Puntuale come l’influenza, anche quest’anno il Festival di Sanremo ci ha inevitabilmente investito. Pippo Baudo, in apertura, ha sostenuto che la kermesse canora porta fortuna: la guerra in Medio Oriente, che avrebbe potuto antipaticamente sovrapporsi all’evento, è stata infatti rimandata. Alla notizia, migliaia di iracheni hanno manifestato il proprio cordoglio al popolo italiano: per giorni hanno pregato che l’avvio dei bombardamenti ci evitasse il festival. Persino gli scudi umani, che avrebbero dovuto presidiare l’Ariston, hanno abbandonato la cittadina della riviera: “Considerata l’età media del pubblico – ha dichiarato uno degli attivisti – anche se non crollasse il teatro a quelli non è che rimanga poi granché. Sarebbe già un miracolo se riuscissero a passare la notte”. Ad Arma di Taggia Gino Strada ha allestito alla meglio un ospedale da campo per accogliere i sopravvissuti alle quattro ore di inumano supplizio subito all’interno del teatro. “Abbiamo capito subito di essere stati presi in ostaggio. – ha dichiarato alla stampa uno dei profughi – Solo che non sapevamo da chi: fino all’ultimo abbiamo sperato si trattasse di terroristi ceceni. Poi, purtroppo, ad un certo punto è apparsa Iva Zanicchi”. Si sono invece sgonfiate le polemiche sulla mancata partecipazione al dopofestival di Vittorio Sgarbi, il quale ha accusato Baudo di razzismo per aver posto il veto alla partecipazione come ospite del travestito Cristina Bugatty. “Non è affatto vero – ha ribattuto il presentatore catanese – che mi sia opposto alla presenza al Festival di personaggi dalla sessualità incerta”. A fine serata ha avuto soddisfazione: tutti han potuto notare Fabrizio Del Noce comodamente seduto in prima fila. Scalpore e critiche per la performance di un ormai bolso Peter Gabriel: “Ci aspettavamo qualche effetto speciale, o una trovata di maggiore impatto. In fondo, ha solo camminato su una palla”. Il fenomeno ottico ha invece funzionato alla perfezione: per tutta la durata dell’esibizione gran parte del pubblico a casa ha creduto che le palle su cui l’artista stava saltellando, in realtà, fossero due. Le proprie.
Speciale Sanremo: Anche la pace ha i suoi lati negativi
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La palla di Peter Gabriel e’ normalmente in vendita qui:
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Chiunque puo’ comprare la palla come ha fatto Gabriel e saltellare come un coglione in giardino. Sono soddisfazioni.
Il festival di sanremo….dai, non scherziamo, siamo tutti qui pronti a criticare ma sappiamo benissimo che è questo il gioco che vogliamo, la baruffa, il carrozzone con i nani e le ballerine che in questo periodo sembrano migrare da ogni angolo della penisola verso la ridente cittadina di Sanremo. Tutti in cerca di un attimo di notorietà, del poter dire c’ero anch’io.
E’ il grande rito mediatico di cui superpippo è sacerdote e noi, le vittime sacrificali in piena sindrome di Stoccolma guardiamo incantati come un cerco i fari dell’auto che si avvicina.
E, anche non guardandolo direttamente, cmq non possiamo fingere che questo psicodramma collettivo non esista. E’ ovunque! Perciò…come si dice … se non puoi vincerli …. unisciti a loro. Perciò appuntamento a questa sera davanti lo schermo pronti a immolarci al trash estremo di sua pippità
il gat salva il festival e diventa ricco
offro ufficialmente tutte le competenze da me acquisite in 2 anni e 3/4 di diploma universitario in infermiere, al cospetto del signor pippo baudo. pippooo, mi senti? mi offro per stare fuori dal teatro ariston a soccorrere tutte le donne spiaccicate d…