Se c’è una morale, nell’assassinio di Pim Fortuyn, è «mai lamentarsi del brodo grasso». Fortuyn viveva nel paese più civile e prospero del pianeta, e invece di farsi una canna in un coffee shop in onore della sua buona stella si è messo a lanciare proclami allarmistici: l’Olanda è piena, e se lo Stato continuerà ad accogliere gente da fuori, non sarà più in grado di garantire livelli di vita pazzescamente alti, ma solo decisamente alti. Idem con patate per il suo assassino, Volkert van der Graaf: viveva in un paradiso in cui il leader di destra è un dandy gay spiritoso e libertario (non fascista, semmai molto egoista), e, invece di farsi una canna in un coffee-shop per ringraziare il Cielo, ha deciso di spedirci Pim Fortuyn. Entrambi hanno pagato cara la loro ingratitudine – molto più cara Fortuyn, che, oltre ad averci rimesso la pelle, verrà tumulato in Friuli invece che in Olanda, dove i cimiteri sono forniti di biblioteca e teatro, e i defunti hanno diritto a un’ora di sesso settimanale con i partner sopravvissuti. Ma perché, invece di accontentarsi e godere, ‘sti due olandesi viziati sono andati a cercarsi rogne? Possibile non capissero che gli olandesi, per farsi perdonare dal resto dell’umanità l’intollerabile culo di stare in Olanda, sono obbligati ad essere più democratici, nonviolenti e tolleranti di tutti gli altri popoli? E soprattutto, cosa dovremmo fare noi, italiani, francesi, austriaci, con i nostri paesi sfigati e i nostri demagoghi cazzuti e bercianti?
L’intollerabile culo degli olandesi
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