BlogFest Aggregator: I post

In rigoroso ordine sparso, il miglior resoconto della BlogFest: i post di chi vi ha partecipato (in continuo aggiornamento: se il vostro blog ha il TrackBack – e se sapete cos’è – potete mandare un ping a questo indirizzo http://204.2.106.75/cgi-bin/mt/mt-tb.cgi/4814, il vostro intervento sarà automaticamente aggiunto alla pagina e linkato).

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BlogFest 2003: Io c'ero!

  • Forse ma forse. Solo attraverso una serie di flash casuali potrei raccontare il sentire, al di là della cronaca, di una serata come quella di ieri. (alla blogfest) In parte è come se fossi ancora lì, distribuito a pezzetti o moltiplicato per ogni sguardo e sorriso scambiati, per ogni abbraccio goduto… va be’, che te lo dico a fare, sai perfettamente cosa si prova quando si incontrano o si rivedono persone che si leggono e si scrivono tutti i giorni, vero?
  • In via del tutto precauzionale, questo blog(ger) desidera prendere le distanze da qualsiasi cosa il suo rappresentante tridimensionale abbia detto o fatto, ma soprattutto detto, ieri sera alla BlogFest.
    Però che bella serata, ieri.
    Però che mal di testa, oggi.

  • Sono entrato alla festa di Gnu Economy, c`era Chica VQ che litigava con Proserpina, e poi c`era Arkangel che voleva simulare un orgasmo, mi son divertito… Oh, e c`era anche Broono e Personalità Confusa e un sacco di altra gente, mi sono ubriacato, e l`Antonellina mi ha preso a schiaffi… a me!! Oooh!! Mi son divertito… Oh, e sono rimasto sveglio fino alle 5 a parlare di film giapponesi e poi ho dormito per terra, mi son divertito… (adesso però mi riposo sul serio che ne ho bisogno)

