Credo di essere stato il primo, in assoluto, a parlare di Buongiorno!. Accadde su Cuore, il 20 maggio del 1996: la mailing list delle barzellette festeggiava il millesimo iscritto; un concorso metteva in palio una cena per due a casa del fondatore Del Rio. A quei tempi Clarence non c’era ancora: era un’idea che sarebbe stata sviluppata solo nell’ottobre successivo, e che per i due anni seguenti restò una cosa piccola, approssivativa, amatoriale. Proprio come le battute mattutine di Mauro Del Rio. Poi, inevitabilmente, arriva il momento in cui un hobby sottrae al creatore talmente tanto tempo da rendere necessario scegliere se abbandonarlo o convertirlo in un lavoro vero e proprio. Fu così che sia Buongiorno! che Clarence crebbero, percorrendo strade per niente parallele, fino a diventare ciò che sono oggi. Con molti sacrifici ed una certa difficoltà iniziale, una successiva ed inquietante eccessiva ingenuità da parte del mercato, copertine di settimanali e promesse miliardarie. Io non so (anche se molti lo sostengono) se Clarence e Buongiorno!, nel frattempo, abbiano venduto l’anima. Parlo per me e per i miei compagni di viaggio: se mai ci è stata offerta l’occasione nel corso di questi sette anni (soprattutto in quelli del boom dei titoli tecnologici), abbiamo per lo meno trattato per un comodato. Oggi Buongiorno! è un mio concorrente: per galanteria non dovrei parlarne ma, dal momento che oggi è una notizia, mi arrischio a farlo. Stamattina è stato diffuso il comunicato della fusione tra l’azienda di Del Rio e Vitaminic, una web company di cui a me (ma, a quanto pare, anche agli investitori) è sempre sfuggito il senso. Non quanto quello di Caltanet o CiaoWeb, è vero, ma questo è un altro discorso. Non per niente nell’ambiente circolava la battuta del panetterie sotto casa, che riusciva a fatturare di più. Cedo la parola alla Reuters che, in un lancio a commento dell’operazione, conferma né più né meno ciò che tutti pensano: “Con fusione Vitaminic si salva, Buongiorno si quota – […] Vitaminic si salva dopo un anno particolarmente difficile per la internet company italiana, mentre Buongiorno trova uno strumento attraverso cui quotarsi. Gli analisti interpellati da Reuters devono ancora capire sino in fondo i dettagli dell’operazione di fusione annunciata questa mattina, ma sulle caratteristiche generali ci sono pochi dubbi. Mentre il fondatore di Vitaminic, Gianluca Dettori, insiste sulla valenza industriale dell’accordo. […] La fusione, annunciata questa mattina, prevede che i soci attuali di Buongiorno pesino per il 90% nella nuova società mentre i soci Vitaminic pesino per il restante 10%. « L’operazione è sicuramente interessante per Buongiorno perché le consente di quotarsi. Per Vitaminic significa la salvezza ma anche una resa», dice un analista di un primario gruppo bancario italiano. « La prima impressione è positiva dal punto di vista industriale, anche se il giudizio sul titolo resta negativo», dice un altro analista anonimo. Vitaminic, società di distribuzione di contenuti musicali su internet e via telefonino quotata dal 2000, non ha mai mantenuto le promesse in termini di crescita e ha rivisto varie volte le proprie stime finanziarie. Oggi i servizi di Buongiorno arrivano a 30 milioni di utenti nel mondo e il fatturato è di circa 40 milioni di euro nel 2002, anche se il margine è negativo per 4,5 milioni”.
Tutto questo porta me a poche e semplici conclusioni (che, ammetto, probabilmente non richiedevano tutto questo ben di dio di introduzione): che le grasse idee inutili (e pensare di riuscire vendere musica – neanche poi così popolare – sulla rete lo è) prima o poi incontrano la fitta dentatura di un pettine; ma anche (e questa è una considerazione del tutto personale) che le semplici idee che funzionano, per continuare ad essere apprezzate da chi ha contribuito a decretarne il successo, possono resistere fino ad un certo punto alle sevizie del tempo e delle necessità. Non mi è piaciuta per niente, ad esempio, la causa intentata da Buongiorno! contro una realtà professionale ma amatoriale come Punto Informatico. È una cosa che premeva qui nel gozzo da tempo. Prima o poi avrei dovuto tirarla fuori.
Le idee non muoiono mai: vanno in coma
(Visited 87 times, 1 visits today)
Gianluca, c’è qualcosa che mi sfugge in merito alla causa “Buongiorno vs. PI”. Leggendo il resoconto da te linkato, il giudice ha condannato PI perchè, a causa di una verifica dei fatti “carente”, ha scritto una cosa non vera. Ora, perchè questo crea scandalo? Se uno si sente diffamato da una falsità (e c’è una bella differenza tra cessione di spazio pubblicitario e prestito di una mailing list), ha il sacrosanto diritto di difendersi, quale che sia la dimensione del diffamatore. Poi sta al giudice valutare: tutto qui. Puoi spiegarmi dove sta il problema?
