E’ domenica. Io sto a Napoli. Quindi parlo di ragù.
A dire il vero il percorso domenica-Napoli-ragù ultimamente è poco frequentato da queste parti. Ma andatelo a spiegare a quelli della Star SpA che non contenti di aver fatto assaggiare l’amatriciana ai romani (con sommo fastidio del popolo di Amatrice) sono venuti a Napoli a farci assaggiare il loro ragù pronto (come se a qualcuno venisse in mente di esportare la democrazia chennesò… in Iraq!). Panoramica dall’alto del Castel dell’Ovo e parodia (involontaria e mal riuscita) di “Sabato domenica e lunedi”.
Non mi pare di aver sentito nella prova romana il minimo cenno di un “ammazzateò” oppure “machestaddì”. Invece nella tappa partenopea si sono sprecati in “ma famm o’ piacere” e “overamente” recitati tra l’altro da attori naturalizzati, non più a sud di Cologno Monzese! Mi stupisco che sull’etichetta non abbiano scritto O’rraù (evidentemente gli si impicciava il target) oppure da consumarsi obbligatoriamente la domenica altrimenti, come per le sigarette, Nuoce gravemente alla tradizione popolare
Visto che citano (o inciampano in) De Filippo mi domando: avranno fatto pappuliare il sugo sul fuoco tutta la notte? E le tracchiulelle ce le avranno messe? Ho il dubbio viscerale che si siano accontentati di spargere un po’ di folklore (e sangue) quanto basta…
Ad onor del vero il sugo pubblicizzato dai colognomonzesi-napoletani è quello “Pomodoro e Basilico”.
Il Ragù penso, e temo, avrà la sua puntale puntata pubblicitaria, immagino, per la par-condicio, condita di “sorbole” e altre amenità pseudo-bolognesi.
Tu hai ragione, mi ero accorto, con fastidio, di quello che dici te, ma la vera domanda è: quanto ci vuole a farselo da soli e in casa un bel sugo all’amatriciana, al ragù e, soprattutto, al “pomodoro e basilico”?
Fino al pesto Star ci posso anche arrivare, anche se quello Star, per la cronaca, fa pena, ma il “sughetto con il basilico” bisogna comprarlo al supermercato?
Deriva culinaria.
Rinnovo il commento inserito ieri.
“Non c’è proprio nessuno in giro.”
Il Tribunale supremo della Nigeria ha ratificato la condanna a morte per la pidazione di AMINA; ha solamente posticipato l’esecuzione di due mesi per permetterle di allattare il suo bambino. Trascorso questo termine la sotterreranno fino al collo e l’ammazzeranno a sassate, a meno che una valanga di dissensi non riesca a dissuadere le Autorità Nigerian
El tribunal de Nigeria la condano’. Solo le dan 2 meses para dar leche al niño, y despues la mataran. Parece que recoger firmas salvo’ a Safiya, hazlo tu tambien, no cuesta y puede servir. Chao Claudia.
Amnesty International chiede il tuo appoggio tramite la tua firma nelle sue pagine web. Mediante una campagna di firme come questa si salvò in passato un’altra donna, Safiya, nella stessa situazione. Sembra che per AMINA abbiano ricevuto pochissime firme. Contatta subito:
http://www.amnistiaporsafiya.org/
http://www.amnistiapornigeria.org/
Quello sul ragù a Bologna lo hanno già fatto tempo fa, con tanto di sorbole, torri, eccetera.
Già fatta?
Me l’ero persa.
Devo rimediare al più presto.
C’era pure Milena Miconi nel ruolo della perfetta massaia felsinea
tralasciando la solita questione ke il vero ragù è napoletano….quello alla bolognese(buono lo stesso) ha solo la carne trita…..ma il ragù a salerno(nel caso interessase a qualkuno lo si fa pippiare…non pappuliare .cmq basta pignolerie(si vede ke è tardi e ke ho bevuto )e w le trakkiulelle e le braciole(ke qui a milano i macellai non sanno nenake ke sono!)notteeeeeeeee.
p.s. mancava ke dicessro:a pummarola ‘n’copp!
guardate, lo dico da romana e da abile cuoca. non è colpa della star. Gli italiani, cuochi sopraffini, amano provare i piatti forti della cucina nazionale senza tanto chiedersi esattamente come si faccia sul “posto”. Mi è stata offerta in Puglia una carbonara con la cipolla, cercando il guanciale per fare l’amatriciana qui a Modena m’hanno guardata come se ordinassi cuscini in salumeria, ci sono marchi di surgelati che si sono avventurati in una pastiera napoletana che al solo pensiero mi si contorcono le budella. E’ che noi siam fatti cosi’. In vacanza andiamo all’estero, mangiamo sushi (e questo e’ evidentemente un mea culpa) e non facciamo il viaggio più bello: un po’ di sana enogastronomia nel nostro fantastico paese. Cioè voglio dire… conosco persone che sono state a Las Vegas e non a Napoli….
Errore sooshee…gli italiani vanno all’estero, e pretendono di mangiare “all’italiana”, presso ristoranti italiani condotti da Turchi e Albanesi, che li salassano allegramente con il prezzo…
XaB!