Tempo fa iniziavo spesso i miei “Quarantadue” implorando di conoscere il nome del direttore della programmazione di Italia 1, colpevole di aver stuprato varie serie di successo negli Stati Uniti (sconvolgendo l’ordine delle puntate, raggruppandone alcune, censurando baci saffici, programmandole quotidianamente nei pomeriggi d’estate, e via dicendo). È passato del tempo, e ho raggiunto un equilibrio interiore. Non ho più bisogno di nomi. Sto bene.
È per questo che oggi, senza nemmeno conoscerlo, mi basta poter dare del coglione (recidivo) al traduttore in italiano dei titoli degli ultimi due film della coppia Billy Crystal–Robert De Niro.
Nel primo, conosciuto in Italia come “Terapia e Pallottole” (che in un certo qual modo ha ispirato anche la trama dei Sopranos), lo psichiatra ebreo Ben Sobol, cresciuto all’ombra del padre, si trova ad avere come paziente in piena crisi di depressione John Vitti, uno dei più importanti boss della mafia newyorkese. Nel secondo, “Un boss sotto stress“, Vitti organizza di uscire di prigione fingendosi pazzo: cantando per giorni i brani di “West Side Story” convincerà tutti, persino Sobol, a cui sarà affidato in custodia.
A titolo di consiglio, e tra parentesi: il primo è molto bello; il secondo – come quasi tutti i sequel – così così, ma non abbastanza da meritare di essere ignorato.
Bene, arriviamo al punto: in originale i due film hanno titoli simili (così, per l’assurdo vezzo di far capire che uno è il seguito dell’altro) e straordinari: “Analyze this” (letteralmente: “Analizzami questo!”, dove l’aggettivo “questo” è utilizzato nell’accezzione “‘sta fava”), e “Analyze that” (“Analizzati quello!”).
Da noi – voglio ripetere i titoli, perché capiate davvero – qualcuno ha ritenuto che “Terapia e pallottole” e “Un boss sotto stress” avessero più appeal.
È un’abitudine piuttosto comune, sebbene insensata, che richiederebbe immediate sanzioni o, per lo meno, l’esilio. Un altro film di Billy Crystal fu già oggetto della medesima barbarie: “City Slickers” (“Volpi di città”) fu inizialmente tradotto in “La vita, l’amore, le vacche“. Poi, dal momento che nessuno andava a vederlo, il colpo di genio del cambio del titolo in corsa: “Scappo dalla città: la vita l’amore le vacche“.
L’ho detto: non mi serve più sapere i nomi dei colpevoli. Mi basta che una Norimberga della celluloide, un giorno, con calma, chiami a rispondere dei propri crimini gli idioti che hanno trasformato “Reality Bites” (“Morsi di realtà”) in “Giovani, carini e disoccupati“; “Deliverance” (“Liberazione”) in “Un tranquillo week-end di paura“; “Rebel without a cause” (“Ribelle senza causa”) in “Gioventù bruciata“; “The time machine” (“La macchina del tempo”, romanzo di Herbert G. Wells) in “L’uomo che visse nel futuro“; “The sound of music” (“Il suono della musica”) in “Tutti insieme appassionatamente“; “Dead Poets Society” (“La Società dei Poeti Estinti”) in “L’attimo fuggente“; “Stagecoach” (“La diligenza”) in “Ombre rosse“; “North to Alaska” (“A nord, verso l’Alaska”) in “Pugni, pupe e pepite“; “To be or not to be” (“Essere o non essere”) in “Vogliamo vivere!“; “Citizen Kane” (“Il cittadino Kane”) in “Quarto potere“; “Road to Perdition” (“Strada per la perdizione”) in “Era mio padre“; “Trading places” (“Scambio di posti”) in “Una poltrona per due“; “Austin Powers. The spy who shagged me” (“Austin Powers. La spia che mi ha trombato”) in “Austin Powers, la spia che ci provava“; “Walking in the clouds” (“Camminando tra le nuvole”) in “Il profumo del mosto selvatico“; “Rush Hour” (“Ora di punta”) in “Colpo grosso al drago rosso“; “Dude, where is my car?” (“Ehi, tizio, dov’è la mia macchina?”) in “Fatti, strafatti e strafighe“; “The beguiled” (“L’ingannato”) in “La notte brava del soldato Jonathan“; “The fearless vampire killers” (“Gli intrepidi ammazzavampiri”) in “Per favore, non mordermi sul collo“; “Wild things” (“Cose selvagge”) in “Sex crimes – Giochi pericolosi“; “Gallipoli” in “Gli anni spezzati“; “Domicile conjugal” (“Domicilio coniugale”) in “Non drammatizziamo, è solo questione di corna” e, infine, “Vertigo” (“Vertigine”) in “La donna che visse due volte“.
