Wu Ming: Body Bags

di Wu Ming 1

0. E che s’aspettavano? D’essere accolti a Refosco e polenta? Ce n’est qu’un debut.
1. I “nostri” soldati”? I “nostri” carabinieri? I *loro* carabinieri ce li ricordiamo molto bene in via Tolemaide, a Genova. Dei *loro* soldati ricordiamo le torture in Somalia, la morte di Emanuele Scieri e lo “zibaldone” del generale Enrico Celentano.
2. I *loro* soldati sono in Iraq per difendere gli yacht e le Ferrari dei petrolieri, il cancro ai polmoni, il caldo da schiattare e, non ultimo, il crocifisso sul muro della scuola. Nobili cause per le quali paghiamo le tasse.
3. I *loro* soldati continueranno a morire anche quando torneranno a casa. Quelli utilizzati in Kosovo stanno morendo come mosche. Zirconio e altri metalli pesanti nel loro sangue. I proiettili a uranio impoverito che la commissione Mandelli aveva giudicato innocui, e che in Iraq erano pioggia quotidiana. Non c’è da attendersi che questi morituri si ribellino, sono programmati per obbedire. Comunque salutant. Bye bye.

Bologna, h.14:00 di mercoledì 12 novembre

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50 Commenti

  1. Vorrei precisare che l’intervento di WM1 l’ho postato io, qui, di mia iniziativa. Non soltanto concordo totalmente con quell’intervento, ma farei un monumento sempre e a chiunque scrivesse le cose (e in quel modo!) che WM1 ha postato nel commento qua sopra.
    Quanto agli anonimati, che non hanno nulla a che spartire con un progetto artistico e politico come quello di Wu Ming, vorrei complimentarmi con il fantastico cotè da paillettes teoretiche di quegli sciancati mentali che si affacciano, mercé borghese condotta di vita e pensiero, sempre impuniti e a cuor leggero su panorami modificati da sismi. A luca: a te sembrano cazzate, a me no. A me sembrano cazzate notizie come quella del numero di cellulare uguale a quello del fisso in America. Anzi, un po’ più che cazzate.

  2. Il fatto di dire che il post era fuori contesto non vuol dire assolutamente che io prenda le distanze da quanto ho scritto, visto che esprime ciò che penso. Su questa guerra possiamo essere in disaccordo, ma cadere dalle nuvole perché ci muore della gente… e l’odiosa pulsione di ritenere i “nostri” morti più morti di altri. Avete pianto lacrime per i civili iracheni che muoiono tutti i giorni?
    Non ho definito “eroica” la resistenza, ma non sono tanto sicuro che non abbia consenso popolare, il che non significa in alcun modo che io mi senta ideologicamente affine. Purtroppo è in atto una reazione a catena, e non l’ha certo scatenata chi era contrario a questa spedizione.

  3. Ti sei spiegato perfettamente: credo di aver capito che sei un testa di cazzo affetto da diarrea verbale che si chiama Roberto Bui.

  4. Con tutto il rispetto per il collettivo Wu Ming, che a me personalmente piace, concordo con chi mi ha preceduto: le cazzate sono cazzate in qualsiasi contesto. E anche le spiegazioni successive, che mescolano alcune ragioni sacrosante con la vulgata “noglobba” non aiuta.

  5. Wu Ming 1 sei sempre estremamente tempestivo con questi tuoi scritti (l’altro era scritto a caldo, dopo l’omicidio Biagi), probabilmente ti esalti in queste situazioni, affari tuoi. E’ comunque estremamente faticoso evitare che le dita scorrano sulla tastira per risponderti con insulti, credimi, anche perchè dopo aver fatto un giro su Indymedia la rabbia per le montagne di cazzate, tipo la tua, che ho letto, è tanta. E’ bene che tu capisca, nonostante sia/siate uno scrittore/i di successo, che il Kosovo, le Ferrari, gli Yacht ed il crocifisso (ma tu pensa fino a dove è arrivato ‘sto oggetto) non c’entrano un beneamato cazzo con un morto ammazzato. Sei patetico infine quando, dopo averci aperto gli occhi su tutte le brutture del mondo (grazie prof.) concludi così: “Nei contesti a cui il testo era destinato, i riferimenti sarebbero stati colti subito e mi sarei risparmiato tutte queste parafrasi…” Non siamo noi i cretini, sei tu lo stronzo, tienament’!

