La prossima se la gioca con l’Architetto di Matrix

Ebbene si: per la prima volta Luca Sofri si è fatto scippare da Marcello Berengo Gardin la segnalazione di una nuova recensione di Paolo Zaccagnini (critico musicale del Messaggero) dedicata al concerto dei Deep Purple. Anche io, come del resto chi per primo l’ha segnalata, non ho parole. Metto in conto una standing ovation da spendere il giorno in cui lo premieranno con la “Targa Enzo Maiorca” per il giornalismo: 960 caratteri e 169 parole in apnea, da punto a punto. Cum laude, perché non è affatto facile proclamare qualcosa, rimanere senza fiato e, al contempo, fare in modo che ciò che si sta dicendo non abbia, neanche per errore, un senso compiuto.

Paolo Zaccagnini“Da Highway star , il brano iniziale, in poi è stata una cavalvata sempre più possente e trascinante tra passato, molto, e presente, con Morse, ex Kansas e Dixie Dregs, e Ayrey – già nei Coliseum II e nei Whitesnake, a un certo punto ha mandato in delirio il pubblico eseguendo la Marcia Turca di Mozart, Arrivederci Roma di Rascel e il tema musicale, di John Williams, di Guerre stellari – assoluti, strepitosi protagonisti, da soli e in coppia, e Gillan, Glover e Paice – hanno contribuito, non dimentichiamolo mai, alla nascita di un genere musicale, l’ hard rock , che ancora oggi, nelle varie sottospecie e scuole, ha afacionados d’ogni età, proprio come il pubblico di ieri sera – a fare da ottimi comprimari visto che Gillan, di bianco vestito, capelli corti brizzolati, piedi nudi e voce dispiegata al massimo, dà ancora i brividi mentre Glover, grande il suo accenno a Bourée dei Jethro Tull nel finale, e Paice sono sezione ritmica che ha fatto e fa scuola.”
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7 Commenti

  1. Si candida anche al premio “capitolo 18 dell’Ulisse”. PS: mi ricorda tanto un programmino RPN che avevo fatto 20 anni fa per l’HP41

  2. di Zaccagnini avevo una registrazione, presa alla radio da un mio amico, della diretta di un concerto dei DP ai tempi di Perfect Strangers…iniziava sottotono, presentando il gruppo, i pezzi… e poco alla volta, in un crescendo incontenibile giungeva, alla conclusione del concerto, a frasi tipo “questo è il vero rock, e chi non capisce la smetta di comrarsi le giacchette e andare dal barbiere” :)

  3. il giornalismo già ha i suoi problemi (principalmente legati all’ignoranza, all’incompetenza e al lecchinismo), quello artistico-musicale poi è secondo solo a quello sportivo…(per la cronaca i deep purple hanno il cantante ormai svociato -non osa più fare “child in time” – e in fin dei conti vedere dei metallari iperenergici ridotti letteralmente a quella maniera, fa venir voglia di pooh)

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