Eppure il concetto non è nemmeno tanto ostico da rivelarsi incomprensibile: signori miei, nei reality show quel che funziona è la serialità. Ho a disposizione un gruppo di sfigati (A) ed una situazione (B) particolarmente fuori dell’ordinario. Beh, si apre la scatola (B), ci si mette dentro (A), si chiude e si sta ad osservare per un tre mesi. Punto.
Che i protagonisti siano mezzivip, star o perfetti sconosciuti, la formula è la medesima ed è l’unica capace di garantire che il pubblico si affezioni ai personaggi.
“Bisturi! Nessuno è perfetto” ha violato la regola, tramutandosi in uno show, un nomale show farlocco, senza più reality. Negli States, “Extreme Makeover“, il format papà, ha invece correttamente preferito percorrere strade già battute, piuttosto che avventurarsi in fuoripista potenzialmente fallimentari. Lì i cessi sono una decina, e resteranno fino alla fine (dieci, non cessi). Sono stati scelti in modo che il pubblico possa scegliere il protagonista (e relativi problemi) in cui immedesimarsi, e vengono seguiti puntata dopo puntata, per sei settimane, nella via crucis che li condurrà, finalmente, in un mondo di uguali.
“Bisturi“, così come ce l’hanno propinato, è il vecchio “Brutto Anatroccolo” con l’aggiunta di un filo di sangue e un filo per la ricucitura dopo la farcitura. La quarantenne vuole disfarsi del vecchio naso? Et voilà: nasino rifatto. Si specchi. Contenta? Avanti, che forse ci sta ancora una liposuzione prima dei titoli di coda.
Serialità. E’ facile, in fondo. Ed è il motivo per cui i prossimi “La Talpa” e “La Fattoria” hanno buone possibilità per lo meno di avvicinarsi a bissare quei fenomeni popolari che sono stati “L’isola dei Famosi” o i primi “Grande Fratello“.
“Bisturi“? No, “Bisturi” no. Per quanto la conduzione Pivetti si sia rivelata sorprendente ed inaspettata, la trasmissione merita la controprogrammazione che si ritrova.
Bisturi! Nessun programma è perfetto
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Come fare a partecipare a bisturi
ho solo vent’anni ma é da quando ne avevo sei che il mio sogno é di rifarmi il naso,dopo che all asilo mi sono rotta il setto nasale e le maestre per paura di dover risarcire il danno non raccontarono niente a mia madre che si fidò del loro racconto.Io ricordo solo una pozza di sangue e tanto dolore che però essendo piccola non riusci a raccontare a mia madre.Lei non potrà mai pagarmi l’intervento.vi prego aiutatemi voi:grazie grazie