Andarsene

Sandra Savaglio, astronoma, sulla copertina di Time
…Avevo lavorato duro per trovare cose che si sono rivelate estremamente interessanti. Mi chiama questo collega, non un superiore, ma un collega di poco più anziano, e mi dice: “Sia chiaro che se pubblichiamo la ricerca, ci deve essere il mio nome come primo autore”. Capito? Voleva mettersi in prima fila ancor prima di conoscere i risultati di una ricerca in gran parte svolta da me. L’articolo doveva comparire su “Nature”, una rivista seria e importante. Non se ne fece nulla. Ecco come funziona in Italia. Ecco perché chi vuole lavorare seriamente deve scappare via e venire in America. Qui lavoro sodo per raggiungere un obiettivo e ho un capo che non si permetterebbe mai di appropriarsi dei miei risultati. E’ una questione di rispetto e di cultura che in Italia, forse, non impareremo mai»…

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14 Commenti

  1. Nella politica dovrebbe esserci più scienza. Peccato che alla scienza non interessi la politica..
    — nova —

  2. Be, tutto qui ?
    Possibile che le considerazioni che si riesca a fare in un Blog, chiaramente tendente a sinistra, su una denuncia (che non è di minore rilievo per il futuro del nostro paese del caso Parmalat), siano di questo livello ?
    Poi dicono che la sinistra perde le elezioni per il potere mediatico di Berlusconi.

  3. La fuga dei cervelli sta diventando un luogo comune, non ha colore politico, siamo tutti responsabili, sinist-dest. Dispiace solo che una ragazza dal viso così bello sia dovuta scappare in America.

  4. camillo, deve essere una questione di punti di vista: a me per esempio non pare poca cosa. insomma, la tipa e’ in copertina su time.

  5. Sì, sul Time.
    Ma in Italia di queste storie, e del Nobel di Giacconi dell’anno scorso, non se ne parla se non per qualche articolo sui giornali. Qui impera la polemica su Bonolis-Ricci, i presunti lifting del nano, ogni 3-4 mesi i morti sul lavoro e altre amenità.
    Nessuno ha la sensazione di starsi a giocare il futuro. Così come nessuno la aveva negli anni ottanta, in pieno CAF, quando si misero le basi della situazione economico-sociale che c’è oggi.
    Nel frattempo l’Italia si “screma” e rimangono solo i fondi del caffè.. :-)

  6. certo che se per la terza finanziaria si riducono i fondi per la ricerca,cioè per contratti,concorsi,dottorati e strumentazione la gente se ne va dove glieli danno.meno sono i soldi più diventa aspra la lotta per prendere finanziamenti fuori dall’italia e una pubblicazione su nature aiuta assai.

  7. Che palle il “tutto qui”.

    Palle perché, in realtà, di tutti questi discorsi non gliene sbatte niente a nessuno.

    Il fatto che un collega volesse mettere la sua firma su un paper lo trovo francamente dovuto solo all’ambiente in cui lavorava. Nel mio gruppo non c’entra questa gente (basta che il boss selezioni) e se per caso ci entrasse uno così il boss lo bloccherebbe.

    Il vero problema IMVVHO sono i soldi e la valutazione di come questi vengono spesi: ovunque fuori dall’Italia ci sono soldi, progetti, posizioni. Qui da noi no: e.g. i laboratori di biologia sono spesso fermi perché non possono comprare reagenti, o comunque lavorano con macchine vecchie. I gruppi di ricerca non riescono a raggiungere la massa critica per fare bei lavori. La riforma Moratti estenderà un eterno Cococo da 1000€/mese.

    I governi se ne sbattono: tra bicamerali di D’Alema (è lui il genio ad aver messo a carico delle Università gli aumenti di stiepndio dei professori) e leggi Gasparri / lodi Schifani hanno altro da fare (per es. un utilissimo ponte di Messina).
    Gli industriali si accontentano di truccare i bilanci: gli importa una sega a loro della ricerca, le aziendine di 10-20 dipendenti non la fanno.
    Troppi professori vedono come fumo negli occhi l’essere valutati: quali pubblicazioni tirano fuori, come sono i corsi ? Orrore chiedergli conto.

    Se poi qualcuno vuole qualche altro rant sull’argomento li trovate sul blog dove scrivo, ma tanto sono e rimarrano dei rant.

  8. È questa attitudine italiana del pensare all’oggi e al massimo al domani. Ma non al dopodomani. E quando il dopodomani arriva, ci si lamenta perchè l’altroieri non si è pensato abbastanza.
    Siamo scarsi di comprendonio, ma ci sentiamo dei geni..

  9. Fabrizio: amen !

    Poco tempo fa sono stato a Dagstuhl (http://www.dagstuhl.de) un centro incontri/ricerca nella Saarland: negli anni 70 il Lander, assieme ad un lander vicino, ha deciso che non era più il caso di puntare sulle miniere e di buttarsi sulla ricerca.

    Tra le iniziative hanno messo su questo centro per l’informatica, veramente unico al mondo come concetto e realizzazione (biblioteca meravigliosa aperta 24h, sale computer 24h). Se adesso ai nostri governanti si accendesse per errore il cervello partiremmo con 30 anni di ritardo.

    A Taiwan avevano fatto lo stesso discorso: basta produrre biciclette ed ombrelli. Sono venuti pure a spiegarlo in Italia. Se volete sapere quanti industriali c’erano a sentirli: http://bouvardpecuchet.clarence.com/archive/019335.html#019335

    Ed in Spagna cosa fanno i nostri cugini ? Da noi si parla di ponte di Messina o ricercatori CoCoCo, da loro costruiscono centri di ricerca in biologia: http://bouvardpecuchet.clarence.com/archive/015295.html#015295

  10. Purtroppo non è solo una questione di soldi..Quandanche ci fossero, questi verrebbero quasi sempre sperperati per l’interesse di pochi e quelli che fanno il lavoro vero ci andrebbero sempre a rimettere e quindi andrebbero all’estero. Difatti non servono miliardi a palate per ovviare alla mancanza di meritocrazia e all’autoreferenzialità imperante. L’esempio lampante è dato dalla Cassa del Mezzogiorno, che ha sperperato miliardi di euro negli anni senza che si facesse davvero decollare il Sud. L’unica cosa da fare è buttare fuori tutti quelli che sono seduti sulle poltrone da decenni e che non hanno evidenti competenze e al loro posto mettere persone più giovani e competenti, con obiettivi precisi e stringenti. Laddove non si raggiunga l’obiettivo prefissato, via. Questo per tutti, non solo per noi ventenni sfigati!!!

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