Un segaiolo impenitente (e non anonimo)

ico-ilfoglio20031014_6.gifAnche se di solito faccio volentieri a meno di leggere Il Foglio, oggi mi sono preso la briga di scaricarne una pagina in PDF, perché su questo numero si parla di blog.
L’articolo centrale è di Guia Soncini. Io non la conosco personalmente, e di lei mi sono fatto solo un’idea da quel poco che ho letto di suo e da un paio di apparizioni televisive: sono convinto che sappia scrivere bene, e anche che sia un’insopportabile snob con un’altissima opinione di sé. Sbaglierò, magari Guia è una ragazza deliziosa, ma a me non è mai sembrata un mostro di simpatia, anzi l’impressione è sempre stata quella di una un tantino stronza, ecco. Forse fa parte del suo personaggio, ed è proprio lei a volerlo. Comunque.
Il suo articolo di oggi s’intitola “Il rimuginare autistico e logorroico in cui affoga il demiurgo dei blog”. Sì, lo so, non sbadigliate, e fatevi coraggio. Leggetevelo (il link è quello dell’inserto 2 nella colonna di sinistra).
Il succo è: i blogger sono un branco di segaioli, (anche perchè secondo Guia sono tutti uomini, sottogenere umano che lei disprezza da sempre: in fondo, sul sarcasmo nei loro confronti la Nostra ci si è costruita una carriera) che scrivono dalle loro “stanzette cablate” invece di stare chiusi in bagno con una rivista hard.
E dire che io nel mio piccolo, oltre a lavorare, a non essere più single da tempo e ad avere un blog, trovo ancora il tempo per farmi anche una sega con una certa soddisfazione, ogni tanto. Evidentemente il lupo perde il pelo (accidenti, se lo perde), ma non.


Ora non so voi, ma se leggo ancora un giornalista che afferma di “superare il disagio che ti provoca la sensazione di stare spiando nei diari privati di un altro, e di andare a leggerti le loro opinioni gratuite” per poi scriverci su un pezzo commissionato da un giornale e per cui viene retribuito, mi assale una certa nausea.
Guia ha fatto i suoi compiti piuttosto benino, e qualche blog evidentemente se l’è spulciato. Distingue fra i blogger che “ti racccontano cos’hanno mangiato la sera prima” e quelli che invece fanno “una rassegna stampa personalizzata”. Ma – continua la giovane maîtresse à penser“anche dentro ai più lucidi di loro dorme un blogger”, che non resiste a scrivere “chi abbia diritto di dire questo e scrivere quest’altro, e scusa tu non hai capito, e ora ti spiego come dovrebbero fare quel giornale, e non si capisce perché un giornale non lo facciano, ma uno vero, di carta”. Ragazzi, che noia. Ci mancava anche la Soncini, a dire che i blogger sono un branco di giornalisti mancati e frustrati. Ma c’è davvero qualcuno ancora convinto che i giornali ‘veri’ siano solo quelli di carta? Evidentemente Guia non legge Salon o Slate, o più probabilmente se ne ‘dimentica’, in questo caso. E poi: siamo proprio sicuri sicuri che tutti i blogger vorrebbero fare i giornalisti o gli scrittori, se potessero?
Lei si premura di aggiungere che però anche dietro le quinte delle redazioni ‘autentiche’ ne succedono di cotte e di crude, ma che “almeno quelli si firmano. Si espongono”. Beh, non posso certo parlare per tutti i blogger ma, cara Guia, qui ce n’è uno che guarda caso si firma da sempre, nome e cognome (e che è pure frocio e lo dice con tranquillità). E non sono nemmeno l’unica mosca bianca non anonima della blogosfera, mi pare.
Ma arriviamo al colpo di grazia che Guia ci assesta, a fine pezzo: facendo l’esempio del professore frustrato dell’ultimo film di Virzì, Caterina va in città, che si vede rifiutare da tutti la pubblicazione del suo romanzo nel cassetto, la Soncini conclude: “che il suo romanzo faccia schifo, è un dubbio che mai lo sfiora. […] Non gli resta che aprirsi un blog. Lì capiranno il suo dolore: anche loro sono dei Balzac fin troppo compresi, che l’editoria cela al pubblico per pura invidia.” Ouch. Che stoccata.
Guia, rassegnati: questa è l’età della ‘mass amateurization‘ (teorizzata da Tom Coates, noto blogger di Plasticbag.org), e Balzac qui non c’entra più mica poi tanto. Totti vende sicuramente molti più libri di Cotroneo, e Melissa P. è più famosa della Soncini. Deal with it, darling.

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25 Commenti

  1. Mi pare che Guia dimentichi un paio di insignificanti dettagli:
    1 – Molti giornalisti sono anche blogger. E la maggior parte dei blogger vuole essere tutto, fuorché un giornalista.
    2 – I suoi interventi sul Foglio costituiscono, ne più ne meno, una sorta di diario personale su carta. Insomma, anche lei è una blogger. Qualcuno la avverta, per favore.