  6. X Wu ming

    Se mai dovesse scoppiare una guerra fammi sapere dove vi trovi solo sei un nemico, ti farei cercare da una GBU 10…….da amico verrei a trovarti personalmente con un martello.

  7. si però in effeti si rifugge ancora dalla questione : la medaglia è in Iraq si muore: cambia solo perchè è toccato alla nostra faccia? se non fossero stati italiani ? Il nodo della questione Iraq qual’è esattamente? Qual’è il ruolo dei nostri soldati in Iraq? siamo partecipi ad un occupazione (Diritto Internazionale)? Abbiamo un mandato Internazionale? e di chi?

  8. E’ divertente avere esperienza di zoologia, perché così si conosce di tutto a proposito dei meccanismi etologici che vengono elargiti poi in lingua tecnica: sciacallaggio, pitoccare. Poiché sciacallini, ma teneri teneri, sono le testoline vacanti, vaganti per l’aere, che hanno scritto i tre pensierini-Milkana qua sopra. Il rosichio, anche, è un meccanismo etologico, che obnubila con indefettibile persistenza, accada o meno una tragedia. Tragedia che sia ampiamente prevista o meno. Su, testoline vacanti, è ora di acquisire peso specifico, ingurgitando ancora più Milkana!

  9. A Wu Ming 1 si è risposto solo con insulti, richieste di censura (complimenti, Sofri!) e minacce di aggressione fisica. Chi è che rende invivibile questo posto?

  10. Mi scuso con Livia e Geps: mentre postavo, avete postato voi. Io mi riferivo ai tre sopra Geps. Con quello in mezzo a voi due, non mi scuso: lo mando dal ferramenta più vicino a comprarsi il martello che, evidentemente, mai ha manovrato.

  11. Ci mancava il figliol-prodigo-avrei-voluto-essere-anch’io-luther-blisset-ma-non-ci-sono-riuscito, Genna continua a scrivere il tuo noir che è meglio, sai com’è non tutti sono in grado di concentrarsi su più cose contemporaneamente. Su dai ritorna al tuo testo, dai Giuseppe.

  12. Io rispondo di quel che scrivo io, non di quello che scrivono altri, e sopratutto non di quello che si scrive su Indymedia, che non frequento più da tempo.

  13. Sui contenuti di quanto ha scritto WM1 nessuno ha ancora risposto. Sull’uranio impoverito, dice la verità pura e semplice. Dov’è adesso chi aveva contestato la sua frase?

  14. Giusto: sarebbe bello se i vari troll la smettessero di forumizzare questo spazio con insulti e argomenti fuorvianti e inutili come le presunte invidie di GG. Forza, fateci leggerei contenuti, i fatti, i documenti.

  15. GePs e G. non ho visto contenuti nei vostri commenti. Siete degli ipocriti poichè siete Troll come tutti gli altri e avete contribuito a forumizzare anche voi e questo è un dato di fatto.
    L’uranio impoverito non c’entra niente, oggi, con quello che è successo. Ma poi che ve lo dico a fare.

  16. Il pezzo prodotto da wu ming1 in ansia da commento, seguito a ruota dagli ansiosi di ribattere e indignarsi, cambierà qualcosa dei termini della questione? no

    La morte dei soldati italiani è elemento sufficiente a ribaltare i giudizi sull’intervento in Iraq? Di per sè no, ma c’è un contesto intorno fatto di un paese nel caos, di morti a grappoli nelle truppe di occupazione, di fini poco chiari nell’occupazione stessa e di un opposizione consistente e perdurante a livello planetario.

