Giallo DiVino ripesca dalla memoria collettiva alcune immagini legate al terrorismo e al periodo stragista in Italia.
Per me l’immagine più forte non è legata all’Italia, ma alle Olimpiadi di Monaco del 1972.
Quel giorno in settembre io non avevo ancora un anno, e l’immagine non è cruenta nè spettacolare: eppure, per qualche misterioso motivo, quell’immagine mi affascina e mi dà i brividi allo stesso tempo.
La foto sgranata, il terrorista incappucciato che si sporge sul balcone, vulnerabile eppure intoccabile, gli eventi non ancora precipitati del tutto.
E quella sgradevole sensazione di sapere già come andrà a finire, eppure sperare, in un angolo remoto lontano dal raziocinio, che per questa volta, almeno per questa ennesima volta in cui la guardo, le cosa andranno diversamente.
Impressioni di settembre
(Visited 25 times, 1 visits today)
Per rimanere in tema di immagini né cruente né spettacolari ma comunque in un certo senso impressionanti, a me è rimasta in mente quella del dirottamento dei fondamentalismi islamici, l’ultimo dell’anno del 2000. C’è una foto mitica, fatta all’aeroporto di Kabul durante le trattative: sotto la pancia del Boeing, un dirottatore con passamontagna d’ordinanza, maglietta Nike rossa e pantaloni a quadretti (tipo quelli della divisa Think Pink da ciellino) si sgranchisce le gambe chiacchierando tranquillamente con un talebano di guardia all’aereo. Non so perché, ma quella foto mi è sempre rimasta impressa.