma) quando è commesso COL MEZZO DELLA STAMPA O DI ALTRO MEZZO DI PROPAGANDA (il dizionario è del 92…di internet si parlava ancora poco); oppure in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone; o, infine, in una riunione che, per il luogo in cui è tenuta o per il numero degli intervenuti o per l’oggetto di essa, abbia il carattere di riunione non privata.
    Il DOLO è dato dalla COSCIENZA E VOLONTà DELL’APOZIONE con la consapevolezza del suo effetto apologetico e della pubblicità del luogo in cui è posta in essere.”
    E chissenefrega dell’eco mediatico a fronte di un fatto così grave?

  44. ho scritto 2 volte non perchè sono rincoglionita anche se poco ci manca, ma perchè mi si è bloccato tutto. donna al computer….

  45. In questo caso mi sembra che l’apologia di delitto ci stia tutta. Il giovane veneto non si limita ad esprimere opinioni, ma a linkare altri siti di contenuto simile e, soprattutto, a giustificare la pedofilia anche da un punto di vista pedagogico. Leggo negll’articolo che secondo l’arrestato ” i rapporti sessuali fra adulti e minori aiutano la crescita sessuale del minore perchè lo rendono più sicuro facendolo maturare prima”. Basterebbe portare come prova contraria le migliaia di referti medici o di ricerche scientifiche che invece testimoniano il contrario.

  46. in questo caso l’apologia del delitto non ci sta neanche un po’, se ha davvero scritto solo questo, si è limitato a riportare quella che era la pratica tra erastes (adulto) e dell’eromenos (adolescente in genere tra i quattordici ed i diciotto, un tredicenne o dodicenne era piuttosto considerato “gusto da poeta”). Insomma si trova in qualsiasi libro di Eva Cantarella (e di qualsiasi studioso di civiltà greca classica), insomma lo sanno davvero pure i bambini , e lo si ritrova un po’ edulcorato , senza esplicita allusione al sesso, ma insomma si capisce, in qualsiasi manuale di letteratura greca adottato nei licei. Ricordarsi di bruciarli dunque insieme a Platone, oltre alla antologia palatina. Comunque , una cosa è la violenza sessuale sui bambini, da condannare e perseguire in tutti i modi, delitto odioso anche su adulti figuriamoci sui bambini. Un’altra è interrogarsi sulla sessualità e la possibile funzione pedagogica della stessa, oltre che discutere sull’età del consenso. (Ricordarsi ovviamente di bruciare anche Freud , autore de Il bambino Perverso, un saggio sulla sessualità infantile, potrebbe fare venire strane idee in testa ai pedofili). Opinabile quanto si vuole tale teoria ma censurarla mi sembra assurdo(ripeto stiamo parlando sempre di sessualità con minori adolescenti consenzienti non di stupri di bambini, il termine che io leggo su è “minori” il chè può significare anche 17 anni e 11 mesi). Ma bisognerebbe sapere quello che c’era davvero scritto. Quanto alla “istigazione al delitto” con i mezzi della scrittura mi sembra un reato assurdo (anche Sade va nel fuoco, istiga alla violenza sessuale) ma insomma il mondo è quello che è , ci sono gli stupratori di bambini , ma ci sono soprattutto gli stupidi. E possono essere altrettanto pericolosi.

  47. dico la mia e forse è una cazzata. il concetto di apologia di reato è un po’ flou, ed è quasi sempre strumentale. Secondo me non volevano arrestare un apologo di reato: volevano spaventare un presunto pedofilo perché in mesi che gli stanno alle costole non sono riusciti a trovargli niente che scottasse davvero. Ora sta un po’ in cella e magari tra un po’ canterà: magari lui non è davvero un pedofilo ma ne conosce, magari non possiede materiale pedoporno ma conosce chi ne smercia. Come dice qualcuno, ci stiamo trasformando in uno Stato di polizia. Dopodiché, siete liberi di preferire lo Stato di polizia ai pedofili in libertà. Io sono un po’ perplesso. E non ho bambini, per ora.

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