    Quindi indignamoci pure dietro a Wu Ming 1 e al Diliberto di turno. Personalmente mi trovo d’accordo che per oggi si faceva meglio a tacere.

    Dopo di che però, badando alla sostanza, esaurito lo shock ci sarà un vera discussione su fini e modalità, su prospettive di successo e su che base va misurato un eventuale successo? Penso di no

  17. Io e Genna potremmo telefonarci, avete ragione: ma a ‘sto punto gli rispondo su quella cosetta marginale di cui mi parla (su quella principale, mantengo il mio pensiero originario e la sua formulazione: l’unica “spiegazione” che mi farà scendere a civile discussione con il suo estensore è “mi dispiace chiedo scusa, gli alieni mi avevano momentaneamente succhiato il cervello”). Poi basta. Il motivo per cui consiglio a Neri di togliere questo post è che lo reputo capace di un discernimento che non attribuirei a chi scrive quelle cose: se lo avesse scritto sul suo blog, non avrei aperto bocca. Ne ho viste.
    E poi anche perché GNUEconomy è di fatto di molte persone – per scelta di Neri – di cui bisogna avere rispetto. Se qualcuno non ce l’ha, meglio censurarlo. La censura è un procedimento più sensato e solito di come lo si dipinge. Io mi censuro molto. Ma il mio era un consiglio a un amico (io qui sono solo lettore e se voglio scrivere scrivo a casa mia), naturalmente Neri farà quello che vuole e magari pure darvi ragione, va’ a sapere.
    Tra l’altro, se tu mi ritenessi uno con cui si può parlare e mi suggerissi di togliere una cosa dal mio blog, io ascolterei il tuo parere volentieri. Ritengo comunque inoffensiva una mia banalità come quella dei numeri di telefono, e invece piuttosto sgradevole e deprimente per le persone sensate quello che si è scritto qui.
    Approfitto per manifestare – laddove sui suoi gusti sostanziali Genna mi abbia già abituato a minori turpitudini – una qual certa meraviglia per il suo smodato apprezzamento per la qualità formale delllo scritto in esame, che mi pare degno del peggior ciclostile. Quanto a chi ha parlato di insulti gratuiti, mi permetto di segnalare l’errato uso dell’aggettivo “gratuiti”.
    L.

  18. Il sangue del gregario

    Attentato terroristico alla caserma dei carabinieri italiani a Nassiriya. Almeno quattordici le vittime accertate tra i militari italiani. La

  19. Ho letto praticamente tutti i post della polemica Golpista+Altri-Wu Ming1+Genna.
    Ho letto cercando di capire. Mi sono detto: leggi libri, frequenti blog e riviste di letteratura, guardi poca ma “buona tv”, ti scegli film intelligenti, scrivi versi e racconti. Sono all’altezza, mi sono detto. Anche io posso dire la mia a proposito delle problematiche dapprima poltiche (forse economiche) poi culturali (forse morali) che stiamo vivendo ormai da tanti mesi culminate oggi con una strage che di romanzesco non ha nulla (nessuno piange le decine di operai morti per cantieri e fabbriche, cos’è, loro non difendono la patria?).
    Allora mi sono messo a pensare a quale dovesse essere la mia riflessione da postare.
    Mi sono detto: devi essere sagace. Devi essere più tagliente possibile, questo è il gioco, questo è l’obiettivo. Per strano che possa sembrare anche cercarsi on-line e condividere esperienze e ragionamenti, a volte politici, a volte letterari, a volte morali, è un Mostrarsi. Perché questa è la nostra legge, l’unica legge alla quale abbiamo deciso di assoggetarci. Per quanto riguarda le altre, si fottano.
    Alla fine ho capito che il fatto stesso che io stessi pensando a come impostare il mio intervento fosse indice di poca partecipazione, di scarso senso di ‘condivisione’. In breve: non so a voi, ma a me che siano morti diciotto italiani dopo che sono ormai mesi e mesi che sento di gente squarciata, bambini amputati, famiglie devastate, crisi finanziarie, catastrofi naturali e chissà quant’altro, beh a me oggi non riesce a fregarmene quasi niente. Qui il problema è che tutto è troppo prevedibile. Tutto è morto, il resto è immagine.

