Simpatia Ferrari

Diciamo la verità: la Ferrari è simpatica quanto la Juventus. Quindi, più o meno, quanto una zanzara una sera che state facendo il barbecue e l’Autan è finito. Pur supportate da tifoserie di stampo nazional-popolare, hanno dirigenti che hanno come vocazione lo stare sulle palle: sono vanagloriosi e tracotanti. Ricchi. Presuntuosi. E, soprattutto, sfacciati. Ecco spiegate sia l’infausta decisione di favorire un fastidioso Big-Jim crucco ai danni del compagno di squadra che era primo a pochi metri dal traguardo, che le insensate dichiarazioni di Luca Cordero di Montezemolo a fine gara: «Mi spiace, ma lo rifarei: noi siamo in Formula 1 per vincere in modo leale, e l’abbiamo fatto». Se il Milan avesse vinto un ipotetico campionato battendo all’ultima giornata un’altra squadra della medesima proprietà a cui fosse stato dato l’ordine di perdere, avremmo gridato alla frode. E Berlusconi avrebbe avuto la sfacciataggine, ma anche l’intelligenza di negare. Montezemolo no. Del resto, è alla lungimiranza del rampollo acquisito di casa Agnelli che dobbiamo due delle iniziative più catalizzatrici di sfiga degli ultimi anni: l’ideazione di “Ciao”, l’orribile e invenduta mascotte dei mondiali di Italia ’90, e il lancio del portale “CiaoWeb“. «Ogni tanto, alle ragioni del cuore dobbiamo mettere avanti le ragioni del cervello» ha dichiarato ai giornalisti il blasonato scendiletto umano dell’Avvocato, citando due optional che ha intenzione di farsi installare a breve. Se corrisponde al vero la voce secondo la quale sarebbe il figlio illegittimo di Gianni Agnelli ed Edwige Fenech, forse allora Luca Cordero di Montezemolo avrebbe potuto avere una chance di rendersi utile al mondo: nascendo con le tette.

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