Brontolo, coinquilino, si chiede il target-lettore medio del Foglio. Io, rispondo.
E non perché sia costretta a farlo, seppur buona abitudine dovrebbe essere per amor di lavoro, ma perché proprio mi piace.
Tutta la settimana, a parte, mea culpa, la domenica in cui dormo. E il lunedì soprattutto, Foglio rosa, come gli elefanti rosa. Una selezione del tutto di parte, del meglio del peggio. O del peggio del meglio, va bene uguale. Tra l’altro, spero sempre di trovare il mio nome nei delitti, un po’ meno negli amori.
Si tratta di un lavoro esemplare. Unico, per deo gratias, nel suo genere.
Da qualche parte ho ancora qualche ritaglio con nomi d’amici, strappati dal Foglio del lunedì. Cimeli.
Il Foglio lo leggo perché nella vita ho bisogno di avere incertezze. Sono un po’ stanca di tutti questi apostoli mediatici di verità assolute, inesistenti, insistenti e discretamente noiose.
Il Foglio è il mio giornale ideale. Inesatto, contestabile, incerto, divertente. E del tutto imprevedibile.
Incarto la frutta col Foglio
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ma Ursula è Guia Soncini? (no perchè oggi LaRepubblica dice che i bloggers -testualmente- “sarannao protagonisti di un mega-raduno nel quale sveleranno le loro identità”. è tempo di uscire da questi pseudonimi e dirci chi c’è dietro i blog. Ad esempio, chi diavolo è Luca Sofri?)
Ma che cosa c’è di più contestabile degli apostoli delle verità assolute? E che cosa c’è di meno smuovibile dalle sue opinioni di chi è alla ricerca di incertezze? E che cosa di più disincantato e inutile di Giuliano Ferrara, capace soprattutto di solleticare certezze, fra le quali, appunto, quella che non esistono certezze. Ma ne è certo?
“Il Foglio e’ del tutto imprevedibile”? No, dico. La stessa verità assoluta la ritrovi identica su Tg4-Tg5-Tg1-Tg2-StudioAperto-IlGiornale-LaPadania-Libero-ILTempo-Panorama etc.etc.
Le stesse veline uscite da ForzaPublitalia, con l’unica differenziazione data dall’uso del corretto italiano, che altrove scarseggia.
Sei appena sbarcata da Marte?
– Ivo
Imprevedibile, Ivo, non sai mai da che parte uscirà l’ennesima incertezza.
il foglio, secondo me, è un gran giornale. è realizzato con intelligenza e con una discreta dose di onestà (non è così servo del suo padrone, io non ho mai visto la parola conflitto di interessi sul tg4 o tg1). ha anche i suoi difetti, ma questi non fanno che renderlo ancora più stimolante e appetibile, non provare a vederlo vuol dire o avere i classici paraocchi o essere un po’ snob, d’altra parte se noi di sinistra perdiamo così spesso le elezioni un perché ci sarà.
il foglio e’ la mia lettura estiva. perfetto sotto l’ombrellone, i vicini ti guardano strano, il suocero veterocomunista ti guarda stranissimo, ma e’ tutto vero: il foglio e’ adorabile.
ah, a proposito di adorazione: guia, ti amo, segretamente, da tempo. lo so, e’ una cosa disperata, ma pazienza.
In fondo la moglie è meno insulsa del marito! Come 8 e mezzo e meno insulso dei vari tg.
Oddio, ho cercato di resistere in tutti i modi, ma non ce la faccio: la maestrina/correttrice di bozze che si nasconde in me ha avuto un brivido: “…per deo gratias”.
Togliamo quel ‘per’, vi supplico.
Adesso voglio un premio per il commento più inutile, saccentino e off-topic mai visto su macchianera. Grazie.
Io mi appassiono quando scrivono di economia. È difficile trovare articoli in giro così completamente sbajati.
Oggi perlappun1to nell’editoriale si dice in che “Quando si diffondono i dati sulla minor crescita, i consumi rallentano “oltre” la soglia delle diminuite disponibilità personali, per pura induzione psicologica. Effetto che, applicato all’Italia di oggi, spiega quanto vi sia dietro la martellante campagna di Repubblica. Una fine mente “behavourista”, come si dice in gergo tecnico. Che spara ogni giorno paginate sull’impoverimento, perché sa che l’effetto sarà comunque quello di rallentare la crescita. Per presentare il conto, naturalmente, alle elezioni.”
C’mon, get a job!
Vuoi dire che ci stiamo impoverendo per empatia?
Vorrà allora dire che Fabrizietto, un giorno o l’altro, ci spiegherà i fantastici e rigorosi studi economici de La Repubblica, nei quali si evince che una lattina di Coca Cola costi 1,40 euro a Roma e soltanto 0,44 euro a Parigi…
Attendo fiducioso.
Dopo un po’ di inca**i feroci a leggerne le pagine, ho concluso che considerare questa testata come un giornale ‘serio’ implica negare l’intelligenza di chi ci scrive sopra.