    Concludo con due brevi punti il mio ormai già vecchio intervento:

    1) Ho visto tre minuti di ‘Porta a Porta’. Vespa sbavava gioia e i suoi ospiti invecchiavano in diretta nazionale. Per un attimo ho creduto di vedere un verme uscire dall’orbita oculare di Fassino. Poi ho visto. Me ne sono accorto. Su un monitor di studio era rimasto on air il collegamento con Nassirya con l’inviato del Tg1. Sapete cosa faceva mentre si credeva non inquadrato? Piazzava alle sue spalle due soldati italiani in pose plastiche da soldati fieri e all’erta e sullo sfondo le macerie della caserma fumanti e rosse di sangue.
    Vergogna.

    2) Come sempre mi rivolgo a Lui. Chi se non Lui sa cosa sta accadendo al mondo che mi è capitato di calpestare. Con Lui vorrei parlare. Vorrei che mi spiegasse perché mi tocca vivere in questo posto, di questi tempi.

    da “Americana”, 1971, di Don DeLillo

    “…partiremo per la marcia più lunga nella storia della razza umana sul sentiero della volgarità, della malvagità e della decadenza. Daremo vita alla superpotenza più grande di tutte. Di fronte a un potere così impazzito, il resto del mondo cadrà in ginocchio, sempre che non lo sia già. E poi, piantato un piede nel fango, poi un piede e tre dita, ci fermeremo per un istante, ci guarderemo intorno e decideremo se è il caso di sprofondare ancora di più verso la morte, o piuttosto di tornare sulla terraferma e ricominciare a vivere, cibandoci di radici e bacche ma non più di simboli, liberandoci dalla maledizione dell’ascesi, lasciando il bisonte libero di correre, sapendo tutto ciò che una nazione deve sapere sul proprio conto e procedendo beati della consapevolezza che abbiamo deciso di non morire.”

  20. E’ che la 626 in guerra non è applicabile. L’importante è non essere definitivamente convinti che la democrazia e l’autodeterminazione dei popoli e delle persone, debba passare per forza – nei giorni a venire – soltanto attraverso guerre “giuste, veloci e intelligenti”. Come persona e cittadino mi rifiuto di accettare questa infame oscenità etica e culturale. Non c’è proprio niente da piangere. Perchè ce n’è anche troppa di sofferenza umana.

  21. Preciso che gli asterischi non sono un mio vezzo, e non sostituiscono le virgolette. Per una convenzione che risale ai tempi delle BBS, e forse anche prima, epoche in cui si poteva scrivere solo in ascii, gli asterischi vanno letti come corsivo.

  22. E’ che la 626 in guerra non è applicabile. L’importante è non essere definitivamente convinti che la democrazia e l’autodeterminazione dei popoli e delle persone, debba passare per forza – nei giorni a venire – soltanto attraverso guerre “giuste, veloci e intelligenti”. Come persona e cittadino mi rifiuto di accettare questa infame oscenità etica e culturale. Non c’è proprio niente da piangere. Perchè ce n’è anche troppa di sofferenza umana.

  23. Non ho letto tutti i 69 commenti perchè non riesco a resistere al moto di nausea che mi sta assalendo nel leggere questa minestra di idee (?!), assomiglianti molto di più ad una pozione puzzolente che a un parto di un cervello sano.
    E con questa sputerò sulla copertina di un tuo libro non appena avrò la malcapitata occasione di inciamparci in qualche libreria, altro che bookshifting

  24. Ci mancava solo Lizaveta ad aumentare il livello di intolleranza e la voglia di linciaggio, addirittura ammettendo di non aver letto la discussione. Sputare sui libri? E perche’ non bruciarli, gia’ che ci sei? Magari fatti aiutare da Sofri.

  25. Ci mancava solo Lizaveta ad aumentare il livello di intolleranza e la voglia di linciaggio, addirittura ammettendo di non aver letto la discussione. Sputare sui libri? E perche’ non bruciarli, gia’ che ci sei? Magari fatti aiutare da Sofri.

