Simona Izzo, riprenditelo!

Antonello VendittiSu TV Sette di questa settimana e sul Corriere della Sera di oggi Mario Luzzatto Fegiz recensisce (con entusiasmo che sarebbe inconcepibile, se non si trattasse di Mario Luzzatto Fegiz) il nuovo album di Antonello Venditti.
E, trattandosi di Mario Luzzatto Fegiz, uno non può neanche stare lì a far finta di stupirsi del fatto che, come d’abitudine, abbia sbagliato una data, un luogo, un titolo di una canzone, il nome di un album. Nel caso in questione, Fegiz sostiene che “L’Ottimista”, brano del 1984 dedicato a Craxi, fosse incluso all’interno di “In questo mondo di ladri”, uscito quattro anni dopo.
Ma non è questo il punto.
Il rischio orchite si fa invece concreto quando er cantautore de sta Roma bbella filosofeggia superando Alberoni a destra senza nemmeno mettere la freccia: «È meglio una vita imperfetta che una morte perfetta. Ergo: ciascuno di noi ama la vita con tutto quello che comporta. La vita è calore, movimento, il fischio del treno, l’odore del mughetto, voglia di abbracciare Giuseppe e Maria di Gesù sulla Croce. E l’esperienza insegna che, quando sembra di aver toccato il fondo, in realtà è già cominciata la risalita».
Invece no. Ebbasta con le discese ardite e le risalite. Discese ardite, punto. Così uno impara a tradurre “Bitter Fruit” con “Prendilo tu questo frutto amaro” e a scrivere versi come “È una questione politica / ‘na grande presa per culo / in questa nuova Repubblica / non mi somiglia nessuno, no oh yeah”.
Ci sono momenti, quando Venditti canta, in cui io la vita la odio: abbatterei i mughetti odorosi a colpi di rutti e arrivo a pensare, smadonnando, che un pò Gesù la croce se la merita, perché va bene “uomo, lavorerai col sudore” e “donna, partorirai con dolore” ma l’Antonello ce lo poteva pure risparmiare.

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3 Commenti

  1. C’è solo una persona che sopporto meno di Luzzato Fegiz: Venditti. Ah naturalmente sto parlando di musica, quindi il berlusca non può rientrare in questa classifica finchè non farà un disco. . . Ops…

  2. avevo già sentito più volte alla radio la superretorica “che fantastica cosa è la vita” (bleargh!) e mi aveva sconvolto lo stomaco, poi domenica ho sentito alla radio uno special entusiasta sull’album e mi sono preparata moralmente a sentire altre due canzoni… quella con de gregori, bleargh (sigh! a me d.g. piaceva…) e quella sul nano pateticaaaa! che figura, mi aspettavo satira graffiante invece poca cosa! simona, riprenditelo davvero!!

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