Della pace e della guerra (e viceversa)

ACHILLE CAMPANILE (50 ANNI FA!!). (da GQcom)

Mi pare che adesso non ci siano altri argomenti di cui parlare: o pace o guerra.
Del resto, avete ragione: pace e guerra sono quasi la stessa cosa. Fra esse non c’è che una piccola differenza, come fra l’uomo e la donna. Voi sapete certamente la storia di quel congresso di femministe tenutosi molti anni or sono. Una delle oratrici ad un certo punto disse: – Perché negarci la parità con gli uomini? In fondo, fra l’uomo e la donna non c’è che una piccola differenza.
Allora tutte le congressiste s’alzarono in piedi gridando:- Per quella piccola differenza, hip, hip, hip, urràh!

Così tra la pace e la guerra, la differenza è minima. Piccola quasi come un uovo. Ma per carità, non diciamo come le femministe del congresso: – Per quella piccola…
La piccola differenza è la bomba atomica.

A parte quella differenza, pace e guerra sono molto simili. Giudicate voi stessi. Da che mondo è mondo perché si fanno le guerre? Per assicurarsi la pace.
E’ raro che si faccia una guerra per arrivare alla guerra. Forse l’unico caso del genere che la storia registrerà sarà quello della Seconda Guerra Mondiale in cui pare che tutto sia stato fatto apposta col più lodevole zelo, per arrivare alla terza. Ma speriamo che malgrado gli sforzi generali, per carità non alludo ai generali qui presenti, non ci si arrivi.

Allora, direte, se per assicurarsi la pace occorre fare la guerra, non sarebbe meglio rinunziare alla pace? Almeno non si farebbero le guerre.
No! Perché se non si fanno le guerre che servono per evitare le guerre, vengono le guerre. Dunque, per evitarle bisogna farle. Se non le fate, vengono. In ogni caso, guerra. Al massimo si può scegliere se convenga di più fare la guerra che si vorrebbe evitare o quello che serve ad evitarla.

La quasi identità tra pace e guerra è tanto vera che, alla vigilia dell’invasione della Corea da parte dei cinesi, il rappresentante di Mao… Mao… Stavo per dire Maramao. Scusate. […] Il rappresentante di Mao, arrivando negli Stati Uniti, salutò il popolo americano con le parole: – Vi porto un messaggio di pace -. E l’indomani i cinesi invasero la Corea.

Per l’occasione i giornali hanno ricordato che quasi le stesse parole disse il rappresentante giapponese in America alla vigilia dell’attacco improvviso a Pearl Harbour. Si potrebbe pensare che ci sia un semplice equivoco linguistico e che in cinese e in giapponese la parola “pace” significhi guerra e viceversa. Che lì dicono: “Dichiariamo la pace”. E giù bombe e cannonate.
Invece no. Il fatto è che alla saggezza orientale non è sfuggita la quasi identità fra pace e guerra. Difatti quand’è che viene la pace? Dopo una guerra, ( Non sempre però ).

Comunque non s’è mai vista una pace che venga durante la pace. Al contrario, sono le guerre che vengono durante la pace.

La pace è come la salute: uno stato di cose che non fa presagire niente di buono. Finché s’è in guerra quel che può capitare di novità è la pace. Mentre non si sa quello che può capitare quando s’è in pace.

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4 Commenti

  1. Vive la france, evviva anche la germania, esempi di civilta’.
    Stavo bene fino a qualche anno fa: andavo sulla spiaggia a farmi dei gran cannoni e fare il bagno nudo con la mia bella.
    Oggi gia’ non e’ possibile.
    Chi ha messo la retromarcia?

  2. La Guerra

    Uiallàllà ha scritto a GNU Economy ieri:

    Comunque non s’è mai vista una pace che venga durante la pace. Al contrario, sono le guerre che vengono durante la pace. La pace è come la salute: uno stato di cose che non fa presagire niente di buono. Finc…

  3. PACE E GUERRA:vorrei che tutte le persone che ogni giorno si schierano a favore della pace e che ostentano il loro pacifismo, manifestando in piazza,si fermassero per un istante a riflettere sulla parole PACE!cos’è per voi la pace?io risponderei:una grande ipocrisia degli uomini che sanno benissimo che non esiste e non esisterà mai nel mondo la pace!viviamo in un mondo in cui anche nelle piccole cose di tutti i giorni nessuno dimostra che la pace esiste davvero;ci sono persone cattive,che ogni giorno lottano per avere quello che aopartiene all’altro,e allora smettetela di scendere in piazza con bandiere a favore di Bin Laden o Saddam che poi,infondo,tanto pacifisti non sono!smettetela di credere e far credere in questa utopia,ma piuttosto prendete coscienza della realtà della guerra.

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