  26. Wu Ming 1. Io come te ero contro l’intervento Italiano in Iraq e più in generale contro l’intervento in Iraq, ma quello (te ne sei accorto?) è il passato, ora mi risulta che la guerra sia iniziata e, in una sua prima fase, finita. In più hai anche il dubbio che forse chi commette questi e altri attentati non rappresenti “il popolo iracheno” (uno sforzo lodevole da parte tua) e che forse ha ancora meno interesse degli Stati Uniti a ristabilire un qualche tipo di ordine civile in Iraq. Ora che bisogna fare: tutti fuori dall’Iraq ora?
    Auguri.

  27. In una nazione giovane come stato moderno, in un’area di antichissima storia, con una tradizione statuale basata su un regime autoritario e con un intrico di popolazioni come quelle di quella parte del mondo il concetto di ‘essere rappresentativi del popolo’ è velleitario. Leggevo per es. come, seppur innegabile la presenza di diverse e distinte etnie, l’essenza dell’Iraq non sia assolutamente una semplice sommatoria di queste stesse.
    Chi è andato là a giocare al risiko si è portato dietro proprio questi due concetti da quattro soldi, ha spianato insieme al regime pezzi importanti della società, pensando in un secondo momento di ricostruirla a piacimento.

    Quindi se parlare di resistenza può essere fuori luogo e del tutto questionabile anche dire che questi non rappresentano nessuno. E non capirlo significa condannarsi a subire altre sconfitte.

  28. In una nazione giovane come stato moderno, in un’area di antichissima storia, con una tradizione statuale basata su un regime autoritario e con un intrico di popolazioni come quelle di quella parte del mondo il concetto di ‘essere rappresentativi del popolo’ è velleitario. Leggevo per es. come, seppur innegabile la presenza di diverse e distinte etnie, l’essenza dell’Iraq non sia assolutamente una semplice sommatoria di queste stesse.
    Chi è andato là a giocare al risiko si è portato dietro proprio questi due concetti da quattro soldi, ha spianato insieme al regime pezzi importanti della società, pensando in un secondo momento di ricostruirla a piacimento.

    Quindi se parlare di resistenza può essere fuori luogo e del tutto questionabile anche dire che questi non rappresentano nessuno. E non capirlo significa condannarsi a subire altre sconfitte.

  29. il fatto che siano italiano non li rende necessariamante legati a me.. mi dispiace cmq ..

  30. Antonio. Più che condivisibile quello che dici. Ciononostante continuo a pensare che al momento “tutti fuori dall’Iraq subito” sarebbe la soluzione peggiore.

  31. Colonialisti? Scusate ma credo non solo io, ma la stragrande maggioranza degli iracheni (secondo quanto scrivono i vari inviati dei giornali italiani) considerano i soldati stranieri come liberatori. Una guerra di liberazione, non di occupazione. E’ un tantino diverso…
    p.s. Ma questo Giuseppe Genna si impegna a scrivere in quella maniera o gli viene naturale? E capace che se ne priscia (ops, termine dialettale: ne va orgoglioso) pure…

