Tranviere, ti voglio parlare

Spiace in questo trovarsi allineati a forza tra le posizioni dei più reazionari, ma i conducenti ATM precettati che hanno violato l’ordinanza del prefetto e regalato a Milano un’altra giornata di puro caos meritano ben più di 516 euro di multa: strazianti dilatazioni delle vene emorroidali da sopportare su nuovi sedili da conducente in granito o, in seconda istanza, la galera. Che è poi il medesimo posto in cui loro stessi dimenticherebbero un medico di pronto soccorso che si astenesse dal salvarli o un poliziotto che non li difendesse da un rapinatore.

Poi uno torna civile, pensa al concetto di sciopero e a quanto sia stato ridicolizzato dai sindacati e da una sinistra geneticamente predisposta alla difesa del fancazzista al di là di ogni ragionevole dubbio, e si chiede se non sarebbe più efficace (e meglio supportata dalla cittadinanza, nonché più dannosa per le aziende municipali che dovrebbero comunque affrontare i costi di stipendi, combustibili ed elettricità) una contestazione che prevedesse mezzi regolarmente su strada e nessun controllore a far pagare il biglietto.

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34 Commenti

  1. La protesta dei biblietti non funzionerebbe: la mia percezione e’ che la maggior parte degli utenti abituali dei mezzi siano abbonati. Lo sciopero dei biglietti inciderebbe ben poco sulle casse dell’ATM.

  2. Non so se l’idea di non far pagare il biglietto avrebbe potuto funzionare o meno.. so solo che, al di là della sua efficacia tutta da verificare, sarebbe stato sicuramente uno sciopero più democratico e sensato (soprattutto più democratico).
    Tutti che mi dicono – “..ma se avessero fatto lo sciopero come previsto, ad orari concordati e senza provocare troppi disagi, tutto sarebbe passato in secondo piano..” – sì ho capito ma io che c’entro? E i negozianti che hanno una piccola attività all’interno delle stazioni del metro, loro che c’entrano? Perché devono (o “dobbiamo”, a seconda del caso) essere in sciopero anche loro? Questo vuol dire che ora ci ritroveremo i negozianti in sciopero che bloccano l’accesso alle stazioni del metro, dopo le dimostrazioni dell’ATM?
    Per questo motivo (e non solo per questo), ritengo che l’idea -per esempio- di non far pagare il biglietto sia una proposta estremamente valida alla radice in quanto COLPISCE CHI DOVREBBE COLPIRE, senza fare il solito calderone all’italiana dove “QUANDO FA COMODO SI E’ TUTTI FRATELLI, e QUANDO FA COMODO NON CONOSCIAMO NEMMENO LA SCIURA CHE ABITA SOTTO DI NOI”.

  3. >mezzi regolarmente su strada e nessun >controllore a far pagare il biglietto.

    Uhm… e che differenza ci sarebbe rispetto al solito?
    :-)

    E’ difficile stare dalla parte degli scioperanti, quando addirittura vanno contro la precettazione, ma è un chiaro segnale di quanto sia grave il disagio e di quanto poco (o nulla) abbiamo fatto i sindacati.

    Io sto con i tranvieri… come stavo con gli operai Fiat qui a TO anche quando mi bloccavano il treno per tornare a casa dal lavoro…

    Max

  4. Chi sta contro i tranvieri non sa cosa vuol dire far fatica ad arrivare alla fine del mese, altrimenti capirebbe. Non capisco perchè gli unici a dover rispettare le regole devono essere i sottoposti e mai i capi. Se l’ATM avesse rispettato gli aumenti previsti da contratto tutto questo non succederebbe. Se il dirigente non rispetta le regole si rompe il patto tra datore di lavoro e lavoratore e lo sciopero esce, giustamente, dai canoni. Detto questo l’ipotesi dello sciopero del biglietto mi sembra molto sensata: i tranvieri non ci smenerebbero soldi e l’ATM sarebbe communque danneggiata.