Tu… dottore… Tu sei bbravo…
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:-)
E’ un dubbio che ho io anche da un sacco di tempo. Qui’ in Germania succede meno, ma succede. Te ne passo un paio: “Legally Blonde” e’ diventato “Naturalmente Bionda”; “About a Boy” ha avuto un’aggiunta al titolo “Il giorno dell’anatra morta”; “Bridget Jones’ s Diary” e’ diventato “Cioccolato a colazione”; “The devil’s advocate” e’ “Per conto del diavolo”; “L’ultimo bacio” e’ “Un ultimo bacio” (vagli a spiegare la differenza tra l’articolo determinativo e quello indeterminativo); ” Erin Brockovich” ha avuto un’aggiuntina “Una storia vera”; “You’ve Got Mail” e’ “E-mail per te” (erano i tempi della niu’ economi e la E- tirava molto);
PS “Reality Bites” penso voglia dire “la realta’ morde”
Risposta semplice: i titoli non passano dagli stessi traduttori professionisti che si occupano dei dialoghi, ma direttamente delle mani degli uffici marketing dei distributori. E per qualche incomprensibile motivo, gli uomini-marketing in Italia sono convinti che i propri compatrioti siano una massa di idioti e abbiano bisogno di titoli idioti per essere invogliati ad andare al cinema.
A me “la vita, l’amore, le vacche” piaceva, forse non sono normale. E in Road to Perdition credo ci fosse anche un gioco di parole su “Perdition”, che credo fosse il posto dove abitava la zia/sorella/non mi ricordo. O forse me lo sono sognato, durante il film dormivo :-)
Io finocchio, tu morto.
slickers sta per mollaccioni,
mitico jack palance che da appunto dei mollaccioni di citta ai 3
Se ci fosse davvero quel processo tipo Norimberga io verrei volentieri come tesimone. Secondo me “Reality Bites” sta per “Morsi di realtà”. Ziggy comunque ha centrato il problema dandone l’esatta soluzione. Agnul ha pienamente ragione sul doppio senso di “Perdition” nel film “Era mio padre”. Del resto che dire. Speriamo che in futuro succeda sempre meno. Fino ad arrivare a tradurre fedelemente tutto. Non solo i titoli ma anche i dialoghi.
Onestamente non credo che una traduzione non letterale sia un male, non sempre per lo meno: “Gioventù Bruciata” e “L’Attimo Fuggente” mi sembrano abbastanza ben riusciti, “Fatti, Strafatti e Strafighe” lo ritengo addirittura magistrale e “Quarto Potere” diventa anche un aiuto per il pubblico italiano, per il quale il concetto di “cittadino” è forse un po’ diverso dal “citizen” americano.
Quanto al resto sono d’accordo ma non me ne preoccuperei più di tanto: fateci caso, i titoli più stupidi si riferisco a film all’altezza…
P.S: non ho capito l’intervento di Luca Sofri, perché lui finocchio e io morto?
Sto ancora delirando o qualcuno aveva tradotto “Hot Shots” in “Colpi caldi” ? (forse in una delle tante videocassette da edicola…)
senza contare serie di film come “mamma ho perso l’aereo” che in originale era ‘Home alone’ (a casa da solo) e che ha dato il via ad un filone da brividi come “mamma ho riperso l’aereo” o “mamma ho preso il morbillo” e via dicendo o la trilogia di “die hard” battezzata con i nomi più assurdi….e le interminabili sequenze di ‘innocenze colpose’, ‘colpevoli di innocenza’, ‘omicidi colpevoli’, e via in un delirio crescente….