Siccome non sono solito dare al mio prossimo dell’idiota in assenza di prove evidenti, devo concludere che il Foglio e’ un unico, lungo, ripetuto ed efficacissimo troll in forma di giornale, e questa ennesima discussione su quanto sia brutto vs. quanto sia bello dimostra quanto al Foglio conoscano bene l’arte del trolleggiare.
Mmmm….e così Fabrizio Keynes ci informa che nei processi economici la psicologia del consumatore non conta nulla;Friedman e Phelps la pensavano diversamente,mai sentito parlare,che so,della domanda aggregata di lungo periodo?Ecco spiegato come si possano permettere di attaccare Tremonti coloro che ci regalarono Vincenzo Visco.
Cittadini elettori state diventando poveri perché non aspirate abbastanza. Io aspiro tutte le mattine, aspirate anche voi! Guardo il contratto con gli italiani appeso alla porta e, se non aspirassi, mi metterei a piangere!
Ho forti curiosità (da profano) sulle tesi esposte da giordano bruno e da apelle. Non ho capito bene come funzionano le cose: mi sembra di aver capito che siamo più ricchi, ma siccome repubblica dice che siamo più poveri, tutti i consumatori (che notoriamente leggono repubblica in massa, infatti repubblica vende un venti milioni di copie al giorno se non sbaglio) si sono convinti di non esserlo e stanno affossando l’economia. é così?
sì è così achille: La Repubblica impoverisce gli italiani… continuate a leggere l’imprevedibile foglio e vedrete quante di queste stronzate vi vengono in mente. Propongo un’altra stronzata possibile: vedere Barbara Palombelli che parla procura un aumento della colite nella popolazione italiana. Imprevedibile? Chissà, magari mi assumono come giornalista del Foglio.
Achille, al limite io posso teorizzare sulle caciotte.
Piuttosto, se mostri tale curiosità, ti potrei invitare a leggere l’intero articolo del Foglio citato.
E non solo le tre righe estrapolate da Fabrizio.
Io ho semplicemente messo in dubbio i dati e le metodologie utilizzate da Repubblica, e da parecchi altri organi di informazione, per dimostrare in quale abisso di povertà sarebbe caduta l’Italia nell’ultimo anno.
Per dire, questo giornale accusa il Governo di utilizzare, per spiegare che non è vero che in Italia la povertà sia aumentata, “essenzialmente” dati dell’Istat…
Se vuoi si potrebbe approfondire l’argomento.
Da lunedì, però, che domani c’ho un matrimonio.
Il “Foglio” è un covo di fascistelli senza neanche i coglioni di dirlo, che non scrivono neanche tanto bene come suppongono di fare. Ah, però hanno imparato benissimo l’uso del pronome “io” e i riflessivi “mi” e “a me”. Per il resto, il narcisissimo Brontolo, una volta ha ragione: leggete tirature e lettori di ‘sto house pseudotrendydenoantri, e poi ne riparliamo. P.S. Chi è Guia Soncini? Chi è Filippo Facci? Chi è Christian Rocca? È questo che li manda in bestia. Sapersi solo giornalisti e non starlette-veline sul trampolino del successo mediatico. Che però s’affaccia su una piscina di diarrea.
In questo sito si rivelano i nomi di iscritti alla Massoneria. Io, sperando di non essere cassata, rivelo l’identità di Brontolo: ha lavorato presso la redazione de “l’Unità”. Milanese, giornalista professionista dal 1991, è stato caposervizio del settimanale “L’Europeo” e vicedirettore del mensile “Class”. Ha scritto un libro pubblicato da Kaos edizioni dove racconta di fantomatici intrighi nazional televisivi legati a Maurizio Costanzo. Quest’anno compie quarant’anni ed il suo nome è Riccardo Bocca…
PProserpina, sei arrivata penultima! :))
dopo queste parole e quelle di Facci sul proibizionismo fumoso, quasi quasi mi sta venendo voglia di leggerlo.
Imprevedibile? La sola cosa di imprevedibile sul Foglio e’ il superego del direttorone, che lo porta, per voglia di affermarsi suscitando stupore nell’incauto lettore, tramite intricati e perversi psycohandjobs (ma come si dira’ masturbazioni cerebrali in inglese?) a conclusioni paradossali, e quindi inattese dal forzitaliota medio, che si presuppone target del quotidiano. Per il resto, cosa c’e’ di imprevedibile? Anche il mio collega di stanza dice un sacco di stronzate nazional-popolar-qualunquistiche ogni giorno: ma almeno lui non dice di essere un giornalista…
Chi impoverisce chi?
http://www.corriere.it/solferino/severgnini/04-02-14/05.spm
io sono un lettore del foglio e anche un lettore di macchianera. non c’è nulla di strano. del foglio certi articoli mi piacciono altri sono troppo complicati. però è scritto bene, non è banale e non è giustizialista (a differenza sia di repubblica che del giornale che in questo sono uguali) e non fa cronaca.
è chiaro che è un giornale che pochi leggono ma i lettori, come le azioni, non si contano ma si pesano.
I have been a stranger in a strange land.
Even a philosopher gets upset with a toothache.