  5. – sì ho capito ma io che c’entro? –

    riporto una frase di Pastor Niemoeller sui nazisti:
    Prima sono venuti per gli Ebrei e io non ho reagito – perchè non ero Ebreo.
    Dopo sono venuti per i Comunisti e io non ho reagito – perchè non ero un comunista.
    In seguito sono venuti per i Sindacalisti e io non ho reagito – perchè non ero un Sindacalista.
    Poi sono venuti per me e non era rimasto più nessuno a reagire.

    applicala al caso in questione: se li lasciamo da soli, quando e se sarà il nostro turno di lamentarci, se ne fregheranno. Il minimo che possiamo fare, tutti, è prendere le loro difese.
    d.

  6. Secondo me basterebbe fare una legge per cui quando un dipendente perde un giorno di lavoro per colpa di uno sciopero dei mezzi, l’azienda o l’ente pubblico invece di rivalersi sulla busta paga del dipendente si rivale sulla compagnia di trasporti in questione.

  7. “..Chi sta contro i tranvieri non sa cosa vuol dire far fatica ad arrivare alla fine del mese, altrimenti capirebbe..” – io non sto contro i tranvieri, ma non sono comunque d’accordo su come stanno gestendo (anzi “mal” gestendo) la faccenda.
    Certo, se devo esser sincero (Dio, almeno ogni tanto..) in questo periodo “non so cosa vuol dire far fatica ad arrivare alla fine del mese” in quanto mi trovo in una situazione economica -per certi versi- privilegiata.
    Non so.. forse è per questo che mi trovo ad essere più idealista.. forse è perché non provo (però ho provato in passato) una situazione del genere sulla mia pelle!
    Non sono d’accordo nemmeno con la citazione di Damiano (Pastor Niemoeller), anche se sensata. Tutti – o quasi, spero- siamo d’accordo sul fatto che i ferrotranvieri abbiano ragione, ma in tanti siamo anche dell’opinione che gli scioperi dovrebbero venir impostati e gestiti in un altro modo.
    Con l’espressione “..sì ma io che c’entro?” non intendo dire che ce ne dobbiamo fregare dei problemi altrui, ci mancherebbe! Intendo solo dire che se tu hai un problema io ti posso aiutare a risolverlo, con i miei mezzi, con la mia buona volontà e con i miei limiti.. ma tu non puoi danneggiarmi per questo (visti i ritardi al lavoro e i negozianti che son stati obbligati a tener chiuso..)!
    Dimostrate pure, ma nel rispetto degli altri. Ogni volta, invece, ritengo si pensi sempre che “la propria causa sia più importante..” di.. di cosa? Forse sarebbe meglio chiederselo e rispondersi.

  8. Ma cosa dovrebbero fare? Protestare a bassa voce senza dare fastidio??? Hanno scioperato seguendo le regole per due anni, adesso basta!! C’è un limite a tutto. La verità è che in questo paese gli unici a fottersene della legge vorreste che fossero gli imprenditori sempre ligi ad evadere il fisco e a trattare a pesci in faccia i dipendenti, come nel caso dell’ATM dove non si rispetta il contratto vigente.

  9. Caro Red, hai ragione nel dire che il contratto non è stato rispettato, hai torto nel giustificare questo tipo di sciopero che impatta esclusivamente sulle categorie più deboli, soprattutto su quelle con uno stipendio inferiore a quello degli autoferrotranvieri. Ora, visto che stai sempre dalla parte dei buoni, mi spieghi perchè quelli che vivono a Milano, per lavorare usano i mezzi pubblici e percepiscono uno stipendio molto basso, molto più basso di 800/1000 euro netti al mese devono accollarsi la protesta di chi prende più di loro?

  10. Caro Red, hai ragione nel dire che il contratto non è stato rispettato, hai torto nel giustificare questo tipo di sciopero che impatta esclusivamente sulle categorie più deboli, soprattutto su quelle con uno stipendio inferiore a quello degli autoferrotranvieri. Ora, visto che stai sempre dalla parte dei buoni, mi spieghi perchè quelli che vivono a Milano, per lavorare usano i mezzi pubblici e percepiscono uno stipendio molto basso, molto più basso di 800/1000 euro netti al mese devono accollarsi la protesta di chi prende più di loro?

