Legalizzare la mafia, sarà la regola del 2000

Il Senato vara la sanatoria per i falsificatori di firme elettorali
5 febbraio 2003
Vi ricordate le denunce portate avanti dai Radicali per i numerosi episodi di falsificazione delle firme necessarie per la presentazione delle liste alle elezioni regionali del 2000? Le denunce furono depositate, ben prima dello svolgersi delle elezioni, in 83 procure di tutta Italia. In molti casi furono ben presto archiviate. Ma circa un anno fa la procura di Napoli chiese il rinvio a giudizio di 84 persone, amministratori locali e nazionali di tutti gli schieramenti politici, la procura di Roma ascoltò decine di migliaia di persone, individuando oltre 20 indagati di tutti gli schieramenti. Così anche a Benevento e a Bolzano. I Radicali sostennero che non tutti i partiti politici si erano «legalmente e legittimamente presentati alle elezioni», e che si sarebbe scoperto che molti «non avevano i numeri e le firme richieste dalla legge».


Ebbene, oggi è stato approvato dal Senato un disegno di legge in materia di reati elettorali che depenalizza di fatto, dal penale al civile, il reato di falsificazione delle firme necessarie per la presentazione delle liste. Per quanto riguarda le elezioni per la Camera dei Deputati viene modificata la legge 361 del 30 marzo 1957. All’articolo 100 si stabilisce tra l’altro che «(…) chiunque commette uno dei reati previsti (…) aventi ad oggetto l’autenticazione delle sottoscrizioni di liste di elettori o di candidati ovvero forma falsamente, in tutto o in parte, liste di elettori e di candidati, è punito con la pena dell’ammenda da 500 euro a 2.000 euro». All’articolo 106 la pena della reclusione fino a tre mesi viene sostituita con un’ammenda da 200 euro a 1.000 euro. Stesse modifiche vengono previste per le elezioni amministrative, agli articoli 90 e 93 della legge 570 del 16 maggio 1960.
E’ inoltre attuale l’ipotesi di un disegno di legge che cancelli del tutto l’obbligo della raccolta di firme a sostegno delle liste per i partiti che siano già presenti in uno dei due rami del Parlamento. Un obbligo divenuto ormai una finzione, sottolinea il senatore Sauro Turroni (Verdi), che «costringe» poi il Parlamento a «sanatorie» come quella in approvazione.

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2 Commenti

  1. E già, costringerli a scendere per strada e chiedere le firme, ma che siamo pazzi? Che strano, ora si propone la depenalizzazione, ma nel caso del consiglio regionale molisano, a maggioranza di centrosinistra, Forza Italia ha fatto un casino e, per una decina di firme non valide, ha rimandato tutti a votare.

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