Non chiedetemi perché l’ho fatto: basti sapere che l’ho fatto. Ero triste, scazzato, depresso: ho deciso quindi un suicidio mediatico. Sono andato a vedere C’era una volta in Messico. Il titolo rievoca il capolavoro di Sergio Leone, col quale spartisce l’abissalità del nome Sergio. Io lo dovevo capire soltanto dando un’occhiata agli strappabiglietti: sembravano i Fratelli Ruggeri dopo un soggiorno a Guantanamo. La bigliettaia mi ha dato il biglietto e una sua unghia e mi ha detto: “Scusi, mi si è rotta un’unghia”. Buttava male, ma persistere è diabolico. Entro in sala, mi spappolano una bomboniera Magnum sulla Clark. Mi siedo, le pubblicità sono fuori fuoco e al posto del Motel scopaiolo Charlie (quello con la vasca idromassaggio) trionfa lo spot di una caffettiera elettrica. Sopporto. Inizia il film. All’improvviso penso: “Ho sbagliato!”: sto infatti vedendo su grande schermo Renato Zero che tira calci a messicani. Non è il Sorcino, purtroppo: è Antonio Banderas.
E’ un’allucinazione collettiva, quella che io e il poco pubblico agghiacciato viviamo per un’ora e mezza. Banderas è identico allo Zero dei tempi de Il triangolo, ma con la vitalità di quando cantava Il carrozzone. Ha una capigliatura medianica: nel senso che solo il defunto Gil Cagné poteva averla acconciata. Non a caso, Banderas suona la chitarra dall’inizio alla fine, vestendosi di scena in scena secondo i dettami costumistici degli strati geologici del curriculum di Zero. Con la chitarra spara, perché dentro c’è la pistola: questo colpo di scena avviene al ventiduesimo secondo di proiezione, e rimane l’apice inimitato della suspence in tutto il film.
Accanto a Banderas, c’è Salma Hayek, fedele al proprio nome: intendo Salma.
Accanto a Zero e alla Salma c’è Johnny Depp con tre braccia, senza due occhi e con la voce di Mario Giordano, il direttore di Studio Aperto.
Tutti lottano per uccidere o salvare il Presidente del Messico, che è identico a Ramaccioni, l’uomo inutilmente presente da anni sulla panchina del Milan. E’ come dire che Keanu Reeves, in Matrix, vuole salvare Adriano Galliani.
Alcuni medaglioni importanti: viene resuscitato Mickey Rourke. Ora, è inutile fare campagne contro l’abuso di alcol, fumo e stupefacenti: mandate la gente a vedere questo Mickey Rourke. Il nuovo Mickey Rourke sta al vecchio Mickey Rourke come Luttwak a Walter Nudo. Prima aveva l’appeal di un mango, ora ha sempre l’appeal di un mango, solo che il mango è andato a male.
Storia improbabile di un colpo di Stato in un Paese in cui nemmeno il Ventaglio avrebbe il coraggio di aprire un villaggio vacanze. Incappano in disavventure: un militare che pensa e agisce come Pappalardo (non Adriano, ma il generale); una ditta manifatturiera che produce, in un paese di 12 abitanti, il fabbisogno di chitarre classiche di tutta la storia universale umana; una specie di Renato Soru traditore; un bambino ciccione che vende cicche alla menta a dieci dollari l’una; un ex agente FBI che sembra uscito dal corso ufficiali di Bracciano; un indio che ha l’acne più stereoscopica che io abbia mai visto.
Ho taciuto finora l’apparizione più sconcertante: Enrique Iglesias. Costui fa il puttano mariachi in una specie di sexyclub al contrario. Suona anch’egli la chitarra e ha una scucchia che nemmeno Pappagone. Ha fatto l’Actor Studio come io il corso Nasa per pilotare Shuttle. Ha l’appeal di un mango che sta per andare a male, nonostante l’età. Va capito: ha un complesso d’Edipo assurdo. Preferivo suo papà nel video di Sono un pirata, sono un signore.
Alla fine, citazione da Que viva Mexico! di Eisenstein, con rappresentazione della mascherata del giorno dei morti. Qui i casi sono due: o la situazione in Messico è peggiorata moltissimo dai tempi di Eisenstein a oggi; oppure il regista di C’era una volta in Messico è il Luciano Salce dell’era globale.
Per anticipare FF: UNO.
uno
Se vuoi suicidarti sono solo cavoli tuoi. Ma perchè condividere la tragedia con tutti noi? Lasciaci in pace, FF.
…Intendevo: lasciasci in pace, GG (e pure tu, FF).
SOB
ma cosa hia sempre da criticare ….. almeno sai chi è il regista e quanti anni ha? per la sua eta 26 anni èun traguardo , nn sarò steven spilbergh , ma è bravo..poi johnny depp è un attore straordinario , e anke kenau…questa è la gelosia he fa parlare..si nn è uno dei suo film migliori..ma è pur sempre un bel film…ci sono imperfezioni , ma nn potete attacarti alla pettinatura e ad altro……….
io dico johnny depp recita da tatissimo , quando ha fatto edduard mani di forbici , ha recitato solo con lo sguardo , e nn tutto lo sannofare sono pochissimo quello che lo sanno fare tra cui johnny ekeanu…basta afare critiche di bambini..fate critiche costruttive……..