Leggo su 1972 che un giornalista di Studio Aperto interagisce con bloggers stranieri sulla questione iraniana.
1972 dice che qualcuno potrà pensare “che quelli di Mediaset sono ridotti male”, (nello specifico Mimmo Lombezzi l’autore della mail al blogger iraniano).
No, secondo me i giornalisti Mediaset non sono ridotti male. Anzi. Quelli di Studio Aperto hanno già utilizzato notizie attinte da blog e sono stati i primi a citare apertamente un blog (sì, lo hanno fatto in un secondo tempo, ma avrebbero di certo potuto anche ignorare completamente l’appunto di Gianluca).
Concordo con 1972, un esempio interessante di interazione redazioni/blog, che andrebbe analizzato, invece di continuare a sputare sentenze contro i blog. O misurare il loro valore semplicemente dalla presenza o no di nome e cognome.
Che i giornalisti abbiano un blog non sorprende più, che lo usino per interagire con i loro lettori o per dare notizie e segnalazioni o per raccogliere i propri articoli, per raccogliere i commenti dei lettori, va benissimo, ci siamo abituati, li leggiamo, ci piacciono, li attacchiamo perchè ci divertiamo (salvo poi intenerirci e perdere la voglia di continuare), non ci piacciono, li linkiamo, li contestiamo. Tutti una gran famiglia. Ma loro non usano mai noi esplicitamente, mentre noi ci abbeveriamo a loro volentieri e forniamo loro anche spunti per le discussioni.
Il caso di Studio Aperto è diverso. Si sono abbeverati a noi (noi, categoria bloggers) e hanno capito che non è una cosa infamante e denigrante citarci anche.
Finalmente.
La buona azione
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Se commento di là, commento uguale anche qui.
Condivido il tuo punto di vista, l’idea del rapporto tra i giornalisti e i bloggers va bene, internet dovrebbe essere strumento imprescindibile per un giornalista che si rispetti e non un fenomeno di cui parlare solo in occasione dello smau e di quando ci si trova il disco dei radiohead 20 giorni prima che il disco stesso venga pubblicato.
Però attenzione: mi piacciono anche i giornalisti che vivono a contatto con la realtà, quella fuori dalla rete, e non la leggono sul sito dell’Ansa.
Un buon giornalista su internet dovrebbe venire alla ricerca delle idee e dei pensieri e delle persone che quei pensieri e quelle idee le animano, vale a dire con l’unica parte veramente “viva” e “reale” di internet, insomma dovrebbe fare qui, nel mondo html, quello che fa fuori da qui.
Sono Mimmo Lombezzi , quello “messo male”,secondo alcuni,perchè ridotto a scrivere ai blogger Iraniani.
Due precisazionì :
1)per i TG di Mediaset ho filmato sino a dicembre sette conflitti.Se ora devo seguire la crisi in Iran “embedded” davanti a un computer non è certo per mia scelta.Dipendesse da me sarei già partito
per Teheran due settimane fa.
2)l’idea (ottima) di scrivere agli studenti Iraniani e di dare spazio alle loro e-mail sul sito di “Studio Aperto”,non è mia ma del direttore Mario GIordano.
Io ho semplicemente scelto alcuni post particolarmente efficaci e ben scritti.
L’incursione dei miliziani nei dormitori dell’università ad esempio,ricorda
in tutto e per tutto il pestaggio della Diaz.
La BBC,lodevolmente,ha dato spazio ai blogger i Iraniani sin dall’inizio della crisi
riconoscendo subito quello che i ns giornali hanno capito solo ieri ( con un articolo del Corsera
e cioè la specificità elettronica della rivoluzione di Teheran.
cordiali saluti
mimmo lombezzi
Mi sembra bello ricordarvi di visitare il mio sito: http://www.maz21.altervista.org