Leggo su Wittgenstein: “Panico, terrore, raccapriccio! Non so se sono perseguibile, ho appena comprato lo yò-yò assassino per tre euro e mezzo (sono un giornalista, devo documentarmi sui fenomeni sociali, mi sono detto dopo aver visto uscire dal negozio una frotta di ragazzini che mulinavano yò-yò di tutti i colori): è bellissimo, fa anche una lucetta. Se Wittgenstein non torna dopo il ponte del primomaggio, mandate un’ambulanza”.
Le cose sono due: o Luca Sofri è riuscito ad accaparrarsi un introvabile BeyBlade originale confondendolo con lo yo-yo killer, oppure lo invidio moltissimo, perché quello che ho a casa io la lucetta non ce l’ha.
Aggiornamento – Wittgenstein conferma: ha acquistato uno yo-yo, non ha nulla a che fare con il BeyBlade e si illumina quando urta qualcosa.
A Torino si trova a due euro. Ne stiamo facendo incetta per venderli poi al mercato nero, dopo la ventata proibizionista che già s’annuncia ad alzo zero.
Li venderemo all’uscita dalle scuole a dieci, venti euro, a bambini tossicomani in crisi d’astinenza da yo yo.
che il grande pikachu cosmico abbia pietà di noi.
amen.
ps: però sofri e il suo fantasmatico yo-yo luminoso lo invidiamo molto anche noi.
Boh, è fatto come quelli che mostri tu, tutto di gomma e con delle specie di aculei tipo riccio di ippocastano, e ha dentro un apparecchietto immerso nel liquido che si illumina quando lo yòyò urta qualcosa. Il beyblade (con la e) è tutt’altra cosa. L.
luca, t’hanno fregato sia da roma sia da torino, allora… :-P
beh, giorgia, diamo a wittgenstein ciò che è di wittgenstein e a heidegger ciò che è di heidegger: se veramente la boccia tossica e molle si illumina ad ogni sbattimento la spesa maggiorata vale assolutamente. anzi, che luca ce ne mandi uno stock che qui ne venderemmo in quantità. a lui il 5%, of course.
Ma la ventata proibizionsita che motivazioni avrebbe?
amélie – la boccia tossica che s’illumina l’ho comprata da un pakistano a via del Corso a Roma a due euri e mezzo la settimana scorsa… ;-P