Visto il futuro peso dei soci nella nuova società, mi sembra più un’acquisizione che una fusione …
sergio, toglimi una curiosita’:
parli in qualita’ di esperto di cose legali ( nel qual caso temo che tu della causa PI Buongiorno sappia pochino) o in qualita’ di uomo del direkt marketing alla B!? (http://www.addressvitt.it/it/defaultIt.asp)
No perche’ se qui il problema e’ “difendere la famigliola” allora alla garetta partecipo anch’io.
Evitando cosi’ ad entrambi questa cosa un po’ sciocca di far finta di essere stupiti…..
Pur non lavorando per Buongiorno! anch’io leggendo il resoconto linkato non riesco a dare torto al merito della causa (che conosco solo da questo resoconto). Punto Informatico ha detto che Buongiorno ha ceduto gli indirizzi dei suoi iscritti, Buongiorno dice ha venduto regolarmente degli spazi pubblicitari sulla loro newsletter: mi sembrano cose ben diverse e facilmente verificabili. Se era vera la seconda e PI pretendeva di continuare a dire che era vera la sua ipotesi non vedo diritto di cronaca (cronaca de ché? di una ipotesi falsificata dai fatti?) ma appunto diffamazione..
O no?
Effettivamente nemmeno io ho mai capito come si potesse esaltare una realtà come Vitaminic che mi sembra al limite una buona vetrina per artisti esordienti e nulla più, ma non certo una società con un business plan ed un modello di business “sensati” e soprattutto non una risorsa on-line per appassionati di musica.
Devo dire però che nemmeno Buongiorno mi ispira troppa simpatia, essendo nota come “la mailing list dalla quale è impossibile cancellarsi” :)
In definitiva questo accordo non mi sembra rivoluzionario e soprattutto non migliorerà la qualità dei due servizi.
Gianluca perche’ ci tieni a fare questo parallelismo/paragone tra B! e Cla, sembri come amareggiato per una competizione che non esiste.
Ognuno di noi ha avuto occasioni buone e/o cattive e ha fatto delle scelte. [scrivo a titolo personale ma sono comunque coinvolto su tutti questi fronti; co-fondatore e AD di Dada che e’ azionista di Clarence e con rapporti storici Del Rio]
Forse l’aspetto piu’ importante e’ che a diversi anni di distanza i player siamo sempre noi (gianluca d, gianluca n., mauro ecc.) non girano piu’ miliardi come al monopli, tantomeglio, con meno “distrazioni finanziarie” possiamo concentraci di piu’ sulla qualita’ dei servizi (raccolgo l’invito di Onan, che ringrazio per aver posto la questione fondamentale).
Ieri quando ho saputo della fusione sono stato molto contento, insieme possono sicuramente fare meglio che separati.
Ognuno puo’ avere le sue convinzione e il suo modo di approcciare lo sviluppo della Rete, possiamo discuterne, litigarci come abbiamo sempre fatto, ma resta il fatto che siamo tutti qui a farla crescere da dentro.
Per favore smettiamola con la questione spam non spam quando abbiamo tutti le caselle piene di spam estero, pittosto concentriamoci su come fare servizi utili a migliorare la qualita’ della vita delle persone in modo economicaminte sostenibile.
Sono altri e altrove i problemi della Rete.
.ioa
devo dire che anche io, leggendo il resoconto linkato, fatico a non ritenere giuridicamente corretta la sentenza del tribunale di Roma. Detto questo, ciò che è giuridicamente corretto non sempre è condivisibile da un punto di vista più generale, ma è magari, anzi, il segnale di una inadeguatezza legislativa. Il problema dei risarcimenti miliardari chiesti a giornalisti e piccoli editori è molto grave, e lo sta diventando sempre di più: il rischio che si giunga alla intimidazione è reale, e che chi è appena diventato grandicello si metta subito a fare la voce grossa con chi è (ancora) piccino non è per nulla bello. quanto al resto: 1) anche io non ho mai capito bene come funzionasse vitaminic… 2) buongiorno sta un po’ sulle palle pure a me. ha ragione ONAN, ebbi la ventura di essere iscritto da un amico per ricevere la barzellettina del giorno, e ho poi continuato a ricevere messaggi più o meno promozionali per lungo tempo dopo essermi cancellato (?) dalla lista. È evidente che da quella lista non mi hanno mai cancellato (e spero che i signori di buongiorno adesso non mi facciano causa). ciao a tutti e continuate così.
Ragazzi, quante menate. Buongiorno! e Vitaminic sono due progetti andati in vacca.
Oggi come oggi, Vitamic è solo un veicolo per speculatori.
Inutile aggiungere che l’attacco a Punto Informatico è stata una vigliaccata patente.
Palese per chi – come tutti noi che leggiamo – siamo ancora abbonati alle inutili newsletter di Buongiorno!
OK.
IO TENGO GLI OROLOGI.
