Il luogo comune vuole che per passare la selezione da “Letterina” di Passaparola le capacità intellettive richieste si limitino al saper fronteggiare domande tipo “Nome?”, “Cognome?” e “Indirizzo?” (“Stato Civile?” è stata abolita, dal momento che tutte rispondevano “Italia”). Noi siamo qui per affermare che non è vero: le piccole star che sgambettano attorno a Gerry Scotti devono in realtà superare test che voi umani non potreste neanche immaginare. L’arduo obiettivo dei selezionatori è scovare ogni anno ben sei post-adolescenti (con)sensienti cui non manchi materia grigia (è richiesta almeno una terza misura di cervello), capaci di totalizzare un Q.I. che rappresenti la media tra quello di un consulente globale di “Programma Italia” e quello (ben più alto) di un mammifero privo di pollice opponibile. È attraverso esami di questo tipo che vengono forgiate le presentatrici di domani. Ma anche quelle di oggi. Motivo per cui dobbiamo arrenderci all’evidenza che la nuova fidanzata del Berluschino, PierSilvia Toffanin, ha i requisiti necessari per condurre “Mosquito“, un programma tutto suo. Il Berluschino è tra l’altro il presidente di Rti, la società a cui fanno capo tutti i programmi di Mediaset, e il suo aver ritagliato un ruolo di spicco per la fidanzata fa immediatamente pensare che quello del conflitto di interessi sia un problema di famiglia. Su questo Berluschino batte persino papà, che del conflitto se ne fotte. Lui se lo fotte.
La PierSilvia
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