  2. (stupensa la battuta “e sono pure frocio”, e guarda che detto da un neoreazionario imperialista come me…). Per quanto mi riguarda non sono un bloggatore maniaco, ma c’ho un blog e sono anche un giornalista. e se ho deciso di aprire un blog è proprio perché non ho difficoltà a scrivere su un giornale e mi pagano per farlo, ma anche perché frequento i giornalisti e so come stanno le cose, per questo ho un blog ASSOLUTAMENTE ANONIMO. Direi che come in tante altre cose Guia non ha capito un cazzo. Ad esempio non potrei scrivere il nome del tipo di cui parla sempre la Soncini, il bastardo, nome che conosco come tanti altri colleghi giornalisti, non potrei dire neanche che so dove passa le vacanze e dove la Soncini lo segue. Non lo posso dire su un giornale perché sono dicerie di corridoio, e non lo dico neanche sul blog perché la Soncini non interessa al mio blog, anche se i blog interessano alla Soncini.

  3. Non solo dice stronzate ma dice pure le stesse stronzate che dicevano altri come Scarpa etc.
    D’altronde il Foglio è un copiaincolla degli altri giornali.

  4. —I blogger sono un branco di segaioli, (anche perchè secondo Guia sono tutti uomini..—- Ma dove vive questa? Io trovo un casino di donne nei Blog e mi diverto proprio perchè ci sono. Mi sa che Guia è andata, di nuovo, nelle chat e ha fatto un pò di confusione. Portate pazienza, prima o poi se ne accorgerà anche lei che le cose cambiano senza chiederti il permesso.

  5. I blogger segaioli sono noiosi. Ma i giornalisti che se la prendono con i blogger segaioli sono più noiosi. E i blogger che se la prendono con i giornalisti che se la sono persa con i blogger segaioli sono noiosissimi. Poi i blogger giornalisti che commentano tutto questo sono una palla sensazionale. Ecco come stiamo ridotti. L.

  6. E’ un peccato, perché io la Soncini la leggo – e la stimo – proprio per come racconta i cazzi suoi. Per come blogga insomma. Immagino che lei si ritenga una non-segaiola perché viene pagata. Beata lei.

  7. sì, c’è anche un nome per quella categoriaprofessionale lì. Comunque è un mestiere come un altro.

  8. Cosa sono i blogger?

    Segaioli postmoderni e scrittori frustrati. Questo sostiene una giornalista de Il Foglio dalla faccia antipatica (non me ne voglia: come

  9. Ma sciete così suscettibili voi bloggers? Suvvia, non vi incazzate e continuate a farmi le seghe in bagno sfogliando playboy…

  10. Mantellini lo disse anni luce fa . ‘Sta storia che quando si parla di blog nei giornali se ne parla sempre male, mi induce a credere che un po’ si cagano sotto.

  11. ma che c’è di male nell’esser segaioli devo ancora capirlo. Noiosi? A volte anche Sofri è noioso, e allora? C’è sempre un problema di fondo: se non si scende nel dettaglio e non si fanno nomi e Url allora è puro vaniloquio. Come se dicessi che i libri fanno schifo. Per almeno un 80% è vero, ma c’è un 20% che merita. Ed è un ottimo motivo per continuare a scrivere o leggere libri. I giornalisti che parlano di blog in termini negativi dimostrano che la laurea non è una discriminante per professionismo di qualità.

  12. —Ma sciete così suscettibili voi bloggers? Suvvia, non vi incazzate e continuate a farmi le seghe in bagno sfogliando playboy…
    — FARMI? — porcellino…..

  13. i blog possono essere masturbazioni intellettuali ma fanno diventare ciechi. sono molto vecchio, ho letto molti giornali.ho ammirato alcuni giornalisti ma nella palude di merda giornalistica di oggi [TV compresa] pochi hanno fuori la testa.
    continuerò a leggere i blog perchè alcuni contengono aria fresca e pulita. è una buona compagnia. grazie

  14. Premesso che le seghe mentali fanno venire l’acne mentale e vi sfido a pensare limpido con il cervello colmo di foruncoli. Assoldato che Guia è una blogger inside, se sono davvero molti i blogger che vorrebbero fare i giornalisti, io non sono uno di loro. Già, io vorrei essere pagato per fare il blogger. Proprio come Guia Soncini.

  15. E intanto la Guia avrà ottenuto quello che in realtà sperava, e cioè comparire su un po’ di blog, che sarà pure vero che il blog è la mania del momento, ma essere nominati sui blog sta diventando una specie di status. Io me la ricordo la Soncini su Videomisic con Mixo. Altri tempi, non c’era ancora Il Foglio, e Mixo la pigliava ben bene per il culo…

  16. Minchia quella guia la viddi in una edicola a canicattì mentre si accattava na rivista porto. Poi partiva a razzo sopra al cammello che sta a sinistra della foto. Baciamo le mani

  17. Bravissimo, anche io ho notato la cosa ed ho scritto un pezzo in merito sul mio blog. Questa Soncini ha una fifa tremenda che qualcuno possa risultare più intelligente di lei.

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