  • Il titolare qui ha passato davvero una bella serata. Grazie Gianluca. Ma poi si è levantato alle 7 con una corposa risacca alcolica. Seguono i primi commenti del day after, scritti sulle macerie dei ricordi disponibili una volta levatosi alto il fumo dell’alcol. Chi non c’era perdonerà l’eccessiva autoreferenzialità. Chi c’era non mi perdonerà nulla, lo so. Noio volevuam savuar: parto per la metropoli con Max, amico non blogger. Io ho la cartina di Gnu, stampata male. Lui ha una mappona extralarge, precisissima, ma a occhio e croce dei tempi di Facchetti. Zona individuata, ricerca parcheggio espletata. Consultiamo le mappe, proviamo con la logica, la geometria. Nulla. Proviamo con la retorica: chiediamo ai passanti. Incontriamo alcuni stranieri e una pazzoide logorroica che non ci è di nessun aiuto. Incrociamo telefonate di coordinamento con gli altri amici che troveremo sul posto. Pausa caffè in una candida latteria heavy-metal. Il cerchio si stringe. Eureka. Ci giravamo intorno a vuoto. Svelato l’arcano: via Salina ha il fondo chiuso. Ma ai tempi di Facchetti evidentemente no. Entriamo. Coda per badge, maglietta e free drink: mentre ci accodiamo passa Luca con un’iconcina di Daria. Deve essere la copia da asporto. Non riesco a credere che quella vera sia così graziosamente tascabile. (In altre parole, in tv sembrava più alta. Ma va bene così.) Prima ricognizione: musica bassa, sovrastata da un’infinità di chiacchiere e saluti. Ambiente vario: giovane e giovanile, c’è il pischello pircingato, il barbudo intellettuale, zero cravatte, qualche matusa con l’aria saggia. A Max non sfugge nulla: mi fa notare che le donne sono in tragica minoranza. Non fo in tempo a rispondere che lui già attacca bottone con tre ragazze non blogger: Susanna, Paola e Marcella. Simpatiche, incuriosite. Mini frustrazione repressa: vorrei vedere chi c’è in giro. Ma i badge sono piccoli e i nomi quasi illeggibili. E poi c’è parecchia gente, crocchi, gruppi, coppie. Nessuno è da solo. Bene. Preciso identikit: chiedo chi sia il Neri, così almeno per ringraziare di tutto questo freedrinking di cui abuserò volentieri in seguito. Ottengo le seguenti risposte: è quello che sembra uno spacciatore, è quello più brutto di tutti, non c’è ma ha detto di salutarti. A fine serata lo incrocerò. Uno scambio breve ma intenso: “Ciao Gianlù, ohè grazie, bella storia”, “Grazie, ciao”. Avvistamenti, saluti, zaffate: gli altri non blogger che mi accompagnano vagolano alla ricerca di blogstar. Finalmente viene avvistata Selvaggia. Nel senso che mi squilla il cellulare e mi dicono da casa che in quel momento preciso Selvaggia è su RaiDue. Conosciamo Proserpina. Indagini su xsonalità confusa. Lo troveranno, alcuni sono qui per questo. Qualcuno lo crede ancora Alessia e ci resterà male. Leggo qua e là alcuni badge che non mi dicono nulla. Poi intravedo Achille (lui? Se è lui gli voglio dire almeno ciao. Non ce la farò). Scambio un saluto con Falso Idillio e con altri che ora non ricordo. Mi appare Zu, penso a Zop, gaffo e poi mi correggo, lui sorride e ci salutiamo. Appare Arkangel in una zaffata di profumo e di simpatia. Respiro a pieni polmoni. Col Viagra ti diventa più Duran: abbordo Filippo Facci (il suo badge dice solo: Stronzo). Gli faccio i complimenti per il famoso pezzo sul Viagra. Mi concede un’anteprima sul seguito che mi impegno a non rivelare salvo bonifico adeguato sul mio conto. Ometto di dirgli che con quello spolverino nero pare un Duran Duran lievemente ingiuriato dagli anni. Paradossi della comunicazione: le postazioni web sono frequentate. Proserpina scrive su GNU e la gente si accoda e commenta. Facciamo girare nell’internet le cose che potremmo/vorremmo/dovremmo dirci a voce. Una follia con il suo senso per chi blogga. Infatti Facci si dissocia e protesta indignato. Pianeti diversi: alla terza sosta ai box del bagno, trovo un capellone e una ragazza molto vistosa cascati lì da un altro pianeta. Mentre lei espleta, lui fa la guardia alla porta e mi fa: “Cioè, ma voi blobbers vi vedete spesso? E quando si balla?” Entra Leonardo (lui?). Gli passo volentieri la domanda ed entro in bagno. Quando esco è la ragazza che tiene la porta al tipo. Si rifà il trucco. Azzardo “Tu hai un blog, per caso?” Lei sorride, fruga nella borsa, scuote la testa e mi guarda. Le parole non le sento neppure. Il senso è quello di un risponditore automatico, vagamente metallico: “No, non credo, non mi pare che ci siamo già visti da qualche parte”. Esco dal bagno con Leonardo. Ci salutiamo muti, scuotendo il capo ensemble. “Che poi Leopardi aveva pure la gobba, pensa te”: incrociando il gossip strisciante con alcune immagini satellitari, dopo una precisa delazione e relativo versamento su conto alle Caiman, gli amici individuano Xsonalità Confusa. Scattano i piani di avvicinamento. Interviene il Mullah, un pezzo d’uomo con braccia lunghissime e sei drinks sulla schiena. Una barriera fisica e di simpatia. Conversazione fitta, risate. Xsonalità Confusa è circondato e abbozza sorrisi etilici. Si parla di richieste di autografi. Gli faccio il mio pcs (piccolo complimento sincero), di simpatia: ci siamo scritti un paio di mail, ma chissà se ora lui lo sa. Poi lo guardo di sguincio, lo soppeso e rifletto: meglio così. Fosse stato un tipo avvenente probabilmente avrebbe avuto un sacco di donne, trovato poco tempo per scrivere e non sarebbe diventato una blogstar. Ogni maledetta timidezza: incrocio Luca due volte ma è di fretta e non colgo l’attimo neppure per un ciao. Ed EmmeBi? Devo chiedere quale di questi è EmmeBi. Me ne rammenterò il mattino seguente.
  • Milano in autunno è come Vicenza in autunno, grossomodo, solo più grande, con la metropolitana, i tram su rotaia che tendono a tirar sotto gli sprovveduti ed i locali “in” molto affollati e fumosi anche alle 20.30 di sera. Prima di tutto e sopra di tutto un grosso e sincero ringraziamento al mecenate Gianluca Neri ed alla sua affascinante signora che hanno fatto sì di far trovare un abientino molto e molto vezzoso ai tanti blogger lì giunti, con una organizzazione elvetica. Tra le doti che più ho trovato irradiate annoto la sensibilità e l’acutezza. Si è ragionato più volte, saltando da gruppetto a gruppetto (uno l’ha definito “passaggio tra link umani”) che il fatto di frequentarsi bloggisticamente con una certa cadenza mette in atto una “conoscenza” della personalità del blogger che si incontra poi di persona… Che poi si appalesi il fatto che molte di queste persone siano anche davvero molto sensibili, vorrei dire imbarazzantemente sensibili ed altre acute, vorrei dire invidiosamente acute, alcune persino entrambe le cose, beh è una meraviglia. Tra le cose bizzarre la signora della campagna antifumo con relativo blog in una serata nella quale i posacenere erano sempre zeppi o la ragazza che ha giocato, da sola e per ore, a Shangai su una delle postazioni a disposizione.
    Ora alcune frasi, delle quali non cito gli autori un po’ perché ho il dubbio se siano proprio di quelli, un po’ perché erano conversazioni semi-private e magari non c’hanno il piacere.
    – Il meme sta circolando, è bastato dare il nome ad una cosa che vien fatta.
    – Bisognerebbe che ci si sforzasse di piegare i troppi punti esclamativi di questa nostra società in punti di domanda.
    – Io penso troppo e a me il blog serve per fermarmi, per mettere giù delle cose e lasciarle lì.
    – Io non sono nessuno. (l’ho sentito detto per almeno tre volte da gente che si presentava e non c’aveva un blog).
    Il fatto è che, per uno come il sottoscritto, che vien da un paesino di campagna e fa una vita di campagna (con annessi e connessi), la possibilità di partecipare ad un evento del genere con una tale abbondanza, la percepivo nell’aria, di “straordinarietà” (rispetto all’ambiente, ai discorsi, al livello quotidiano abituale) è un privilegio. Ci tenevo a dirvelo: grazie a tutti voi.

  • Alla fine ci sono anch’io all’evento mondano, la Blogfest! Ci sono un sacco di persone, ed associare persone a siti è una gran fatica, con i badge appesi nei opsti più disparati… Ho conosciuto (beh, visto, più che conosciuto; ma la serata è ancora lunga) gente come Pros, Personalità Confusa, Zitti Al Cinema, Valido, Squonk, e un sacco di altri, e non ultimo l’anfitrione della serata, Gianluca Neri di GNUEconomy. Ma la cosa più bella è girare insieme a Leonardo e vedere la faccia che fanno tutti quelli che non l’hanno mai visto di persona…. “TU sei Leonardo ?!” e Sorrisi, strette di mano… sono immerso nel pieno del Blogstar System. Mi fa un effetto troppo strano, dieci anni fa possedere un modem era quasi segno di emarginazione, il distintivo dei Nerds, e ora, qui intorno… Ci sono culture, interessi, insomma PERSONE, eppure così sovrapposte al mondo irreale della rete…. E’ un po l’effetto che farebbe entrando in un film.
  • Non è stata male la serata: bella e riuscita. Un poco pericolosi i badge. Soprattutto se andavi in giro e addocchiavi quelli delle signorine. Con uno sguardo un po’ indifferente, imbarazzato e malandrino ti ritrovavi immancabilmente a fissare una tetta. Non che mi dispiacesse la cosa intendiamoci, ma era un poco imbarazzante. Da ricordare la mia uscita dal bagno, quando, ricevendo un involontario spintone da un blogger con camicia bianca, ho seriamente rischiato di rovinare addosso a Proserpina. Per fortuna (sua, mia e degli ospedali ortopedici di Milano) la tragedia è stata evitata.
  • Blogfest – c’ero, ci sono stata. ho trovato il padre ideale per i miei figli.
    contenta.

