RecensioNet!

Urban di marzo dedica a To Be or Net To Be, quasi per intero, una delle sue croccanti paginone di carta riciclata. La lusinghiera recensione pare essere opera del signor direttore Alessandro Robecchi, o almeno a noi pare di avere riconosciuto la sua prosa accattivante da hippopper di Porta Venezia. Estremi ringraziamenti, Robek, e un abbraccio. Leggetevi il pezzo, o visualizzate l’immagine della pagina di Urban cliccando qui o sull’icona a lato.

LA NEW ECONOMY TUTTA DA RIDERE
(tratto da Urban di marzo 2003)
Un libro di fumetti? Di più: una satira aziendale che svela il (finto) miracolo della web generation italiana

Riassunto delle puntate precedenti. Roberto Grassilli ha incontrato internet e il web quando certa gente (e certi editori) dicevano: “Non dura, non dura, è una moda”. Hi! Faceva certi esilaranti disegnini per Cuore (il giornale satirico) e aveva la pessima abitudine di disegnare durante le riunioni: per lo più le facce perplesse (e fesse) di quelli che non disegnavano durante le riunioni. Non ha mai smesso, peraltro. Poi, insieme al suo degno compare Gianluca Neri e altri ha fondato Clarence, comunità virtuale e portale para-satirico, sopravvissuto a tutte le follie della New Economy, ancora vivo là dove altri, ben più poderosi, sono morti scoppiando come una bolla (la bolla della new economy, appunto!). Insomma, Grassilli è un artista che si è trovato a fare il boss del web. Però quella maledetta abitudine di disegnare non se l’è tolta mai ed ecco allora che per un anno le sue strisce sono state pubblicate da Puntocom e poi sono finite in questo libro, ovvio (To Be or Net to be, Hops Libri, 11 euro e mezzo spesi benissimo). Ecco.

Ora: quel che c’è nel libro. Una spaventevole ed esilarante galleria di personaggi che girano intorno al net, o meglio intorno (e dentro) a un’azienda nemmeno tanto immaginaria che si chiama Immanet. Tipi umani, macchiette, pazzi generici, folli geniali. Tutti a comporre la cosmogonia dell’Azienda. Da scompisciarsi, specie se in un’azienda ci siete stati e ne conoscete le fesserie galattiche. Il paragone che viene in mente è quello con Bristow di Frank Dickens, quell’inglese che stava in un’azienda mostruosamente grande senza nemmeno ricordarsi quando c’era entrato per la prima volta.

In più i personaggi di Grassilli, questi poveri schiavi-complici della Immanet hanno ruoli bizzarri, flessibilità estreme, ai limiti dello slogamento e filosofie tutte loro (per fortuna!). Alla fine della lettura, penserete che questo ex-ragazzotto ha del genio. E che non metterete mai piede in un’azienda, se solo potrete evitarlo.

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