  11. A mio parere quella dei mezzi gratis sarebbe stata una strada non solo inefficace, ma anche pericolosa. a)Ogni singolo aderente all’iniziativa si sarebbe macchiato individualmente di appropriazione indebita; il reato in questione non essendo quindi, al contrario della violazione della precettazione, commesso dal corpo dipendente nella sua quasi integralità, ci sarebbe stata la possibilità per l’atm di muovere procedimenti legali verso i singoli dipendenti, disponendo pertanto di un’infinità di giuste cause per licenziare e racimolare soldi per gli aumenti richiesti. (Volete scioperare perchè licenzio i vostri colleghi? Niente aumento… e la questione si risolveva)b) Chi propugna questa iniziativa lo fa più che altro in nome dell’impatto che avrebbe sull’immagine dell’ATM l’aver preferito uno sciopero selvaggio alla fornitura di un servizio gratuito e quindi in perdita: ovviamente i clienti sarebbero rimasti scioccati se la ditta avesse detto agli scioperanti, meglio tutto chiuso che mezzi gratis. MA si dimentica che, sostanzialmente, l’ATM se ne può fregare dell’immagine. Non corre alcun rischio che si passi alla concorrenza. Non deve convincere il pubblico a usufruire del proprio servizio. Non ha bisogno di vendere bond (mala tempora currunt, a riguardo). Tutti prendono i mezzi e li prenderanno più o meno comunque. Tanto valeva proporre agli scioperanti di prestare una bici a tutta Milano.

  12. Perchè gli scioperi portano disagi, e non ci si può far nulla. O rimaniamo tutti con la testa chinata a subire le angherie della classe dirigente opppure ci si incazza come hanno fatto i tranvieri. Tra l’altro coloro che guadagnano meno dei tranvieri invece di incazzarsi con lo schiavo che si ribella, dovrebbero unirsi a loro ed estendere lo sciopero a tutte le categorie disagiate.

  13. non ne faccio una questione di ragioni.
    impariamo l’instabilità del quotidiano.
    del contratto dei tranvieri lascio parlare voi.
    mi basta sperimentare come reagisce la gente alla destabilizzazione delle proprie sicurezze.
    la considero un’esperienza preziosa.

  14. Gli scioperi, almeno in teoria, dovrebbero portare disagi al padrone. Non sempre questo è fattibile, e quindi chi ne ha la possibilità cerca di creare disagio in altro modo: ma non si può dire che la lotta di classe si fa necessariamente creando disagi.

  15. per tutti quelli che, su questo come tanti altri siti, intervengono augurando le peggio cose ai tranvieri in sciopero,
    vorrei ricordare che se un tranviere ha un bisogno impellente se lo tiene a costo di stare male, mentre molti (me compreso) abbiamo la possibilità di prendere una pausa e dal posto di lavoro commentare, lanciare topic, e cose varie…
    Anche pensando a chi ha patito disagi reali, continuo a stare coi tranvieri e, forse, se le ambulanze si sono trovate chiuse nel traffico è anche colpa di chi s’è precipitato a usare la macchina senza pensare come muoversi in maniera alternativa, magari cercando un passaggio (in altri paesi esistono corsie preferenziali per auto con almeno due passeggeri), magari alzandosi un’ora prima, magari pensando alle due ruote….
    Magari Milano (e chi la vive) fosse una città diversa ! ! !

  16. “..O rimaniamo tutti con la testa chinata a subire le angherie della classe dirigente opppure ci si incazza come hanno fatto i tranvieri” – ragionare no? solo incazzarsi?
    “..coloro che guadagnano meno dei tranvieri invece di incazzarsi con lo schiavo che si ribella, dovrebbero unirsi a loro ed estendere lo sciopero a tutte le categorie disagiate..” – ma sì, un bello mega-sciopero! Tutti in strada, non a battere, ma a scioperare. Uniti.
    “..Gli scioperi, almeno in teoria, dovrebbero portare disagi al padrone..” – mau conferma la mia tesi sottolineando “almeno in teoria” (l’avevo detto che forse era un po’ troppo idealista)
    “..non si può dire che la lotta di classe si fa necessariamente creando disagi..” – assolutamente d’accordo.
    “..se le ambulanze si sono trovate chiuse nel traffico è anche colpa di chi s’è precipitato a usare la macchina senza pensare come muoversi in maniera alternativa..” – beh, questo veramente mi sembra esagerato! Cioè, ora diamo la colpa anche a chi ha utilizzato la macchina per recarsi al lavoro.. anzi, facciamo un bello sciopero!
    Vabbè. In ogni caso io non ho affatto intenzione di augurare le peggio cose ai tranvieri, ANZI! , ) Resta il fatto che, a parer mio, il POTERE (sia esso politico, economico o.. “di parola”) NON SI PRENDE MA SI GUADAGNA.