  • I resti di una festa.
    La commozione ci coglie, il rimmel si scioglie.

  • Ho visto cose che voi non potete immaginare…
    Diego (Zoro) che chiede il replay ad una scena, vera, di riconoscimento tra me e il mullah per poterla riprendere con la sua videocamera.
    Gente che finge di leggere quello e questo blog e poi fa gaffe terribili.
    Gente isolata ad un tavolino che ad un certo punto dice: “ma che sono i blog?”.
    Leonardo, uscendo dal Foyer che afferma soddisfatto: “Ok, ora torniamo ad essere i tanti nessuno”.
    Gianluca che mi sfida a conoscere Sofri (che un’oretta dopo mi darà della stronza).
    Filippo Facci che mi spiega: “Sono venuto solo perchè a casa mi stavo annoiando”.
    Blog che identificano Antonellina con “la vipera”, ripercorrendo storia del mio blog.
    Gente che chiede informazioni su “quello stronzo di” scoprendo che lo sta chiedendo proprio a “quello stronzo di”.
    Labranca con le cuffie al collo che al solo passaggio lascia noi poveri mortali senza parole.
    Il Neri gongolante che si fa in quattro per parlare con tutti, non riuscendoci.
    Gente che posta, gente che pesta, gente che boh.

  • Non ci posso credere! Sembra che qualcuno sia andato alla Blogfest, presentandosi come Achille!
  • L’ingresso: Entro con due miei improvvisati discepoli, Cinghio e Andrea. Di accompagnatore però ne avevo chiesto uno, per l’altro abbiamo un problema. Lo risolvo, brillantemente, così. Scorro l’elenco parziale dei partecipanti su TheGnuEconomy scopro che La Zeta di Zoro si è iscritto, ma visitando il suo sito vedo che abita a Roma. Questo qui non viene sicuro, penso. E così dico ad Andrea che lui per qualche ora dovrà cambiare identità, e farsi passare per Zoro. Mi sento un genio del crimine. Tanto più che ho in mano due free drink al posto di uno. Carramba che sorpresa: chiedo da accendere a una ragazza che sta postando in diretta da un pc nella sala. Scopro che è Proserpina. Scodinzolo. Si illumina. “Ma tu sei il Mullah!” Dico: “Sì. Ma non pensavo che tu…” “Ma io ti leggo!” Scodinzolo di nuovo. Proserpina mi ha letto! Magari una volta sola, magari due mesi fa, ma mi ha letto! C’è un ragazzo che riprende la scena, dice: “Rifatela”. E così la rifacciamo. Alla fine andiamo a braccio. Abbraccio. Fine. Guardo il Badge del ragazzo con la videocamera. È Zoro. Tutto quello che avreste sempre voluto sapere…: Esco dal bagno e incontro Filippo Facci. Sono anni che ho una domanda da fargli. Ma devo essere davvero sfrontato e indelicato per fargliela. Beh, non mi sono mai sentito tanto sfrontato e indelicato. Gliela faccio. E lui, al posto di prendermi a schiaffi, mi risponde! Dieci minuti di conversazione in bagno tra i più folli che ricordi. Deliranti. Tutti e due.
  • Enter the BlogFest – Una storia vera.
    Personaggi:
    XX – la tipa lievemente spaesata
    XY – il tipo con il cartellino in zona pubica
    Hyle – il NIB (Not Important Blog[ger])

    XX: Ma questi qui hanno tutti un blog?
    XY: Certo, per esempio… [ afferrando con decisione il mio cartellino svolazzante ] Chi sei?
    Hyle: [ lievemente inbarazzato ] (Proprio) Io… ???!
    XY: Sì, qual è il tuo blog? Fammi leggere meglio… Il Tao dei… Non lo conosco…
    Hyle: Tranquillo è normale… E tu chi sei?
    XY: Ehm…
    Hyle: Intendo, scrivi su qualche weblog?
    XY: Ovviamente, sono XY un commentatore del blog di Selvaggia Lucarelli.
    Hyle: Belin… Che figata… Lo sentite anche voi? … Credo che mi stiano squillando le sigarette…

  • With Compliments. La BlogFest è riuscita bene: io, almeno, mi sono divertito molto. E Gianluca Neri insieme alla paziente Daniela sono stati cordiali e squisiti padroni di casa. Chi non c’era, cazzi suoi.
  • Chica c’era. Solo che non se n’è accorto nessuno, a parte il barman.
  • Ubriaco alla BlogFest. Non sto più in piedi. Selvaggia non è venuta. Ma non importa. La più bella è Grazia. Arkangel è un sogno. Buon Martini a tutti. Bella festa. Ho rivisto, da sobrio: Squonk, Gaspar, Andrea, Giorgio e le sue amanti (Arkangel appunto e addirittura… Alessia, aka Personalità Confusa), Mafe e Vanz, Gianluca e la sua dolce metà. Ho provato a seminare zizzania chiedendole se era vero che Gianluca sarebbe arrivato con Selvaggia, ma non ha funzionato. Meglio. Poi, da ubriaco, Gigi e Rob, Shangri-la, la principessa Proserpina, Leonardo, Luca, Christian, Paolo, Onino e tanti altri génovési simpatici. Non si sono fatti vedere invece quelli di QuintoStato ai quali pure era stata riservata un’apposita area privé in modo da poter essere presenti ma non contaminarsi con la fuffa. Che delusione. Già. Grazie a Gianluca per la bellissima festa!
  • Chiedo umilmente scusa per la mia imperdonabile assenza alla blogfest.
    La verità è che come ha giustamente insinuato Emmebi, sono scappata con Enzo Nudo.

