Mc Donald’s e le dot.com, una storiella edificante

Rubo al blog La Pizia una storiella edificante, rivedendola ed elaborandola sperando di non fare un torto all’autore. Eccola: “Gigi nel 1990 aveva 18 anni e lavorava da Mc Donald’s. Allora a Roma ce n’erano solo 3. Ci si andava dopo la scuola, il sabato sera, la domenica pomeriggio, dopo il cinema, prima della discoteca, con gli amici, o la ragazza. Faceva figo mangiarci e faceva ancora più figo lavorarci dentro. Non ce n’erano molti di posti così fighi, nel 1990, che ti permettevano di lavorare e guadagnare già a 18 anni. Gigi, col suo berrettino rosso e arancione, vicino al pagliaccio Ronald ad incartare panini in serie, si sentiva figo per davvero. Oggi Chicco ha 20 anni e lavora in E-Tree. Il web designer pare la cosa più cool che si possa fare oggi e lui si sente incredibilmente cool mentre incarta siti web in serie, con la sua t-shirt di Lupin sopra la maglia a maniche lunghe, e le Nike Air ai piedi. Ci sono pochi posti, oggi, che ti permettono di andare via di casa a 20 anni e andare a lavorare in una cosa tanto cool come un open loft. La differenza fra Gigi e Chicco? Non c’è. Tutti e due sono stati acquisiti un tanto al chilo, messi a produrre molto per guadagnare poco, berretto in testa o maglietta col logo di Gnutella, convinti facilmente da parole come ‘fast food’, o concetti legati all’utopia dell’ambiente informale: letti a castello, biliardo e bowling in ufficio. Solo che Gigi sapeva, nel 1990, che non avrebbe lavorato tutta la vita da Mc Donald’s. Chicco, invece, la storia del bowling l’aveva presa sul serio. Un giorno, assieme ai suoi compagni, viene a sapere che i letti a castello rimangono lì, ma la sua sede si sposta. Così, nel mettere tutte le sue cose nello zainetto della Diesel e liberando la scrivania dei gadget che i portali regalavano allo Smau, scopre di avere 21 anni e di non sapere come riciclarsi. E pure la maglietta di Lupin è già passata di moda”.

(Visited 32 times, 1 visits today)

15 Commenti

  1. Caro Gianluca, l’ipercorrettivismo di quella ‘s aggiunta è un po’ puzzolente. Copiare/incollare un pezzo da un blog e correggerlo mi sembra come modificare la bocca dell’Arlesiana di Van Gogh perchè è un po’ storta. Insomma, nun se fa….
    Potresti dirmi : “Vossia non rompa il cavolo”, ma proprio tu dovresti sapere che rompere il cazzo’s può essere anche un arte.
    Ciau

  2. a Mantellini, è vero, E-tree ha smentito a me personalmente…verrà solo “spostato” del personale da Roma a Treviso. E per fortuna che non li spostano alla sede di San Francisco…(che magari era pure meglio).

  3. Dax, che ci vuoi fare, sono un pignolino… Per il resto, è vero che E-tree ha smentito, ma a me sembrava comunque un pezzo fantastico. Basta sostituire ad E-tree il dot.fallimento della settimana…

  4. Circa la smentita di E-tree. Ovviamente non credo un cazzo a quello che mi hanno detto. Se “non chiudere” significa dire ad uno : “Da lunedì sei a Treviso invece che a Roma altrimenti sei off” è come dirgli “Scegli quale testicolo tagliare”.
    Insomma, nell’era flessibile e precaria del Co.co.co. (che è diventata la “normalità”) non si licenzia più nessuno (per carità…siamo tutti imprenditori di noi stessi), ma si sposta la componente “risorsa umana” diventata tanto immateriale quanto un bilancio aziendale…
    :-)

  5. Beh… parlare per sentito dire non è mai carino… e qui mi pare che lo si stia facendo senza ritegno…

  6. caro lorenz… purtroppo non è vero.. anche se sembra brizzi.. e quello che pare brizzi è sempre vero.. soprattutto per chi ha un paraocchi col santino di brizzi sopra..
    Fidati.. non è vero..
    Firmato
    Uno che ci lavora in E-TREE.(e, se mi permettete l’ardire, ne sa un po’ più di voi sulla questione.)

  7. Eh già, Brizzi, peccato che l’abbia scritto la pizia, che forse – ne sono certa – ha notizie fresche fresche pure lei da e-tree…si sa, la rete è piccola.
    Cmq il copincolla di pezzi altrui, l’ho già detto in “privè”, è abbastanza vergognoso…
    saluti.

  8. Qui non c’è neanche male (il post originale è lincato), ma su “42” il gioco è veramente sporco. Anche perché su ogni pagina di clarence c’è un bel (c) di copyright: a questo punto, paradossalmente, Gianluca Neri potrebbe denunciare La Pizia per plagio. Oh, so benissimo che non lo farà… nel frattempo ha lucrato su un pezzo non suo. Spero che si vergogni, almeno un po’.
    Ripeto quel che ho scritto sul forum di “42”: egregio Neri, se proprio vuole sfruttare La Pizia, la assumi. Tra l’altro, le converrebbe… E’ una delle migliori scrittrici web italiane, e nessuno la paga!

I commenti sono bloccati.