Non gli resta che piangere

Alla fine era, ovviamente, una bufala, ma la storia era talmente intrigante che parecchi gionalisti e blogger (per una volta travolti assieme da un insolito destino) han finito per crederci o, almeno, riportare la notizia. Succede, quando ci casca persino Yahoo!. La leggenda urbana narra di Andrew Carlssin, un broker quarantaquattrenne di Wall Street tra i più accreditati, arrestato per insider trading, dal momento che, partendo con un capitale di soli 800 dollari, nel giro di sole due settimane è arrivato a gestire un portfolio di 350 milioni di dollari. L’unico modo per cavarsela che veniva prospettato a Andrew Carlssin era quello di rivelare le fonti grazie alle quali aveva potuto speculare. Ma Carlssin preferisce l’ipotesi creativa, e dichiara di avere fatto un viaggio nel tempo, duecento anni indietro rispetto al 2256, anno in cui si studierebbe il nostro presente come una delle peggiori crisi finanziarie di tutti i tempi. «”La tentazione era troppa, per potervi resistere. – avrebbe dichiarato Carlssin alle autorità – Avevo pianificato di comportarmi normalmente e vestirmi nel modo che per voi è naturale, per non dare nell’occhio… Sono stato beccato solo alla fine…”. In più, dal momento che il suo unico desiderio pareva essere quello di poter tornare alla navicella che lo avrebbe condotto a casa, in cambio della grazia avrebbe offerto di divulgare “fatti storici” dalla conoscenza dei quali si sarebbero potuti ricavare, ad esempio, i luoghi esatti in cui si trovano i nascondigli di Osama Bin Laden, e le basi per la cura dell’AIDS.
Qualche reporter ha persino girato gli Stati Uniti e contattato ambasciate per tentare di scavare nella vita di Carlssin alla ricerca di parenti, documenti di nascita, pagelle scolastiche, senza riuscire a venire a capo di anche un solo indizio che avrebbe smascherato il sedicente viaggiatore nel tempo. Un motivo c’è, ed è che Andrew Carlssin non esiste, non è mai esistito e, per quanto ne sappiamo, mai esisterà: è una delle invenzioni del Weekly World News (il giornale che, se ci fate caso, appare sempre, con titoli improbabili e storie di copertina tipo “Il bambino pipistrello”, vicino alla cassa dei drugstore nei film americani). La pubblicazione nella sezione “news” di Yahoo!, a quanto pare, ha contribuito ad avvalorare la leggenda e creare il mito. La beffa, così, è stata doppia, e ha colpito due categorie di pensiero contrapposte: quelli portati a credere ai cerchi del grano e che ora han perso il loro autostoppista del tempo; e quelli che, molto più semplicemente, facevano il tifo per il piccolo truffatore che, stregato dalla teoria della relatività (secondo cui i viaggi nel tempo sono possibili ma al momento indimostrabili a livello pratico), aveva inventato una storia grandiosa.

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3 Commenti

  1. Devo farti un’appunto, visto che tocca il mio campo :) Nè la teoria della relatività generale, ne la teoria della relatività ristretta affermano in alcun modo che “i viaggi nel tempo sono possibili ma al momento indimostrabili a livello pratico”. Chiariamo meglio: la teoria della relatività speciale unifica spazio e tempo come aspetti di una singola entità quadrimensionale nota come spazio-tempo. Alcune delle equazioni ammettono in casi speciali soluzioni che sembrerebbero portare a differenti spazio-tempo; nel 1982 è stata formulata l’ipotesi di una particolare aberrazione dello spazio-tempo (in condizioni gravitazionali eccezionali), chiamato “di Misner” che potrebbe contenere “curve temporali chiuse”. Stephen Hawking, che non è l’ultimo arrivato, ha però fatto notare che la teoria quantistica non ammette la possibilità di “anelli temporali” nel nostro spazio-tempo, una sorta di “protezione cronologica”.. coerente con uno dei teoremi fondamentali della teoria dell’informazione, che afferma che le informazioni non possono viaggiare dal futuro verso il passato, o mi sarei già messo al lavoro per un ricevitore televideo sub-etereo “misneriano” che mi dia i risultati del superenalotto con un giorno di anticipo :)

  2. conosco un amico americano che ha viaggiato nel 1863. C’è una persona in America che vende macchine del tempo piccole quanto una valigetta, costano 1 miliardo di dollale $$$

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