Sta’ a vedere che ora persino uno come Fedele Confalonieri ci diventa bipartisan mentre siamo distratti. A Bossi che “in nome della democrazia” chiedeva di imbavagliare la Gialappa’s (rea di averlo definito “europirla”) Fidel ha infatti ribattuto con parole semplici semplici che anche un cretino, appunto, possa capire: «esistono degli eccessi, ma il pluralismo è anche questo». Qui sta il problema: che Bossi sia un pirla è un dato oggettivo. Inconfutabile. Comprovato. Se esistesse una patente da pirla, Bossi sarebbe la motorizzazione. E la Gialappa’s ci è persino andata leggera, limitandosi ad apostrofarlo “europirla” . L’Europa ha confini troppo poco vasti per contenere tanta dabbenaggine: Bossi è la mondovisione dei pirla, il mondopirlone. E aggiungiamo noi a mo’ di complimento che è anche necessario essere titolari di un’invidiabile faccia da culo per definire “razziste” le battute della Gialappa’s sulla Lega, un partito nelle cui file militano guappi del calibro di Borghezio: quello che ha spruzzato di disinfettante gli immigrati, che li ha equiparati a terroristi, che ha picchiato un bambino marocchino. Alla base della legislazione di un paese civile dovrebbe esserci la libertà di poter definire “pirla” un pirla. È un concetto difficile da far comprendere, a chi si distingue per ottusità, quello di imparare a chiamare le cose con il proprio nome. Al riguardo, Bossi ha infatti commentato: «Eh, già… E poi come le riconosco le cose, se tutte si chiamano Umberto?».
Bipartisan a sorpresa
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