Il mercato può dire ciò che vuole: che decida di comprenderlo o meno, è in corso una rivoluzione. Sotterranea, subdola, inarrestabile. Quelli tra voi che hanno covato l’illusione che l’economia fosse una scienza esatta si arrendano: a malapena è capace di accorgersi di ciò che le succede attorno. E di essere ostaggio di un linguaggio consunto, di idee logore e di inutili tradizioni e consuetudini che ha contribuito a creare: consulenti, analisti finanziari, project manager, specialisti dei grafici a torta dei Power Point, creativi delle voci di bilancio, terminator delle razionalizzazioni aziendali. “Cluetrain Manifesto“, sul web dal 1999 e in libreria dall’anno successivo, aveva avvertito le aziende: attenzione, il business come lo intendete voi ha i giorni contati. Vi abbiamo sgamato. Abbiamo capito. E ci stiamo organizzando. Cluetrain ha destabilizzato l’economia picconandola alla base, demolendone i dogmi sui quali si riteneva fosse costruita ma, naturalmente, non è riuscito a cambiarla. È stato però capace di stimolare una discussione, nella quale i lettori hanno scalato la marcia e superato a sinistra gli autori. Una comunità autonoma che ha per casa il web ha elaborato le tesi del testo, le ha fatte proprie e, se possibile, migliorate. Dal momento che sul libro non appaiono, sarebbe un peccato non riportare alcune di queste perle di saggezza aziendale: “Condividete i vostri segreti: Invece di classificare come riservate l’80% delle informazioni, puntate a non rivelarne solo il 20%. La maggior parte delle persone non si preoccuperebbero di leggere le notizie che nascondete neanche se fossero pubblicate sul giornale del mattino. – Distruggete i vostri PowerPoint: Provate a redigere almeno una presentazione a settimana senza avvalervi di nient’altro che di una pila di pellicole trasparenti e di un pennarello nero. Potreste iniziare a riottenere la vostra voce. – Bruciate la missione aziendale: E fatelo subito. Che ne direste di scriverne una onesta? – Raccontate delle storie: Senza una storia non avete neanche una compagnia. Esattamente come una famiglia senza storia è soltanto una collezione di parenti. Puntate a raccontarla tanto spesso da fare in modo che trascenda la storia per entrare nel mito. – Smettete di fingere davanti ai vostri clienti: Invitateli alla vostra riunione annuale dei venditori. E parlate francamente, come se non fossero nella sala. – Siate “fuori”: Incoraggiate gli eccentrici. Tutti lo siamo, se si scava a fondo. – Premiate i fallimenti: Quando distribuite i riconoscimenti aziendali, stabilite categorie come la miglior peggiore idea, la peggiore svolta, la miglior causa persa. – Lasciatemi perdere: Rispettate il mio tempo e la mia intelligenza rendendo facile per me scoprire per cosa i vostri prodotti non sono adatti. – Basta con le metafore sportive: Il commercio non è poi così simile ad una squadra di calcio. È piuttosto paragonabile a cosa? Una città? Una chiesa? Una vita? Scegliete saggiamente: una metafora vale più di qualsiasi slogan o ricerca di mercato. – Siate divertenti: Se una risata è il suono della verità che emerge, perché i vostri affari non sono più divertenti di così? – Portateci alla discussione: Indirizzate i vostri clienti sulle newsgroup in cui gli utenti stanno discutendo dei vostri prodotti. Tanto, le troverebbero comunque. – Restituite la voce al personale: Lasciate che i vostri dipendenti prendano parte alle discussioni nei newsgroup identificandosi come individui che lavorano per voi. Tutti capiranno, comunque, che non parlano a nome della società (come mai ne siamo sicuri? Perché almeno saranno capaci di dire qualcosa). – Saltate il disclaimer: Combattete l’usanza di inserire un avvertimento legale in calce a qualsiasi documento pubblico. Sicuramente i vostri avvocati saranno capaci di escogitare un modo diverso di premunirsi contro eventuali cause senza farvi apparire come bambini impauriti ogni volta che aprite la bocca. – Non lasciate che la dignità prenda il sopravvento: Memo per i manager: fate in modo di apparire matti almeno una volta al mese. – Trasformate le intranet in extranet: Non mostrateci sul vostro sito immagini di modelli spacciati per operai (magari appoggiati ad un monitor). Se desiderate presentare il posto di lavoro, fateci vedere la vostra intranet. – Premiate i dipendenti: Per ricompensare il buon lavoro di una squadra, non aspettatevi che i componenti si sentano celebrati nel vedere il proprio riflesso sulla stilografica che avete regalato al loro capo. O state stimolando di proposito una lotta di classe? – Fate qualcosa di utile: La prossima volta che sarete tentati di lanciarvi in un’attività necessaria per il consolidamento dei rapporti in un team, invece di andare a fare rafting, costruite una casa per chi ne ha bisogno, o verniciate la facciata di una scuola. – Aiutate i clienti a parlare: Fate qualsiasi cosa in vostro potere per metterli in contatto l’uno con l’altro: gruppi di utenti, forum, mailing list. Poi, ascoltate. – Rinunciate al gobbo: Licenziate gli autori dei vostri discorsi. Imparate a parlare. – Ripartite la ricchezza: Ogni impiegato è anche azionista della vostra azienda, vero? Altrimenti che ci state a fare? – Tralasciate i benefits: Piantatela di ridurre tutte le vostre conversazioni con i clienti ai benefici offerti dai prodotti o dai servizi della vostra azienda. Alla fine, i benefici sono sempre gli stessi. Un cliente vuole sapere cosa la vostra roba fa o non fa. E, ancora più importante, vuole provare ad immaginare cosa vorrebbe dire essere vostro partner. – Diffidate della disciplina: Tutto ciò che l’imposizione della disciplina vi consentirebbe di fare non dovrebbe essere fatto. La resistenza che percepite è solo frutto di buon senso”. Sta’ a vedere che qualcuno ha davvero creduto che la salute di Internet dipendesse dalle sorti del Nuovo Mercato.
Il Business è morto
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