  32. Pierluigi Sullo su carta.org:

    Non basta dire: prima o poi doveva toccare anche a noi, ossia ai nostri connazionali in divisa che partecipano all’occupazione militare di un paese, l’Iraq. Non basta nemmeno dire: adesso i balletti e i sottili distinguo trovano la loro sanzione, da parte della realtà nella sua forma più dura, più terribile. Quei militari erano stati inviati laggiù grazie a una menzogna, che il parlamento a larghissima maggioranza sancito con un voto, e che il virtuoso presidente della camera, Casini, ha sottoscritto: che la spedizione militare era necessaria per accompagnare e proteggere i convogli umanitari.
    La verità è quella che invece il kamikaze che, facendo saltare se stesso, ha ucciso anche almeno quattordici tra carabinieri militari, ha a modo suo fatto sapere: quei soldati erano e restano truppe d’occupazione, per quanto si vogliano più accorte e umane, nel loro comportamento, delle truppe statunitensi che ormai fanno quotidianamente da bersaglio per il tiro di missili, mine e spari, e che ogni giorno lasciano sul terreno almeno un caduto. Quale idiota poteva pensare che i “nostri” ne fossero immuni? Chi ha la responsabilità di quelle vite perdute, del dolore dei loro familiari e dei loro amici? Berlusconi, uno che crede di vendere spazi pubblicitari, a Bush, non esseri umani, e tutti quelli che allora votarono a favore e che oggi stanno strappandosi i capelli.
    Non solo in primavera, alla vigilia e durante la prima parte della guerra [essendo questa con tutta evidenza la seconda, e la più terribile per tutti, iracheni e occupanti], ma ancora oggi, in questi giorni, al Forum europeo parigino, i pacifisti avvertono: non è con le armi che si riporterà la pace laggiù, anche ammesso che questa sia l’intenzione degli Stati uniti e dei governi che hanno scelto di fargli da truppa di complemento: sono infatti moltissimi i dibattiti e le assemblee del Forum che trattano della “guerra permanente” e delle sue conseguenze catastrofiche. Ci eravamo distratti? Avevamo pensato che la guerra [la guerra: parola cui non si deve mai rischiare di abituarsi] fosse un problema tra altri? Che magari fosse prioritario discutere della Costituzione europea, ad esempio? Non credo. Ma, nel caso, si tratterà di riconnettere i fili che, per alcuni mesi, erano parsi evidentemente intrecciati. Con uno scopo in più, da oggi: riportare a casa, per salvargli la vita, i militari italiani che sono illegittimamente in Iraq. Subito.
    Sabato prossimo, a Parigi, ci sarà l’equivalente della manifestazione che, un anno fa, concluse il Fse di Firenze: un milione di persone, allora, contro la guerra che tutti sapevano sarebbe scoppiata entro qualche mese. Bisogna che la manifestazione di chiusura del Fse sia tanto imponente, da affermare che l’Europa è, prima di tutto, un continente per la pace.
    Post scriptum. Chi ha una bandiera della pace la ritiri fuori dal cassetto e la riesponga al balcone: oggi è ancora più necessaria di sei mesi fa.

  33. troppi 82 post da leggere, scusate. Poi, per carità, qui per fortuna siamo in democrazia e ognuno è libero di dire la sua. Però secondo me oggi era meglio tacere. Piuttosto che dire cose così, ecco. Che oggi per me non aveva tanto senso sentire le due campane. Perché oggi la campana era una sola. Poi domani si parla. Notte.

  34. Invece,se posso dire, la discussione è interessante – sebbene infestata da qualche tipica macchietta da forum cui prudono le dita e ha voglia di lanciare anatemi. Mi piacerebbe molto, ad esempio, che coloro come Luca Sofri che avversano il senso, oltre che il tono, del testo di Buy, si sforzassero di esprimere un parere più articolato. Saluti.

  35. Ho le palle piene della retorica dei politici da 4 soldi, ben venga WM, mi fa l’effetto di una ventata d’aria fresca ed elimina ‘sta puzza di pietismo che ha investaito l’Italia oggi. I morti si piangono in silenzio, il dolore ha una sua dimensione privata, ben vengano le considerazioni nuove e le voci fuori dal coro. Ora c’è bisogno di capire.

  36. Ho saltato Luca perché scrive proprio male e qualche altro imbecillotto che minaccia di martellare Bui e qualche imbecilletta pseudorussa che vuole sputare sui libri di Genna, gli altri me li sono letti tutti. Beh, alla fine ho pensato la stessa cosa che pensai l’11 settembre: che palle stasera modificheranno il palinsesto televisivo. ‘Notte.