  • Grazie a Gianluca per la bella festa. Grazie a tutti quelli che si sono fermati a chiacchierare con me. Con tanti è stata la continuazione di un discorso che va avanti da tempo, con altri è stato un buon inizio. Unico neo: ho dimenticato la maglietta sulla sedia. Mi toccherà ordinarne un’altra.
  • In attesa di recarmi all’evento dell’anno, ossia la BlogFest, mi rilasso ascoltando i miei più recenti eroi: i Lounge O Leers
  • La Blogfest è stata molto divertente (certo Neri poteva arrivare in orario, ma tant’è). Personalità confusa ha dato il massimo fin da subito, mentre io incontravo colui che mi ha rubato il nome, ovvero il mio omonimo Gaspar Torriero (veramente lui sarebbe Gasparre). Ad un certo punto vedo una carrozza traninata da due pariglie di unicorni e guidata da dei nani: Jorma era arrivato. Ed ecco arrivare un sacco di bloggers: noti e non noti. Un ragazzo emozionato per il conoscere Personalità Confusa decide, dopo essersi inginocchiato, di sacrificare un vitello grasso, ma purtroppo non ce n’erano in giro. Princess proserpina, dopo 31 secondi era già ciucca come un alpino tirolese (il colmo lo ha toccato quando si è attaccata direttamente al cannello dei liquori). Personalità Confusa, colmo di invidia per la splendida capigliatura dorata di Shangri-la, cercava di spacciarsi per Shangri-la: ma purtroppo nessuno ci cascava e allora giurava che anche lui, un tempo, ere geologiche fa, aveva i capelli e anche stavolta nessuno credeva a quanto lui diceva.
    E poi ancora Zu, Spiritum, Squonk, Gonio, e tanti altri ancora, Luca sofri, Bignardi. Ad un certo punto vedo una ragazza spogliarsi e infilarsi sui pattini: le chido che faceva e mi dice che sta tornando a casa: era “nudasuipattini“, una ragazza che sarà sconosciuta alla moltitudine dei bloggers (blogga da un mesetto), ma sicuramente non ai poliziotti che la arrestano subito per atti osceni in luogo pubblico. E queste sono solo alcune immagini di un bellissimo momento, pieno di gioia e vitalità.

  • Hollywood Party. C’ero anch’io alla BlogFest di venerdì scorso, organizzata benissimo da Gianluca e Daniela. Arrivato un po’ tardi a dire il vero, con MacUbu, Marquant e Fiottolino. Rivisto con piacere un sacco di simpatici blogmuniti che già conoscevo (l’elenco è troppo lungo), e anche qualche Tomino in trasferta. Conosciuto parecchi altri, altrettanto simpatici, tra cui anche una nota blogstar (elenco altrettento lungo). Con tutti mi sarebbe davvero piaciuto poter chiacchierare di più. Alla seconda birra avevo già messo da parte il pudore vagamente sessuale che mi impediva di sbirciare i cartellini della gente, alla terza commentavo con entusiasmo il didietro di un blogger piuttosto carino, ingiustamente etero e che per di più frequenta cattive compagnie (devo smettere di uscire con MacUbu, ci piacciono gli stessi uomini e son certo che arriveremo alle borsettate, prima o poi). Mi dispiace di non aver salutato alcuni dei presenti che leggo spesso e volentieri, ma o se ne sono andati troppo presto, o la mia cronica timidezza mi ha sopraffatto ancora una volta. Selvaggia non s’è vista, purtroppo. In compenso è stata degna di nota l’entrata dell’Angelo Insonne, che ha improvvisamente trasformato tutti i maschi etero presenti in lupi di Tex Avery, smascellati ed esoftalmici. Molto più tardi è arrivato anche il mio ex co-blogger, il quale sostiene che sono molto più simpatico da ubriaco e probabilmente ha ragione. Comunque sono rimasto fino alla fine, e mi sarei fermato volentieri anche oltre, se il barman non avesse dato in escandescenze e minacciato l’ammutinamento. È sempre così. Arrivo a una festa, e penso: “Oddio quanta gente, non ce la faccio, mi chiudo in bagno”. Poi, quando il tasso alcolico si fa rilevante, sono spesso quello che biascica ad alta voce: “Ehi, ma dove andate tutti? Ma come, non si balla nudi sui tavolini?” In genere, a quel punto qualcuno mi sibila di tacere e — mosso a compassione — fortunatamente si offre di accompagnarmi a casa.
    (Tom)
  • Metti una sera al foyer. Non credo di potermi esimere dal commentare la blogfest: il pre-festa per me si concretizza in un incontro in Piazza Duomo con chi mi accompagnerà alla festa, giretto in centro, recupero della macchina e spostamento in zona Porta Romana. Aperitivo in un bel locale da fighetti (ne approfittiamo per cenare col buffet dell’happy hour), poi rotta per il Foyer, piantina alla mano. Piove e siamo senza ombrello, per fortuna la coda che bisogna fare per entrare è al coperto. Ci danno i badge (io scelgo il guinzaglio, Emanuela la clip), i drink e la maglietta. Ci sono ancora tavoli liberi, per cui ci accomodiamo. Facciamo un breve giro di perlustrazione, mi rendo conto immediatamente che i badge sono piccoli e per leggere i nomi bisogna avvicinarsi in modo che reputo imbarazzante. So che siamo qui per questo, ma mi sento comunque a disagio nello sporgermi a sbirciare i cartellini. Ci sediamo e ci guardiamo intorno, dopo pochi minuti arriva una pugnalata al mio ego: si avvicina una ragazza baldanzosa, accompagnata da un ragazzo: “Vediamo chi c’è qui” e si sporge in avanti; io allungo il badge e vedo la sua faccia trasfigurare in un espressione di sdegno. Penso che la reazione potrebbe essere causata dal fatto che non mi conosce, dal fatto che mi conosce e le fa schifo quello che scrivo, o dal fatto che sto fumando la pipa e magari non le piace il tabacco Malthouse. Azzardo un “Non conosci, eh?”, lei scrolla la testa e, muta, se ne va. Resta sempre il dubbio che non ami quel tabacco.
    Nel corso della serata scopro che si tratta di Proserpina. Il mio ego si risolleva più tardi, quando uno sconosciuto mi guarda e fa Yorker!”. Occhi bassi a leggere la targhetta: è EmmeBi! Gli espongo le mie remore nello sbirciare i badge, lui dice che se ne frega altamente e guarda senza ritegno. Lo invidio, perchè so che ha ragione lui. Poche altre chiacchiere, poi ognuno prosegue nei propri giri. Identifico diversi blog che ho sì letto, ma non abbastanza da lanciarmi in presentazioni e chiacchierate. Forse se avessi bevuto un paio di mojitos invece di una coca andrebbe meglio… Cerco il Maccablog, ma inutilmente. Trovo Flavio di Pfaall, ci fermiamo un po’ a parlare. Lui è con Silvia, neoblogger che mi precisa che sul suo blog (nuda sui pattini) non ci sono foto di nudo. Annoto mentalmente. Ribecco EmmeBi, mi faccio indicare Gianluca Neri e vado a ringraziarlo e a fargli i complimenti. Vedo Luca Sofri che si mette la giacca e sta per andare, allora vado a salutarlo. Mi guarda assente, mi rendo conto che non mi sono presentato e non ho mostrato la targhetta. Alzo il badge, e lui: “Un uomo un mito una leggenda”. La sensazione che prenda per il culo è forte, ma fa niente. Mi fa notare che i miei feed RSS sono troncati, io gli faccio notare che OMD non ha i permalink: 1-1. Poi due chiacchiere sui feed aggregator: insomma tutti discorsi tecnici, dopo che con Emanuela avevo stigmatizzato il comportamento di quelli che parlano solo di roba tecnica… Verso mezzanotte e mezza decidiamo di andare: la giornata per me è stata lunga, e l’indomani mattina scatta la sveglia per Australia-Inghilterra di rugby. Serata piacevole e originale, la prossima volta cercherò di buttarmi più nella mischia. Grazie a Gianluca Neri e grazie a Emanuela che mi ha gentilmente accompagnato.

