So che con questo darò un dispiacere a tutti i loro fan (per quanto non sappia quanti sono, né se stiano bene: a occhio e croce si direbbe di no), ma non posso più tacere. Selvaggia mi perdonerà (del resto, sostiene che anche Enrico Brignano è bravo: nessuno è perfetto), ma sono anni che non riesco a spiegarmi il motivo per cui a qualcuno sta tanto a cuore imporci i due ceffi ritratti nella foto a lato, Lillo e Greg.
Insomma, uno capisce che un programma da te ideato e condotto possa essere un flop. Sfiga. Che possa esserlo anche il secondo. Doppia sfiga. Che lo siano però il terzo, il quarto, il quinto, e qualcuno persista nell’insano proposito di mandarti in onda, dà da pensare. I due partiranno infatti tra non molto con il nuovo programma “Braccia Rubate all’Agricoltura”, titolo ignobilmente mutuato da una delle più celebri rubriche di “Cuore“. Per il prossimo insuccesso annunciato, consiglio lo sputtanamento di “Niente resterà impunito” o di “Botteghe Oscure”.
Quello di cui alla fine mi convinco è che ci dovrà pur essere un colpevole: un funzionario, un programmista regista, un autore, un capostruttura, un mentecatto qualsiasi capace di scompisciarsi immotivatamente dalle risate quando Greg intraprendeva con scarsi risultati la carriera di disegnatore di fumetti, poi quella della musica con il gruppo “Latte e i suoi derivati” e, infine, quella del comico.
Chi c’è, in fin dei conti, dietro Lillo e Greg? Ma, soprattutto, perché non hanno mai nessuno davanti?
Braccia (davvero) rubate all’agricoltura
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