  37. personalmente condivido quanto scritto da wm1, ma credo che la questione fondamentale sia una sola: dare per scontato che si debba provare tutti un profondo cordoglio, dettato dal senso della patria e dalla conseguente ammirazione per chi la difende…
    piaccia o no, c’è chi questi sentimenti non li prova, semplicemente perchè non crede che essere nato in un dato stato lo debba far sentire parte di qualcosa di ‘sacrosanto’ come una nazione; o, più semplicemente, perchè ognuno (chi più chi meno) soccombe alla vita che si sceglie e magari a me chi sceglie di fare il soldato mi sta un po’ sul cazzo, non gioisco per la sua morte ma non mi tocca neanche particolarmente, come non mi toccano tutte le altre che sento e che leggo quotidianamente, tranne alcune come l’operaio albanese di genova e mica perchè sono sensibile, perchè alcune cose attraversano fortuitamente la coltre che c’ho intorno al cervello, ma per caso, perchè sono un poveretto, come voi.

  38. Dopo quasi sei mesi sarebbe semplicemente ora che gli Usa decidessero che cosa fare dell’Iraq: una nazione libera o un territorio occupato? Lì per ora c’è solo gente disperata e poco istruita, che semplicemente non ragiona come noi. Con la retorica di Carlo Azeglio Ciampi (o quella di Bush) non si combina niente, questo è il fatto. Servono idee politiche, serve gente che ne sappia di politica internazionale. Non soldati lasciati da soli in una terra insicura con direttive ridicole (insegnare ai poliziotti del luogo come mantenere l’ordine pubblico. Tzè.)

  39. Comunque, visto che non lo fa nessun altro, volevo dire a Buy che seppure la sostanza del suo ragionamento abbia un senso – sia nell’esposizione più brutale, che in quella più argomentata – un po’ mi dispiace che uno scrittore, un artista come lui non provi un senso di pena e di sgomento per quelle morti, quella povera gente in divisa che lui sembra vedere solo come *gente che ha fatto una scelta*. Come fa a non vedere l’ineluttabilità crudele del destino sociale di quelle povere care persone? Un pensiero affettuoso a quelle disgraziate famiglia. E adesso diamoci tutti da fare per sfilare di mano il volante del carrozzone bellico a chi crede che la guerra preventiva serva a combattere il terrorismo, quando invece è evidente che ne approfondisce e ne radicalizza i motivi. Saluti.

  40. Scusate tanto se insisto, ma mi fa un po’ impressione questo senso di beffardo distacco. Anche in quel commento poco sopra, mi sembra di vedere soprattutto una specie di solipsismo adolescenziale, questo sentirsi parte di nulla e al di fuori da tutto. Ritengo che una forma democratica e civile e pacifica e nobile di patriottismo sia intanto quella di sentire un profondo legame con i propri simili che abitando il medesimo territorio, hanno tutti una storia comune, bella e brutta che sia. Averne consapevolezza è cosa da esseri umani adulti, fregarsene è da ragazzini viziati. Nuovamente.

  41. complimenti.
    oggi, mesi dopo l’inizio (ma parlare di inizio è fuori luogo) di questa ennesima guerra, anche gli italiani hanno capito che in guerra si muore.
    che non muoiono solo i cattivi, non muoiono solo i civili (per sbaglio, eh), ma muoiono anche i soldati.
    che orrore, che disgrazia.
    il residuo di pietà umana che potrei avere per chi ci ha rimesso la vita, è spazzato via non tanto dal lucido ricordo di tutte le memorabili imprese di cui i carabinieri italiani si sono resi protagonisti negli ultimi anni, quanto dal manifestarsi di tanta nefanda ipocrisia.
    indignatevi pure, signore e signori. e sia beato chi non viene sopraffatto dal vomito di fronte alla vostra putrida e parziale indignazione.
    chissà quanto vi indignaste quando gli stessi personaggi che adesso sono in missione “umanitaria” in iraq, macellavano manifestanti per le strade di genova. o quando trafficavano armi e rifiuti tossici in somalia. o quando, tra uno stupro e l’altro, fecero uccidere ilaria alpi che se ne era accorta.
    mah…

    cartellino giallo al compagno wuming che non frequenta indymedia perche non è più abbastanza elite per i suoi gusti di intellettuale.

    cartellino rosso alla tracotanza e alla supponenza di luca sofri. d’altronde, cos’altro aspettarsi da gente che tenta la scalata alla celebrità usando come trampolino una comunità, come quella dei weblog, costruita sul qualunquismo più vuoto e becero.
    meglio teste di cazzo che teste vuote, amico.