  • Io c’ero
    C’è qualcosa di osceno ad andare in giro guardando i cartellini appesi al collo della gente. “E’ come guardargli il pacco”, dice Paolo. E non ha mica tutti i torti. Così aggirandosi per il Blogfest, uno si guarda intorno cercando di abbinare, lombrosianamente, le parole ai volti. E se qualcuno lo riconosci perché comunque l’hai già visto altrove, altri invece ti sorprendono per l’incredibile differenza fra i gesti, che ti erano ignoti, e le parole, che conosci bene. E’ un gioco strano e divertente. Così Leonardo: quando scrive ti abbaglia per la sicurezza e quel modo di fare un po’ spiccio e superiore. Me lo sarei immaginato alto e fascinoso come un bgeorg, tanto per dire, invece è timido da matti e accoglie con evidente imbarazzo i numerosi fan che come me si mettono in fila per fargli i complimenti: adorabile. Lui l’avevo già conosciuto, quindi non conta. Praticamente non gli ho parlato, ma aveva tanti di quegli ammiratori addosso… E poi scopri che Shangri-la è piccola, svelta, dai capelli rossissimi e semplicemente deliziosa, scopri che il Polemico parla con uno splendido accento toscano, o che anobifronte è un finissimo osservatore. Però scopri anche che dopo un bicchierone di birra a stomaco vuoto non riesci a stare in piedi e ti tocca sederti e, tragicamente, che apprenti sorcier è eterosessuale. E questa, credetemi, è una vera ingiustizia. Non me lo doveva fare. Grazie a Gneri per la festa, e anche per la bella maglietta a maniche lunghe, inaugurata giusto oggi. Gente famosa ce n’era un sacco, ma mica si poteva andar dietro a tutti. Poi, certo, Selvaggia non s’è vista. E ha fatto male, che in fondo i blogger l’avrebbero salutata con più affetto che i bellimbusti dell’isola dei famosi. Comunque io per me, son stato bene. E alla fine han persino dovuto buttarci fuori, con il barman che gridava: “Andate a casa! Ho una vita privata!!” Ci aveva pure ragione: me lo ricordassi anch’io, quando m’attacco alla tastiera…

