Venghino, siori: il gay di destra

C’è da ravvisare una certa soffocata ambiguità nel modo in cui la stampa ha dato notizia dell’omicidio dell’integralista olandese Pim Fortuyn. Lo scorso 20 marzo nessuno dei nostri quotidiani ha titolato “Ucciso l’economista eterosessuale Marco Biagi; nel caso di Fortuyn, invece, gli zelanti organi d’informazione hanno ritenuto opportuno segnalare che ad essere morto ammazzato, questa volta, è stato un gay. La Repubblica di oggi, in un occhiello a pagina 3, è andata oltre: “Ostentava la sua omosessualità, ma attaccava i tossicodipendenti”. Dietro quel “ma” sta tutto un mondo di intolleranza probabilmente inconsapevole e quindi pericolosamente latente che lascia intendere: anvedi la sfacciataggine di questo inferiore, che si permette il lusso di denigrare altri subnormali. Quel “ma” definisce i primi fondamenti di una matematica discriminatoria: una semplice equazione di primo grado nella quale “il tossicodipendente sta ad x come x sta ad omosessuale”, e l’incognita rappresenta la malattia. Un gay di destra è una contraddizione in termini, un diverso talmente sfrontato da tentare di violare due tabù in una volta sola. L’arena mediatica si ritiene evidentemente autorizzata a riservare una certa indulgenza nel giudicarne la perversione delle idee: il rigore va tenuto tutto in serbo per condannarne la presunta depravazione sessuale. Si è preferito, insomma, cercare la corruzione morale in ciò che di strano Pim Fortuyn faceva con la bocca, piuttosto che individuarla quando la utilizzava normalmente per parlare. L’unico appunto interessante riguardante la sfera erotica del dandy olandese è che doveva essere un asso nella pratica del sesso cerebrale, considerando il fatto che pensava col culo.

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4 Commenti

  1. DVRA CRVX CENACVLI

    L’unica dimostrazione di “santità” plausibile è la nudità, fisica e morale : e infatti resta fenomeno indimostrabile !
    Quando buttarono giù le torri gemelle, dissero che era stato Bush; ma la presenza di kamikaze (nobile termine nipponico del tutto sprecato per quattro predoni del deserto pidocchiosi e vigliacchi) a bordo dei due aerei ci parve una prova inconfutabile della verosimiglianza d’un atto terroristico: infatti, se anche dei suicidi fondamentalisti fossero stati pagati dalla CIA o da cattivoni simili, come avrebbero potuto godersi quei soldi, da morti? (ammesso, e non concesso, che la suggestione d’una ipotesi dietrologica e più strampalata debba sempre sembrare vincente rispetto all’immediatezza d’una sana e genuina ragionevolezza!)
    Delitto Moro: dissero ci fosse dietro Andreotti; ma se così fosse stato, quei parrocchiali individui col pugno chiuso tuttora lì a strepitare la giustezza morale delle proprie ammissioni colpevoliste avrebbero trascorso il fiore degli anni dietro le sbarre per puro amor di gloria, o forse per masochismo esistenziale?!
    Certo, non si può escludere nulla; solo gli annoiati e gli stolti vivono di assolute certezze e non si pongon quesiti! Ma come non perseguire le vie della logica a fronte di quelle dell’ideologìa se si ricerca una lucida verità? Ebbene, in un mondo ove è oramai possibile dubitare di tutto e di tutti, l’unico valore etico – e pragmatico – che possa ispirare sincerità senza macchia e senza paura resta la “nudità”: fisica e morale. Persino morire, al confronto può apparire un depistaggio: la tragica fine di Heider, il mistero di Cogne, la mattanza di Erba…chi c’è dietro queste morti? Senz’altro l’innocenza delle vittime, visto che son tali. Ma i carnefici? E che dire dei carnefici di questa immane crisi finanziaria, che ci sta attanagliando le menti, i fegati, la serenità, mentre un deputato comunista vince “l’Isola dei famosi”, chi potrebbero essere? Il governo? L’opposizione? Va di moda dire che ormai sono la stessa pappa: e allora chi rimane davvero “giusto”, “affidabile”, “innocente”? Solo chi muore? Certo né Obama né Veltroni, né altri “santoni del bene” c’hanno fatto un fischio quando già molti mesi fà gli “addetti ai lavori” come loro avranno senz’altro avuto qualche avvisaglia del putiferio finanziario globale – molto global – che solo in seguito si sarebbe scatenato. Dunque nessuno è innocente, nessuno è buono, nessuno è santo, tantomeno chi vuol sembrarlo; da chi è già “cattivo” e profittatore patentato non ci aspetteremmo certo una mano; ma Fazio, la Gabanelli, Santoro, i soloni dell’informazione, coloro che anziché quello del catechizzarci, avrebbero il dovere etico e professionale d’informarci, ora cascano dalle nuvole come se la valanga non fosse mai stata una palla di neve..o forse il giornalismo-fashion era troppo distratto o connivente per dare l’allarme. Che ci resta? Come canticchiò qualcuno dentro una chiesa del viterbese qualche anno addietro…”LUCIDITAS SEMPER LUCIDITAS!”
    HELMUT LEFTBUSTER
    dvracrvxcenacvli/myspace.com

  2. Mi chiedo sempre se per commentare ad un post vecchio di un lustro e passa, bisogna essere “troppo sfigati” o “troppo avanti” .

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