La notizia è del 12 aprile scorso: due portali, Virgilio e Clarence, scoprono contemporaneamente che su una pagina pubblica del sito di RaiNews24 è pubblicato il “coccodrillo” (ovvero l’articolo riguardante la morte di un personaggio pubblico, redatto prima che lo stesso sia deceduto) di Giovanni Paolo II. Il “coccodrillo” un modo di portarsi avanti con il lavoro: le personalità hanno quest’assurda mania di crepare di sera, quando le rotative sono già avviate. Roberto Morrione, il direttore del canale, l’ha presa male, annunciando di aver chiesto alla Procura di Roma di «accertare responsabilità in relazione a furto aggravato e accesso abusivo a sistemi informatici, nonché tutte le eventuali complicità in concorso con questi reati». Le pagine non erano state protette da password, né da avvisi che specificavano il divieto di accesso per gli utenti. Anche il Corriere della Sera, è risaputo, ha pronta un’intera prima pagina dedicata alla morte del pontefice ma, a differenza di Morrione, si assicura che il Papa sia realmente a rapporto dal principale, prima di pubblicarla. Se lo facesse per errore, avrebbe il pudore di non minacciare di querela gli 800.000 lettori rei di averla vista. «È come se uno avesse in casa un armadio chiuso con una chiavetta, e qualcuno lo scassina e porta via il materiale. – ha dichiarato al Barbiere della Sera il direttore di RaiNews24 – Questo qualcuno è un ladro e ha degli scopi evidentemente di tipo delinquenziale». In pratica, Morrione è partito per le crociate pretendendo che la consorte indossasse la cintura di castità, e ora si lamenta del fatto che in tanti abbiano letto le parole che vi fatto incidere come promemoria per il proprio ritorno: “Le chiavi sono sul tavolo, accanto alla frutta”.
Morto un Papa si fa una smentita
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