X il DELLO: io finocchio tu morto è una delle frasi che De Niro dice a Billy Cristal quando si rivolge a lui per i suoi problemi. Personalmente: una delle scene migliori del film!!
Ma la traduzione più sconcertante è questa: ‘Unidentified human remains and the TRUE nature of love’ tradotto con ‘La natura AMBIGUA dell’amore’
Veramente “Reality Bites” dovrebbe significare “La realtà morde” e non “Morsi di Realtà”. Comunque i titoli italiani dei film di Hitchcock sono molto meglio dei titoli originali. Vuoi mettere un “North by Northwest” che diventa “Intrigo Internazionale”! Anche “La donna che visse due volte” ha un fascino che “Vertigo” non evoca. Ciò non toglie che i titolisti (titolatori) di oggi sono delle zappe è andrebbero condannati anche senza processo. Mica sono garantista io…
Anch’io sono per “la realta’ morde”. Pero’, se ci affidiamo al babelfish traslator, allora vuol dire “Morsi di Realta’”. Pero’ il babelfish mi da per “trading places” un bel “posti commerciali”; per “The fearless vampire killers” mi da’ “Gli assassini impavidi del vampiro”.
Stavo vedendo fra i dvd e ho trovato “fly away home” che in tedesco e’ diventato “Amy e le oche selvagge”, mentre in italiano e’ “l’incredibile volo”.
Il “There something about Mary” in Francia l’hanno tradotto in un improbabile “Mary a qualsiasi prezzo”, in Germania in “Pazzi per Mary” e in Italia “Tutti pazzi per Mary”. A zappare… :-)
Delio… è una delle tante citazioni che si possono ricavare dal primo episodio “Analyze That”: il mafioso Paul Vitti mette in chiaro le cose con lo psicoterapeuta, ovvero che non si provi a trarre la conclusione che ha il complesso di edipo o che è finocchio: “Io finocchio, tu morto”. Anche il titolo del post, “Tu… dottore… Tu sei bbravo…”, è il tormentone ripetuto da De Niro a Crystal.
caro gianluca, non ero io che chiedevo spiegazioni, ma ilDELLO. non siamo la stessa persona.
rispondo a fabrizio: guarda che il “natürlich” di “natürlich blond” e’ nell’accezione (fedele all’originale) di “non artificiale” (“nicht künstlich”, per capirci). “legal blond” sarebbe stato poco comprensibile, forse. ma poi, diciamola tutta, perche’ perdere 10 minuti della nostra vita a fare filologia su “legally blonde”? :)
infine: il problema di “north by northwest” e’ che non vuol dire niente. in senso stretto. se si legge l’ultimo paragrafo della recensione su http://216.239.53.100/search?q=cache:HswpNqy0kcQC:movie-reviews.colossus.net/movies/n/north_northwest.html+%22north+by+northwest%22+meaning&hl=en&ie=UTF-8, emerge che il senso del titolo non e’ mai stato definitivamente accertato. la mia personale idea e’: mai tradurre qualcosa di non realmente compreso. se no possono succedere i casi di comicita’ involontaria di cui parlava un vecchio 42.
ps gianluca, come mai non funziona l’html?
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Delio, ho chiesto a mia moglie sul natürlich e, come al solito, non e’ riuscita a spiegarmelo :) Lei tende a dire che puo’ voler dire sia “non artificiale” che “naturalmente”. Ci rivedremo il film domani e poi mi sapra’ dire meglio. Ne ho trovato anche un altro: “The story of us” e’ diventato “La vita a due” in Francia, “Dalle tua parte” in Germania e “La storia di noi due” in Berlusconia
Fabrizio – dici sul serio?? “Cioccolato a colazione”??? ohmaronna, povera Bridget…
Giorgia, guarda un po’..
http://images-eu.amazon.com/images/P/B00005NFL9.03.LZZZZZZZ.jpg
Tutta questa diatriba sui titoli è perfetta e mi trova in osannante approvazione. Ma se qualcuno ha sentito i film in versione inglese e POI in italiano la situazione mica è tanto meglio. E senza contare i doppiaggi in italiano che si trovano in alcuni casi sugli aerei!!!!!!!! Quelli ve li consiglio proprio!!!!!!
