L’apparenza inganna

Leo GullottaNel mondo dello spettacolo, una volta che ti sei sputtanato (e a meno che ad un qualsiasi intellettuale di sinistra non venga in mente che potrebbe essere originale sdoganarti) resti sputtanato.
Personalmente credo che esitano ruoli, personaggi, spettacoli, film che, nei limiti della ragionevolezza, ad un attore non possono essere perdonati.
La Signora Leonida del Bagalino sarebbe uno di questi. Dico “sarebbe” perché sotto c’è Leo Gullotta, e a Gullotta (che è tra i migliori attori italiani, e come uomo è persino meglio) riesco a perdonare anche la Signora Leonida.
Poco fa, dopo aver scritto accidentalmente di mafia, il caso ha voluto che visitassi il suo sito. E mi sono ricordato di un pezzo scritto qualche anno fa da Riccardo Orioles. Non posso fare a meno di citarlo. Vorrei che capiste perché ad un uomo così si possono perdonare anche poche (ma evidenti) cadute di stile come Pingitore e il Bagaglino.

Ho sentito parlare, a proposito di Gay Pride, di Leo Gullotta; credo che abbia fatto una dichiarazione per rivendicare la propria omosessualità, o qualcosa del genere. Non credo che Gullotta si ricordi ancora di quando, una buona dozzina d’anni fa, accettò di fare il “presentatore” di una manifestazione in ricordo di Giuseppe Fava. Erano anni durissimi, in cui non era facile – in Sicilia, ma anche altrove – trovare qualcuno che accettasse di esporsi pubblicamente parlando, sia pure in termini di satira, contro i Cavalieri mafiosi. Gullotta fu il terzo o il quarto attore che interpellammo, e l’unico che accettò. Non so che cosa faccia adesso né quali siano le sue fortune ora; ma allora si comportò da uomo in un momento in cui i vigliacchi erano molti, e gli uomini veri pochi: e non ha bisogno di rivendicare orgoglio da nessuno.
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5 Commenti

  1. Scrivi: “Personalmente credo che esitano ruoli, personaggi, spettacoli, film che, nei limiti della ragionevolezza, ad un attore non possono essere perdonati.
    La Signora Leonida del Bagalino sarebbe uno di questi”.

    Cosa significa “nei limiti della ragionevolezza”?
    Darei un limite a quel limite. E se non riuscissimo a trovarlo, allora viva il coraggio di Leonilde.
    Altrimenti avremmo paura di ammettere che il coraggio è spesso incoscienza pubblicitaria.
    Con rispetto.
    Ma soltanto dopo.

  2. anche a me capita spesso di ritrovarmi ad ascoltare leo gullotta per qualche strano motivo…e ad ammattere che tanto scemo non dev”essere. Ma poi, ma poi mi viene subito in mente quando fece outing (nonostante la sua omosessualità fosse ben nota) in occasione del lancio di un film a tematica, appunto, omosessuale. E queste sono cose che difficilmente si perdonano.

  3. Fatico a perdonare la Sig.ra Leonida a chiunque. Ma concordo nel dire che Gullotta difficilmente l’ho sentito parlare a sproposito. La storia del lancio pubblicitario però non la sapevo…

  4. Sai Pat, una cosa è “la ben nota omosessualità”, un’altra è la scelta di renderla esplicitamente pubblica. Una scelta coraggiosa, quella di giocarsi la propria faccia, che, a vedere anche l’episodio raccontato, a Gullotta non manca. Leonida è imperdonabile, ma dietro si nasconde una bella persona.

  5. Ad un attore e ad un uomo del calibro di Leo Gullotta si può davvero perdonare qualsiasi cosa. L’omosessualità è un affare personale, non dovrebbe essere nemmeno argomento di conversazione, sono affari suoi, dei suoi sentimenti, delle sue scelte e basta.
    E poi sono stufa di vedere le persone qualificate in base al proprio colore o alle proprie scelte sessuali. Esistono le “persone”, punto!
    La signora Leonida è un gioco e un gioco ogni tanto, in mezzo a mille ruoli seri, artisticamente ineccepibili, può certamente trovare un posticino.
    Personalmente ritengo che Gullotta sia un vero signore, una bella persona umanamente parlando e un grande artista.
    Tutto il resto è chiacchiere inutili e noia.

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