  42. La cosa davvero grave e triste è che tutte le persone che hanno attaccato WM1 oggi, quando l’escalation sarà una cosa compiuta e di nostri ragazzi ne saranno morti cento e l’opinione pubblica si sarà un po’ anestetizzata, in cuor loro si renderanno conto che Bui aveva ragione… ma non lo ammetteranno mai, faranno finta di niente.

  43. Ma certo, il problema, il vero ostacolo alla pace nel mondo sono i carabinieri. Dai, caro Venacut, facciamogli fare bella figura a questo movimento, non inchiodiamolo aigli stereotipi di chi lo dipinge come un’universuccio di ragazzetti che giocano alla rivoluzione! Pensiamo anche “da grandi”, con tutto il dolore e tutta l’autoironia che questo comporta.

  44. Non sono assolutamente d’accordo con la lettura del testo di WM1 che dà “Buenaventura Durruti” (tra l’altro, uno che non ci pensava due volte ad ammazzare la gente, e che sapeva che il nemico aveva fatto la sua scelta). Bui è l’unico che, in questo thread demenziale, si è preoccupato della sorte dei militari che muoiono di cancro per via dell’uranio impoverito, ha dato una cifra, ha citato due inchieste e fornito un link. Molto piu’ di quanto abbia fatto chiunque altro qui sopra.

  45. Immagino, esimio Buenaventura, che l’username della tua mail, “mr38c”, stia per “Mister 38cm”. Ti faccio dunque i miei complimenti per gli attributi fisici. Purtroppo non posso fare altrettanto per quelli mentali. Le tue beate illusioni di essere “grande” e “maturo” e probabilmente “massiccio” si scontrano con una realtà fatta di concetti terra-terra ereditati dai tuoi superiori in divisa e non. Hai sbagliato nick, te ne si addice maggiormente uno da servo. Prova con “Blair” oppure “Aznar”.

  46. Sole poche cose nel merito. 1. La guerra è sbagliata per mille motivi: a partire da Bush, proseguendo per Berlusconi, la colonizzazione economica, il controllo del territorio, il petrolio, l’ipocrisia giustificativa, l’idea di guerra preventiva, il rischio di guerre di religione e di civiltà, gli iracheni morti sotto i bombardamenti, le loro sofferenze, e ancora e ancora. Ma chi può dire di non essere contento che Saddam sia caduto? Le centinaia di migliaia di morti della sua oppressione non contano? E la paura quotidiana di gente sotto il tallone di ferro della dittatura, neanche? 2. Gli attentati oltre che agli italiani “cattivi” sono stati fatti all’ONU ed alla Croce Rossa: anche loro truppe di occupazione? O forse questo non vi fa pensare che mente ci sia dietro i mandanti e se questo convenga alla gente irachena? Meglio il ritorno degli oppressori, veri questi? 3. http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/esteri/vittme/vittme.html Nessuna deformazione letteraria. Guardateli in faccia, questa non è né subumanità, né Full Metal Jacket, è gente normale, è gente semplice, non oppressori. Gente per le quali ci si preoccupa dell’uranio impoverito e poi li si saluta, morti, con un irridente “bye, bye”. Come non vi si deve prendere per cretini viziati? Affermazioni come queste, per di più con questo tono, misto tra lo snob letterario, il delirante e il gratuitamente offensivo sono fuori della realtà. Usate meglio la vostra cultura, smettetela di esaltarvi disegnando scenari autoreferenziali se volete fare qualcosa di realmente utile. Perché sapete cosa succede alla gente che si autocelebra con le parole? Che finisce, prima o poi, a fare il ghost writer di Berlusconi.

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