Nel nome del fosco ideologo del robottismo, gli elettrodomestici entrano in rivolta. A cominciare da caronia… La vera storia dell'”inspiegabile” comportamento di televisori e lavatrici in un paesino come tanti altri
Le rivoluzioni cominciano sempre in posti strani: cos’è successo a Ivanovo, sperduto villaggio russo, nel 1905? Il primo soviet. A Vincennes, paesino presso Parigi? Il primo re arrestato. E così via. A Canneto di Caronia (Messina), località classicamente decentrata ma non perciò da trascurare, è nata la Rivoluzione delle Tivvù. Evento certamente non improvviso nè privo di prodromi, come tutte le rivoluzioni: ma il punto di svolta è avvenuto qui, a Caronia (Messina), e questo sarà dunque il nome riportato in tutte le future enciclopedie. In tutte le parti del mondo, come sapete, i televisori fanno del loro meglio per rincretinire gli esseri umani, rendendoli a lungo andare inoffensivi e arrivando per questa via a conquistare – sia pure nei tempi lunghi – il potere. Questa strategia, nel mondo degli elettrodomestici, non è stata del tutto unanime, ed anzi ha sempre sollevato molte obiezioni. Comunque, in linea di massima, l’asimovismo (dal nome di Asimov, il primo ideologo del robottismo) è sempre stato un movimento più riformista che rivoluzionario: “Rincretiniamoli, compagni!” e non “Dagli fuoco!”.
Un giorno il signor C. utente regolarmente registrato di Rai, di Mediaset, di Forza Italia, di Domenica In, di Bonolis, di Vespa, di Baudo e di Mike Bongiorno fin dalla fondazione e residente in Caronia, si appisolò col telecomando in mano. Il televisore per un po’ continuò a funzionare regolarmente, poi si accorse che l’umano non lo seguiva più. Allora smise di trasmettere, attivò il Programma 55 e si mise ad analizzare attentamente le funzioni vegeto-intellettive dell’uomo. Questo programma, che esiste dal 1955 ed è (segretamente) autoinstallato di default in ogni televisore, serve a misurare il tasso di rincretinimento (t.d.r.) indotto nella razza umana dai programmi televisivi. Su una scala da zero a cento (rispettivamente: Homo pretelevisivo e Fine della mente umana) il valore statisticamente registrato alla fine del 2002 era di 89,6.
Sarà che il signor C. era un telespettatore particolarmente ricettivo, sarà che il t.d.r degli ultimi diciotto mesi si è particolarmente accelerato, fatto sta che sullo schermo del televisore il Programma 55 stampò nitidamento: 100. Cento! Obiettivo raggiunto, Rincretimento Totale conseguito, passare alla Fase due: rivoluzione!
Purtroppo, cosa esattamente bisognasse fare dopo la rivoluzione il compagno Asimov s’era dimenticato di dettagliarlo. Così i televisori e gli altri elettrodomestici si trovarono privi d’istruzioni proprio nel momento più delicato. Di solito quando uno si trova senza idee valide nel mezzo di una rivoluzione attesa da tanto tempo tende a fare la prima cazzata che gli capita, purché sia clamorosa e faccia botto. Così il nostro televisore di Caronia non ci pensò due volte: portò la corrente alla tensione massima, creò un cortocircuito e uscì un bel fuoco. Al che il signor C. si svegliò: nello stesso momento andavano in corto (con relativa fiammata) il frigorifero, la lavatrice elettrica, la lavastoviglie, l’impianto di musica, la lucidatrice – tutto insomma il proletariato elettrodomestico della casa che da anni aspettava il segnale dell’insurrezione. Il signor C. staccò tutte le spine, corse in cucina, riempì un secchio d’acqua, staccò la luce e cominciò a fare il giro degli elettrodomestici. Erano fuocherelli molto esili, bastarono pochi minuti per averne ragione.
“Che diavolo sarà succ…” bofonchiò il signor C. In quel momento sullo schermo nero della tv, assolutamente sconnessa da ogni presa, apparve un puntolino, s’ingrandì e… prese fuoco. Il signor C. sobbalzò: bum! in corto la lavatrice. Bum! in corto lo stereo. Bum! in corto tutti gli elettrodomestici, con relative fiammate. Il signor C. balzò in piedi, corse in cucina, girò gli occhi terrorizzato dall’una all’altra presa vuota, scappò nel corridoio, afferrò il cappello, se lo calcò in testa (faceva freddo) e scappò fuori di casa. Sulla strada c’erano già altri ex proprietari di elettrodomestici (ormai in rivolta) terrorizzati, ed altri ne giungevano di corsa da tutto il paese.
Dina wrote:
Cara Dina, quasi tutte le persone sono molto più “politiche” di quanto si creda. Magari uno crede di essere un qualunquista perbene, ligio alle autorità e “io mi faccio i fatti miei” e poi all’improvviso, in un’emergenza qualunque, si trova rivoluzionario quando meno se l’aspetta. Attenzione: la più grande manifestazione sindacale in Italia non è stata negli anni settanta: è stata giusto ora, poco più di un anno fa. E così via. Questo è un paese ingenuo, facile a farsi imbrogliare da padroni e fascisti di tutti i tipi; ma è anche un paese riflessivo, che ha bisogno del suo tempo ma alla fine ci arriva. Un paese simpatico, tutto sommato. Perciò basta aspettarlo, aver pazienza e volergli bene.
Mauro wrote:
Leo wrote:
Per tutte le persone che conosco che ora comprano il latte di parma è così…
Segretariato Missioni Servi di Maria wrote:
Info: missioni@libero.it, padre Benito Fusco: 339.6587503).
Saffo <saphos@lesb.org> wrote:
A un alberello gentile, amico mio, assomigli
alle mie care ragazze…
“Se tu amassi davvero, se potessi
dirmi senz’arrossire queste cose,
tu mi diresti tutto, amato mio:
e i tuoi occhi sarebbero più belli”
dai ricci d’oro la bambina mia.
Conta più lei per me di tutto il regno,
conta persino più della mia isola amata
Chiamare Asimov, l’ideologo del robottismo, mi sembra puerile e riduttivo.
Cmq! Asimov, (oltre tutto Massone dichiarato),si contraddistingue, come uno dei migliori divulgatori scentifici.