Haihai,..conosco personalmente il gianlu e devo ammettere che se la prende in modo così “caldo” è perchè lui è lui. Ha sempre vissuto con grande, talvolta esagerata passione questa avventura che, nata per caso, lo ha coinvolto sempre di più, nonostante che all’inizio amici e parenti fossero già indecisi se internarlo o internarlo, e successivamente nonostante i soldi, nonostante il successo, nonostante gli altri, nonostante quelli che hanno lavorato sporco o in modo approssimato, e la soddifazione delle conferme o la rabbia per i soprusi è sempre coinvolgente.
Anche per questo non si risparmia neanche di notte.
Non difendo le sue posizione, difendo la sua passione.
Io però non posso giudicare la sentenza che sembra solo una forzatura letta così.
Ma sono d’accordo che la questa fusione è solo un trucco per risolvere una brutta situazione, ma da quando due zoppi insieme riescono a correre?
Avremo barzellette cantate spedite a milioni di utenti???
Aarghhhhh………
Il fatto che abbiamo tutti le caselle piene di spam estero non vuol dire che ci debba piacere quello italiano. Poi certo, i problemi sono sempre altri e altrove.
Io dalla mlist di barzellette di Buongiorno, a cui mi aveva iscritto un amico, mi sono cancellato non dico al primo colpo ma al secondo si’. Avranno messo su un server di backup dopo la prima volta: a chi non e’ mai capitato di perdere anni di lavoro per la frittura dell’hard disc appartenente a una partita difettata di una nota joint-venture di cui, per buon gusto e pieta’, non faro’ il nome? Anche a me ha colpito il risarcimento ottenuto in giudizio da Buongiorno ai danni delle tasche di Punto Informatico. Una cosa e’ l’onorabilita’ di un nome, un’altra il portafoglio; credo che Buongiorno versasse nelle condizioni di ottenere il rispetto della propria fama e di pagare a PI il risarcimento ottenuto. Non so se lo abbia fatto, sarebbe un’ottima trovata autopromozionale.
Caro Gianluca, a proposito di cose che stanno sul gozzo. Ma della bufalona che avete rifilato come Clarence a proposito dell’inesistente lancio di agenzia sul cadavere dell’astronauta…ne vogliamo parlare? O sei attento solo agli svarioni degli altri?
E’ vero la new economy è stata soprattutto una bolla speculativa, ad agio degli speculatori finanziari, grandi e piccoli. Idee semplici, piccoli colpi di genio come Buongiorno e Vitaminic (o Clarence ;-) non dovrebbero, passata la moda, essere così velocemente accantonati. Di Buongiorno leggo solo la mailing list di Soldini, in diretta dalla barca a vela, che mi permette di evadere dai due monitor dei miei PC. Questo guardando un mare che è giusto a 100 metri oltre la mia finestra e questa è tutta la bellezza di Internet. Vitaminic lo conobbi tramite un CD promozionale, musica di qualità suonata da gente semisconosciuta. Ero meravigliato di quanta musica ci fosse in giro, di cui il prodotto Top Of The Pops é una banale proposizione. Probabilmente soffiammo anche aria di utopia nella bolla di una Nuova Economia dove i piccoli colpi di genio avrebbero messo fuori gioco vecchi e datati mezzi di distribuzione della musica, e in generale la Old Economy. Siamo cresciuti apprendendo che non é così, le regole del gioco sono quelle. Considero il progetto Vitaminic la sintesi di quello che i potentati delle Case Discografiche dovrebbero prendere a modello e imitare. Al di là delle cifre.
Mi ricordo quando è nato Buongiorno, eravamo agli albori della Rete e la famiglia che la gestiva era simpatica, parlava in maniera semplice e si esaltava quando aumentavano i numeri degli utenti registrati…
Poi è arrivato il boom della New Economy, e sono rimasto alquanto sorpreso quando, anche un’idea semplice semplice come una barzelletta al giorno era diventata sufficiente per creare una società, delle filiali estere addirittura…
Per carità… sicuramente anch’io sarei stato tentato a fare i soldi da una mia idea… però da quando Buongiorno si è trasformato in un guazzabuglio di servizi inutili, io mi sono tolto dagli elenchi… la poesia era finita…
Non poteva restare un hobby? Oggi sarebbe una enorme e famosissima community open source… così invece…
Vitaminic per ora non ha un significato: magari in futuro la sua idea si rivelerà giusta… ma sopravviverà fino ad allora?
Max
commento scherzoso:
magari avremo suonerie di artisti indipendenti sui ns cellulari.
commento serio:
Certo che il mio panettiere fattura quanto Vitaminic ma non si è mai sognato di quotarsi in borsa…..
Gm
Le cose / che ha detto / Gianluca / Neri / sono / tutte / veri.
i business di buongiorno: spam mail
il business di vitaminic: mp3 legali (romantico ma di questi tempi…)
il business di clarence: banner con donnine succinte e dialer.
credo che una bella fusione a 3 sarebbe auspicabile…!
E bravo Cosimo, mi hai tolto le parole di bocca, cazzo avranno da dire sti cambiadealerporno di clarence a un sito per musicisti..
che innovazione mettere online i calendari degli altri..complimenti