  • Visto che sono stato tirato in ballo, racconto qualche particolare della mia blogfest. E’ passata in fretta, e alla fine, pur avendo parlato poco, anche io ero fra quelli che avrebbero voluto che durasse di più: sarà perché all’inizio della serata pensavo, più o meno come Paolo, “Oddio quanta gente, non ce la faccio, mi chiudo in bagno”: ho approfittato subito del free drink e mi sono sciroppato una “bulldog doppio malto” (buona) in una trentina di secondi. Da quel momento il mio corpo ha vagato inebetito senza meta per il foyer mentre il mio spirito si librava sopra quelle persone allegre, e percepiva solo rari frammenti di evento. Brevi sprazzi di conversazione con un cordialissimo Gaspar Torriero, uno Pfaall che si chiedeva con tutta evidenza “chi è ‘sto qua? cosa ci faccio qui? quando me ne vado?”, Zoro, Spiritum, vari blogger purtroppo irriconoscibili a causa di cartellini illeggibili posti ad altezza inguinale. A un certo punto ho notato di striscio una tizia carina coi capelli rossi e la pelle palliduccia circondata di uomini: leggo oggi che è un angelo insonne, ed in effetti dalle occhiaie si sarebbe dovuto immaginare. Ho chiacchierato fugacemente con Shangri-la, che è molto gentile, carina, davvero. Quando l’angelo insonne le ha chiesto “…tu sei una professoressa, no?”, non so come mai (non è esattamente un insulto…), ma l’ho trovata vigorosamente antipatica (scoprirò in seguito che tempo fa hanno fatto “un’intervista doppia” con spiritum in cui la trovo pure vigorosamente insulsa, ma sono prevenuto: mi ha toccato Shangri-la). Un altro lampo di attenzione, questa volta biondo chiarissimo, si accende alla mia sinistra: “Ah, l’apprendista stregone! Io sono Paolo Colonna!”. Stupore. Ah, è vero, penso, recentemente ho scritto qualche commento su Tom. Wow, allora è questo che si prova, quando si viene “riconosciuti”. Un vago sentore di esistenza concreta pervade il mio corpo materiale: mi gusto il momento, basta poco, dopotutto. La mia anima scende di qualche centimetro a vedere che succede, e per qualche minuto rimane con noi, ricongiungendo temporaneamente l’etilico iato. Il gruppo è nutrito, ci sono altri due o tre ragazzi sull’ipervitaminizzato abbronzato, se non sbaglio, che però mi guardano con aria un po’ scettica: la scena si confonde, e siamo improvvisamente di lato, e sto parlando con Paolo e MacUbu, e non so come, d’un tratto mi sto divertendo. Non ricordo granché, se non che MacUbu mi parla di Perec e di Calvino, e io gli chiedo di Manganelli. Quello che rammento è che ciononostante c’è leggerezza, nell’aria, e un tono di ambiguità scherzosa e latente, che mi mette allegria. Poi qualcuno cita Filippo Facci, e per un po’ la serata cambia forma. Paolo mi dice “mah, potrebbe essere quello che è entrato un quarto d’ora fa in bagno?”. Mi incuriosisco: Facci mi sta simpatico. O meglio: provo per lui sentimenti contrastanti. A volte ho letto cose sue che mi hanno fatto pensare che sia un demonio, mentre leggendo altre cose ho avuto il dubbio che fosse una persona fragile e sola. Altre volte ancora ho avuto il dubbio che sia un marpione abilissimo a prendere in giro l’intero universo e a vivere una vita piena e gaudente, alla faccia di tutti. In generale ho rinunciato ad inquadrarlo, il che forse sarebbe stata una cosa saggia fin dal principio (e magari lo sarebbe in generale). Sempre, tuttavia, con la certezza che sia una persona tremendamente intelligente ed interessante. Quando entro in quel bagno, e la prima cosa che gli sento dire, con la sua voce un po’ stridula e masticata, è “…ma a me stanno tutti sul cazzo!” gli tirerei una pacca sulla spalla, e gli direi: “vieni, andiamo a farci una birra”. Ma sono un timido, di quelli per cui la timidezza non è fatta di balbettii e fughe, bensì una specie di muro da superare per riuscire a fare ogni cosa, per cui punto verso il bagno, nel frattempo aggirando quel muro col pensiero. Quando esco Facci non c’è più, e lo devo cercare un po’, prima di trovarlo sepolto di persone di fronte al bancone del bar. Mi avvicino e gli dico: “Filippo, ciao, sono l’apprendista stregone”. Mi guarda stupito: “ah, sei tu? mi aspettavo uno di un metro e novanta, grande e grosso!”. Mi viene da ridere. Chissà se significa che a suo tempo gli ho scritto con tono particolarmente deciso, e gli sarò parso “un tipo cazzuto”. Forse invece avrò scritto una cazzata di troppo, e avrà pensato che fossi “un grosso ciula”. Gli chiedo: “cosa bevi?”. “Un’aranciata, ma son venti minuti che sono qui e non mi caga nessuno”. (per amor di cronaca devo dire che non ricordo se abbia detto esattamente “non mi caga nessuno”, ma il senso era quello). Sul momento trovo ci sia qualcosa di sublime, in quest’uomo a cui “stanno tutti sul cazzo” e che vuole un’aranciata senza riuscire a farsi dare retta: allora mi incuneo nella folla, mi avvicino a lui in modo da fare numero, e riusciamo a farci servire birra e aranciata. E’ cominciata così, la seconda parte della mia blogfest. Ancora: non so dire quanto sia durata la chiaccherata con Facci, né ricordo con esattezza cosa ci siamo detti: io, del resto, per tutto il tempo mi sono chiesto “chissà se sto dicendo qualcosa di accettabile o se sono troppo al di sotto di ciò che Facci riterrebbe qualcuno di dignitosamente intelligente”. Perché è così: sono convinto che F.F. abbia un’intelligenza che sovrasta di varie spanne la mia, e in una conversazione con lui ho costantemente il dubbio che quel divario non mi permetta neppure di cogliere la mia inadeguatezza. E ricordo solo qualche frammento: lui che mi spiega che sta troppo attaccato a internet, che ne patisce, che ha deciso che tra dieci giorni smetterà di frequentare i blog (anche se ci sta provando brontolo, a fargli cambiare idea), che mi racconta frammenti di vicende del passato: io accenno alle mie esperienze, che per certi versi non sono molto dissimili. Una cosa, mi ricordo: ripete varie volte “…ma a me sembra che tu mi stia contraddicendo per principio!”. E sorrido ancora: è talmente egocentrico che quando qualcuno gli espone la propria visione delle cose, la prende come un’opposizione personale. A un certo punto arriva Princess Proserpina, e si frappone rumorosamente, dicendogli qualcosa come “…io ti conosco, ci siamo scritti”. La odio cordialmente ed appassionatamente, e me ne vado, pensando nel frattempo che io quest’uomo bislacco e solo lo inviterei volentieri a mangiare una pizza nel ristorante cinese sotto casa mia, giusto per sottrarlo per qualche ora alla compulsione internettistica (e a princess proserpina) e farmi raccontare un po’ di quando intratteneva corrispondenze via email fingendo di essere due persone diverse. Tuttavia io sono solo, sì, ma non abbastanza bislacco, e lui si annoierebbe. Peccato. Ma intanto un po’ di tempo è passato, e la folla si è diradata. Mi guardo un po’ in giro, e scorgo MacUbu seduto su un tavolo con lo sguardo un po’ liquido. Allora mi avvicino e mi siedo di fianco a lui: mi fa qualche avance un po’ fiacca ma sempre ironica e intelligente; fa finta di fare l’offeso perché l’ho “lasciato per Facci, poi si gira ed osserva: “mmmh, carino, anche quello lì”. “Mah… sai… – dico – non so giudicare… “ Lui finge di sconvolgersi: “ma…. non sarai mica…… etero!? – dice con voce schifata – Proprio ora che mi stavo innamorando di te!”. “Eh sì, purtroppo è così”, gli dico: e allora andiamo avanti a chiacchierare su un percorso diverso, e gli racconto di mio fratello, che invece è gay, e della mia famiglia, e di come l’abbiamo presa quando l’abbiamo saputo, e del mio rapporto con lui, e di tante altre cose. Lui mi accenna alla sua, di famiglia, e mi fa vedere il sito del suo quartetto vocale: così, tra una cosa e l’altra, si fanno le due, ed è ora di andare. Ora, al pensiero della serata, sorrido ancora. Alla fine, mi viene in mente solo questa chiosa: essere corteggiati da un uomo intelligente è più piacevole che corteggiare una ragazza stupida. E, sì, non l’avrei mai detto, probabilmente, ma ricevere i complimenti di due uomini è gratificante tanto quanto ricevere quelli di una donna (e, per uno come me, pure meno imbarazzante).
    P.s.: Filippo, comunque, ripensaci: la blogosfera sarebbe una landa fredda e desolata, senza i tuoi commenti vuoti!
    P.p.s.: però io a MacUbu la foto di mio fratello gliela mando: non mi dispiacerebbe averlo come cognato!