  17. Lo sciopero, per l’ATM, rappresenta un costo o un guadagno? Perche’ se e’ vero che lavora in perdita, piu’ i mezzi stanno fermi e meno ci perde…

  18. Se “il potere si guadagna” ne deduco che esiste un’autorita’ che lo concede. Pensavo che uno sciopero servisse proprio a ribaltare le gerarchie, appropriandosi del potere senza chiedere permesso a nessuno.

  19. Se ci fosse stato un preciso accordo violato, i tramvieri avrebbero potuto chiedere un provvedimento -anche in via provvisionale – al tribunale del lavoro, con tempi rapidi, 0 costi (a carico dell’azienda soccombente) e 0 disagi per gli altri. La prossima volta che qualcuno mi deve dei soldi, seguendo la logica di Red, dovrei prendere a schiaffi un tramviere. Giusto ?

  20. Con la strategia dello sciopero “selvaggio” a Milano sono riusciti ad avere l’aumento richiesto, questo dimostra che quello è l’unico linguaggio che capiscono i signori dell’atm e Albertini.Comunque, Io vorrei sapere da tutti i critici, che cosa avrebbero potuto fare i tranvieri in alternativa. In attesa di vostre risposte ve lo dico io. 1) Non scioperare, tenersi il proprio stipendio senza gli aumenti che gli spettavano, creando così un precedente secondo il quale il padronato fa sempre quel cazzo che gli pare infischiandosene degli accordi presi. 2) Continuare a scioperare secondo le regole, senza dare fastidio a nessuno. Ottenendo così i risultati già descritti nell’ipotesi 1 con in aggiunta la perdita economica dei giorni passati a scioperare.

  21. A me quello che fa pena e’ vedere gente che tira in ballo il nazismo su una questione molto semplice che ha a che fare con un servizio pubblico. Damiano, sei penoso. Veramente. Ma un penoso molto profondo.

  22. Rat ti prego.. tutto ma non “selvaggio”! Non ne posso più di sentire quella parola..
    Non so se aveva iniziato La Stampa ad utilizzarla e poi tutti gli sono andati dietro (meglio stare dietro che davanti comunque, a seconda dei casi), ma sta di fatto che ovunque io vada (ufficio, bar, macchina – sì, magari alla radio) la sento pronunciare.. anche se non c’azzecca un tubo col discorso.

  23. Prendo mezzi pubblici da venti anni, so cosa vuol dire starci sopra, permettono di leggere tanti libri e aumentare il proprio general intellect.
    Lunga vita ai tramvieri (pubblici).

  24. Prendo mezzi pubblici da venti anni, so cosa vuol dire starci sopra, permettono di leggere tanti libri e aumentare il proprio general intellect.
    Lunga vita ai tramvieri (pubblici).

  25. Prendo mezzi pubblici da venti anni, so cosa vuol dire starci sopra, permettono di leggere tanti libri e aumentare il proprio general intellect.
    Lunga vita ai tramvieri (pubblici).

