È morto Caponnetto

Antonino CaponnettoQuarantaduePer ciò che è successo oggi non so trovare parole migliori o più accorate di quelle spese da Claudio Sabelli Fioretti. Per questo prendo a prestito le sue, sicuro che nessuno se ne avrà a male: “È morto Antonino Caponnetto, ed io non ho parole. Quando muore una persona come lui, io mi dico sempre: ‘Dovevo andarlo a trovare, dovevo telefonargli, lo sapevo che non stava bene, non è giusto, sono un pirla’. Sono un pirla. L’ultima volta che l’ho visto era in giro come al solito per scuole, a predicare legalità. Nino era un santo laico. Quando mi hanno detto che era morto ero al dibattito con Santoro e Di Pietro a Trento su informazione e censura. Me lo ha detto Santoro e mi è preso un colpo. Poi subito dopo mi sono detto che dobbiamo continuare a fare così, a girare, a parlare con la gente, a spiegare perché la legalità è importante. Se lo faceva Nino che era vecchio e malandato lo dobbiamo fare noi. Sul mio sito ho pubblicato l’intervista che gli feci una sera in un paese del Veneto, Martellago mi sembra, dove era andato per una conferenza, e il giorno dopo aveva una scuola e il giorno dopo un’altra scuola ancora. Non faceva altro e sono sicuro che anche adesso sta facendo la stessa cosa, sta convincendo tutti gli abitanti dell’aldilà che la legalità è indispensabile”.

di Claudio Sabelli Fioretti

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