  • Da subito stupisce l’organizzazione BlogFest: l’ideatore ha dislocato attentamente autovelox, questure e carri armati sul percorso con meta Via Sabina. “Via sabina”, se digitato nel campo “via/piazza/viale” di Virgilio-mappe, porta a una pagina con la cartina geofisica della tundra in pdf. Nel mio caso, parto all’oscuro di ogni riferimento topografico. Quando me ne accorgo freno dolcemente davanti al bivio Milano – Bergamo, accompagnata dagli applausi degli automobilisti da tergo.
    Bgeorg: “pronto?” Io: ”ciao, sei già lì? -(sono le ventitre e quindici)- Sei in grado di dirmi la zona o la via, o sei arrivato lì seguendo la Stramilano?” “Allora: è in zona porta romana. Tu vai in porta romana, quando arrivi in via montenero è una parallela. No, ma è a senso unico. Nel senso, via sabina è chiusa, non puoi sbagliare. Se prendi una parallela e poi vai a destra trovi il palazzo, c’è la scritta davanti. Insomma prova ad arrivare in via montenero. Insomma ricordati Il ratto delle Sabine.”
    E’ palese dalla quiete stradale che l’organizzatore sopracitato ha affittato via sabina, le case intorno e tutta milano da corso lodi in giù. Esce una smart da un parcheggio di un metro cubo davanti al portone e mi inserisco con tre manovre (due di assestamento) + elicottero, mentre bgeorg mi chiede la prima sigaretta. (1sig) Hall. MissHall: “mi puoi dire il cognome?” Io: “No”. Bgeorg (1sig) decide in quel momento che necessito di assistenza continuativa, mi scansa e con occhiata “lasciala perdere, viene da lontano non è italiana” cerca sulla lista, trova il mio pseudonimo di quando giocavo nella nazionale PuntoCroce ‘93 e entriamo. La mia diottria sommata alla dose di monossido presente nell’ambiente precludono il riconoscimento delle forme di vita animate. Parlo con un monitor per otto minuti. Intrusi stipendiati girano per mettere sui desktop l’homepage di gnueconomy. Altri si connettono a zapping.it e senza farsi vedere si calano dalle finestre per registrare la replica di Lucignolo. Toilette. Sulle due porte c’è : splinder / blogspot, esco frustrata. è in smoking. Firma gli autografi sui lobi delle blogger e descrive con orgoglio il template di la-mia-vita-in-ciabatte.splinder.it ritenendo sia il mio. Bgeorg (1sig) mi chiede una sigaretta parafrasando Dante (2sig). Sui marciapiedi di via Sabina, Achille chiede agli homeless dove andranno a dormire stanotte (MissHall non lo fa entrare). Verso la una c’è gente che parla da sola negli angoli del locale, fa uno spogliarello sui tavoli fermandosi al sospensorio (griffato, acquistabile), polaroid smaglia le calze delle astanti femminili con le ginocchiere borchiate. Io: Valido ma sei sardo?” Valido: “no”. Io: “Spiritum scommetto che sei bergamasco”. Spiritum: “no”. Io: “Ma Hotelmessico non è mica napoletano?” Spiritum: “no”. Bgeorg (2sig) mi chiede una sigaretta mostrando il brizzolato (3sig). Zu vaga guardando gli astanti all’altezza patonza (altezza-badge) e raddrizza la testa a seconda della valutazione, con rosa rossa tra i denti o meno. Alla 1.55 arrivano i genitori di achille con il treno Fiumicino-cadorna recando la sua carta d’identità, e con alcune pressioni sui buttafuori valica l’atrio in abbigliamento sadomaso slave, mentre tutti stanno uscendo. Bgeorg (3sig) mi chiede una sigaretta imitando Totò (4sig). La divisione genovese si ferma per vomitare sui marciapiedi le tagliatelle al pesto. Si organizza un brief sotto una lieve pioggerellina di chernobyl gradi –18, argomento “locali aperti di milano”, durata: 2 h, organizzatore: dio. Achille saluta gli homeless. Bgeorg (34sig) si offre per accompagnare i non-automuniti residenti a Torre del Greco. Si passeggia con le stalattiti nelle orecchie fino al cartello Vladivostok, poi ci si disperde nella nebbia.