  26. Questa battaglia dei tranvieri mi sembra insolitamente inpolitica, cioè meno impregnata del solito di considerazioni sovrastrutturali o inscrizioni in discorsi di collocazione politica più ampia. Quindi potrebbe essere un buon argomento su cui discutere e dividersi al netto di considerazioni estranee.
    Ma le sparate populiste tipo quella del Neri, no per piacere. Possibile che nelle sue cinque righe quotidiane abbia sempre l’illuminante soluzione ai problemi della vita reale che i gretti comuni mortali nemmeno intravvedono? E l’ordine dei giornalisti è inutile perchè se io posso scrivere il mio giornaletto online non ho bisogno nè di certificazioni, nè di mediatori. E lo sciopero fatto cosà è ridicolo, basterebbe non far pagare i biglietti. E i sindacati si sono imbolsiti perchè difendono i fancazzisti. Ma smettila, uno che campa scrivendo due pirlatine quotidiane sugli argomenti che più gli aggradano, nella maniera che più gli piace dovrebbe pensarci due volte prima di rilasciare patenti di fancazzismo. O no?

  27. Mia moglie, medico specializzando, lavora in media 50 ore alla settimana per 800 euro al mese, 45gg di permesso all’anno compresi i giorni di malattia, e senza nessuna garanzia di essere assunta una volta specializzata (con lo stipendio di uno specialista e’ piu’ conveniente pagare tanti laboriosi borsisti…). Anche lei, se deve fare la pipi’ durante un’operazione, se la deve tenere, e credo di poter dire che i rischi che corre ogni giorno siano addirittura superiori a quelli di un tranviere. Un paio di anni fa c’e’ stato un tentativo di protesta con qualche manifestazione da parte degli specializzandi, che reclamavano almeno la maternita’ (al momento o soldi, o figli) ed il rispetto del monte ore stabilito dal ministero (si sa, della manodopera a basso costo si tende ad approfittare), chiaramente senza ottenere nulla. Visto il successo riscosso dai tranvieri, forse la strada giusta sarebbe quella di un bel blocco degli ospedali, con tanto di cartelli di scusa nei confronti del pubblico e dei parenti delle vittime. Allora si’ sarebbe una bella esperienza stare a guardare le reazioni della gente allo sconvolgimento delle quotidiane certezze. E chi protesta anziche’ solidarizzare con i riottosi, e’ sicuramente un borghese egoista incazzato perche’ deve rimandare la sua stupida liposuzione, che’ chi sta davvero male non puo’ non capire la situazione vessatoria in cui si trovano gli specializzandi!……..
    Tutto questo non vuole essere in polemica con i tranvieri e il loro sciopero (io avrei fatto come loro, e forse non avrei nemmeno aspettato due anni), al contrario: ritengo che abbiano fatto bene (anche se potevano avvisare) ma non riesco a conciliare cio’ con altre considerazioni che mi sembrano quantomeno degne di riflessione. E quindi mi avvelena il dente l’invidia per quelli che, come si evince dai commenti, hanno superato questa antinomia ma non rivelano come!

  28. Non perdere il Tram

    Lidia Menapace su ListaSinistra:

    “Il servizio pubblico in generale e i trasporti forse più di qualsiasi altro (scuola, sanità, servizi sociali, pubblica amministrazione..) fanno parte dell’area della riproduzione sociale e in quel tipo di lavoro, a…

  29. No, non ci posso credere
    non posso credere che Gianluca abbia scritto le stesse parole che ripete mio padre in questi giorni. Mio padre….democristiano di ferro nel passato…illuminato dal miracolo italiano con tinte verde-leghista ora…qualunquista perfetto che trova legittimo trasformare il disagio di altri in proprio vantaggio (il biglietto gratis…dai…)
    No ti prego Gianluca dimmi che era una provocazione…lasciami dormire questa notte

  30. No, non ci posso credere
    non posso credere che Gianluca abbia scritto le stesse parole che ripete mio padre in questi giorni. Mio padre….democristiano di ferro nel passato…illuminato dal miracolo italiano con tinte verde-leghista ora…qualunquista perfetto che trova legittimo trasformare il disagio di altri in proprio vantaggio (il biglietto gratis…dai…)
    No ti prego Gianluca dimmi che era una provocazione…lasciami dormire questa notte

  31. A Como i trasporti locali ieri hanno scioperato in questo modo: nessuna divisa e obliteratrice spenta. Non si scontenta la ggente (anzi…) ed è comunque un allarme per l’azienda (eccome se lo è!).

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