Mi permetto di fare il secchione e dire che “north by northwest” indica una direzione sulla rosa dei venti. In italiano dovrebbe essere Nord-Nord-Ovest. Leggendo la recensione del film citata qualche commento piu’ in su’ potrebbe essere piu’ o meno la direzione generale seguita dal protagonista nel suo viaggio da NY al monte Rushmore. Me la date buona ? :-)
In Germania Bud Spencer e Terence Hill sono stati un successone. Non vi potete immaginare come sono stati doppiati. E i titoli sono stati storpiati da “Lo chiamavano Trinita’” in “La mano destra e la sinistra del diavolo”, da ”
Continuavano a chiamarlo trinita’” in “Quattro cazzotti per un’alleluia” e da “Piu’ forte ragazzi” in “Due cani divini in rotta per l’inferno”. Chissa’ come avranno tradotto la mitica >>E’ il signore che vi manda – no passavamo di qui’ per caso<<
Intervengo in ritardo per ricordarvi un’altra meravigliosa invenzione dei distributori.. “My own Private Idaho” (tra l’altro citazione da un brano dei B-52s) che diventa “Belli e Dannati”..
“Due cani divini in rotta per l’inferno”??? cani divini??? che caxxio vuol dire???
Per i film di hill e spencer: in Germania possono storpiare i titoli come gli pare, tanto anche quelli originali non è che abbiano un senso profondo. anzi: tra “più forte ragazzi” e “due cani divini in rotta per l’inferno” preferisco il secondo. perde in immediatezza ma è molto più pittoresco!
Giorgia, il titolo e’ proprio “Zwei Himmelhunde auf dem Weg zur Hölle”; cani divini e’ una mia traduzione libera. Comunque Himmel e’ il paradiso e hunde vuol dire cani. Magari Cani del Cielo suona meglio?
Delio, dice mia moglie che abbiamo ragione tutt’e due: natürlich era inteso sia come “non artificiale” che “naturalmente”. Era proprio un giochetto di parole..
PS: che bello! Sembra come passare una frase due-tre volte nel babelfish (un giochetto che Elio faceva un sacco di tempo fa su Deejay)
Il traduttore tedesco che ha creato “un ultimo bacio” da “l’ultimo bacio” aveva sicuramente litigato con quello che ha tradotto “la stanza del figlio” in “la stanza di mio figlio” :)
Ne ho un altro: SPQR, con de sica e boldi, e’ diventato cruccamente “il cannone romano”.
Hai dimenticato : Boiler Room—> A un km da wall Street….
E concluderei con “The whole nine yards” che diventa “Niente mezze misure” in Germania, “Il mio vicino assassino” in Francia e “FBI: Protezione Testimoni” in Italia. Darei la palma d’oro ai tedeschi, per il loro impegno trascendentale..
Commenti ai commenti: sono d’accordo che “Reality Bites” significhi “La realtà morde” ma anche “la realtà inganna/imbroglia”; i “city slickers” per me sono i “dritti di città”; per offrire infine il mio contributo sui titoli assurdi, qualcuno spieghi perché hanno rititolato “Vedovo, aitante, bisognoso d’affetto, offresi… anche babysitter” il film di Walter Matthau “Kotch”… http://akas.imdb.com/Details?0067314
Per non parlare di “X-Files”: in Portogallo è “Ficheiros secretos”, in Polonia “Z archiwum X” (???), in Messico “Los “Expedientes secretos X”, in Spagna “Expediente X”, in Argentina “Código X” e in Germania “Akte X” e in Svezia “Arkiv X” …
la traduzione peggiore però è quella di “the war of the roses”, che era un riferimento alla guerra delle rose ma anche alla trama del film, in cui la coppia rose litiga fino a uccidersi. peccato che in italia sia stato tradotto “la guerra dei roses”, cioè lasciando il plurale del cognome in inglese (in cui si aggiunge una s, o se questa è presente anche una e), e ignorando che in italiano i cognomi al plurale rimangono uguali al singolare.