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18 Commenti

  1. L’intenzione era quella di arrivare, magari tardi, ma di arrivare. Concomitante alla blog fest però c’era la festa di fine produzione dell’ISOLA DEI FAMOSI e lì mi sono fermato, zavorrato dall’alcool. Mi dispiace molto e confido nella prossima blog-fest. A presto.

  2. Avrei dovuto esserci, avevo intenzione di esserci, avrei voluto esserci. Disgraziatamente concomitante c’era la festa di fine produzione de L’ISOLA DEI FAMOSI del quale sono autore. L’intenzione era quella di venire più tardi ma sono stato zavorrato dall’alcool e dalla panna che mi hanno tirato addosso. Confido nella prossima Blog-fest.

  3. Avrei dovuto esserci, avevo intenzione di esserci, avrei voluto esserci. Disgraziatamente concomitante c’era la festa di fine produzione de L’ISOLA DEI FAMOSI del quale sono autore. L’intenzione era quella di venire più tardi ma sono stato zavorrato dall’alcool e dalla panna che mi hanno tirato addosso. Confido nella prossima Blog-fest.

  4. ultimora: DRAMMA A MILANO Nuove droghe, altro che smart-shop
    Per una tragica miscela di alcool e panna, promettente autore tv va in loop sulla medesima frase.

  5. Perché non sono andato alla Blogfest di venerdì.

    Brevi incontri con facce gambe pance e braccia di bloggers ubriachi. # 1 – L’INGRESSO Entro con due miei improvvisati
    ——

    I capi supremi della Immanet propongono ad Alessio uno stage di…
    ——
    Ho anche tentato di mollare il mio cartellino identificatore a Daniela (quella che qualcuno in altra occasione blogmondana aveva chiamato “ragazza portachiavi” di Gianluca e che a me invece è sembrata tutt’altro, e che con quegli occhi può fare tutto),…
    ——
    Chiedo UNIVERSALMENTE scusa a tutti quelli che ieri sera non ho salutato e sono andati via (Lista immensa di scuse, e soprattutto non sapete quanto mi dispiaccia, ma eravamo veramente troppi. Vi amo tutti lo sapete) Chiedo UNIVERSALMENTE scusa ai…
    ——
    ..è perchè vi voglio bene! Se qualche frequentatore di queste paginette elettriche stasera sarà, dopo le 21,30 al FASTWEB
    ——
    Non è stata male la serata: bella e riuscita. Un poco pericolosi i badge. Soprattutto se andavi in giro e addocchiavi quelli delle signorine. Con uno sguardo un po’ indifferente, imbarazzato e malandrino ti ritrovavi immancabilmente a fissare una tetta…
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    La Blogfest è stata molto divertente (certo Neri poteva arrivare in orario, ma tant’è). Personalità confusa ha dato il massimo
    ——
    C’ero anch’io alla BlogFest di venerdì scorso, organizzata benissimo da Gianluca e Daniela. Arrivato un po’ tardi a dire il…
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    Personaggi: XX – la tipa lievemente spaesata, XY – il tipo con il cartellino in zona pubica, Hyle – il NIB (Not Important Blog[ger]) — XX: Ma questi qui hanno tutti un blog? XY: Certo, per esempio… [ afferrando con decisione il mio cartellino svola…
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    Non credo di potermi esimere dal commentare la blogfest: il pre-festa per me si concretizza in un incontro in Piazza
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    Brevi incontri con facce gambe pance e braccia di bloggers ubriachi. # 1 – L’INGRESSO Entro con due miei improvvisati
    ——
    C’è qualcosa di osceno ad andare in giro guardando i cartellini appesi al collo della gente. “E’ come guardargli il
    ——
    Visto che sono stato tirato in ballo, racconto qualche particolare della mia blogfest. E’ passata in fretta, e alla
    ——
    Tra blogger che festeggiano, con problemi d'identità
    ——
    Detto, fatto. Al BlogFest di venerdì a Milano c’ero anch’io, in compagnia di Ramoso e di un paio di simpatici Mojitos preparati dal barista che si è inspiegabilmente rifiutato di servirmi il Tom Collins (sic). E’ stato molto piacevole incontr…
    ——
    Avevo di meglio da fare ? Era tutto organizzato. Avevo invitato anche un mio amico – c’è quella dell’isola dei

  6. Veramente un lavoraccio. Pur avendo ricevuto l’invito, qualche amico di mia conoscenza non mi ha avvisato che stava arrivando… Vabbè sarà per la bloggissima blogta…

  7. The game two crack facts

    Edition: some. 8. 1
    Main system: Mac pc or Microsoft windows Us
    and 2000 / 2003 or XP / Vista / Glass windows 7 /Windows 8 /Windows 98 and also all the other house windows.

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    some other browser.
    Anti Prohibit Safety: Without a doubt
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    Farm ville 2 Normal water Compromise
    The game a couple of Fertilizer Chop
    The farmville game a couple of Double XP Crack
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